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Autore: MermaidJey    14/04/2013    2 recensioni
Niall, mio bellissimo e spensierato amore, addio. Anche se non ti ho mai tradito sul serio (come avrei potuto? Tradirti è inconcepibile) in un certo senso l'ho fatto. Ho tradito la fiducia che avevi nel nostro amore: io non ci ho mai creduto. Avrai una bella vita.
Prendi anche la mia felicità, perchè io non ne ho più bisogno.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Niall, perchè non saprà mai quanto è speciale per me.



Lo amo, lo amo come non pensavo potessi mai amare qualcuno.
Avevo sempre considerato l'amore un sentimento artificiale, forte e indistruttibile solo nei libri e nei film, ma adesso, tutto sembrava diverso.
Da quando l'ho conosciuto, da quando sono caduta davanti ai suoi occhi come una stupida imbranata quale sono, da quando ho sentito la sua risata cristallina e da quando ho guardato i suoi occhi, così profondi, così blu che non potevano fare altro che mettermi in soggezione, tutto è cambiato.
Sono sempre stata una ragazza imbranata, insicura, timida e introversa ma ho sempre cercato di mascherarlo... Perchè a differenza di molte ragazze mi vergognavo di queste qualità, mi rendevano debole.
Ed è proprio questo che ho sempre odiato: la debolezza, il sentirsi sempre insicuri.
E con Niall mi sentivo sempre debole, mi sentivo sempre forte.
Mi sentivo sempre forte, perchè a lui non importava dei miei chili in più, non importava dei miei capelli irrimediabilmente lisci e scialbi, non importava cosa indossassi.
Ridevamo, ridevamo sempre. La vita era bella insieme, era più colorata.
Ma ridere non mi basta più, il suo amore non mi basta più, sono una ragazza normale, e un ragazzo come lui non sa cosa farsene delle ragazze normali.


E non capisco ancora il motivo per cui lui abbia perseverato con me, perchè abbia creduto in noi. Cosa ho di speciale? Niente.
Ma mi ha sempre cercata, mi ha sempre aspettato tutte le volte che sono scappata, mi ha sempre accettata per come sono, ha sempre sopportato i miei sbalzi d'umore.
Mi sento una stupida, perchè lui non si merita una come me: si merita molto di più.
Merita qualcuno che si svegli la mattina prima di lui e gli prepari la colazione, gli dica quanto lo ami e quanto è fortunata a stare con lui.
Merita qualcuno alla sua altezza, bella tanto quanto lui e con un carattere sempre sereno e felice, in grado di sopportare le pressioni e le conseguenze che portano la sua fama.
Merita qualcuno che abbia il coraggio di uscire di casa mano nella mano con lui, non curante dei paparazzi e di tutte le critiche che riceverà, che lo segua durante i tour che durano mesi.
Merita qualcuno, e quel qualcuno non sono io.


Io scappo, scappo sempre, e Niall è troppo buono per lasciarmi andare, è troppo spensierato per capire che non sono la ragazza giusta per lui, quindi tocca a me, tocca a me distruggere tutto, come sempre.


Premo con dita tremanti i tasti del citofono, consapevole di stare per distruggere per sempre la cosa migliore che mi è capitata in tutta la vita.
"Silvia, sei tu? Finalmente! Sali, mi sei mancata tanto!" La sua voce allegra mi trafigge il cuore. Sono una persona orribile. Ma lui non mi merita, mi faccio forza con questo pensiero e mi avvio verso il suo appartamento.
Mi aspetta davanti all'uscio con un sorriso a trentadue denti: un'altra spada trafigge il mio cuore.
I capelli sono ancora umidi per via della doccia sono tutti scompigliati, la tuta ha una macchia di sugo all'altezza del colletto ma è la visione più bella che avessi mai visto. È un angelo, un angelo che non mi merito.
"Sono stati i tre mesi più lunghi della mia vita, ti prego, la prossima volta vieni con me, lo sai che non hai bisogno di lavorare nella pasticceria, posso mantenerti!" Ogni volta si torna sempre allo stesso discorso: lui mi vuole accanto, ma io sono troppo orgogliosa per vivere a sue spese, per questo mi guadagno da vivere lavorando in una piccola pasticceria vicino Piccadilly Circus.
"Sai come la penso, possiamo entrare? Devo parlarti." Mi impongo di non piangere: non posso, non devo, non ora. "Certo, entra. Sono stanchissimo, ordiniamo cinese per cena?"
"Niall..."
"Scherzavo! Lo so che odi la cucina cinese, vada per il messicano."
"Niall senti..."
"Ci sei cascata ancora! Non mi sono dimenticato che odi i cibi troppo speziati, ordiniamo..."
"Niall smettila di parlare!!" Il suo sguardo sorpreso e un po' ferito mi trafigge con particolare forza, tanto che mi sento le gambe tremare, e sono costretta ad appoggiarmi ad un bracciolo del divano per non cadere.
"Silvia, che succede?" Il suo sguardo è spento, un po' per la stanchezza dovuta al tour appena finito, un po' perchè ha capito che c'è qualcosa che non va. Lo capisce sempre, solo che stavolta è diverso.
"Ti ho tradito." La mia voce suona come un soffio, ma capisco che ha perfettamente capito perchè spalanca gli occhi, preso totalmente alla provvista.
Non parla, si limita a fissarmi come se non credesse alle mie parole.
Io non sento più niente, il dolore è sparito, nel mio cuore c'è solo il vuoto: 'l'ho fatto, l'ho fatto' continuo a ripetermi nella mia testa.
Manca poco, resisti Silvia, fra poco sarà tutto finito. Il suo silenzio mi spinge a continuare a parlare.
"Lo sai che non sono una persona falsa, non avrei mai potuto continuare a stare insieme a te dopo ciò che ho fatto, ti voglio bene e sei stato importante per me, non te lo meriti. Per questo te lo dico io, faccia a faccia: mi dispiace. Te l'ho sempre detto che siamo troppo diversi, sono troppo normale, troppo comune per stare con te. Mi serve di più, capisci? Anzi, mi serve di meno: ho ventidue anni, voglio una famiglia e magari dei figli, voglio sicurezze, voglio cose diverse da te."
"Cazzate! Cosa c'entra questo? Mi hai tradito! Io ti amavo! Ho vissuto questi tre mesi solo pensando a te, pensando a quando ti avrei potuto riabbracciare e tu mi hai tradito! Pensavo mi amassi, pensavo che un giorno potessi capire quanto sei speciale, io credevo in noi, tu non l'hai mai fatto."
"Hai ragione, mi dispiace, non sono mai stata abbastanza."
"Smettila!! Smettila di ripeterlo, tu eri abbastanza, solo che non hai mai voluto ammetterlo. Sei sempre stata una codarda, e adesso hai distrutto tutto."
Le sue parole si perdono nel vuoto del mio cuore. Non sento più niente, e mi chiedo solo se un giorno riuscirò ad amare qualcuno almeno la metà di quanto amo Niall.
'Impossibile'' mi ripeto.
Faccio spallucce, non so più cosa dire. Quel che volevo dire l'ho detto, non c'è più niente da aggiungere. Gli ho spezzato il cuore ma era necessario: lui andrà avanti, avrà una vita migliore senza di me.
"E così finisce tutto, due anni, dopo litigate, incomprensioni, fughe, fraintendimenti..." Mi guarda con rimpianto e delusione, come se avessi potuto fare di più. "Mi hai spezzato il cuore, Silvia."
"Addio Niall." Fuggo. Fuggo via dalla sua casa, fuggo via dalla sua vita, fuggo, come ho sempre fatto.
E lui non mi insegue, non lo farà mai più.
E in quel momento gli dico il mio vero addio: 'Niall, mio bellissimo e spensierato amore, addio. Anche se non ti ho mai tradito sul serio (come avrei potuto? Tradirti è inconcepibile) in un certo senso l'ho fatto. Ho tradito la fiducia che avevi nel nostro amore: io non ci ho mai creduto. Avrai una bella vita.
Prendi anche la mia felicità, perchè io non ne ho più bisogno.'
Un addio che non ascolterà mai.



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