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Autore: alexloveniall    14/04/2013    2 recensioni
Un semplice sogno, che sembrava realtà. Il più bel sogno della mia vita probabilmente.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                 IL SOGNO.
 
“Incidente a Londra in coma un ragazzo”ecco quello che si proietta nella mia mente, da quando ho letto il giornale una settimana fa. Sono distesa ancora sul letto e non ho mai smesso di piangere, non ho la forza di muovermi. Ho solamente il pensiero di lui in testa.
Succede sempre, le persone che amo se ne vanno sempre. L’unica persona rimasta e che adesso dorme al mio fianco è la mia migliore amica: Alice. I miei genitori, mia sorella e mio fratello sono a lavoro.
Sento una porta aprirsi e chiudersi, e Alice si sveglia e mi guarda.
Sulla soglia della porta appare mia sorella Elisa, ha un sorriso stampato in faccia e io non ne capisco il motivo visto che sono in lacrime dal giorno di quello stupido incidente. In mano ha una busta e  un giornale. Si avvicina al mio letto e me la porge. –Prima leggi il giornale- mi dice leggo il giornale e quasi svengo“Le condizioni migliorano per il ragazzo in coma. Ma non è del tutto in salvo” –e questa sarebbe una bella notizia?- le continua a sorridere e mi dice semplicemente –apri la busta-
La apro lentamente e Alice dietro di me cerca di vederne il contenuto. Ci sono tre biglietti aerei partenza verso… Londra! Inizio di nuovo a piangere, un po’ per gioia ma anche perché non sono sicura di riuscire ad andarci, ho paura di vederlo che non si muove e con gli occhi chiusi. Me lo ricordo, un ragazzo sempre allegro e che contagiava tutti con le sue battute e i suoi sorrisi. Mormoro un flebile grazie con la voce rotta dal pianto. Mi alzo e con Alice decidiamo cosa metterci. La partenza è alle 20:30 e adesso sono solo le 12:25, mia sorella insiste che mi prepari una valigia, ma io non voglio prepararmela. Allora è Alice che la prende e con l’aiuto di Elisa la prepara. Io sbuffo e mi corico sul letto guardando l’album con tutte le sue foto e i poster. Prendo anche i CD e i libri su di lui.
Adoro Londra e vorrei visitarla tutta, ma in questo momento voglio andare in un solo posto: il Charing Cross Hospital. Alle 19:45 stiamo uscendo di casa, forse è un po’ presto ma la voglia di vederlo è tanta.
            …                                                
Eccoci arrivate a Londra, c’è un leggero vento che mi scompiglia i capelli –Forse è meglio se adesso ci riposiamo e domani andiate a trovarlo- dice Elisa. La voglia di vederlo è tanta e sento che se non lo vedessi adesso scoppierei a piangere e non dormirei per niente, ma annuisco. Prendiamo un taxi e andiamo in albergo. Mangiamo, ma non ho nessuna voglia, ho lo stomaco chiuso. Finito di mangiare, mia sorella va’ nella sua camera e ci da la buonanotte, io e Alice restiamo un po’ sul sofà enorme, a parlare un po’ di tutto: l’incidente, della settimana passata a casa mia, della partenza per Londra. –deve valere tanto per te… più di quanto abbia immaginato- annuisco e prima che possa risponderle mi dice una frase che è la verità, quella che ho sempre nascosto, anche a me stessa. –il tuo non è l’amore di una fan, neanche di una Directioner, il tuo è l’amore che prova una  innamorata- a quella parola una lacrima compare sul mio viso attraversando tutta la guancia, per poi cadere sulle coperte. Lei mi salta addosso e mi abbraccia forte, per poco faceva ribaltare il sofà, e entrambe scoppiamo a ridere, -mi mancavano le tue risate- sorrido e decidiamo di andare a dormire. Io e lei condividiamo la stanza, è enorme, a separare i nostri letti ci sono due comodini, -Ali togli i comodini- -cosa?- -fidati fa come ti ho detto!- e le faccio l’occhiolino e un sorriso lei sbuffa e li toglie, io invece spingo il letto vicino al suo facendoli attaccare. –ecco fatto!- lei si butta sul letto e io silenziosamente mi avvicino a lei e inizio a farle il solletico, inizia a ridere come una pazza urlando –no ti prego Ale smettila, farò tutto quello che vuoi, ma basta!- io smetto per un attimo e dico- tutto quello che voglio?- lei ancora col fiatone annuisce con la testa e mi dice-si… tutto quello… che vuoi- -allora adesso ti affacci al balcone e urli “are crazy person who loves Peppa Pig!”- -ma non è giusto urlare quella cosa lì senza che io sappia il significato! Ho capito solo Peppa Pig!- inizio a ridere seguita da lei. –significa “Sono una pazza che adora Peppa Pig!”- lei scuote la testa e scende dal letto – no,no,no! Io non dirò mai una cosa del genere!- io faccio spallucce e scendo dal letto avvicinandomi a lei e facendola cadere a terra le faccio di nuovo il solletico –l’hai voluto tu!- e inizio a ridere –ok,ok… lo… faccio!- dice alzando le mani come per arrendersi. L’aiuto a rialzarsi e lei affacciandosi alla finestra guarda giù, poi si rigira verso di me ed esclama – ma è pieno di gente!- -lo so!- sbuffando lei si affaccia e urla –ARE CRAZY PERSON WHO LOVES PEPPA PIG!-  scoppio a ridere e mi metto affianco a lei per vedere la reazione della gente che ci guarda preoccupata. Poi rientriamo dentro mia sorella è sulla soglia della porta che ride –non posso credere che tu l’abbia fatto davvero!- le dico reggendomi la pancia dalle risate, lei invece esclama –ADESSO BASTA!- e prende un cuscino, io invece più furba di lei, avendo già previsto la sua reazione, mi ero preparata due cuscini dietro. Uno lo lancio a mia sorella l’altro invece lo uso come scudo dall’attacco della mia amica. Così finisce la serata e ci addormentiamo tutte tre sul letto.
Io sono la prima a svegliarsi, facendo il minimo rumore possibile mi alzo cercando di non svegliare quei due ghiri e mi dirigo in cucina, preparo la colazione e mi preparo, la seconda a svegliarsi è Alice, che già pronta si dirige in cucina e insieme aspettiamo Elisa, chiacchierando della serata di ieri. Mia sorella arriva poco dopo, e insieme facciamo colazione. Aspettiamo che lei si prepari e ci dirigiamo verso il Charing Cross Hospital. Appena arrivate salutiamo mia sorella e le dico che se vuole può andare a farsi una passeggiata per negozi, e che quando saremmo andate via l’avremmo chiamata.
Siamo entrate, e davanti a me vedo un infermiere e gli chiedo dove si trova la stanza di Niall Horan, l’infermiere ci accompagna e fuori dalla porta ci sono i parenti, il resto della band: Harry immobile e con lo sguardo sulla porta, Louis che abbraccia Liam e Harry, e Zayn che passeggia nervoso sussurrando –non doveva accadere,non doveva accadere…- e la fidanzata di Niall.
-Entra tu, io ti aspetto qui- -ok- spingo la porta ed eccomi dentro, la mia vista si appanna per le lacrime, ma le scaccio indietro – ciao Niall, tu non mi conosci ma io sono una tua grande fan. Ti ho portato i miei CD adesso lo metto- la prima canzone che parte è Little Thing, la mia preferita.
Mi inginocchio e appoggio le braccia sul letto dove lui è coricato, fermo, immobile. Gli prendo le grandi mani e inizio a piangere,singhiozzare e sussurrargli parole nella speranza che si svegli. –ti prego svegliati,io senza di te non posso vivere, ti prego svegliati, tu mi dai la forza di andare avanti sei l’unico motivo per cui vivo e senza di te mi sento persa…- -ehi,ragazza non piangere, non mi piace vedere le ragazze belle come te piangere- alzo lo sguardo e vedo lui sveglio che mi sorride, poi con la sua mano mi asciuga le lacrime io inizio a sorridere sempre di più e mi butto addosso a lui abbracciandolo, sei vivo sei vivo!-
-si, sono vivo, credo, perché sto vedendo il paradiso- io divento rossa dall’imbarazzo. -Niall, tu non mi conosci, ma io conosco te, e io ti amo. Ma non è né l’amore di una semplice fan e neanche di una Directioner. Ma è l’amore che prova una innamorata- avevo ripetuto la frase che Alice aveva detto a me, alla persona che amavo. – Ale, io non ti conosco hai ragione, però so chi sei e sento tutto l’amore che tu provi per me, lo sento-. Lo guardo stupita –come fai a sapere il mio nome?- -lo so e basta.-
-Niall! Ti sei svegliato! Oh tu non sai quanto ero preoccupata! E tu chi sei?- la fidanzata è entrata nella stanza, insieme ai ragazzi e i parenti Alice si avvicina a me.
-Lei è Alessandra, una mia grande fan. È una ragazza dolcissima e gentile.
I ragazzi mi guardano felici e mi salutano.
- è ora che io e Alice ce ne andiamo. Ciao Niall!- sto per uscire dalla stanza che Niall mi chiama –Aspetta! Non andartene ti prego!- tutti si girano verso di lui straniti compresa io, la ragazza è furiosa –Bene,allora è il caso che IO me ne vada!- e furiosa se ne va. Niall sorridendo mi invita a sedersi sul letto vicino a lui, io accetto e mi dirigo verso il letto, -HO FAMEEEE!- urla e tutti scoppiamo a ridere, poi entra il dottore e subito chiediamo tutti insieme –quando verrà dimesso?- il dottore ci guarda allibito –oggi stesso- dice sorridente, invece Niall fa un’altra domanda –quando potrò mangiare?- -a casa sua! Prepari le sue cose perché si torna a casa!- esclama il dottore, tutti ci mettiamo a ridere, aiuto Niall a preparasi la valigia e mi sussurra – grazie per essere rimasta, e grazie di essere venuta- io sorrido e lui mi lascia un dolce bacio sulla guancia. In quel momento dentro di me si scatenano una marea di emozione, le farfalle nello stomaco il battito accelerato, e in testa solo il pensiero di lui. Lui mi sorride e io torno nel mondo reale – sei bellissimo quando sorridi- realizzo solo un istante dopo quello che ho appena detta e imbarazzata abbasso lo sguardo, mentre sento le guance che vanno a fuoco. Un istante dopo lui mi solleva il volto per il mento appoggia la mia fronte sulla sua e mi dice –anche tu lo sei- e un istante dopo fa combaciare le nostre labbra in un tenero bacio...”
Mi sveglio. Sono sul mio letto e ho gli occhi che mi bruciano, sento le lacrime scorrere sul mio volto, “era solo un sogno. Il sogno più bello della mia vita”.
 
  
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