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Autore: Trillo Sbadiglio    12/04/2013    1 recensioni
«Malfoy ma ti si è bevuto il cervello!? Io e te che avremmo fatto!?»
Stavo concentrando tutto il mio buon senso per non lanciarmi addosso a quella Serpe e strangolarlo.
“Rose, calmati. Calmati. Inspira. Espira. Inspira. Espira. Ma io lo avadakedavrizzo!!!!” ...e al cesso i buoni propositi…
Mi lanciai sul biondino, che sgranò gli occhi per lo stupore. E, prima che se ne rendesse conto, avevo fatto ribaltare la sedia su cui era seduto e mi ero messa a cavalcioni su di lui, con le mani strette attorno al suo collo.
 
Il sesto anno ad Hogwarts di Rose Weasley e Scorpius Malfoy non sembra prospettarsi molto tranquillo...
 
                                                                          Trillo
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grifondoro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Serpeverde, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quarto capitolo: Questioni di fedeltà

 

A Sbadiglio,
che continua a sopportarmi
e a sostenere la mia storia cretina



POV Scorpius

cco Scorp! Finalmente ce l’ha fatta a degnarci della sua presenza!» esclamò Zacharias ironico all’amico, scarmigliandosi distrattamente i ricci corvini.
«Già, meno male che hanno fatto quelle cavolo di selezioni, si stava esaurendo a forza di fare allenamenti. Come se poi non lo prendevano… La squadra sarebbe stata spacciata senza di lui.»
Il ragazzo in questione li raggiunse correndo e tirò un pugno sulla spalla di entrambi.
«Vi ho sentito, traditori. È inutile che vi lamentate. Se poi Serpeverde perde la Coppa, vedi come i nostri finti-indifferenti si incazzano… Dovreste inginocchiarvi in mia presenza, sto sgobbando per tutti voi» disse, atteggiandosi con aria di salvatore del popolo.
«Certo, per noi… Non perché quelli del Puddlemore United verranno a vedere le partite, vero?» lo sfotté Gale.
«Vabbè, anche. Ovvio. Però lo facevo anche gli scorsi anni senza alcun doppio fine. Ora basta, però. Ho voglia di scolarmi una Burrobirra come si deve, andiamo»
Detto ciò, li prese sotto braccio e lì trascinò avanti sul viottolo per qualche decina di metri, finché quelli riuscirono a liberarsi dalla stretta, con la promessa di mantenere la stessa velocità fino al pub.
Alla vista dell’insegna dei Tre Manici di Scopa rallentò il passo, tanto per concedere un po’ fiato ai due scansafatiche.
“Vedi, dovrebbero fare più attività fisica, anziché rompere. Almeno se la caverebbero meglio in queste situazioni.”
Non capiva come facesse Gale a mantenere quel fisico. Gli venne in mente l’accusa che la Weasley gli aveva rivolto riguardo alla Pozione Gonfiamuscolo… La Weasley… Chissà se aveva scelto anche lei di passare il primo sabato libero ad Hogsmeade. Poi il pensiero della Burrobirra fumante riaffiorò prepotente e Rose scivolò via dalla sua mente.
Trovarono un tavolo libero in fondo al locale, che, come previsto, era stato preso d’assalto dagli studenti in libera uscita.
«Ciao, cosa vi porto?» chiese una giovane cameriera, mentre blocchetto e penna prendiappunti, svolazzando, si misero veloci accanto a lei.
«Tu, Gale, che vuoi?» chiese Zach, voltandosi verso l’amico che era seduto sulla panca accanto a lui.
«Whisky Incendiario.»
«Allora due Burrobirre e un Whisky Incendiario, grazie» le sorrise educato.
«Da mangiare volete qualcosa?» disse lei sbattendo qualche volta di troppo le ciglia chiare.
«Nulla, grazie.»
Fu Scorpius stavolta a rispondere.
La ragazza annuì e, dopo aver regalato ai tre un gran sorriso, si congedò, seguita dalla piuma lilla che non la perdeva di vista un secondo, a differenza del piccolo blocchetto, che, un po’ spaesato, sembrava essersi smarrito nella stanza. Evidentemente l’incantesimo di Appello Permanente non era stato fatto a dovere...
Gale, dopo aver fissato la ragazza raggiungere il bancone e sparire in cucina, si girò e, sporgendosi sul tavolo, assestò all'amico un buffetto dietro la nuca.
«Hai capito Scorp!»
«Che c’è?» chiese lui.
«C’è che la cameriera ti sbava dietro, ecco che c’è. Non fare il finto tonto, era palese. Io le parlavo e lei guardava te» ridacchiò divertito Zach.
«Bel bocconcino, però. Secondo voi è in parte Veela?» chiese Gale.
«Boh, può essere. Anche il colore dei capelli ci starebbe. Di sicuro ci proverei io se lei non fosse interessata a te.»
«Hem, hem» tossì forte Scorpius, tirando calci a caso sotto il tavolo, in cerca delle gambe degli amici.
«Ecco le vostre bibite. Posso esservi utile in qualcos’altro?» sorrise la ragazza, spostando le bevande dal vassoio al tavolo.
«No, grazie» disse gentile lui, mentre Zach diventava pallido e Gale cercava con tutto se stesso di non scoppiare a ridere.
«Ok» disse lei, voltandosi.
«Secondo voi mi ha sentito?» bisbigliò preoccupato il moro, mentre la cameriera si allontanava.
«Ma no.»
«Sicuro.»
Risposero contemporaneamente lui e Gale.
«Grazie…» disse lapidario l’altro, afferrando un boccale bollente.
«Ma dai, sta’ tranquillo. L’ho vista mentre si avvicinava e non credo abbia sentito niente. E poi se anche fosse non sembrava tanto offesa, visto il sorriso a trentadue denti che ha fatto mentre ci serviva» cercò di rassicurarlo.
«Comunque, Scorp, dovresti provarci. Ci starebbe sicuro» disse Gale, sorseggiando il bicchierino di Whisky, con sguardo un po’ perso nei suoi pensieri.
«Non posso, mi giocherei la Weasley. Ci manca solo che mi crede con un’altra.»
«Ah, già. Mi ero scordato.» disse riportando la sua attenzione sulla conversazione «Certo che è strano. Sei fedele ad una con cui nemmeno stai. In particolare tu, poi…»
«Piuttosto, come procede?» si interesso Zach.
«A questo punto non lo so. Non ci insultiamo più tanto, ma non mi sembra interessata. Devo far evolvere in fretta la situazione, altrimenti sono fregato» sospirò, bevendo poi un lungo sorso di Burrobirra.
Non riusciva ad accettare che la Weasley non lo volesse. Non aveva mai avuto problemi nel rapportarsi con le ragazze, anzi, a dirla tutta, di solito erano piuttosto accondiscendenti. Evidentemente lei cercava
in un ragazzo qualcosa che in lui, a quanto pareva, non trovava. Ma cosa? In effetti, se ci rifletteva su, non è che conoscesse poi molto la mente femminile. Non aveva mai avuto grandi amiche e le sue esperienze si erano sempre limitate ad essere un mero divertimento per entrambi. Si era sempre rifiutato di avere storie serie, non gli andava per niente di avere condizionamenti. In quel momento, però, rimpiangeva la sua scelta. Magari avrebbe capito meglio la rossa. Era la prima volta che accettava una scommessa di quel tipo, ma non credeva sarebbe stata così complicata la cosa. In fondo era pur sempre una sfida come le altre, no? Era convinto, comunque, che il problema non fosse la scommessa in sé, ma il fatto che Steven avesse scelto per lui proprio la Weasley. A quanto pareva era più furbo di quel che pensava…
Il corso dei suoi pensieri fu interrotto dalle parole di Zach.
«Ragazzi, vi va di accompagnarmi da MondoMago? Devo far riparare la bilancia per pozioni. È da un po’ che sbaglia tutte le quantità. L’altro ieri mi ha fatto prendere Scadente, porco Salazar…»
«Hai preso Scadente perché sei una sega, niente balle» disse Scorpius, bevendo l’ultimo sorso dal boccale.
«Ah ah, simpatico. Non sai quanto mi rode! Una volta tanto avevo pure studiato!»
«Comunque ok, a patto che dopo ci fermiamo da Mielandia. Voglio fare scorta di Piperille Nere.»
«Come fanno a piacerti quelle cose, boh…»
«Devi ammettere che le fiammate hanno stile, però.»
«Quello è vero» gli concesse.
Dieci minuti più tardi erano davanti a MondoMago. L’insegna di quel negozio gli era piaciuta fin dalla prima volta che l’aveva vista, tre anni prima. Era costituita da una lamina di ottone, o quello che era, a forma di rotolo di pergamena semi aperto, con le estremità arricciate. Il motivo, però, per cui lo attirava, non era tanto la forma, quanto il fatto che era stata verniciata color smeraldo e che ospitava il nome del negozio in grandi caratteri argentei. Sicuramente il proprietario doveva essere un fiero Serpeverde. Cosa ancor più bella: era l’unico locale di Hogsmeade a mostrare i colori di una delle quattro Case.
Anche entrando, si aveva la stessa percezione. Infatti tutte le piccole stanzette che costituivano il negozio avevano le pareti e i pavimenti in mogano, decorati con immancabili ghirigori verde-argento. Nonostante ciò, MondoMago era frequentato dagli studenti di tutte le Case, anche perché era l’unico ad avere quel genere di merci e a fare riparazioni. In particolare, era divertente vedere i fieri Grifondoro essere costretti a mettere da parte il loro spropositato orgoglio per farsi aggiustare un banale Spioscopio o qualche altro aggeggio. Quella volta, tuttavia, non fu molto piacevole assistere a quel genere di scena. Il Grifondoro in questione, infatti, era la Weasley. E se fosse stato tutto qui, sarebbe stato anche più spassoso del solito. Il problema è che stava chiedendo informazioni al commerciante, mentre un cretino le cingeva la vita con un braccio.
“Girati, brutto troll. Fammi vedere chi sei. Così ti perseguito, finché non vai al San Mungo per esaurimento nervoso o per trauma cranico. Devo ancora decidere…” pensò stringendo convulsamente i pugni. Poi afferrò i due amici e li fece accucciare dietro uno scaffale contenente una serie di vecchi cannocchiali incantati di tutte le misure.
«Ma si può sapere che cavolo fai?» gli disse Gale, irritato.
«Ssshhh! Guarda laggiù» gli rispose, puntando l’indice in direzione della rossa e dell’idiota.
«Per le mutande calate di Merlino, sei fottuto!» bisbigliò incredulo l’altro.
«A questo non ci avevo proprio pensato, lo ammetto… Ci mancava solo l’avversario in amore! Ora lo affatturo! Ma come si permette di metterle la mano sui fianchi, brutto verme!»
«Ma ti sei rincoglionito? Parli come se lei ti interessasse davvero. Va bene che le palle ti frullino come due boccini per il fatto di avere tra i piedi Emerson, ma il "come si permette di metterle la mano sui fianchi, brutto verme!"» lo scimmiottò Zach «mi sembra un po’ esagerato, no?»
«Era per dire, ovviamente. Come puoi pensare una cosa del genere? Sarà che a forza di stare al gioco, mi sono immedesimato troppo» annuì, con fare esperto.
«Lo spero…» rispose l'amico.
«Quindi si chiama Emerson quello?» chiese curioso.
«Sì, Chase Emerson. È un Corvonero del settimo anno. Davvero non te lo ricordi? È quello che due anni fa al Torneo dei Duellanti della scuola ti ha battuto in semifinale, facendoti finire a gambe all’aria» ridacchiò.
“Sicuramente trauma cranico” decise.
«Hey, Malfoy. Che ci fate lì?»
Tutti i suoi muscoli si irrigidirono all’udire quella voce provenire dalle sue spalle.
“Come cavolo ha fatto ad arrivare qua in due secondi? Mi sono distratto e non l’ho vista, porca Morgana!”
«Hem… Ho perso una lente a contatto» improvvisò al volo.
«E da quando porti le lenti?» chiese sarcastica lei, incrociando le braccia al petto.
«Da sempre. Non è che uno va in giro e fa “Piacere! Mi chiamo Scorpius e porto le lenti a contatto”, sai? È ovvio che tu non lo sappia» rispose acido, rialzandosi in piedi e togliendosi la polvere dai jeans.
«Scusa tanto…» borbottò lei.
«Tu, invece, che ci fai qua?» domandò poi, calmo.
«Volevo far riparare la mia Ricordella. Ieri mi è caduta e non funziona più.»
«Che ha detto? Può aggiustartela?»
«Ci proverà. Devo ripassare sabato prossimo e, se si può fare, la ritroverò pronta. Speriamo, è importante per me. Me l’ha regalata zio Harry il primo anno. Mi dispiacerebbe non poterla più usare… Vabbè, noi andiamo. Ci si vede a scuola, tanto.»
“Quindi, Troll, sei uno stupido Corvo… Ti farò scappare a gambe levate, ci puoi giurare!” pensò, mentre osservava la ragazza oltrepassare la porta d’ingresso e sparire.
Sospirò poi un paio di volte, cercando di respingere il nitido flash, che gli pervadeva la mente, delle dita intrecciate della Weasley e del Troll mentre se ne andavano.
«A quanto pare lei non ti è tanto fedele, Scorp…» lo punzecchiò Zach.
«Simpatico…» sospirò lui.
«Ma davvero porti le lenti a contatto?» gli chiese Gale.
Lui e Zach si guardarono increduli e buttarono gli occhi al cielo, scrollando la testa disperati.
«Deficienti! So che era una balla, ma magari le porti davvero.»
«Gale, sono sei anni che siamo in stanza con lui… Hai mai visto un paio di occhiali o delle lenti a contatto in giro?» chiese Zach, beffardo.
«In effetti… Vabbè, ora andiamo da Mielandia?
È venuta voglia di dolci pure a me» dichiarò, sconfitto.
«Sì, hai voglia di dolci perché devi supplire alle carenze della tua intelligenza, ammettilo» lo provocò Scorpius.
L’altro per tutta risposta agitò dietro la schiena la sua bacchetta, facendo legare tra di loro i lacci delle scarpe degli amici.
«Beh, andiamo?» sorrise poi.
Subito dopo, il trambusto, causato dallo schianto a terra dei due, riecheggiò nella stanzetta, seguito dai numerosi insulti diretti a Gale, che intanto si era accasciato a terra, piegato in due dalle risate.










Eccomi qua! Pensavate di esservi liberati di me, eh? Mi dispiace dover deludere le vostre aspettative (in realtà no u.u. Se mi volevate morta, non mi state tanto simpatici...), ma la mia mente bacata ha sfornato un altro capitolo scemo. Mi raccomando, ditemi che ne pensate! Mi piacerebbe conoscere le vostre critiche e i vostri consigli!
Un grazie speciale a teme_Malfoy per la stupenda recensione e a tutti coloro che hanno aggiunto questa storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Ciao a tutti,
alla prossima!

Trillo =D

  
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