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Autore: shelleygirlsss    13/04/2013    1 recensioni
Per la prima volta nella sua vita Harry non aveva pensato agli altri,alle conseguenze.
Per la prima volta Harry aveva pensato a come comportarsi,agli atti.
Per la prima volta Harry si sentì ricambiato,felice,si sentì libero.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry Styles,il solito adolescente ancora privo di amici fedeli e di carattere.
Il solito adolescente pronto ad affrontare ogni anno scolastico e capace di prendere 10 in matematica.
Il solito adolescente che passa le sue giornate in camera,solo,a studiare e fare ricerche su ricerche sul suo adorato portatile.
Il solito adolescente che triste si affaccia alla finestra e vede tantissimi ragazzini giocare.
Il solito adolescente preso in giro dai bulli a scuola.
Il solito adolescente che ha paura di fare amicizia.
Il solito adolescente riccio,con qualche brufolo,ma con un corpo ben definito e con dei bellissimi occhi verdi.
Il solito adolescente consapevole di essere ‘diverso’ dagli altri.

-

«Hei Styles!»
la sua voce.
quell’irritante voce.
la odiava,con tutto il suo cuore.
Ogni giorno,ogni fottuto giorno,Harry era preso di mira da Max Parker.
Lui,il cattivo,il più bello,il più prepotente,il più forte e ammirato della scuola.
Lo stesso che amava torturare il piccolo Styles.
Chissà quante volte l’avrà umiliato davanti a tutti i compagni scolastici.
Gli avrà abbassato i pantaloni,gli avrà ficcato la testa nel water,gli avrà rubato la merenda,gli avrà dato qualche calcio e pugno fuori la scuola,lo avrà preso in giro,lo avrà spinto in qualche pozzanghera,lo avrà spintonato e dato fastidio con la sua squadra di basket,lo avrà ferito.
E chissà quante volte Harry si sarà stato zitto nel suo banchetto e avrà pensato ad una vendetta.
Ma come sappiamo e intuiamo tutti,quel povero studente sciocco e ancora timido non toccherà o sfiorerà mai quel ragazzo che tanto teme.
Ma continuiamo.

«Vieni qui,avanti!»
Il riccio strinse i denti,chiuse il suo armadietto e ancora spaventato si avvicinò a lui.
Si mostrò forte,lo sfidò con lo sguardo e gli sorrise,ma continuò a stringere a sé il suo libro di scienze.
Ma non gli portò grandi conseguenze,infatti poco dopo gli venne sferrato un grande pugno sul naso che sbadatamente lo fece cadere.
Il piccolo subito si sfregò sul viso,anche per coprire il dolore che stava provando e cercando di fermare e non mostrare le lacrime.

«ti ho fatto male?»
sghignazzò il ragazzo alto con la sua banda dietro.
Ovviamente il pubblico non aspettò a guardare scioccato la scena.
Harry ancora impotente cercò di alzarsi e raccogliere i suoi libri,ma non ci riuscii.
Rimase a terra e guardò dall’alto il suo nemico.
Continuò a sorridere,non mostrandosi debole (ma lo era).

«Cosa vuoi Parker? Picchiarmi ancora?»
disse quasi ironicamente con un sorriso sghembo stampato sul viso.
«nah,oggi ti risparmio.»
continuò a ridere il bullo e piano si allontanò da lui con la solita sua area da grande uomo.
Harry lo seguì con lo sguardo estremamente disgustato.
ma prima che si alzasse,si guardò attorno e notò che nessuno si prestò ad aiutarlo.
Tossì leggermente,afferrò il suo libro e scappò in bagno.

Si appoggiò al lavandino e tremante si guardò allo specchio sporco.
Aveva il sangue colante dal naso e svelto corse a prendere un po’ di carta igienica.
Alzò il viso verso il soffitto.

«come ti ha conciato!»
il ragazzo di scatto si girò e intimorito dalla voce si chiuse in un bagno.
«hey..non voglio farti del male.»
«vattene.»
era lui,Louis Tomlinson.
Il belloccio del piano terra.
Era anche lui preso in giro,ma era decisamente diverso da Harry.
Lui era forte,lui non piangeva,lui rispondeva.
Aveva una ragazza,Eleanor Calder.
La sciacquetta del quartiere,ogni notte se ne portava uno a casa sua.
Ma il prescelto era stato proprio Tomlinson.
Sarà divertente,imbarazzante,ma era vero.
Louis era anche lui sciocco e non s’era accorto della ragazza senza cervello al suo fianco.
Lui si accontentava dei ‘giochetti’ che riceveva da lei,nient’altro.
Perché dopotutto,Louis,anche lui era nella fascia adolescenziale e l’amore per lui era ancora una cosa estranea.
Non sapeva ancora cosa significasse fare l’amore,non sapeva amare,non sapeva cosa fosse baciare qualcuno al chiaro della luna e sentire le fatidiche farfalle nello stomaco.
Lui sapeva solo divertirsi,divertirsi e ancora..divertirsi.
Era un bamboccione,ma era d’altronde gentile e fedele.

Harry,come sempre,non accettava nessuno aiuto.
Lo cacciò via,lo conosceva ma odiava la sua gentilezza,la definiva insopportabile.
A volte si perdeva a guardarlo passeggiare al parco con la sua ragazza.
A volte si perdeva a guardarlo negli occhi.
Harry quasi adoravo fissarlo,adorava sapere cose su di lui..no! non era stalking,era una cotta.
esattamente,avete capito tutto.
Harry era omosessuale,ma sembrava quasi che lui non lo volesse accettare.
Aveva paura.
Non paura di se stesso o di una possibile chiacchierata con un ragazzo,ma aveva paura della reazione degli altri.
Aveva paura dei soliti “hey gay!” oppure delle insopportabili e fatidiche minacce di morte.
Aveva paura che qualcuno,come Parker,l’avesse portato ad un suicidio.
Sapeva Harry,sapeva anche troppo.

-

«heeeeeei Looooouis,amore mioooo»
Harry strizzò gli occhi e si andò a sedere,di nuovo solo, in un piccolo tavolo in mensa.
Aveva preso solo una mela,non aveva fame.
Aveva solamente voglia di tirare i capelli a quella che lui chiamava “topo”.
Diceva che era un piccolo topo che squittisce ogni due minuti,fastidioso,orribile,insopportabile,brutto.
Harry considerava Eleanor una piccola zoccola in cerca di uomini.
Harry considerava Eleanor il suo più grande incubo.
Harry aveva solo un obiettivo: levarsela dal cazzo e prendersi quel ragazzo dal sorriso affascinante.
Ma ci sarebbe mai riuscito se avesse continuato così? No.
Doveva darsi una mossa.
Ma lui quando avrebbe iniziato? Rimaneva a complottare contro di lei nei suoi pensieri.
Agli atti ci pensava sempre dopo.
E sbagliava.

Mentre addentava la sua adorata mela,sentì i tacchi di ‘quella’ sempre più vicini.
Si girò e la vide aggrapparsi al collo di Louis.
Spalancò gli occhi,aveva quasi voglia di correre verso di loro e vomitargli addosso.
Ma Harry..beh,era fatto così.
Era attratto da Tomlinson,ma odiava i suoi comportamenti con quella ‘sciacquetta’.
Insomma lo vedeva così bello e intelligente e pensava “come cazzo fa a stare con lei?”
..se lo domandavano in tanti.

-
«mamma sono a casa!»
il riccio esausto corse nella sua cameretta e chiuse a chiave.
Accese il pc e si connesse sul suo profilo face book.
Non diede molto importanza alle notifiche e iniziò a spogliarsi.
Indossò qualcosa di più largo e morbido e subito dopo cacciò i libri dalla cartella.
Sospirò e si buttò sulla sedia accanto alla scrivania.
Scese un po’ con la rotella per i link e i post della sua bacheca e improvvisamente ricevette una richiesta d’amicizia.
Louis Tomlinson.
arrossì.
aveva un grandissimo nodo alla gola,fu difficile mandarlo giù.
si grattò il capo e sorrise quasi emozionato.
Accettò subito e appena notò quel pallino verde accanto al suo nome si sentì svenire.
E se l’avesse contattato?

-
-ciao!-
Sbarrò gli occhi appena capì che era lui ad averlo contattato.
-ciao.-
fu freddo.
il solito Styles…quando imparerà?
-sono Louis,quello che oggi voleva aiutarti ma senza risultato (: ahah-
-scusami,volevo rimanere solo.-
-immagino,non preoccuparti. Comunque come va? Tutto bene? Quel bestione ti ha ucciso.-
-il solito.-
-ti fa del male spesso?-
-sì.-
-perché non reagisci?-
-non è facile,sai..-
-ti capisco,ma dai…non puoi farti ridurre in questo modo. Oggi sanguinavi.-
-Oggi mi ha risparmiato.-
-è orribile,ti aiuterò a difenderti (:-
-non c’è bisogno.-
-eccome se c’è.-
-perché? Insomma..perchè vuoi aiutarmi? Non mi conosci neanche.-
-voglio vedere la gente felice,sono fatto così. Tu non sembri un cattivo ragazzo,non meriti ciò. E’ normale se ti aiuto,lo faccio con molti.-
“credevo lo facessi perché mi ami.” Pensò il piccolo.
-grazie,ma non voglio il tuo aiuto.-
Harry Styles è disconnesso.

-
Il giorno dopo a scuola Styles non si presentò,preferì dormire.
Fece bene? Sì,anche molto.

Il sole spiccava ed era dritto sul viso del riccio.
Si strofinò appena e si stiracchiò.
Aprì gli occhi e si alzò.
Si grattò la pancia,prese qualcosa di pulito e si chiuse in bagno.
Entrò in doccia,le gocce fredde lo fecero tremare.
Si rinfrescò e soddisfatto si avventò in camera,con il suo accappatoio giallo,accese il computer e aprì le persiane.
Era da un paio di minuti che sentiva un certo rumore.
Infastidito si affacciò alla finestra e imprecò dentro di sé appena vide quell’angelo.
Spalancò la bocca.

«che ci fai qui? Come sei riuscito ad arrivare a casa mia?»
«conoscenze.»
ridacchiò il più grande.
Era Louis,il suo acerrimo nemicoamoroso.
scappò anche a lui una risatina.
Si preparò in fretta e scese in giardino.
«dov’è la tua ragazza?»
«a scuola,meglio che rimane lì. ahaha»
«perché sei qui?»
«ieri mi hai lasciato appeso in chat ahaha»
«scusa.»
abbassò il capo imbarazzato.
«non preoccuparti,comunque ti va di fare quattro passi? Voglio mostrarti una cosa.»
Harry annuì.

-
I ragazzi arrivarono vicino una casetta,quasi al buio.
Era circondati da alberi,erano in una piccola foresta.
Harry era preoccupato,non aveva avvertito la madre,non s’era mai allontanato così tanto da solo da casa,aveva un certo timore,ma aveva al suo fianco Louis.
«qui ci vengo io spesso.»
Louis sorrise al più piccolo e lo invitò ad entrare.
«sai,anche io vengo preso in giro..non da Parker,ma da altri. Le parole sono forti,pesanti, e beh..io vengo qui a rifugiarmi,ad urlare da solo,a sfogarmi,a piangere.»
«ow,strano..Louis Tomlinson che piange.»
«si..strano ahaha»
«quando vuoi..puoi venire qui. E mi troverai.»
Harry imbarazzato si sedette su uno dei divanetti del salotto dove era entrato.
Affondò il viso in un cuscino e si appoggiò alla spalla di Louis,appena sedutosi.
«posso chiederti una cosa Louis?»
«certo,dimmi.»
«ti confideresti mai con uno come me?»
«sì,perché no?»
«so che mi conosci appena,ma sono tremendamente curioso…sei innamorato di el?»
Louis abbassò la testa e iniziò a ridere.
Harry era sorridente,ma confuso allo stesso tempo.
Perché non lo rispondeva? Perché rideva? Lo prendeva in giro?
Harry iniziò a giocherellare con le sue dita.
Aveva voglia di baciarlo,di confessargli tutto,ma non poteva.
Perché non poteva? Perché credeva che Louis fosse etero e perché aveva paura.
Maledetta paura.
«no,Harry,no. Mi fai ridere,ti giuro.»
Louis alzò lo sguardo e iniziò a guardare fuori dalla finestra,aperta davanti a sé.
«ti faccio ridere? Cosa ho fatto? ahah»
«possibile che tu non lo abbia ancora capito? Ed eppure sembri intelligente.»
Louis divenne serio.
«sono gay,Harry. Vengo preso in giro per questo. Ogni santo giorno vengo deriso da ragazzini,mi chiamano in tutti i modi immaginabili. E io sai cosa faccio?Limono con el facendo credere che io sia etero,tutto qui. Sono un codardo,Harry. Visto? Non sei l’unico.»
Il riccio si lasciò prendere e in uno scatto prese tra le mani il viso del più grande.
L’avreste mai pensato?
Harry Styles diede il suo primo bacio.
Non ad una puttanella,non per mostrarsi più forte e grande,ma lo diede al ragazzo di cui era pazzamente innamorato e lo fece perché lo voleva.
Per la prima volta nella sua vita Harry non aveva pensato agli altri,alle conseguenze.
Per la prima volta Harry aveva pensato a come comportarsi,agli atti.
Per la prima volta Harry si sentì ricambiato,felice,si sentì libero.



 

               HEEEELLO!
ancora una volta una one-shot su Larry,ancora una volta non è stata scritta da me,l'ho trovata su una pagina dedicata ai ragazzi che a sua volta l'ha trovata da qualche parte,spero vi sia piaciuta,#withlove.

  
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