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Autore: Envy_Love    02/11/2007    5 recensioni
[.Presta attenzione, caro cuore
Una volta lontana, lei non potrà toccare nè me nè te
Vestito come uno di loro.]

E se Edward e Sloth si fossero accettati..?
Da una canzone di Nightwish, una delle mie cantanti preferite.. se vi capita di sentirla, non fate caso ai gusti strambi che ho! XD godetevi questa piccola one-shot! ^O^
Genere: Triste, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Sloth
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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She Is My Sin- Nightwish

-Edward & Sloth-

Presta attenzione, caro cuore
Una volta lontana, lei non potrà toccare nè me nè te
Vestito come uno di loro
Un lupo tradirà un agnello

Caro Alphonse,
da quanto tempo non ti scrivo una lettera? Forse troppo, penso. Mi sei mancato, devo essere sincero, e mi manchi tuttora. Tu, Winry, zia Pinako.. mi mancate tutti e tre tantissimo. Io sono ancora a Central a svolgere delle maledettissime, fottutissime, noiosissime missioni. Sai quanto mi diverto? Lo odio a morte, quel maledetto Junsho!! Mi sta riempiendo di missioni che dovrebbe svolgere LUI! Quel fottutissimo.. lasciamo perdere, che è meglio.
Comunque, dicevo: come ve la passate? Io malissimo. Di questi tempi c’è un pensiero che mi assilla.. penso ancora a nostra madre, Alphonse. A ciò che abbiamo fatto, per riportarla in vita. A ciò che abbiamo perso. E a ciò che non abbiamo ottenuto. Oramai è lontana, ma c’è sempre qualcosa che mi tormenta: la segretaria del comandante supremo, Alphonse. Lo so, lo si vede lontano un miglio: è identica a nostra madre, è il mio.. è il nostro peccato. Ma anche se, forse, si ricorda di noi, non potrà più essere lo stesso, lo sai, vero?
Non è più nostra madre, non può più toccarci come se fosse lei, non può più essere quella di sempre. Porta gli indumenti degli Homunculus, si comporta come loro, è come loro in tutto e per tutto. Ma è come se non ci avesse traditi, in realtà. Perché lei non si ricorda di noi.
L’abbiamo persa.
E questa volta, per sempre.

Edward Elric.

Traviano chi ti osserva
Le lame sulla tua pelle seducente
Nella radura dei pensieri peccaminosi
Ogni fiore è perfetto

Verso il paradiso col piacere tormentato dalla paura

Era sceso in strada, con in mano la lettera da consegnare al fratello. Anzi, da spedire. Era davanti alla cassetta delle lettere immobile, con la lettera fra le dita, chiusa in una busta con la firma apposita dietro, e la destinazione di essa. Pensava ancora, rifletteva, mentre il tempo attorno a lui continuava a scorrere, quasi fosse normale. Ma tutto questo, è davvero normale? Cioè, si poteva considerare tale? No, molto probabilmente. Sospirò, facendo entrare la lettera nella buca. Stette ben attento, dato che essa era piuttosto piccola. Assottigliò gli occhi, perfettino, mentre cercava di non spiegazzare la lettera nell’imbucarla: ma se non succedeva adesso, sarebbe successo al momento della consegna, di sicuro. Riuscì allora nella sua impresa, e si tirò su, sospirando. Alzò il volto: era notte, e non si riusciva a vedere la luna a causa delle nuvole che oscuravano il cielo.
«Edward?» una voce alle sue spalle lo fece sussultare. Si voltò di scatto, scontrandosi con due iridi color dell’ametista, dei capelli neri dai riflessi castani, un abito nero lungo e.. un uroboro sul seno sinistro. Trisha.. no, oramai era Sloth. Gli occhi di Edward si illuminarono un attimo, per poi tornare ad essere spenti, come oramai erano da parecchio tempo. «..da quanto tempo, vero, bambino mio?» gli sorrise. Lo fece cadere in inganno: Edward cominciò veramente a pensare che quella che aveva davanti era sua madre, che fosse tornata, che dentro quel cuore tanto duro da Homunculus.. ci vivesse ancora qualcuno, chiamato Trisha Elric. Ma poi ricordò, quando le lame taglienti della malattia che l’aveva colpita le trafissero il cuore, privandole della vita, e quando lui stesso assieme al fratello era rimasto su quella radura vedere, tanto lunga, a fissare la tomba della madre.. e quando aveva detto, sicuro, a suo fratello “Voglio riportarla in vita”. Che pensieri peccaminosi.. che li portarono dritti a compiere il più grande passo verso l’inferno. Sembrava tutto così perfetto.. perfetto come i fiori che sbocciavano ogni primavera dietro la casa, oppure sul ciliegio davanti ad essa. Pensando che fosse il paradiso, sicuri che ce l’avrebbero fatta, senza pensare che avrebbero vissuto con la paura di incontrare di nuovo il loro peccato, avendo pur sempre il piacere d’averla davanti. Trisha Elric. La loro mamma.

Un peccato per lui
Nel desiderio
Nel desiderio
Un velo che brucia
Per la sposa troppo cara per lui
Un peccato per lui
Nel desiderio
Nel desiderio
Innamorarsi del tuo oscuro e profondo peccato

«..mamma..?» ti bisbiglia appena. Sei il suo peccato, è giusto che soffra per quello che ha fatto. Quindi annuisci, tranquilla. A ciascuno il suo peccato, no? Che soffra allora. E lo vedi avvicinarsi a te, probabilmente incosciente del fatto che sta andando incontro ad un Homunculus, il quale unico obbiettivo è ucciderlo. Ma tu continui a sorridergli, dolcemente, con fare stranamente materno. Era un suo desiderio portarti in vita. Ti amava. Ti voleva bene. Voleva ancora il calore di una madre.. in fondo era ancora piccolo. Nel desiderio l’ha fatto. Era il suo desiderio. Nel desiderio ti ha riportata in vita.. credi che l’abbia fatto solo per capriccio? Ma era troppo caro: per riportare in vita te, aveva bisogno in primo luogo della tua anima. In secondo luogo, aveva bisogno di creare un corpo. Ma era troppo caro. Troppo per lui. Ma era il suo desiderio. E nel desiderio ha comunque tentato. E ora lo vedi che ti abbraccia, stringendoti fra le sue braccia, mentre una lacrima solitaria gli scende lungo la guancia, e poi va ad asciugarsi nel tuo vestito.
E’ crollato.
Ci è cascato.
Ma perché è innamorato di te. Non come una ragazza, non ti vede come tale. Ti vede.. ancora come essere umano, ti vede ancora come sua madre. E per questo che ti ama. Per questo è innamorato di te. Perché, anche se tu non lo vuoi ammettere, resta pur sempre tuo figlio. Ma la tua testardaggine non te lo farà mai capire. Mai.

Io sono colui che è caduto
Tu sei ciò che i miei peccati racchiudono
La bramosia non è così creativa
Come la sua scoperta

Verso il paradiso col piacere tormentato dalla paura


E’ lui. E’ lui quello che è caduto, è Edward Elric. Sta abbracciando quello che per lui non è altro che un’irraggiungibile peccato: il suo. E’ solo un’irraggiungibile desiderio di calore, di una madre che lo consoli, di qualcuno che lo ami a sua volta, ma non come ragazzo, come figlio. Peccato che non sia così facile far tornare Sloth un’umana.
«Mamma..» bisbigli, totalmente preso dalla figura che ti sta stringendo a sua volta e che, anche se solo per mera illusione, ti sta amando. Perché è solo un’illusione, un ricordo, qualcosa di astratto. Come puoi davvero pensare che l’essere che hai davanti è tua madre? Per caso la tua fronte tocca il suo petto, la parte scoperta. E’ fredda, la sua pelle. Non trasmette il calore che trasmetteva la pelle di tua madre. Non lo fa. E ricordi, d’un tratto. Ti stacchi da lei a forza, indietreggiando, rimanendo immobile davanti alla sua figura, che continua a sorriderti.
«Che hai, Edward?» ti chiede, dolcemente «Non ti va più di abbracciarmi? Eppure, prima mi era sembrato che tu volessi davvero farlo..» il suo sguardo dolce si tramuta in uno sguardo irato, sadico. Ti odia. «..dimmi, Edward Elric.. è solo per questo che mi hai riportata in vita?» stringe i pugni, quando si trasformano in acqua, e ti cingono le braccia, a forza, bloccandoti ogni singolo movimento. E ti impedisce di ribattere, di controllarti, di liberarti. «Rispondimi, Edward Elric!» ti ordina. E tu la guardi, stringendo i denti: non è questa la donna che avresti voluto riportare in vita. Non è questa, no.
«Non è per questo.» rispondi, serio. «Tu non puoi capire. Ho perso mia madre quando era ancora un bambino.» dici, con disprezzo. Ma non nei suoi confronti, ma nei tuoi. Ti odi, la odi. «Ho fatto una pazzia, me ne rendo conto adesso che ti vedo per come sei realmente. Io volevo una persona dolce, che sapesse capirmi, e consolarmi quando fossi stato triste.» confessò «Non volevo qualcuno alla quale non importa niente di me, se non la mia morte. Non è questo che volevo, no.» e abbassi lo sguardo «Avrei voluto solo che.. la persona che fosse venuta fuori da quella stramaledetta Trasmutazione Umana.. fosse veramente mia madre.» una lacrima, di nuovo. E’ sola, non lasci scappare più niente. Poi alzi lo sguardo, rabbioso «Ma non è te, che volevo creare!» e lo scioccato nel suo volto. Rimane a dir poco allibita, mentre ti osserva, e l’acqua libera i tuoi polsi, tornando a formare le sue mani.
«Quindi, io..»
«Tu sei solo il mio sbaglio, Sloth. Lo sbaglio mio, e di mio fratello.» affermasti. La odi. Ti odi. Odi te più di lei, ammettilo «Non dovresti essere mai nata.»
«Sei crudele, Edward.» ti dice, con disprezzo «Perché mi tratti così? Eppure sono tua madre!»
«No, Sloth.» neghi. «Non sei mia madre. Sei solo la sua sfaccettatura, che possiede ricordi suoi. Se tu fossi veramente mia madre, mi ameresti.» dici, abbassando lo sguardo «Invece sei solo un essere artificiale, un essere che sa soltanto uccidere e desiderare di uccidere.» sei davvero crudele, Edward. E più parli, più te ne rendi conto, più ti odi. Sempre di più. Ma lo sai, la bramosia non è così creativa come la si disegna. Non è così creativa come la sua scoperta.

Un peccato per lui
Nel desiderio
Nel desiderio
Un velo che brucia
Per la sposa troppo cara per lui
Un peccato per lui
Nel desiderio
Nel desiderio
Innamorarsi del tuo oscuro e profondo peccato

Sono tua madre, Edward.. possibile che tu non riesca a capirlo?

No, Sloth, non lo sei. Sei soltanto la sua sfaccettatura. Quante volte mi devo ripetere per fartelo capire?

Una, dieci, mille volte, Edward. Ripetimelo fino alla morte.

Ne sei davvero sicura? Sappi che potrei ucciderti. Mi basta solo una goccia del mio sangue: per i dati dell’anima ho usato quello.

Ne saresti davvero capace, Edward?

Senz’altro. Puoi essere simile a mia madre quanto vuoi, ma ricordati che non lo sei, comunque. E’ come se Envy si trasformasse in mia madre. La stessa cosa.

No, Edward. E lo sai. E’ diverso.

E invece è la stessa cosa. Se lui si trasformasse in mia madre, saprei che non è lui. Così come so che tu non sei lei. E’ la stessa cosa.

No, Edward. E lo sai. Lo fai apposta ad essere così ottuso? Così testardo?

No. Dico solo come penso le cose.

E’ sbagliato, il tuo modo di pensare.

E tu che ne sai?! Non sai niente di me, Homunculus!!

Lo dici come dispregiativo? Pensi che dicendomi “Homunculus”, tu mi possa ferire? Bhè, ti sbagli Edward. Sono più forte di quello che pensi. Dovresti averlo già capito da un pezzo.

Lo so.

Allora non dire cazzate.

Neanche tu.

Finiamola, una buona volta.
Entrambi.

Benedicimi, spogliami
Cattura la tua preda in maniera perversa
Dio devo confessarlo…
…Invidio davvero i peccatori

Un peccato per lui
Nel desiderio
Un velo che brucia
Per la sposa troppo cara per lui

Non trattarmi come un oggetto diverso.
Non trattarmi come se fossi qualcosa di orribile.
Mi fa male, dovresti averlo ormai capito.

Non guardarmi, come se capissi.
Non guardarmi, pensando che sia il modo migliore per farmi soffrire.
Mi fa male, anche se so che non sei tu.

Non trattarmi a quel modo, e non guardarmi.
Non farlo, non sono diverso
Da come mi hai conosciuto
Da come mi hai vista/o l’ultima volta.
Sono sempre io.
E sono qua per te, cerca di capirlo.

Anche se sono diversa.
Anche se sono un Homunculus.
Amami per quello che sono, se davvero pensi che sia tua madre.
Anche se non lo sono.

Sono sempre tuo figlio.
Sono sempre un essere umano.
Amami per quello che sono, se davvero pensi ch’io sia tuo figlio.
Anche se, per quello che sei adesso, non lo sono.

Sono sempre io.
Anche se sono diverso.
Amami per quello che sono.
Anche se non lo sono.

Un peccato per lui
Nel desiderio
Nel desiderio
Un velo che brucia
Per la sposa troppo cara per lui
Un peccato per lui
Nel desiderio
Nel desiderio
Innamorarsi del tuo oscuro e profondo peccato




Faycchan- è una cavolata, lo so.. forse non si capisce bene, ma comunque mi è venuta in mente leggendo più volte "She Is My Sin", il titolo.. quindi "Lei è il mio peccato" ^^ mi è venuta subito in mente la loro "storia" ^_^ chissà se apprezzerete.. ç_ç
  
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