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Autore: SummerRestlessness    14/04/2013    2 recensioni
[Larry AU - Louis potrebbe essere un tantino OOC] Louis fa il bibliotecario e decisamente non è interessato ai capelli ridicoli e allo charme del ragazzo che tutti i giorni viene a prendere in prestito un libro in biblioteca e lo riporta il giorno dopo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'So read your books, but stay out late some nights'
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Somewhere I have never traveled

somehwere i have never traveled, gladly beyond

any experience, your eyes have their silence:

in your most frail gesture are things which enclose me,

or which i cannot touch because they are too near

E. E. Cummings


La luce entrava di sbieco dai finestroni posti su un solo lato dell'enorme edificio antico che ospitava la biblioteca universitaria. Quello era il momento che a Louis piaceva di più, quando iniziava a scendere il buio e la gente cominciava ad andarsene.

Lui però era ancora lì. Il ragazzo dagli occhi verdi e sorridenti e dalla ridicola zazzera riccia che ormai veniva ogni giorno in biblioteca era ancora lì. Indossava una maglia bianca semplicissima e un po' scollata sul davanti, a dire il vero persino leggermente trasparente, jeans neri fin troppo attillati (non che Louis avesse guardato con attenzione il suo fondoschiena, semplicemente gli era caduto l'occhio proprio lì), scarpe nere anonime e portava una collanina sottile al collo, con il ciondolo a forma di aeroplanino di carta. A Louis non era mai piaciuto il tipo di ragazzo che portava collanine, si era detto con una smorfia. E quella maglia che faceva risaltare i muscoli del ragazzo e intravedere un tatuaggio sul suo petto… no, non era proprio il suo genere.

Il ragazzo, dopo essere entrato col suo passo sicuro, era andato dritto verso il primo imponente scaffale di legno e vi si era nascosto dietro. Louis, però, in piedi dietro il bancone con la targhetta con scritto "bibliotecario" appuntata sulla camicia azzurra a maniche corte, avrebbe potuto giurare di averlo visto, di tanto in tanto, sbirciare da sopra le file di libri. Che cosa sbirciava? In effetti a Louis era sembrato che guardasse verso di lui, ma… non poteva essere. Sapeva benissimo che non sarebbe mai successo niente tra lui e il misterioso ragazzo dagli occhi verdi, a cui comunque, ci teneva a sottolinearlo, non era interessato. Era semplicemente impossibile: loro due, insieme, sarebbero stati un paradosso vivente. Nonostante captasse una certa vibrazione provenire da lui, Louis non era nemmeno certo che quel tipo fosse effettivamente interessato al genere maschile. D'altra parte, lo vedeva benissimo  il modo in cui lo osservavano praticamente tutte le ragazze quando passava, come gli sorridevano e cercavano di attaccare bottone con scuse futili. Ridicolo capellone, pensò Louis spostandosi un ciuffo di capelli dagli occhi. Come sembravano sciogliersi quando lui rivolgeva loro la parola con la sua voce roca e profonda! Più di una volta, Louis si era ritrovato a troncare sul nascere con uno "Sssshhh" indignato conversazioni che poi in fondo non erano nemmeno così rumorose. Il fatto che lo facesse quasi esclusivamente quando queste conversazioni includevano il riccio era, ovviamente, puramente casuale.

Se quindi non era certo degli orientamenti del ragazzo, Louis era invece sicuro che, anche se lo fosse stato, non sarebbe stato interessato a lui: ai suoi occhiali dalla montatura sottile, alla sua bassa statura, almeno una spanna in meno di lui, al suo sorriso appena accennato e alla sua voce che era quasi un sussurro, anche fuori dalla biblioteca. Non avrebbe potuto essere interessato a lui, quel ragazzo che sembrava possedere uno charme innato, uno strano magnetismo che costituiva gran parte del suo fascino, a parte il bel visino e il fisico decisamente... Be'. Louis era comunque convinto che sotto quell’apparenza da sciupafemmine non ci fosse proprio nulla di interessante, nonostante non ci tenesse a verificarlo.

Scosse la testa tra sè e sè e decise a lasciar perdere una buona volta, proprio nel momento in cui il ragazzo misterioso si era silenziosamente appoggiato al banco con un nuovo libro in mano, come faceva ogni giorno da qualche tempo.
«Ciao» disse quello con un sorriso al quale Louis non potè fare a meno di adeguarsi, dopo un piccolo sobbalzo per la sorpresa. Gli capitava spesso di perdersi nei suoi pensieri e di non accorgersi di quello che gli accadeva intorno, per essere poi riportato al mondo reale in modo brutale. Il ragazzo ridacchiò lievemente di lui, con gli occhi che brillavano. Be’, quello, in fondo, non era un modo così brutale di essere riportati al presente. Louis rimase in silenzio anche mentre l’altro faceva scivolare il tomo che poco prima teneva in mano verso di lui. Senza dire una parola lo prese, stando bene attento a non sfiorare la mano del ragazzo, e inizió a digitare il codice sulla tastera del computer, fingendosi totalmente assorto in quell’azione. Aveva già dovuto ripetere l’operazione tre volte, a causa delle sue dita che non volevano collaborare e continuavano a schiacciare i tasti sbagliati, quando il ragazzo dalla pettinatura ridicola parlò.
«Ormai avrai capito perchè vengo qui tutti i giorni, no?» esordì dal nulla, abbassando lo sguardo sulle sue dita lunghe e esili, appoggiate sul bancone. Louis deglutì forte e sbarró gli occhi.
«Per... prendere in prestito dei libri?» rispose incerto. L'altro lo guardó con la sua stessa espressione di poco prima, per un attimo, trattenendosi a stento dal ridacchiare: «Pensi davvero che legga un libro al giorno?» chiese stupito, come se fosse impossibile che qualcuno lo pensasse. Poi fece un sorriso strano, che, nella sua mente, Louis catalogó con due aggettivi che, prima di allora, per lui era stato inconcepibile immaginare insieme: malizioso e innocente. Un paradosso completo, qualcosa di impossibile. Ma ancora, eccola lì, la prova tangibile che era possibile, in piedi davanti a lui in quel momento, con i suoi jeans stretti e quella maledetta collanina. Louis era ancora zitto a bocca aperta, perso nei suoi pensieri, quando l’altro iniziò a parlare.

«(i do not know what it is about you that closes

and opens; only something in me understands

the voice of your eyes is deeper than all roses)

nobody, not even the rain, has such small hands»*,

recitò all’improvviso il ragazzo con voce seria e musicale, sorridendo lievemente al pavimento. Louis rimase turbato dal suono morbido della sua voce, che sembrava, pensò, fatta apposta per recitare poesie. Fissò per un attimo di troppo le lunghe ciglia scure dell’altro rivolte verso il basso, mentre quella voce e quei versi gli accarezzavano le orecchie e gli occhi gli si inumidirono per tutta quella bellezza, tutta insieme in un solo, piccolo, fragile momento.

Poi, appena il significato delle parole pronunciate dall’altro si depositò nella sua mente, rimase ancora più sbigottito e arrossì violentemente, proprio mentre il riccio alzava lo sguardo limpido su di lui. Tra tutte le cose che avrebbe potuto dire o fare, questa era la più sorprendente, quella che Louis si sarebbe meno aspettato da un tipo come lui.

«Piacere, sono Harry» disse finalmente il ragazzo, sorridendogli e tendendo la mano. Louis allungò timidamente la sua, sussurrando «Louis» con un filo di voce, e quando le loro mani si unirono non potè fare a meno di fissarle, incuriosito e inebetito.

Era un paradosso, nelle loro mani intrecciate, la sua sembrava così piccola e fragile stretta in quella di Harry. Eppure sembrava così bello, naturale, giusto.



 

 

 

 



* Trad. di L. D’Incà:

(non so cosa sia di te che chiude
e apre; solo qualcosa mi dice 
che la voce dei tuoi occhi è più profonda di tutte le rose)
nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani tanto piccole

 

N.d.Summer

Tutto ció è partito dalla mia profonda convinzione che Harry Styles sia una walking contradiction, ovvero una contraddizione ambulante, da una poesia di E. E. Cummings che, come si sarà capito, mi fa emozionare immensamente e da questo prompt

louis the librarian is not interested in harry's ridiculous hair and obvious charm

except that he totally is

http://1dkinkmeme.livejournal.com/648.html?thread=53128#t53128

Tutto il resto poi è un venuto da solo, trasformandosi in una college!AU con librarian!Louis (sono la prima ad ammetterlo, molto OOC) e... Harry. Il tema principale è, ovviamente, il paradosso, che è un po’ il filo conduttore di tutta la fic. Spero vi sia piaciuta :)

   
 
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