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Autore: _Cthylla_    14/04/2013    2 recensioni
Un'astronave spezzata in due, due fratelli, i cui destini si incrociano con quelli di autobots e decepticons. Ma...è davvero tutto come sembra?
I buoni sono davvero buoni? Ed i cattivi...lo sono tutti poi così tanto?
Dal capitolo 1:
"Spectra Specter trovava meravigliosa quella sfera di colore azzurro che, seppure in realtà non fosse così, sembrava risplendere di luce propria invece di scippare senza pudore quella di una grande stella non poi così lontana da lei. La giovane cybertroniana, uno scricciolo blu e bianco con grandi occhi azzurri che sembravano abbracciare l’Universo intero, rivolse una fuggevole occhiata al mech blu e nero seduto accanto a lei, apparentemente impegnato a pilotare l’astronave. - più che un pianeta sembra un gioiello - osservò la ragazza. Il suo compagno di viaggio accolse quell’affermazione con un breve sospiro. - può essere. Ma io e te non siamo qui per la sua bellezza…- il tono dell’uomo si raddolcì un po’ - …sorellina. Lo sai, no?"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arcee, Nuovo personaggio, Soundwave
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
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TSB13

- Ben svegliato, Autobot…

La primissima cosa che vide Smokescreen, addormentatosi dopo l’ultima caduta, fu il pericoloso sogghigno del seeker argentato che lui sapeva, un tempo, essere stato il secondo in comando dei Decepticon.

Il giovane Autobot sgranò gli occhi e cercò di fare un qualsiasi movimento difensivo, ma ne era impossibilitato dalle pesanti catene che gli imprigionavano braccia e gambe.

- Starscream, così lo spaventi…

A quelle parole Smokescreen vide il seeker alzare gli occhi al cielo.

- Lui è sempre un mio nemico.

- Tu non ti schieri, no? Quindi non è tuo nemico.

Starscream decise di ignorare quest’ultima considerazione, continuando a minacciare Smokescreen solo col sogghigno.

- E poi non capisco perché le catene. Si era detto che l’avremmo aiutato…

- Infatti lo abbiamo aiutato, piccola - Starscream distolse l’attenzione da Smokescreen per dedicarsi completamente alla ragazza, chinandosi vicino a lei - E dopo, già ti avviso, riscuoterò la mia ricompensa. Se l’ho legato è semplicemente per evitare che ci salti addosso e distrugga tutto.

- Fosse stato per me l’avrei fatto - lo sfidò Smokescreen.

- Sentito? Ho fatto bene a legarlo… Autobot - scosse la testa - Che ingrati.

- Non so cosa tu voglia da me ma scordatelo, Starscream!

Il seeker non si voltò nemmeno. - Attualmente non è da te che voglio qualcosa - mormorò, rivolto a Smokescreen ma senza che questi potesse sentirlo.

"Il modo in cui mi parla questo pivello mi sta seccando" pensò.

- Credo di dover fare qualche esame al nostro ospite, per assicurarci che sia del tutto in forma, beninteso - aggiunse quindi, rivolto a Spectra - Mi aspetti di là?

- Se vuoi posso aiutarti - si offrì la ragazza, non immaginando minimamente che Starscream avesse in mente ben altro che un esame medico per Smokescreen.

- No, tranquilla. Tu vai, io arrivo tra poco - accarezzò le piccole e sensibilissime ali che Spectra aveva sulle spalle, simili a quelle di Arcee, dandole un brivido di piacere - Contaci.

Lei annuì e se ne andò.

Starscream la osservò mentre camminava, soddisfatto dei risultati che aveva ottenuto con l’operazione e la riabilitazione. Spectra non faceva che migliorare, anche perché metteva molto impegno negli esercizi, tanto che sembrava instancabile ed era Starscream a doverla fermare ogni volta; che tenesse moltissimo a camminare in un modo il più possibile normale era evidente.

- Allora, Autobot, adesso direi che possiamo iniziare a divertirci - disse il seeker - Prima però voglio veramente farti un esame per vedere quanto potrai reggere prima di crollare. Anche se decidessi di utilizzarti come merce di scambio, cosa estremamente probabile, non significa che ti farò tornare alla tua base tutto intero.

Nonostante la paura Smokescreen ebbe il coraggio di sfidarlo di nuovo. - Non contarci. Ehi, Starscream! Ti saluta tanto Spectrus Specter, ha detto che non vede l’ora di rivederti!

Gli Autobots avevano raccontato a Smokescreen la storia di Spectrus appena era arrivato, ecco perché sapeva che tra lui ed il seeker non correva decisamente buon sangue.

Il ceffone che seguì fu inevitabile.

- Sta’zitto. Non nominarlo.

Per evitare che Smokescreen continuasse a parlare d in seguito gridasse attirando lì Spectra, fece quel che aveva fato Spectrus ad Airachnid rompendo non in maniera irreversibile la sua scatola vocale. In seguito fece dei test per valutare la resistenza del ragazzo, insieme a diverse altre scansioni.

- Piaceresti ad Airachnid. Con te potrebbe divertirsi per giorni - borbottò il seeker - Ma quella strega se lo scorda. Un momento…

Una scansione evidenziò che nel corpo del ragazzo c’era qualcosa che teoricamente non avrebbe dovuto esserci e quel qualcosa, a giudicare dalla forma, sembrava essere nientemeno che un’altra Chiave Omega.
L’ultima.
Ed era nascosta nel corpo di Smokescreen!

Starscream sgranò gli occhi e si lasciò andare ad una gran risata colma di soddisfazione.
Aveva tutte e tre le Chiavi che mancavano a Megatron e non aveva minimamente faticato! Non solo, ma anche stavolta quel prodigioso ritrovamento era dovuto a Spectra. Se lei non avesse insistito perché lo aiutasse, non avrebbe mai scoperto la Chiave…

Ogni giorno di più il seeker si convinceva che in quella ragazza risiedesse la via del suo successo. Non poteva essere tutto un caso, era impossibile. Da quando si erano incontrati la fortuna aveva iniziato a girare dalla sua parte, magari avrebbe continuato a farlo finché Spectra fosse stata al suo fianco.

- Oggi per me è un altro giorno fortunato - disse, prendendo uno strumento per incidere la corazza di Smokescreen - Per te invece lo sarà un po’meno, temo. Dentro di te hai qualcosa che mi interessa molto. Dimmi, sapevi che dentro di te c’è l’ultima Chiave Omega? Proprio quella che mi mancava. Io ho le due che voi non sapevate dove fossero finite.

L'espressione di Smokescreen divenne attonita. Tutto avrebbe immaginato ma non che le Chiavi le avesse Starscream, e ancor meno avrebbe mai pensato che l’ultima fosse nascosta dentro il suo stesso corpo.

- Non lo sapevi, eh? Come pensavo - sapendo che non avrebbe potuto fare rumore, Starscream non si curò neppure di anestetizzarlo prima di iniziare ad incidere - Non può essere un caso. In quella ragazza c’è il mio destino. Non può essere altrimenti.

Tagliò la corazza dell’Autobot con estrema precisione, stando attento a non sprecare troppo dell’energon che usciva dal suo corpo raccogliendolo in contenitori appositi. Non che gli servisse granché, ed in futuro gli sarebbe servito ancora meno dato che Spectra e le Chiavi erano il lasciapassare che gli avrebbe consentito di tornare tra i Decepticon.

Incurante del fatto che Smokescreen stesse quasi impazzendo dal dolore Starscream tirò fuori dal suo corpo la Chiave e fece un sorriso decisamente soddisfatto.

- Ottimo. Veramente ottimo - disse, dando all’Autobot che ancora perdeva energon solo un’occhiata - Avrei voluto fare di più ma penso che questo basti, vero? Ora ho dell’altro di cui occuparmi ma quando io e la ragazza ce ne saremo andati di qui, se tu sarai fortunato e qualcuno ti troverà, tanto meglio per te.

Detto ciò lasciò lì Smokescreen per andare subito da Spectra.
Vide con piacere che si era messa seduta sulla cuccetta. Che in fondo in fondo anche lei volesse quella connessione quanto la voleva lui, alla faccia dei no, alla faccia di “un solo uomo per tutta la vita” ed anche alla faccia del “grande amore” per Soundwave?
Airachnid gli aveva detto che erano cotti persi uno dell’altra, ma non si erano mai fatti avanti. Lui non avrebbe commesso quell’errore. L’innocenza di Spectra non lo spaventava, anzi, pensare di essere colui che avrebbe “macchiato” quella purezza era un pensiero eccitante. Lei non era un "qualcosa" di irraggiungibile che si poteva solo idolatrare: Spectra era una femme, una donna adulta, che era desiderabile e “desiderava” a sua volta, e lui l’avrebbe fatta sentire tale.

Senza dire una parola si sedette di fianco a lei e la prese in braccio, riprendendo ad accarezzarle le piccole ali sulle spalle.

- Ti piace?

Lei annuì. - sì… non pensavo che fossero così sensibili… - mormorò, rabbrividendo dal gran piacere.

Non si curò nemmeno di chiedergli da dove avesse tirato fuori la nuova Chiave.

- Per chi le possiede sono sensibilissime. Per me è lo stesso - disse il seeker iniziando a baciarle il collo - Stai tranquilla, va tutto bene.

- Si era parlato di un bacio, Starscream, non di… altro - gli ricordò la ragazza.

Stava succedendo esattamente come l’altra volta, desiderio ad ondate, e Starscream non stava neanche facendo niente di che.

- Io starò ai patti. Se però ti troverai a volere dell’altro, perché porre limiti? - la baciò prima che potesse replicare, continuando con le carezze mentre la faceva stendere sulla cuccetta.

In breve tempo il seeker si trovò avvinghiato a lei, a essere baciato quasi con la stessa furia con cui lui la baciava.

Spectra aveva le sue mani dappertutto ma era come se il suo cervello si fosse spento. C’era solo Starscream, c’erano solo le sue mani, la sua bocca e la loro passione. Anche le immagini del suo incubo che tornavano a galla stavolta non potevano fare niente per contrastarla, e non poteva farlo nemmeno quella sensazione di sbagliato.
Neppure il pensiero di Soundwave poteva nulla contro il desiderio. Soundwave non l’aveva mai guardata, non l’aveva mai considerata come una donna, Starscream invece sì e glielo stava dimostrando proprio in quel momento.

Rabbrividì di nuovo quando le mani del seeker finirono sul pannello che proteggeva la sua valvola. Le tornò in mente quel che aveva sempre pensato: la prima connessione da fare solo col suo compagno di vita.
Ora le veniva qualche dubbio a riguardo. Che quel pensiero fosse esagerato, dovuto più al fatto di non essersi mai trovata in una situazione simile? Lei in fin dei conti, ora come ora, voleva Starscream. Sentiva quasi il suo corpo chiamarlo, e quello del seeker chiamare il suo.

- Sapevo che mi volevi quanto ti voglio io…- mormorò Starscream, la mano ancora sul pannello di Spectra - Lo sapevo. In te c’è il mio destino, e nel tuo ci sono io - guardò le tre Chiavi Omega in bella vista sul mobile accanto alla cuccetta - Ne sono sicuro. Io. Non Soundwave - toccando sensori particolari fece si che il pannello scorresse in alto - Io. - la guardò dritto negli occhi - Andiamo avanti, Spectra?

Domanda retorica, Starscream era certo che non gli avrebbe mai detto di no. Come fermarsi, a quel punto?

Ancora preda dell’istinto, Spectra si domandava cosa sarebbe accaduto dopo, come sarebbe stato. Normalmente lo avrebbe fermato prima, ma ormai oltre che il desiderio anche la curiosità era troppa.

- S-si. Andiamo avanti - bisbigliò.

Un invito a nozze per Starscream, che da un pezzo non aspettava altro.

- Ogni tuo desiderio è un ordine…

Ma proprio quando stava per “obbedirle” si sentì il rumore di un Ponte Terrestre che si apriva, cosa che riscosse entrambi dalla specie di trance dell’istinto in cui erano caduti.

Spectra rimise subito a posto il pannello, tremando leggermente. Non poteva crederci, stava veramente per?… non che lui l'avesse costretta, anche lei l'aveva voluto, però era qualcosa che andava contro ciò che lei aveva sostenuto fino a quel momento.

Starscream in quel momento ricordò una cosa fondamentale: aveva lasciato Smokescreen con dell’energon che fuoriusciva. A causa della gran voglia che aveva di sbrigare in fretta l’estrazione della Chiave Omega per andare da Spectra non aveva pensato che in quel modo gli Autobots li avrebbero trovati.

- Spectra - sussurrò velocemente, con aria spaventata prendendo due Chiavi - Adesso ce ne andiamo. Usciamo da lì - indicò una specie di finestra - E torniamo alla Nemesis, d’accordo?

Lei annuì, e prendendo in mano l’ultima Chiave Omega lo seguì il più velocemente possibile e senza far rumore.

Optimus Prime entrò nella stanza solo quando loro erano ormai piuttosto lontani.

- Se n’è andato! - esclamò.

Avrebbe dovuto immaginare che chiunque avesse dimorato lì si sarebbe dato alla fuga se li avesse sentiti; soprattutto perché, andando per esclusione, gli unici che potevano aver preso Smokescreen ed averlo ridotto in quel modo erano Starscream e Airachnid.

- Ho riparato la sua scatola vocale, Optimus, ma il resto delle riparazioni dovrò farle alla base - lo informò Ratchet dall’altra stanza.

Erano andati solo loro due, lasciando gli altri nella base. Prime quella volta non aveva voluto altri intorno, specialmente dopo aver visto Spectrus prendere Arcee per un braccio e trascinarla nella propria stanza ben prima che il computer ricevesse il segnale della perdita di energon di Smokescreen. Forse Arcee non aveva contraccambiato la formula ma continuava a connettersi con lui.

Optimus tornò da Ratchet. - Chiunque ci fosse si è dato alla fuga.

– S-Starscream - li informò Smokescreen - Era Starscream! Lui ha le tre Chiavi Omega che mancavano… una era dentro di me ma io non lo sapevo!

Sia Optimus che Ratchet si sentirono gelare.

Il destino di Cybertron era nelle mani di Starscream.

Slegarono Smokescreen e, caricandolo sulle spalle, iniziarono ad attraversare il Ponte per tornare alla base.

- Speravo arrivaste qui in tempo, speravo che l’avreste fermato…

Ratchet si fece forza cercando di non pensare al destino del suo pianeta con le Chiavi in mano a quello sconsiderato di Starscream. - Strano che non abbia pensato che con la perdita di energon saremmo arrivati.

- Aveva fretta, c’era un femme, credo volesse una connessione con lei… Adesso però… mi sento così stanco - mormorò il ragazzo, chiudendo gli occhi e andando in una specie di ricarica.

Optimus aveva voglia di urlare. Che fine avrebbe fatto Cybertron, adesso?!
Non si preoccupò nemmeno delle ultime parole di Smokescreen prima che svenisse, quelle riguardo la femme.

Al loro rientro c’era Arcee ad aspettarli, evidentemente lei e Spectrus avevano finito.

- Che gli è successo? - domandò loro la donna, allarmata, vedendo le condizioni di Smokescreen.

- Aveva dentro di sé l’ultima Chiave Omega. Ora tutte e tre quelle che mancavano sono, a suo dire, nelle mani di Starscream - la informò Optimus, in tono funereo.

- nelle mani di?...

- Ho sentito nominare Starscream, per caso? - Spectrus incedette verso di loro con la solita aria arrogante.

- Starscream ha le tre Chiavi Omega che mancavano - disse Arcee.

Specter rimase in silenzio per un po’, osservandola, per poi invece alzare gli occhi su Optimus Prime.

- Sai che è colpa tua, spero.

- Come sarebbe a dire che è colpa sua?! Non... - intervenne Ratchet, ma l’occhiata di Spectrus fu così brutta che lo zittì all’istante.

- Che sia colpa sua è un fatto, dottorino. Optimus Prime, ricordati di quando recuperammo l’Armatura del comando. Ti dissi che avresti dovuto lasciarmi terminare Starscream perché facendolo avremmo evitato problemi in futuro. Tu mi dicesti che non era una cosa che dovevo decidere io, e io ti dissi: “Ti pentirai di non avermelo lasciato finire, Optimus. Se in futuro creerà problemi, sarà solo e soltanto colpa tua: ricordatelo”…- Spectrus era a pochi centimetri dal comandante degli Autobots, fronteggiandolo - Ero io ad avere ragione. Sbaglio? Se me l’avessi lasciato uccidere, ora non saremmo in questa situazione e Cybertron non sarebbe condannata, perché questo è. Bella mossa, comandante.

Optimus rimase in silenzio.

Specter voltò le spalle a tutti e si diresse verso l’uscita. - Arcee, vieni con me.

Il modo in cui aveva trattato Optimus ed il tono in cui le aveva parlato, del quale iniziava a stufarsi, portò Arcee a rispondergli irritata. - Non hai diritto di darmi ordini.

Quasi rabbrividì di paura vedendo che Spectrus la guardava esattamente come quella sera, quando l’aveva lasciata ai Decepticon.

- Se l’avessi avuto, probabilmente gli Autobots avrebbero vinto - replicò Spectrus - Dato che invece non ce l’ho siamo destinati a farci prendere costantemente a calci nel sedere.

Detto questo se ne andò.

Optimus Prime era stato zitto per tutto il tempo. Odiava l’atteggiamento di Spectrus e pensava che terminare qualcuno se non era strettamente necessario fosse una barbarie da Decepticon, ma purtroppo gli ultimi fatti sembravano dimostrare che Spectrus non avesse proprio tutti i torti.
Se Starscream fosse stato ucciso le cose sarebbero andate diversamente.
Oltretutto cos’aveva fatto ultimamente lui, il comandante? Aveva preso Star Saber e poi l’aveva persa, si era fatto rubare la Chiave Omega (ora sapeva da chi) e non era stato lui a salvare Arcee. Per di più, nonostante i metodi a dir poco discutibili (Tox-En! Ma ci rendiamo conto?) Spectrus aveva creato ai Decepticon enormi problemi col disastro immane che aveva fatto nella Nemesis.

- Quell’arrogante! Se potessi…- ringhiò Ratchet.

Arcee invece era ancora irritata e anche triste. - Spectrus ha esagerato - tentò di riparare - Non voleva dirlo. Era solo arrabbiato.

- Oh no, era perfettamente lucido - ribatté Ratchet - Non cercare di difenderlo, Arcee, solo perché vi connettete dal mattino alla sera non vuol dire che sia un santo.

- Come ti permetti?!

- Basta tutti e due - li fermò Optimus Prime - Non abbiamo tempo da perdere litigando, d’accordo? Ratchet, continua a riparare Smokescreen.

Prime si incamminò verso il suo alloggio. Voleva stare solo, nient’altro.

- Optimus?

Era Arcee.

- Cosa c’è? - le chiese.

- Mi spiace per quel che ha detto Spectrus e non penso che sia colpa tua. Non potevi sapere quel che sarebbe successo e terminare Starscream in quel momento significava andare contro il nostro Protocollo. Recupereremo le Chiavi, in qualche modo…

Lei era lì per lui. Con lui. Dalla sua parte.
Lei lo sosteneva, come aveva sempre fatto, anche se significava andare contro Spectrus Specter.
Fu per quel motivo che Optimus con uno scatto improvviso le si avvicinò e la baciò, lasciandola sconvolta.

Rendendosi conto solo dopo di quel che aveva fatto però, Prime indietreggiò. - Arcee, io non… non avrei dovuto.

Perché non avrebbe dovuto? La amava, no?
Già, l'amava, ma se n'era accorto tardi e lei aveva scelto un altro mech. Quello che aveva fatto, quello che le aveva fatto, non era corretto.

- So che sei impegnata. Scusami.

"Perché dev'essere tutto così difficile?!" pensò, mentre se ne andava alla svelta.

Arcee si toccò le labbra. Era successo davvero?
Optimus l’aveva baciata e non le era nemmeno dispiaciuto. Anzi, tutt’altro.

Come se non ci fosse stata già abbastanza confusione…




***


Starscream e Spectra si erano introdotti furtivamente nella Nemesis. La ragazza non aveva capito molto bene il perché di tutta quella segretezza, in fin dei conti sarebbe bastato semplicemente contattare i Decepticon e farsi venire a prendere.

- Non è così semplice per me - mormorò il seeker, mentre si dirigevano verso le stanze di Megatron.

Starscream notò i segni del recente disastro, chiedendosi cosa diamine fosse successo. Forse c’entravano gli Autobots. Forse c’entrava Specter.

- Sei spaventato, Star? - gli chiese Spectra.

Spaventato? Peggio! Starscream era quasi sul punto di espellersi l’energon addosso, altro che spaventato!

- Macché - negò, fingendo una spavalderia che non aveva - Mi riprenderà. Io ho le Chiavi e ho riportato qui te.

- E mi hai riparato la gamba - gli ricordò la ragazza - E sei stato carino, mi hai fatta ridere e... tutto il resto.

Starscream sorrise. Magari quel “tutto il resto” avrebbero potuto riprenderlo tra un po’, anche se c’era il rischio che Soundwave lo scorticasse vivo.

Trasalì quando Spectra gli prese la mano.

- Andrà tutto bene - lo tranquillizzò lei, sorridendogli dolcemente - Promesso.

Starscream le strinse la mano a sua volta. - Se lo dici tu…

Si fece coraggio ed entrò nell’alloggio, sfoderando il suo sogghigno migliore.

- Felice di rivederla Lord Megatron…- disse, notando solo in seguito la presenza di Soundwave oltre che del leader dei Decepticon.

Immediatamente si trovò le armi di entrambi puntate addosso.

- Con che faccia ti ripresenti qui? Dovrei terminarti immediatamente! - ringhiò Megatron.

Sia lui che Soundwave erano talmente concentrati su Starscream che non si erano accorti della presenza della ricercatissima Spectra…

- Non capisco perché Lei ringhia - disse la ragazza - In tutto il tempo, non l’ho mai capito.

La faccia di Megatron fu da assoluto primo piano. - Spectra! - si avvicinò a lei e Starscream - Sei tornata.

Il seeker si stupì che Megatron mostrasse in quel modo le sue emozioni, ma d’altra parte sapeva che Spectra aveva un legame particolare con lui e Soundwave, nonché Dreadwing.

- Direi di sì, Lord Megatron! - sorrise lei, guardando però Soundwave.

Il tecnico non si era mosso dalla sua posizione. Era l’unica cosa che avrebbe voluto fare, andare lì, abbracciarla, baciarla, stringerla a sé e portarla via, chiederle dove diavolo era stata, dirle quanto diavolo li aveva fatti preoccupare tutti quanti e che senza di lei non poteva stare.
Ma aveva visto Spectra e Starscream tenersi per mano. Lo facevano tuttora.

Il seeker stava mostrando a Megatron le Chiavi Omega.

Soundwave vedeva Spectra che lo guardava, forse chiedendosi perché se ne stesse immobile.

- …e quindi l’unica cosa che voglio è servire i Decepticon e Lei, Lord Megatron - si sdilinquì Starscream - Lo giuro! Spectra può testimoniarlo. Vero che volevo tornare qui, piccola?

Il tono con cui le parlava era così… intimo…

- Sì sì! Guardi, Lord Megatron - Spectra sorrise in modo ancor più radioso - Starscream mi ha riparato la gamba! Adesso sto quasi bene, vede? - rise, camminando in cerchio per mostrarglielo - Tutto merito di Starscream, che mi ha anche tenuta al sicuro finora. Ora lo riprende, vero? - la giovane femme guardò Megatron come il giorno in cui l’aveva convinto a portarla con sé a vedere gli scavi - Vero?

Il tenersi per mano, il tono intimo delle parole di Starscream, la gamba…

- Diciamo che per ora può restare. C’è una cosa che dobbiamo fare prima di prendere una decisione definitiva, ma…

- Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene! - esclamò Spectra abbracciando Starscream, che ne approfittò per baciarla di nuovo.

La temperatura nella stanza parve calare di dieci gradi.

Megatron guardò Soundwave. Sembrava fissare Spectra e Starscream, anche se non avrebbe potuto dirlo con sicurezza dato che Soundwave aveva il visore. Spectra era tornata ma sembrava essere troppo tardi. A quanto pareva aveva lasciato perdere “il principe bellissimo”, che stupidamente non le aveva mai detto niente, per mettersi con qualcuno che invece non ci metteva molto a passare al dunque.

Soundwave era come sotto shock.
Spectra… il suo Scricciolo.
Con Starscream.

"No".

Non adesso che si era deciso a dirle la verità. Non era possibile.

Avrebbe voluto andare lì e prendere Starscream a pugni, smontarlo, terminarlo, ma se l’avesse fatto come avrebbe reagito Spectra?
Indietreggiò e se ne andò in sordina. Come se fosse stato importante cosa pensava lei, ormai, avrebbe potuto pure terminare il primo che passava! Era stato il cavaliere nero a portare via la principessa dalla torre, non il principe.

Che doveva fare ora?

"Cercare di starle lontano. Di vederla il meno possibile, di vederli il meno possibile" decise "D’ora in poi riprenderò a pensare solo e soltanto al lavoro, sarà meglio così".

Megatron invece era rimasto lì, anch'egli allibito per quella scena.

- Starscream, direi che sia meglio di no - lo rimproverò Spectra, staccandosi da lui.

Come stavano le cose?, si chiese Megatron. Stavano insieme o lui ci provava e lei lo respingeva?

- Prima però ti è piaciuto - le ricordò il seeker.

Spectra lo ignorò e guardò il punto dove prima era Soundwave.

- Dov’è? Perché se n’è andato? - chiese - Non… non mi ha nemmeno salutata - mormorò tristemente.

- Ha molto da fare, Spectra - disse Megatron, iniziando a capire un po’ la faccenda.

Spectra era molto attratta da Starscream ma probabilmente aveva ancora in testa Soundwave; purtroppo, dato che il suo vecchio amico non si dava una mossa, Starscream ne approfittava; e anche andarsene in quel modo, per comprensibile che fosse, non lo aveva aiutato.

"Chi avrebbe mai detto che la Nemesis sarebbe diventata la location di una telenovela?" pensò.

   
 
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