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Autore: GuiltyLynn_94    13/04/2013    1 recensioni
Una vecchia leggenda narra di un popolo di donne guerriere …
Donne fortissime, ottime tiratrici con l’arco, donne indistruttibili, donne che odiavano gli uomini e ripudiavano il matrimonio …
Donne che vivevano in una società matriarcale, donne che riuscivano a governare in modo saggio da sole, donne che, per riprodursi, si limitavano ad accoppiarsi con schiavi che poi uccidevano …
Queste donne erano le Amazzoni.
Il loro era un popolo che andava avanti da millenni, sempre forte e prospero, mai una sconfitta in battaglia, mai una perdita territoriale.
Ma una giovane amazzone stava per cambiare il loro destino …
Su di essa gravava una profezia che, se avverata, avrebbe portato al totale sconvolgimento di quel popolo guerriero …
Volete saperne di più? Non vi resta che leggere :)
***MOMENTANEAMENTE SOSPESA*** causa problemi del computer, questa fanfiction riprenderà tra qualche tempo, ma giuro che non la lascerò incompleta ^^
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7

 
 
 
 
Non tutto il male viene per nuocere.
Era questo quello che stava pensando in quel preciso instante Vegeta.
A causa di un’indicazione stradale sbagliata, era arrivato proprio alle Lande di Omicron, e si stava avvicinando sempre di più ad una grotta che sarebbe potuta diventare il suo riparo per la notte.
Volando sopra la coltre di neve che ricopriva gran parte del paesaggio, aveva raggiunto quell’insenatura naturale e, con una piccola palla di fuoco uscita dalla sua mano, aveva acceso un fuocherello.
- Chi sei, straniero? - .
Una voce sconosciuta di donna gli arrivò dalle spalle, facendolo sussultare.
Sebbene la frase non fosse delle più amichevoli, la voce era dolce e molto gentile, cosa che non dispiacque affatto a Vegeta, che alla base era solito sentire usare un tono decisamente più feroce ed animalesco.
- Sono Vegeta, il Principe dei Sayan – rispose lui quasi meccanicamente.
- Oh, lo so bene chi sei – sghignazzò la voce – volevo solo sapere se potevo fidarmi di te … se mi avessi detto una bugia, ti avrei sicuramente ucciso, mio caro Principe - .
Nonostante cercasse di impedirselo con tutte le forze, Vegeta rabbrividì a quella frase … era certo di essere un guerriero eccezionale, ma sapeva bene che la voce, che ormai aveva identificato come quella dell’Indovina, a giudicare dalla franchezza con cui parlava, era tra le maghe più forti e potenti di tutto l’Universo.
- Orsù, Principe, dimmi perché sei qui – lo incitò la voce.
- Io parlo con persone, non con voci – azzardò Vegeta sicuro di sé.
L’Indovina fu colpita dal suo carattere deciso e sorrise sotto i baffi, prima di apparire di fronte al Sayan da una coltre di nebbia.
Guardandola bene in viso, il guerriero dovette constatare mentalmente che quell’Indovina doveva essere stata una ragazza molto bella, dati i suoi lineamenti fini e i suoi occhi grandi e verdi brillanti.
- Adesso mi dirai cosa vuoi? – riprese lei.
- E come faccio ad essere sicuro che tu sia davvero chi sto cercando? – in realtà Vegeta non dubitava di lei, ma si sa che fidarsi è bene e non fidarsi è meglio, quindi provò a metterla in difficoltà.
- Principe Vegeta, figlio del grande Re Vegeta e della Regina Roscheena, fratello del Principino Tarble, davvero dubiti di me? – fece lei.
- No – rispose sincero e colpito lui.
- Bene … ora siediti qui e dimmi cosa hai bisogno da me - .
Imitando la donna, Vegeta si appoggiò al freddo suolo e incrociò le gambe muscolose, fissandola indagatore.
- Allora, mi rispondi? – richiese gentilmente l’Indovina.
- Ecco … - il Sayan non era molto bravo a parlare, era più avvezzo ai fatti che alle parole, quindi dovette ricorrere a tutta la sua concentrazione possibile – è da un po’ di tempo che sogno una ragazza … cioè, prima era una bambina, poi mentre io crescevo anche lei lo faceva … è una bella ragazza, diversa da quelle del mio pianeta, e io sto bene con lei … ma vorrei sapere chi è, e perché la sogno. - .
La vecchia sorrise.
- Caro Vegeta, ascoltami … io non posso dirti chi è questa ragazza, perché non ne ho il diritto, però posso metterti in contatto con lei … il tempo che ti è concesso però è di un’ora, non di più - .
Vegeta la guardava perplesso.
- Come farò ad entrare in contatto con lei? - .
- Semplice – rispose l’Indovina – la devi sognare … tu devi pensare a lei, poi a tutto il resto ci penso io! - .
Il Principe non sembrava molto convinto, m decise comunque di ascoltare le istruzioni dategli.
- Però – aggiunse sibilla la vecchietta – c’è un problema: tu non puoi parlare alla ragazza, perciò dovrete trovare un altro modo di comunicare - .
Vegeta la guardava stranito: davvero non potevano parlare?
Ah, sicuramente questa nonnetta della malora mi sta prendendo per i fondelli!, pensò, sono certo che, anche se le parlo, non succede nulla!
- E invece sbagli Principe – ghignò l’Indovina, facendolo sussultare per l’inaspettata scoperta del suo potere di leggere nel pensiero – se le parlerai, scomparirete entrambi, e vi potrete incontrare nuovamente in sogno solo tra cinque lune piene! - .
- E d’accordo, ma fa’ alla svelta – grugnì il Principe infastidito da quella notizia … come avrebbe fatto a comunicare con la misteriosa ragazza?
- Siediti e chiudi gli occhi … - la potente maga, nel frattempo, si era avvicinata a lui con in mano un grosso ciondolo azzurro.
- Dimmi Principe … cosa vedi in questa pietra? – domandò sottovoce.
- I suoi … i suoi … occhi … - inspiegabilmente, osservare il moto costante di quel ciondolo metteva in Vegeta una strana sonnolenza.
- Sono i suoi occhi, eh? Bene … guardali, stanno arrivando … lei è qui, è intorno a te … sta arrivando … - .
- Ma non … non è vero … io … non la vedo … - ormai il Sayan si stava facendo trascinare nel vortice di luce riflessa creata dall’amuleto.
Improvvisamente, ecco che una voce fin troppo nota gli risuonò nelle orecchie, facendolo sorridere.
Davanti ai suoi occhi vedeva quella piccola peste dai codini azzurri che scappava, calpestando tutti i fiorellini bianchi di un prato che lui conosceva fin troppo bene, gridando “tanto non mi prendi!”.
Egli sapeva benissimo a chi erano rivolte quelle parole, ma preferì tacere e godersi lo spettacolo a cui, anni addietro, partecipava ogni notte.
- Ne sei davvero così sicura? – vide se stesso, probabilmente all’età di sei anni, non di più, apparire all’improvviso davanti alla bimba e farla spaventare tanto da farle venire il fiato corto.
Una volta ripresasi dalla sua apparizione inaspettata, scoppiò a ridere e così come lei anche il Principe.
Egli non aveva mai, nella sua vita, riso così tanto, ma con quella mocciosa dagli occhi color del mare si sentiva libero di fare qualsiasi cosa.
- Non è valido però! – si lamentò proprio lei, una volta smesso di ridere – non puoi uscire fuori dal nulla così! - .
- E invece sì che è valido! Perché io sono il Principe! – gonfiò il petto lui.
- Anch’io sono la Principessa! – esclamò subito dopo la bimba, come per non sentirsi da meno, prima di abbassare la testa in riflessione.
Quando la rialzò, nei suoi occhi brillava una luce intensa, di speranza e felicità, qualcosa che il Sayan mai aveva visto.
- Quindi, se tu sei il Principe e io la Principessa … noi ci sposeremo! - .
Si mise a saltellare ridendo con la braccia attorno al collo di Vegeta, il quale, rosso fino alla punta delle orecchie, la scansò da sé.
- Stupida, non siamo mica dello stesso popolo, non ci possiamo sposare! - .
Lei tornò a rabbuiarsi solo per un secondo, per poi sorridere di nuovo.
- Non m’interessa – dichiarò perentoria – perché io voglio sposarti e ti sposerò! Parola mia! - .
Detto questo, posò un piccolo bacio sulla guancia del Principe.
- Ehi, ma che fai? – sbottò stizzito lui, pulendosi la guancia.
- Come, non lo sai che i mariti e le mogli si danno tanti baci? Anche la mia mamma faceva così col mio papà, me l’ha detto lei … ! - .
- Ma io non sono tuo marito e tu non sei mia moglie! - .
- Per ora … ma un giorno lo sarò e allora sarai tu a chiedermi i baci! - .
Con la faccia contratta in una smorfia di superiorità e le braccia incrociate sul petto, la turchina si voltò di scatto, mettendo il broncio al Principe.
Lui, allora, deciso a stupirla le si avvicinò, la prese per una spalla e la girò con forza verso di sé, scoccandole un bacio sulla guancia a sua volta.
La bimba sorrise a quel gesto, e si accarezzò la guancia.
- Grazie … sei stato … carino … - non trovò altre parole per definire quel gesto che mai si sarebbe aspettata da un bimbo così chiuso ed introverso come quello che aveva di fronte e con cui giocava ogni notte.
- Il Principe non è carino! – s’inalberò lui, mettendo il broncio – il Principe è violento, crudele, distruttore di popoli, sanguinario, … ma non carino! - .
Lei lo guardò e sorrise, riscaldandogli il cuore.
- Per la sua Principessa, il Principe non è nessuna di queste cose … è solo dolce e carino, e un po’ permaloso! - .
- come osi, piccola peste?!? Te la faccio vedere io! – e così dicendo, i due ricominciarono a rincorrersi per un bel po’ di tempo, ridendo come due pazzi e inciampando di tanto in tanto.
Sorrise anche il Principe diciassettenne, rivedendo quelle immagini.
Improvvisamente, sentì qualcosa di freddo posarsi sulla sua spalla.
Eccoti, pensò senza riuscire a nascondere un sorriso.
 
 
Ciao a tutti! ^^
Ancora mille scuse per il computer lento come una lumaca ^^
Comunque … che ne dite di questo chappy? Finalmente Bulma e Vegeta potranno di nuovo entrare in contatto … ma cosa succederà? Andrà tutto liscio o ci saranno delle complicazioni?
Vi aspetto al prossimo chappy! ^^
Please, lasciate anche un piccolissimo commento, che mi dà la giusta spinta per continuare questa storia! ^^
Au revoir e bacioniii ^^
  
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