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Autore: e m m e    14/04/2013    1 recensioni
Serie di Drabble e Flash-fic che seguono le varie iniziative a cui partecipo.
Oh, that box, Amy. You’ll dream about that box. It’ll never leave you. Big and little at the same time. Brand new and ancient, and the bluest blue ever.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: emme

Fandom: Doctor Who

Titolo: Anacronismi

Personaggi: Il Dottore (per me è Ten, ma può essere un qualsiasi Dottore, in effetti)

Riassunto: Hei, io non sono qui a suonare il piffero per la Rivoluzione

Rating: G

Words: 274 (W)
Generi: Generale

Avvisi: Nessuno

Note: Partecipa all'iniziativa Writing Day @ 24hours_of_fun, con il Prompt #12.

E, suppongo che ci sia qualche leggero accenno di patriottismo. LEGGERO. Seeee.
Beta: Nope...

 

 

 

Anacronismi

 

 

 

«Hei!» dice il Dottore, «Io non sono qui a suonare il piffero per la Rivoluzione!»

 

È una citazione letteraria colta: ha sempre avuto quest’insana passione per la letteratura italiana, perché, andiamo, certi nomi risuonano ancora nelle parti più estreme dell’universo – le Cosmicomiche(1) sono a tutt’oggi considerate le favole della buonanotte migliori nel Quadrante Est della Nebulosa Hacca – ma il mazziniano non lo capisce, visto che si tratta di un anacronismo bello e buono.

 

«Dottò! Ma voi dovet’aiutaccih! C’avete quella scatola blu...» dice il romano, che è lì a Milano(2) non si sa bene perché, a combattere a fianco di uomini di cui nemmeno capisce il dialetto. Ma ce ne sono così tanti: dalla Toscana, dalla Sicilia, persino qualche Sardo dalla lingua talmente incomprensibile che rinunciano tutti a capirlo.

 

«Ragazzi» dice il Dottore. Perché sono ragazzi, alcuni non hanno nemmeno tredici anni, eppure portano moschetti e pistole appese alle cinture, scarpe fangose e lerce, straccetti che non li riparano dal vento gelido che – nonostante sia Marzo – continua ad imperversare, ad infiltrarsi al di là delle barricate. «Ragazzi» dice il Dottore, perché davvero non può fare altro: si tratta di un punto fisso e i punti fissi della storia devono rimanere tali. Quasi sempre.

 

«Ragazzi, vi posso promettere una cosa» alle loro facce scure, i capelli mori, biondi, rossi, gli occhi castani, ma anche celesti e verdi, vivi, fiduciosi, terrorizzati. «Vi prometto che finirà meglio di quanto voi possiate anche solo immaginare, e che tutti, tutti voi sarete meravigliosi.»

 

Ma lui davvero non è lì a suonare il piffero per la Rivoluzione(3). Ci ha già provato una volta (tante tante volte) e sappiamo bene com’è finita.

 

 

 

 

(1) Titolo di un celebre libro di Calvino che consiglio a tutti perché LOL.

(2) Ovviamente l'azione si svolge in una delle famose Cinque giornate di Milano, che porta la liberazione del Regno Lombardo-Veneto dal dominio austriaco.

(3) La frase è stata pronunciata anni e anni dopo da Vittorini, che criticava l'utilizzo della letteratura come mezzo politico. Detto molto in sintesi e brevemente, s'intende.

  
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