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Autore: ElisaBooBear    13/04/2013    0 recensioni
Katherine era una normale ragazza di quasi 16 anni. Tre mesi fa la sua vita si era interrotta psicologicamente, i suoi genitori morirono e lei si chiuse in se stessa. Ma un giorno ascoltò una voce angelica di cui si innamorò senza sapere di chi fosse. Presto sarebbe entrato un ragazzo nella sua vita, anzi 5, ma solo uno le conquistò il cuore. Un sogno che diventa realtà...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivato il grande giorno. Finalmente dopo tanto tempo potevo andare a Londra, la mia città preferita, quella a cui sognavo di andare da una vita.
Quella notte feci un altro sogno strano. Mi aggiravo per le strade di Londra, a un certo punto un ragazzo o meglio dire, l’ombra di un ragazzo mi apparve davanti. Avevo paura e così scappai, ma nel voltarmi quel ragazzo mi prese la mano e mi tirò a sé. I nostri corpi erano perfettamente incastrati, sentivo il battito del suo cuore e il suo respiro tra i miei capelli.
Poi mi tirò su il viso con una mano e mi accarezzò la guancia, provocandomi un brivido lungo tutta la schiena. Non avevo più paura. Il ragazzo mi disse una frase all’orecchio, la sussurrò in modo dolce che mi fece innamorare ancor di più. Era il ragazzo dalla voce angelica, era il ragazzo che avevo già sognato, il motivo per cui mi ero alzata dal letto.
X: Sei mia. Ricordalo. Non mi scapperai.
Non riuscii a pronunciare neanche una sillaba, ero incantata, sotto effetto di una droga, era l’amore.
Non avevo mai provato queste sensazioni in un sogno, era così reale.
E fu altrettanto reale il mio risveglio.
Emily: KATHERINEEEE! Alzatiii sono le 7, alle 7.20 Jeremy ti viene a prendere!
Come un razzo, mi alzai di fretta dal letto inciampando tra la pila di vestiti che c’era sul pavimento. Cazzo! Dovevo finire la valigia! Merda, merda, merda.
Calma, posso farcela se mi calmo.
Andai in bagno feci una doccia veloce, mi lavai i denti e il viso e poi mi vestii. Misi un mini abito che mi arrivava un po’ più su delle ginocchia. Era nero a maniche lunghe, semplice, poi ci abbinai una giacca in pelle marrone, le calze nere e infine degli stivali neri tipo anfibi e infine una sciarpa leopardata. Erano già le 7.10.
Mi precipitai in camera a finire la valigia, buttai le cose tutte stropicciate  senza piegarle, ero di fretta. Poi cercai di chiuderla, ma non ci riuscii, così mi ci sedetti sopra e si chiuse, finalmente.
Scendendo le scale quasi non mi uccidevo, era pesante la valigia! Fortuna che aveva le ruote sennò non sarei riuscita a salire in aereo senza essermi uccisa una quarantina di volte.
Emily: Muoviti che c’è Jeremy che ti aspetta in auto. E ricordati non fare cazzate! Sei a Londra il ché vuol dire che non sei a casa, se fai casini, ti arrangi. Chiaro?
Io: Si Zia ti voglio un mondo di bene anche io.
Le scoccai un bacio sulla guancia poi andai a salutare la mia sorellina, era ancora mezza assonnata e sembrava uno zombie.
Eleonora: Mi mancherai tantissimo Kath!
Si buttò di peso su di me e io la presi in braccio e la stritolai, poi la salutai  tutti e uscii.
Mia zia mi accompagnò fino al vialetto, rimase lì a guardarmi finché non salii in macchina.
Emily: Jeremy mi raccomando fai attenzione, ha 16 anni non 20. Controllala. Ciao e buon viaggio. Quando arrivi mandami un sms. Ok? Ciaoooo.
Io: Ovvio che mi controllerà, chi pensi che sia? Ahaha ciao Zia.
Jeremy: Non preoccuparti le starò addosso come una guardia del corpo. Ciao Emily.
Jeremy accelerò e appena superammo casa mia, mi guardò dall’alto al basso e alzò un sopracciglio. Mi preoccupava quando faceva così, c’era qualcosa che non andava.
Jeremy: E tu hai intenzione di venire a Londra così?
Io: Be? Che ce di male? Mi piace vestirmi così.
Gli feci l’occhiolino, per prenderlo in giro un pochino.
Jeremy. No scusa, ma sai che ci sono tanti maschi pervertiti quanti ce ne sono qui?!
Io: Si lo so, ma il vestito non è poi così corto e poi mica devo andare in discoteca. E poi ci sei te che mi proteggi.
Jeremy: Ok ok per quanto mi costi ammetterlo, sei bellissima. Ma adesso basta andiamo in stazione il treno parte tra 20 minuti e dobbiamo ancora fare il biglietto.
Io: Ci ho pensato io, ieri sera mentre eri via li ho acquistati su internet, siamo apposto. Non ringraziarmi, senza di me non so dove saresti. Ahahah
Jeremy: Sei la migliore cugina - amica - ragazza al mondo.
***
Arrivammo in stazione, scendemmo dalla macchina e ci precipitammo a timbrare il biglietto. Salimmo e prendemmo posto a sedere. Prima classe. Mi sentivo importante.
Due ore, solo due ore e saremmo arrivati all’aeroporto di Roma. Altre 3 ore e saremmo arrivati a Londra. Mi sembrava un sogno.
Durante tutto il viaggio Jeremy dormì e io ebbi il tempo di pensare al sogno, a quel ragazzo. “Sei mia. Ricordalo. Non mi scapperai”, mi risuonavano quelle dannate parole nella mente, pensavo solo a lui. Non riuscivo a capire chi potesse essere, non ricordavo il suo volto, non sapevo il suo nome, ma sentivo solo la sua voce. Mi dava una sensazione bellissima, mi faceva stare bene, come una droga, mi creava dipendenza. Era bellissimo. Mi sentivo come se non fossero mai esistiti tutti i miei problemi.
E li mi ricordai di Sarah, non l’avevo ancora avvisata e probabilmente avrà già chiamato mezzo mondo per sapere dove ero diretta.
Così cercai il suo nome nella rubrica e lo trovai. La chiamai e mi preparai psicologicamente per la ramanzina.
Sarah: Ehii Kath, come stai? Perché mi hai chiamato a quest’ora?
Io: Ciao Sarah, scusa se ti ho disturbato…ma sto partendo per Londra.
Sarah: Em…lascando da parte il fatto che sono le 7.40 del mattino. Per LONDRAA?! E ME LO DICI ADESSO?
Io: Si scusami, ma Jeremy me lo ha detto ieri pomeriggio e me ne sono completamente scordata tra valigie, biglietti e… Diego.
Sarah: Ok ti perdono, ma Diego? Cosa è successo?
Io: Ha rinviato l’appuntamento, per Hope. La sua nuova ragazza.
Sarah: Oh mio dio. Io lo ammazzo quello. Be tecnicamente dovrei ammazzare pure te, perché comunque non potevate incontrarvi. Mi dispiace comunque…. Ora scusa ma sai oggi c’è scuola, non faccio la bella vita come te. Ciao tesoro fatti sentire.
Io: Ti mando un sms appena arrivo a Londra.
Chiusi la chiamata.
*** (Dopo circa due ore)
Eravamo arrivati all’aeroporto di Roma, erano circa le 9 e mezza. L’aereo era per le 10.
Io e Jeremy facemmo una corsa per andare a fare il check-in e depositare i bagagli.
Mentre aspettavo che Jeremy tornasse dal bagno, mi sedetti, e presi il mio Iphone. Controllai il meteo di Londra, era sole, ma c’erano circa 4/5 °C. Un po’ freddino per i miei gusti. Ma ad ogni modo Londra è Londra, freddo o caldo la adoravo comunque.
Ad un certo punto sentii una voce al microfono che stava avvisando tutti i passeggeri che stava partendo un aereo.
“Attenzione, tutti i passeggeri del volo LH 3578 sono pregati di imbarcarsi, la partenza è prevista per le 10.05. Grazie”
Un momento… LH 3578… guardai il mio biglietto. Cazzo era il mio! Porca vacca non ci voleva e adesso? Non sapevo nemmeno dove andare, Jeremy si era volatilizzato e io ero sola.
Lo chiamai al telefono, ma non rispose. Però mi arrivo un messaggio e diceva “Tu Sali in aereo che io arrivo subito, poi ti spiego”
Così feci, salii e lo aspettai in seconda classe. Poi sentii un altro avviso, erano le 10 e l’aereo sarebbe partito di lì a poco.
Sentii toccarmi la spalla. Era Jeremy… Fiuf. Ero salva e anche lui.
Jeremy: scusami, perdonami ma ero andato a controllare che fosse tutto apposto con i bagagli, avevano detto che si erano disperse due valigie e pensavo fossero le nostre, fortuna che non lo erano.
Io: Mi hai fatto prendere uno spavento enorme scemo.
Una hostess si fermò davanti a Jeremy.
H: Vi prego di allacciare le cinture di sicurezza, stiamo decollando. Buon viaggio.
Avrei giurato di aver visto fare l’occhiolino a mio cugino. La fulminai e lei si allontanò.
Jeremy: Scusa?! Scherzi vero?
Io: Cosa? Non ho fatto nulla.
Jeremy: Lasciamo stare. Io mi faccio una dormita adesso svegliamo quando arriviamo.
L’aereo decollò e in pochi minuti ci trovammo a chilometri e chilometri da terra. Non avevo mai volato prima, era bellissimo. Tutto ero più piccolo e la terra sembrava solo una palla con tante case sopra.
Mi addormentai pure io. Lo sognai di nuovo, quel ragazzo, il mio salvatore.
Questa volta però io ero vestita molto elegante, era un lungo abito si seta blu, il mio colore preferito, i capelli erano raccolti in una coroncina argentata. Sembravo una principessa delle fiabe.
Quando arrivò davanti a me un ragazzo lo stesso, di cui non riuscivo a vedere il volto.
Mi porse la mano e io appoggiai delicatamente la mia sulla sua.
X: Mi faresti l’onore di ballare con te?
Annuii, non sapevo che dire, ero sorpresa e impaurita allo stesso tempo.
Sentii uno scossone, era Jeremy che mi svegliava.
Jeremy: Fortuna che dovevi svegliarmi tu quando eravamo arrivati. Dobbiamo ringraziare la Hostess.
Io: Si ok, scusa ma ero stanca.
Jeremy sorrise e poi mi indicò di guardare fuori dall’oblò.
C’era la nebbia e non capivo dove eravamo, poi vidi tutti alzarsi e scendere pian piano. Cosi facemmo pure noi. Ci avviamo verso l’uscita, quando arrivai alla porta, mi bloccai.
Eravamo arrivati. Londra, finalmente.
 
  
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