Autore: emme
Fandom: Doctor Who
Titolo: Anacronismi
Personaggi: Il Dottore (per me è Ten, ma può essere un qualsiasi Dottore, in effetti)
Riassunto: Hei, io non sono qui a suonare il piffero per la Rivoluzione
Rating: G
Words: 274 (W)
Generi: Generale
Avvisi: Nessuno
Note: Partecipa all'iniziativa Writing Day @ 24hours_of_fun, con il Prompt #12.
E, suppongo che ci sia qualche leggero accenno di patriottismo. LEGGERO. Seeee.
Beta: Nope...
Anacronismi
«Hei!» dice il Dottore, «Io non sono qui a suonare il piffero per la Rivoluzione!»
È una citazione letteraria colta: ha sempre avuto quest’insana passione per la letteratura italiana, perché, andiamo, certi nomi risuonano ancora nelle parti più estreme dell’universo – le Cosmicomiche(1) sono a tutt’oggi considerate le favole della buonanotte migliori nel Quadrante Est della Nebulosa Hacca – ma il mazziniano non lo capisce, visto che si tratta di un anacronismo bello e buono.
«Dottò! Ma voi dovet’aiutaccih! C’avete quella scatola blu...» dice il romano, che è lì a Milano(2) non si sa bene perché, a combattere a fianco di uomini di cui nemmeno capisce il dialetto. Ma ce ne sono così tanti: dalla Toscana, dalla Sicilia, persino qualche Sardo dalla lingua talmente incomprensibile che rinunciano tutti a capirlo.
«Ragazzi» dice il Dottore. Perché sono ragazzi, alcuni non hanno nemmeno tredici anni, eppure portano moschetti e pistole appese alle cinture, scarpe fangose e lerce, straccetti che non li riparano dal vento gelido che – nonostante sia Marzo – continua ad imperversare, ad infiltrarsi al di là delle barricate. «Ragazzi» dice il Dottore, perché davvero non può fare altro: si tratta di un punto fisso e i punti fissi della storia devono rimanere tali. Quasi sempre.
«Ragazzi, vi posso promettere una cosa» alle loro facce scure, i capelli mori, biondi, rossi, gli occhi castani, ma anche celesti e verdi, vivi, fiduciosi, terrorizzati. «Vi prometto che finirà meglio di quanto voi possiate anche solo immaginare, e che tutti, tutti voi sarete meravigliosi.»
Ma lui davvero non è lì a suonare il piffero per la Rivoluzione(3). Ci ha già provato una volta (tante tante volte) e sappiamo bene com’è finita.
(1) Titolo di un celebre libro di Calvino che consiglio a tutti perché LOL.
(2) Ovviamente l'azione si svolge in una delle famose Cinque giornate di Milano, che porta la liberazione del Regno Lombardo-Veneto dal dominio austriaco.
(3) La frase è stata pronunciata anni e anni dopo da Vittorini, che criticava l'utilizzo della letteratura come mezzo politico. Detto molto in sintesi e brevemente, s'intende.