Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Momo94    14/04/2013    2 recensioni
"Era passato un po' di tempo e Lucy stava ancora fissando la lettera che teneva tra le mani. L'aveva letta e riletta e ancora non si capacitava di quello che c'era scritto. stava vendendo a salvarla, le mancava e presto l'avrebbe liberata.... ma liberata da cosa? Perchè mai avrebbe dovuto salvarla?"
Questa Fanfiction è ambientata in un mondo alternativo, in cui la magia sta cominciando a sparire e un re tiranno cerca in tutti i modi di impadronirsene, sottraendola con la forza agli altri. E poi c'è una ragazza che tenta di recuperare il suo passato e una gilda che cerca di spodestare il tiranno.
Questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego abbiate pietà di me e perdonate i miei orrori xD
Ah, anche se all'inizio può non sembrare cosi, questa fanfiction è incentrata sulla coppia Nalu, ma lascerò spazio anche ad altre coppie:)
[primo capitolo modificato]
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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“Basta che lei si metta ad urlare in faccia a tutti la verità.
Nessuno ci crede e tutti la prendono per pazza.”
Luigi Pirandello

 
 


Incredula, scioccata, sconvolta.
Quelle parole la stavano colpendo in pieno petto e il respiro le stava venendo meno, era come se la stessero strangolando.
Sting continuava a parlarle, e Lucy sentiva solo un rumore assordante in sottofondo. Forse era il rumore del suo cuore che andava in mille pezzi, o quello della sua anima che si frantumava pian piano alle parole del ragazzo.
“Tu eri un membro di Fairy Tail.” le aveva detto. Fairy Tail. Lucy aveva saputo che era una gilda disertrice che era contro il re, contro suo padre. Ed era la gilda di cui faceva parte Natsu. “Io un membro di Fairy Tail?!” lo guardava, confusa e disorientata. “Si. Non capisco come tu possa essere entrata a far parte di una tale feccia, ma ci sei entrata. Poi un giorno, voi vi siete schierati contro il sovrano di Fiore, siete diventati dei disertori. D’altronde, la feccia rimane sempre feccia.” Il ragazzo sorrise, un sorriso che Lucy trovò intrigante ma allo stesso tempo irritante per le parole che aveva appena pronunciato. “e poi?” La ragazza lo guardò, e Sting fu colpito dallo sguardo della biondina. Uno sguardo così profondo, così sincero e così implorante.
Nella sua mente, stava già pregustando l’attimo in cui avrebbe pronunciato quelle parole, in cui avrebbe detto la sua verità, una verità che l’avrebbe legata per sempre a questo posto, una verità che l’avrebbe allontanata da Fairy Tail, da Natsu.
Prese fiato e ricominciò a parlare, i suoi occhi scuri puntati in quelli nocciola e caldi di lei. “Siete scappati, avete cominciato a vagare alla ricerca di qualcuno che vi aiutasse. Poi, vuoi sapere cos’è successo dopo?” dentro di se, Sting stava ridendo. Il ragazzo dai capelli biondi non poté fare a meno di notare la crescente preoccupazione che si stava facendo largo sul volto della biondina.
E più lei era spaventata e preoccupata, più lui era euforico. Si avvicinò ancora di più a lei, beandosi degli occhi della ragazza che erano solo per lui, finalmente. “Poi, ti hanno scoperto. Hanno scoperto la tua vera identità.” La sua vera identità?! Cosa stava dicendo? Lucy era sempre più confusa e disorientata. “tu eri una spia del regno. Sei stata mandata dal re in persona con il compito di tenere d’occhio Fairy Tail. Snow ha sempre avuto dei sospetti sulla fedeltà di quella gilda, così ha mandato te, una ragazza all’apparenza innocente, a controllare ogni movimento di Fairy Tail. Sei sempre stata dalla parte di tuo padre, sei sempre stata una di noi.” 
Trasalì. Lei una spia? Allora era così. Era sempre stata solo e solamente una spia; era sempre stata una bugiarda.
Tutto quello che aveva cercato di ricostruire, quei tre anni di vuoto a cui nessuno era stato in grado di darle delle risposte le stavano ora crollando addosso. Come dei macigni stavano cadendo e la stavano schiacciando.
Da quando era tornata a casa, non aveva fatto altro che pensare a chi fosse stata in quei 3 anni. Pensava di essere stata una persona migliore di quella che era adesso. Pensava di aver avuto la forza di lottare contro suo padre, di essersi ribellata al re e di aver tentato di combatterlo. E invece era proprio identica ad adesso. Era sempre stata debole e priva della benché minima forza di volontà.
Alzò la testa per incontrare l’unica persona che ora sembrava avere tutte le risposte alle sue domande.
“E perché non riesco a ricordare? Perché non ho nessun ricordo?” la vista le si cominciò ad offuscare.
“sono stati loro. Quelle fatine del cazzo ti hanno cancellato la memoria! Dopo che ti hanno scoperto, per non rischiare che rivelassi i loro segreti, volevano ucciderti. Ma per fortuna non ci sono riusciti. In qualche modo, sei riuscita a scappare e loro hanno potuto solo cancellarti i ricordi, in modo tale che non avessi memoria di Fairy Tail.”
Stava tremando. Lucy tremava e non era per il freddo. Tremava, scossa dalla disperazione e dalla paura.
La paura che tutto quello che aveva sperato non fosse vero, il fatto che fosse la figlia di Snow, fosse realmente la verità. Era sola, terribilmente sola. E si sentiva così inutile.
Natsu. Le sue lettere, in quel mare di disperazione, erano state come un’ancora di salvezza, un salvagente che l’aveva tenuta a galla in questi 6 mesi di oscurità e smarrimento. Ora, tutto quello che le aveva scritto, tutte le parole dolci e calde che le aveva dedicato le sembravano soltanto una menzogna. Era come se le avesse scritte proprio per ricordarle quanto lei fosse sola, per ricordarle che li aveva traditi, che non era la persona che diceva di essere.
Avevano tentato di ucciderla, e sicuramente Natsu era tra loro.
Alzò lo sguardo e incontrò l’unico volto che ora le sembrava quello di una persona amica, l’unico che fin ora aveva saputo dirle la verità. “Sting...” troppo tardi. Si sforzò di trattenere le lacrime ma queste avevano già iniziato a rigarle il viso. Lui continuava a guardarla, aspettando con pazienza che riprendesse a parlare. “In questi sei mesi nessuno è riuscito a dirmi qualcosa sul mio passato, su quei tre anni in cui sono sparita. E adesso perché tu me lo stai dicendo?”
Sting si guardò intorno, e per non rischiare di essere sentito abbassò la voce. “Tutto questo doveva essere segreto, infatti come sai la figlia di Snow era stata dichiarata dispersa proprio per coprire la missione. E dato che hai perso la memoria hanno ritenuto non fosse necessario dirti la verità.” Lucy era sempre più confusa. “Perché mi stai dicendo tutto questo?” Il ragazzo dai capelli biondi trattenne a stento una risata. Una risata di gioia per quello che stava per dire.
Era arrivato il momento, finalmente sarebbe stato lui l’eroe. “Perché noi siamo amici, lo siamo sempre stati. Quando ti ho visto stasera, ho capito che finalmente eri tornata. Ma poi quando mi hai detto che non avevi più ricordi, ho sentito che dovevo aiutarti. In fondo, noi siamo amici.” Le sorrise e Lucy si sentì scaldare da quel sorriso così intimo e gentile.
Forse qualcuno c’era, qualcuno a cui importasse ancora di lei. Forse dopotutto non era completamente sola. Sting era suo amico e l’avrebbe aiutata. Improvvisamente le lacrime si fermarono. Lucy fece un passo in avanti, avvicinandosi al ragazzo. “Grazie.” Gli sorrise, e a Sting sembrò che il mondo si fosse fermato nell’istante in cui lei aveva sorriso.
Entrambi non si erano accorti di quanto si fossero avvicinati l’uno all’altra. Quando Lucy se ne accorse, un lieve rossore le si dipinse sulle guance per l’intimità di quella scena.
Sting, che non sembrava minimamente turbato dalla loro vicinanza riprese a parlare “Devi andare. È da troppo tempo che sei qua fuori, ti verranno a cercare.” Aveva ragione, doveva rientrare. Improvvisamente si sentì triste al pensiero di ritornare alla festa, al pensiero di salutare Sting. Avrebbe voluto rimanere lì ancora per tanto. Perché sentiva che quel ragazzo sarebbe stato l’unico amico che avrebbe avuto. D’istinto, mossa dalla speranza, disse “Ci rivedremo, vero? Verrai ancora a palazzo?” lo guardava implorante. E Sting era così euforico, così felice. “Certo Lucy. Per ora non mi è stata data alcuna missione, quindi dovrei restare a palazzo ancora per un po’. Verrò a trovarti tutti i giorni se lo vorrai.” Un sorriso le si dipinse sul volto, un sorriso pieno di speranza.
Si girò e si incamminò verso l’interno del palazzo.
Lui la vide andarsene, e assaporò per un’ultima volta il dolce profumo che l’avvolgeva, un profumo così intenso e così caldo  che si sarebbe abituato a sentire per ancora molto tempo.
Sorrise, ma stavolta non era il sorriso dolce e gentile che aveva mostrato alla biondina.
Stavolta era un ghigno soddisfatto, un ghigno che nascondeva una verità inconfessabile.
 
 
Mentre si dirigeva verso la sua camera, Sting ripensò alle parole di Lucy “Ci rivedremo ancora vero? Verrai ancora a palazzo?”. Quelle parole erano così calde, quello sguardo era solo per lui.
Certo che l’avrebbe rivista! Se avesse potuto, sarebbe andato a trovarla tutti i giorni e sarebbe stato con lei per sempre. Ma non poteva, dopotutto era il comandante della quarta divisione dell’esercito di Fiore e rimaneva ancora un membro di Sabertooth; aveva dei doveri e delle missioni da svolgere. Arrivò davanti alla sua camera, mise una mano sulla maniglia e aprì la porta.
Da tempo non gli era stata data alcuna missione importante e da poche settimane lo avevano richiamato a palazzo. Così ora alloggiava in una delle tante stanze riservate agli ospiti, anche se lui ospite non era.
Entrò nella stanza. “ce ne hai messo ad arrivare. Pensavo ti fossi perso e non trovassi più la tua camera.” Quella voce e la risata che ne seguì lo riportarono alla realtà. “Che cosa ci fai qui?” disse, il tono di voce grave e lo sguardo serio. “mmh andiamo Sting, è così che accogli un’amica?”. La voce della ragazza era provocante e anche il suo abbigliamento lo era, come sempre. Abbozzò un mezzo sorriso “Hai ragione, che cosa ti porta qui Minerva?” la ragazza si avvicinò, i capelli lunghi e neri che ondeggiavano ad ogni suo passo. “vediamo... sono venuta a trovarti. Che c’è di strano?” Gli sorrideva, un sorriso peccaminoso e intrigante sul viso. Si avvicinò sempre di più a lui, riducendo a pochi millimetri la distanza che li separava “Ti sei fermato parecchio alla festa, hai incontrato qualcuno di interessante?” “Nessuno a cui tu possa essere interessata. Ora se non ti dispiace vorrei dormire.” Le indicò la porta, ma Minerva non si mosse. “oh, cos’è tutta questa freddezza? Ora che c’è la tua fatina preferita non conto più niente io?!” D’improvviso, scosso dalla rabbia per quell’affermazione, Sting prese Minerva e la spinse contro il muro bloccandole le braccia. “Come fai a saperlo?” ringhiò, il viso ad un soffio da quello della ragazza. Lei, in risposta scoppiò in una risata compiaciuta. Tornò a guardarlo “Io so tutto, Sting. Mi chiedo come tu possa ancora stupirti. L’ho sempre saputo che lei era qua.” La presa di Sting sulle braccia di lei si fece ancora più stretta “Perché non me l’hai detto Minerva? Se lo sapevi perché non mi hai detto che lei era qui?” lo sguardo della ragazza non era mutato e mostrava ancora il sorriso accattivante di prima. “e perché mai avrei dovuto farlo?” D’improvviso il suo sorriso si spense e tornò seria “Le avresti detto la verità e avrebbe scoperto tutto. Se Lucy Heartphilia è qua, vuol dire che Snow ha bisogno di lei!” “prima o poi l’avrei vista, tu dovevi dirmelo!!” la ragazza si avvicinò ancora di più a lui continuando a fissarlo negli occhi, un sorriso tornò a dipingersi sul suo volto, la voce tornò provocante “Ma io ti voglio tutto per me, Sting. Non voglio che quella stupida ragazzina si metta in mezzo. Tanto quando tutto finirà e lei non sarà più di nessuna utilità al re, morirà.” Sting la spinse ancora più forte contro il muro, provocandole una smorfia di dolore. “Prova a torcerle anche un solo capello e ti distruggerò! Non me ne frega un cazzo se sei la figlia del master, prova a far del male a Lucy e non vivrai un giorno di più.” Per un solo istante, un brivido di paura attraversò la schiena della maga.
Il suo sguardo, lo sguardo del ragazzo dai capelli biondi la fece sussultare. Era determinato e pieno d’odio.
Ma si ricompose subito. “quello che succederà a quella ragazza, dipenderà anche da quello che le hai detto.” Il ragazzo sembrava perplesso “Che cosa vuoi dire?” “Vi ho visto mentre parlavate stasera. Cosa le hai detto Sting?” il ragazzo allentò la presa sulle braccia di lei. “non dovete preoccuparvi di quello che le ho detto, anzi, credo proprio di avervi tolto un problema.” “se le hai detto la verità finirà male sia per lei che per te.”
Sting sorrise, mostrando uno dei suoi soliti sorrisi beffardi “Credi che sia tanto stupido da dirle la verità?” e scoppiò in una risata. Minerva, a sua volta, sorrise. “allora” tornò a guardala “sei venuta qua solo per provocarmi o c’è dell’altro?” Sting aveva mollato la presa sulle sue braccia e si era allontanato di qualche passo da lei. “Te l’ho detto, sono venuta a trovarti. È da un po’ di tempo che non ci vediamo e sentivo la tua mancanza.” Il solito sorriso si dipinse sulle labbra della ragazza, un sorriso con il quale sarebbe stata in grado di far cadere ogni uomo ai suoi piedi.
Sting si avvicinò a lei, gli occhi scuri puntati in quelli della ragazza “ah si?! Questa mi è nuova”. In risposta, Minerva fece un passo verso di lui, allungò una mano e gliela mise sul petto. Dal petto del ragazzo, la sua mano cominciò a scendere sugli addominali scolpiti, fino ad arrivare ai pantaloni. Lui continuava a fissarla, il suo sguardo non era mutato minimamente “Andiamo Sting, hai forse dimenticato i vecchi tempi?” lentamente, la sua mano entrò nei pantaloni del ragazzo, poi nelle mutande e cominciò a muoversi. D’improvviso lui la bloccò “Cosa vuoi fare?” lo sguardo di lei era sempre più malizioso.“Su, non ti preoccupare. Nessuno lo verrà a sapere, nemmeno Lucy.” A quelle parole, il ragazzo tornò serio. Minerva scoppiò in una risata “è davvero importante per te quella ragazza! Tu che provi dei sentimenti. Ahahhah, questa è davvero bella.” D’improvviso un moto d’ira si impossesso del ragazzo.
Afferrò Minerva per un braccio e la scaraventò sul letto mettendosi sopra di lei. Un gemito di eccitazione le sfuggì; sollevò un braccio e accarezzò il volto del ragazzo “Su Sting, Sai che lei non ti amerà mai, eppure ti ostini a volerla. Chissà fin dove sei disposto ad andare per lei...” “Sta zitta!”i suoi occhi erano iniettati d’odio ma allo stesso tempo di piacere.
Non era la prima volta che erano così intimi e parecchie volte si erano spinti ben oltre il semplice contatto.
Lucy. Sentì qualcosa pungerlo alla bocca dello stomaco, forse era il senso di colpa che stava iniziando a provare consapevole che sarebbe andato oltre con Minerva quando voleva lei; come era successo molte volte.
Ma d’altronde Minerva era una bella ragazza, lui per quella notte si sarebbe divertito e nessuno lo avrebbe saputo, nemmeno Lucy.
Ora era il piacere a guidarlo.
Senza aspettare un cenno di consenso da parte di lei, la baciò. Fu un bacio irruento e Minerva sembrava esserne consenziente. Subito infilò la lingua ad incontrare quella di lei, e mentre si baciavano le tirò giù le spalline del vestito. Lei in risposta, si sollevò leggermente, lasciando che le slacciasse il lungo vestito color porpora, facendola così rimanere in intimo. Ad un certo punto, Sting si staccò dal quel bacio, un po’ per riprendere fiato, un po’ per scendere a baciare altre parti del corpo di lei. Scese sul suo collo rubandole un gemito di piacere per quel contatto.
Mentre la baciava, la ragazza gli sollevò la maglietta e gliela tolse. Poi passò ai pantaloni: glieli slacciò ma lui le bloccò le mani e se li tolse da solo. Dopo il collo, Sting cominciò a scendere sempre più in basso, prima sul suo seno, poi sul suo ventre.
Stava per andare ancora più in basso ma lei lo bloccò, sollevandogli la testa con una mano e portandolo a guardarla negli occhi. “che c’è?” fece il ragazzo, stizzito da quell’interruzione “ti è sempre piaciuto, che hai stavolta?” “Non ho molto tempo, quindi saltiamo i convenevoli e andiamo al dunque.” Lui le sorrise, uno di quei sorrisi che la facevano eccitare terribilmente.
Come spinto dalle sue parole, la sollevò dal letto e la mise contro il muro. Lei gemette di piacere.
Ormai non poteva più tornare indietro.
Con una mano le strappò via reggiseno e mutande e poi si tolse anche le sue. Lei lo guardava e si lasciava fare, lo sguardo pieno d’estasi e gli occhi iniettati di piacere liquido.
La attirò ancora di più a sé e prima che lei potesse dire qualcosa, la penetrò. Iniziò a muoversi dentro di lei con spinte spasmodiche alternate ogni tanto a gemiti soffocati da parte di entrambi.
Dopo aver raggiunto il culmine del piacere, entrambi stanchi e affannati, si lasciarono cadere.
Erano entrambi madidi di sudore e ricolmi di piacere, una fiamma che si stava pian piano affievolendo.
Dopo qualche minuto, Sting si alzò, prese il vestito della ragazza e glielo lanciò addosso “Devi andartene, è tardi e voglio dormire.” La ragazza non rispose, si mise il vestito addosso, prese le scarpe e si avviò verso la porta. Si fermò dinanzi all’uscio, si girò e gli sorrise, un sorriso perfido e malizioso “Buonanotte Sting.” e uscì dalla stanza.
Il ragazzo rimase qualche istante a fissare la porta, poi si asciugò dal sudore. Si infilò un paio di mutande e si accasciò sul letto.
Chiuse gli occhi e quando li riaprì era già mattina.
Minerva. Sting non aveva mai provato niente per lei, ed era certo che neanche lei provasse qualcosa per lui. Semplicemente erano due facce della stessa medaglia.
Erano uguali, entrambi egoisti e spietati, entrambi soli. Lui capiva lei e lei capiva lui, il loro rapporto si basava sulla reciproca intesa, tutto qua.
Ed era in quelle notti, in cui uno dei due si sentiva perso e stava vacillando, che andavano a cercarsi l’uno con l’altra. Sarebbe stato sempre così, erano legati da un filo indissolubile di lealtà e comprensione.
Un filo meschino, crudele ed egoista.
“Sai che lei non ti amerà mai eppure ti ostini a volerla” ; Minerva stavolta si sbagliava.
Dopo quello che aveva fatto, quello che aveva detto, forse non sarebbe più stato solo, ma sarebbe rimasto il solito egoista.

♦    ♦    ♦    ♦
 

Konnichiwa, Minna-san:D
Eccoci al quinto capitolo!!!!!!
Prima di tutto, chiedo umilmente scusa per il ritardo! mi ero promessa fin dall'inizio che avrei pubblicato un capitolo a settimana, ma sono stata talmente impegnata con la scuola che stavolta non ce l'ho fatta!!!
ma passiamo al capitolo! Finalmente si è scoperto cosa Sting ha detto a Lucy. Ora che Lui le ha detto questa sua "verità", come si comporterà Lucy???? Cosa deciderà di fare? Crederà davvero a quello che le ha detto Sting? Che altre mosse farà Sting per avvicinarla a lui?
Tutte domande a cui cercherò di rispondere nei capitoli futuri xD
E finalmente il Rating arancione è servito a qualcosa!!!! fin dall'inizio, mi ero prefissata l'obbiettivo di mettere scene Hot e questo capitolo ne è la prova! Come scena hot non ho descritto molto e non ho messo molti dettagli espliciti perchè il rating è arancione, quindi non ho ritenuto necessario entrare nei minimi particolari;D
Sting e Minerva, io personalmente ce li vedo bene insieme, anche se li vedo molto di più come due complici/amici di letto che come due amanti xD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e spero che continuerete a leggere anche i prossimi:D
Grazie di cuore a Fairy_giulia che mi aiuta sempre ad aggiustare la mia grammatica xD♥ e grazie anche a chi recensisce i miei capitolo, a chi segue la mia fanfiction e a chi semplicemente la legge, grazie davvero!!!
alla prossima

Momo94

  
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