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Autore: twisted__    12/04/2013    4 recensioni
Dopo la guerra di Hogwarts, Harry ritorna a Godric's Hallow, nella casa di Bathilda Bath dove lui ed Hermione erano stati portati con l'inganno la notte di Natale
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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con i muri che ci crollano addosso


Mi fa male il cuore.       
Non riesco a poggiare la penna sul foglio, a riguardare questa casa semidistrutta, come me. Non ci riesco, mi bruciano gli occhi e la cicatrice fa male,come se stessimo di nuovo tutti per morire, come se io dovessi di nuovo salvarvi tutti.
Salvarvi da lui o forse da me.
Sono tornato qui, questa notte, perché non avrei potuto fare altrimenti, Hermione. Mi sono ricordato di amarti solo quando ti ho vista cadere, lontana da me, per poi non tornare più.
Come puoi ricordarti di amare qualcuno quando sta cadendo, quando cade e sai che non si rialzerà,quando sai che sta finendo o forse solo andando avanti, dove tu non andrai?Come puoi cadere a terra e pensare “io ti amo”?
La guerra l’abbiamo vinta, Hermione, lo sai? La guerra l’hanno vinta tutti, il mondo ricomincia, dicono. Io la mia guerra l’ho persa nel momento in cui il tuo viso ha toccato il suolo e non si è alzato più. Appena quel rumore ha smesso di risuonare, appena il fuoco è cessato e il resto del nostro piccolo mondo ha cominciato a leccarsi le ferite, io ti ho presa fra le braccia e mi sono smaterializzato qui.
Te la ricordi, questa casa che crolla, Hermione? Siamo entrati qui trascinati con l’inganno la notte di Natale, come al solito per finire la guerra o forse per cominciarla davvero. Eravamo così convinti che l’avremo vinta insieme, Hermione. Non ho dubitato nemmeno per un momento che saremmo stati insieme alla fine di tutto questo, che in un modo o nell’altro ti avrei salvata.
Tu per salvarmi, quella notte in questa casa, hai fatto di tutto, ricordo che hai anche spezzato la mia bacchetta. E ora rido e mi fa male il cuore, brucia, si sgretola sul tuo petto immobile, rido e l’eco non lo sento. Hermione, quanto avrei voluto portarti qui dopo questa guerra a guardare i muri che ci crollavano addosso quando credevamo che noi non saremmo crollati mai. Ora ripenso a quante volte ci siamo consumati, deteriorati, a quanti muri avremmo potuto far cadere a forza di sguardi e io che non li capivo, tu che non mi vedevi. Rivedo tutte le volte che ti odiavo quando mi dicevi la verità, perché fondamentalmente mi interessava quello che pensavi di me. Non mi è mai importato del pensiero di nessuno, nemmeno di Ron quando credeva che cercassi fama il quarto anno. Mi è importato solo di te.
Ora mi ricordo che tu c’eri, Hermione, c’eri quando io nemmeno ti vedevo. C’eri sempre, anche poco prima, o forse una vita fa.
Combattevi dietro di me appena una vita fa, poi sei caduta e io con te sotto quel getto di luce verde.
Ron non ti ha visto,forse ci sta cercando, forse non ci troverà più. Come posso dirgli che sei morta,Hermione? Come posso dirgli che ti amo quando per colpa mia tu non potrai scegliere nessuno dei due? Con quanto odio mi guarderà, quanti sguardi eviterò io per ricordare il tuo? Il tuo che mi faceva crollare addosso i muri della scuola, quello che ora non guardo perché è vitreo, così ti ho chiuso le palpebre come se dormissi. Quante cose ci siamo persi, Hermione. Quante volte avrei dovuto guardarti dormire e ho sprecato la notte a guardare il soffitto?Quante volte forse avrei potuto,magari me lo avresti concesso con un sorriso, se solo…
La mia vita è un continuo “se solo”. Se solo ti avessi amata prima, se solo tu mi avessi amato, se solo la guerra ci avesse mancati, se fosse esplosa lontano da noi, se solo non avessimo avuto l’obbligo di essere eroi,se solo non ci avessero aspettato tutti.
Se solo, Hermione, se solo tu non fossi morta.
Avrei dovuto prenderti la mano, così, mentre eri nei corridoi e forse stavi per piangere, mentre guardavi Ron e a me non importava, mentre leggevi o mi facevi copiare i compiti.
Avrei dovuto tirarti per mano, andare sulla torre più alta del castello e dirti che ti amo, contare le volte che mi avresti guardato stranita, i tuoi “non è vero”, le volte in cui avresti potuto scuotere il capo e contare i tremiti delle tue ciglia arrabbiate, le parole che hai letto e conservato, quelle che hai masticato e poi ingoiato e che io non conoscerò mentre avrei voluto accarezzarti i capelli,qui, adesso, mentre ti avrei descritto il futuro che la guerra non ci avrebbe portato più via.
Avremmo dovuto consumarli tutti i passi che abbiamo fatto, consumare per davvero i pavimenti che abbiamo solcato distrattamente ma insieme.
Avremmo dovuto, Hermione, avere la possibilità di un futuro, non mi importa dove. Avremmo meritato una possibilità, tu avresti meritato distese di libri nuovi, distese inesauribili, e io avrei giocato come sempre a distrarti dalla lettura per vedere se potevo vincere contro le tue distese di carta e inchiostro. Volevo dirti che ti amo, Hermione, tenendoti forse nello stesso modo fra le braccia ma ascoltandoti respirare.Io volevo che ti salvassi, volevo che tu vedessi il dopo, e ora sta spuntando il sole ed è l’alba ma mi fa male, questo giorno non lo volevo vedere, non senza di te, non così.
Io volevo salvarti, invece, come ogni volta ha deciso l’amaro caso, io sono vivo per errore e qualcuno che ho amato è invece chissà dove.
E il tuo sguardo chissà dove è, Hermione.
Non mi fa più male nemmeno il cuore, mi sembra che si sia sgretolato sulle tue palpebre a forza di guardarle. Fa male quello che manca, mi fanno male i tuoi occhi che graffiano il vuoto , che lasciano molto di più di una cicatrice a forma di saetta. Sono le tue cicatrici, da oggi in poi, le mie maledizioni e inizia una guerra che non combatteremo insieme.
Perché quella cazzata che chi muore ti resta dentro non vale niente, ho combattuto tutta la vita e non ho riavuto indietro niente,io ho perso anche te.
Tu eri diversa da ogni altra. Da ogni Cho Chang, da ogni Ginny che ha riempito i miei occhi per soli cinque minuti. Per qualcosa di diverso si consuma l’ultima forza e l’ultimo respiro, io per te non ho potuto consumare niente, tu hai bruciato la vita per vedermi vivo qui. Forse ho la presunzione di credere che tu sia morta per vedermi qui adesso, magari di me non ti importava, magari sei morta per caso, perché il caso non è qualcosa che si abbatte sul primo che passa.
Il caso sceglie le sue vittime, poi le marchia a fuoco.
Adesso conto le volte che ti accarezzo i capelli, le vite che in loro si ricostruiscono, cadono, si spezzano, quando leggevi così tanti libri e avevi i pensieri pieni di storie. Io dove ero, ero nelle tue storie? Ero intrappolato fra le tue parole, anche così, per caso?La cosa che adesso fa più eco in me è sapere che non saprò mai se mi ami mentre saprò per tutta la vita che amo te. La cosa che fa più rumore in me è sapere che non ti vedrò mai amare, anche qualcuno che non sia io.
Adesso è mattina, forse mi staranno cercando, forse Ron si è accorto della nostra assenza e penserà che alla fine hai scelto me, forse avrà paura. Cosa sarebbe peggio per lui, scoprire che sei morta o scoprire che ti amo? Adesso rido amaramente, sarcastico, l’eco arriva solo lontano.
Tu non mi avresti scelto, perché sei diversa, perché che fossimo eroi non ti importava.Mi volevi salvo ed io, anche quando non te l’ho detto, volevo che fossi salva tu.
Avrei voluto crollare con te, Hermione, che quest’alba senza vederti non vale niente, la pace non vale niente se non mi guardi.
O salvi insieme o persi per sempre, per me sarebbe stata salvezza comunque.
Avremmo potuto, se solo..se solo.
  
   
 
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