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Autore: Deneb__    13/04/2013    2 recensioni
''Dio ha posto a disposizione dell' uomo il cammino. Se la passione dei monti non è altro che l' aspirazione a un appagamento di altezza spirituale, la passione delle lontananze non è altro che l' aspirazione a un appagamento d'infinito.''
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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                                                                   Prologo

 
Ricordo ancora quella figura minuta gioire in mezzo ad un ampio spazio dalle proporzioni smisurate in una mattina d’ ottobre, quando il sole oramai cessa d’ infervorare la rosea pelle, mentre un’ impalpabile ebbrezza accarezza quasi timidamente persino i più intimi tormenti.
Ricordo il suo sguardo perdersi nelle più piccole ed irrilevanti frivolezze, illuminarsi alla sola veduta d’ un individuo conosciuto; quelle iridi dal colore così inconsueto da apparire tutt’ altro che amorfo, contrariamente, era così avvenente da imporre la sola brama di poterci sprofondare dentro con una semplice occhiata.
Ricordo persino le sue graziose labbra schiudersi in un abbozzato sorriso, che sia esso stato di cortesia o semplicemente di benevolenza verso chi gli stesse intorno, amato o non.

Mai potei condonare simile leggiadria  in un viso così dolce e delineato, ma ad alcun tempo spigoloso, con alti zigomi aggettanti ed un proporzionato mento allargarsi in una mascella prorompente, irruente ma che non dava troppa enfasi o esagerata sporgenza al viso; anzi, penso sia proprio quella la particolarità che lo rese così gradevole ma ad alcun tempo eminente.
Posson esser passati mesi, anni, secoli, eppure potrei acutamente asserire che il rammento di tale circostanza non mi è ancora del tutto sbiadito, ingiallito.
Ho sempre cercato di rimuovere quel ricordo dalla polvere, dai graffi con così tanta concitazione e accuratezza, che a lungo andare sembrava esser così ardua tale impresa; al punto da arrivare a ponderare essa stessa inattuabile, irraggiungibile.

Eppure eccomi qui, a rammentare una delle parti più insigne della mia inutile vita sprecata tra le  note di uno spartito malridotto, le quali righe sembran essersi col tempo cancellate di proposito, quasi volessero vendicarsi del fatto che avessi sempre rievocato l’ essenza del mio essere al posto loro: Parte integrante della mia vita quotidiana; oramai fin troppo monotona da poter essa stessa esser consideratavissuta al meglio.
Devo riconoscere a me stessa che qualche volta mi capita ancora di intravedere il suo viso tra le mura di quest’ agghiacciante appartamento nel centro più limitrofo alla periferia di Londra, mi capita di scorgere ancora il suo aitante busto nello sfocato riflesso dello specchio, mi capita ancora di sentire la sua voce palpitare, echeggiare nell’ aria, e d’ un tratto tutto sembra prender forma… Perché in sua presenza, tutto appariva così incline, agevole.
Ma ora che non c’è più, mi chiedo dove sia finita tanta flemma, pacatezza che un tempo riempivan le mie giornate.

In un certo senso mi manca la sua durevole parvenza, mi manca il modo in cui estrinsecava la sua accortezza nei miei riguardi, un’ accortezza non del tutto indifferente. Mi manca il modo in cui si apprestava nel far parte assiduamente della mia vita, mi manca la sua quasi angustia per tutte le cose che riguardassero integralmente me, così come mi manca ogni suo più irrisorio, scialbo aspetto. Talvolta mi chiedo se sia stata effettivamente così vigente nella sua vita quanto lui lo è stato nella mia, se magari gli sia stato di buon grado il fatto che io avessi un atteggiamento così difforme rispetto al suo, o se io sia stata una compagna bonaria nei suoi confronti quanto essenzialmente lo è stato lui.
Mi chiedo se io sia realmente stata ciò che lui mi diceva di apparire, o se era tutto un simulacro creatosi per ingannare prima me, sua fidata amante, e poi lui, suo personale, nonché selettivo critico.
Zayn era un uomo così pacato, così mansueto ma ad alcun tempo malizioso e dissoluto, era blando,inopinabile, arcano,espropriato, voglioso, dispotico, poco fiducioso,autoritario e virtuoso.
Zayn era un’ artista, e come tale era creativo, libero da ogni tipo di gabbia, privo di limiti, incatenato esclusivamente alle proprie credenze. Per lui la religione era un ente, un fenomeno fittizio plasmato dall’ uomo incapace di darsi una risposta all’ interrogativo che è la vita e la sua fondamentale nascita; è un pensiero al quale aggrapparsi senza alcuna asperità né avversità, così da rimanere nell’ ignoranza anteposta alla cruda realtà. Per lui tutto il mondo ruotava sostanzialmente attorno alla musica e all’ arte, mentre il mio, bhe… Il mio ruotava attorno al suo.

Oramai ho smesso di chiedermi quale sia  il veridico movente per il quale io abbia fatto si che egli stesso sopprimesse il suo amore nei miei riguardi, ma non vi nascondo che ancora me ne rammarico dopo venti lunghissimi anni di solitudine.
Se solo avessi saputo a cosa quell’ alterco mi avesse convogliato, forse non avrei mai avuto il coraggio di lasciare che Zayn mi abbandonasse a tal crudele destino, facendomi cadere tra le turpi braccia della solitudine.
Eppure non posso far a meno di sovvenire al suo dolce sguardo ogni qual volta intravedo il mio tra un frammento di vetro e l’altro, al suo diafano tocco lungo le mie fievoli curve quando facevamo l’amore, né tanto meno alle sue inesorabili labbra frementi ad un solo leggiadro tocco delle mie.
Ancora bramo notti insonni per rievocare simili fantasmi, e non vi nascondo che mi capita ogni qual volta necessiti d’ amore… Del suo amore… Del nostro amore.
Sono cresciuta e invecchiata senza lui in un solo giorno e poi nei successivi altri, fino a morire dentro, logorata dal tormento… Perché lui, lui era le mie gioie e i miei dolori, le mie fobie e le mie certezze, i miei inverni e le mie estati, i miei sorrisi e le mie lacrime, i miei pregi e i miei difetti. Lui era parte integrante della storia della mia vita, lui era spirito libero e mostro in gabbia, era mare e sabbia, era cielo e terra, era ilarità e sofferenza… Lui era vita, la mia vita.

Non starò qui a raccontarvi anni di grigiore, pezzi di un' esistenza oramai dissestata messi su trivialmente, perché il mio mondo è tanto proibito quanto fragile…
Lascerò scorrere le parole, come un ruscello alla foce, attraverso lo specchio dell’ anima, senza solere di carta o inchiostro, ma solo di baldanza e sbiaditi ricordi.

Ed amare lacrime ancora una volta verserò richiamando alla memoria armoniosi ricordi, perché nonostante tutto del suo amore ancora necessito ma non ottengo, perché destino crudele fu a portarlo via dalle mie braccia allora, e crudele è tutt’ ora perché troppo meschino da portarlo via anche dal mio cuore. 


 

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Caro lettore, 

Come già avrai intuito non è una trama semplice nè quanto meno leggera, ma spero tu sappia apprezzarla quanto è più possibile.
Mi ci sono messa d' impegno per scrivere questa FanFiction, e devo dire che ne vado molto fiera essendo che ci tengo particolarmente sia alla storia in sè quanto alla pubblicazione di quest' ultima.
Ti prego di essere carino e di essere magnanimo, considerato il fatto che questa è la prima storia che pubblico su un sito, lasciando libero sfogo alla curiosità di avidi lettori proprio come te, che ora spero stia leggendo con gusto anche queste mie ultime righe.
Mi auguro ti sia piaciuto quest' inizio un pò contorto, ma prego Dio ti abbia preso a tal punto da seguire la storia lungo tutto il suo corso nonostante tutto.
Grazie per il tuo tempo caro lettore, a presto


-Deneb.


  
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