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Autore: Echo85    14/04/2013    4 recensioni
SPOILER 5X13
Era arrivato il momento. Era ora di tornare lì, lì dove il suo cuore si era spezzato per sempre.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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My love, 
There's only you in my life 
The only thing that's bright 

My first love, 
You're every breath that I take 
You're every step I make 

And I 
I want to share 
All my love with you 
No one else will do... 

And your eyes 
Your eyes, your eyes 
They tell me how much you care 
Ooh yes, you will always be 
My endless love 

Two hearts, 
Two hearts that beat as one 
Our lives have just begun 

Forever 
I'll hold you close in my arms 
I can't resist your charms 

And love 
Oh, love 
I'll be a fool 
For you, 
I'm sure 
You know I don't mind 
Oh, you know I don't mind 

'Cause you, 
You mean the world to me 
Oh 
I know 
I know 
I've found in you 
My endless love 


And love 
Oh, love 
I'll be that fool 
For you, 
I'm sure 
You know I don't mind 
Oh you know
I don't mind 

And, yes
You'll be the only one 
'Cause NO one can deny 
This love I have inside 
And I'll give it all to you 
My love 
My love, my love 
My endless love 





 

Era ormai tarda sera.
Si erano fermati per consumare una cena veloce e ora stavano rincasando nell'appartamento di Merlin.
Quella giornata era stata talmente intensa che si sentivano esausti.

"Andiamo a dormire, ti va?", propose Arthur.

Il padrone di casa acconsentì immediatamente e così si diressero decisi verso la sua camera.

"Chi fa la doccia per primo?", chiese Merlin, preparando la toilette da notte. 

"Come vuoi, ma mi dovrai prestare qualcosa di tuo"

E a lui non poteva che piacere l'idea di fare impregnare i propri vestiti dell'odore del suo re.

"Certo", rispose, estraendo dal cassetto in cui teneva gli indumenti che usava per dormire, una t-shirt e un paio di morbidi pantaloni. Aggiunse un paio di boxer e gli porse tutto il mucchietto.

"Ecco sire", disse, sorridendo per quella situazione che gli aveva ricordato il passato.

"Visto che sei in vena di adempiere ai tuoi compiti, potresti anche venire a lavarmi la schiena", lo stuzzicò Arthur.

Merlin distolse lo sguardo imbarazzato.

"Dopo i baci infuocati che ci siamo scambiati, arrossisci per questo?", gli chiese, avvicinandosi pericolosamente e facendo arrossire l'altro ancora di più.
Agire era un conto, soffermarsi a paralarne era tutt'altra cosa, pensò, mentre sentiva la temperatura aumentare.
A un tratto si sentì afferrare per la vita e, un secondo dopo, sentì la bocca dell'altro ispezionargli la propria in una vorace perlustrazione.
Merlin gli agguantò i capelli con entrambe le mani, rispondendo con voluttà a quel bacio profondo.
Arthur avrebbe passato ore e ore a saziarsi di quelle labbra alle quali non sapeva più resistere. Non capiva nemmeno come avesse fatto a trattenersi per tutto quel tempo.
Quando sentì l'altro incollarsi al suo corpo e imprigionargli il labbro inferiore con i denti, ansimò pesantemente.
Rabbrividì mentre le proprie mani affamate correvano su e giù per la sua nuca, le sue spalle e la sua schiena.
E nel momento in cui sentì quella lingua bollente, passare con estrema calma, sui punti dove era stato appena morso, credette di esplodere. 
Quando si staccarono e si specchiarono negli occhi avidi dell'altro, si sentirono forti e vivi come non mai. 

"M-merlin... Merlin ma cosa mi hai fatto? Mi farai impazzire", mormorò Arthur, tra un respiro e l'altro.

Quelle parole lo estasiarono e lo fecero sentire tanto potente quanto nemmeno la magia avesse mai fatto.

"P-potrei chiedere lo stesso a te", gli rispose, con i palmi appoggiati sul suo petto.

"Sarà meglio che vada a fare la doccia", aggiunse, spaventato dall'intensità delle sensazioni che l'altro gli faceva provare.

"Va bene, ma non mi scapperai ancora per molto"

E ciò a cui alludevano quelle parole, lo fece rabbrividire dalla punta della testa a quella dei piedi.
Quella pareva essere una promessa, un'invitante promessa.

 

Minuti dopo, Merlin, già vestito, si recò in camera.

"Il bagno è tutto tuo"

"Ok, grazie", disse Arthur, avviandosi, dopo averlo fissato talmente intensamente dal lasciarlo senza fiato.

Era in grado di rubargli il respiro anche senza toccarlo, solo con lo sguardo.
Si distese sul letto ripensando a quella giornata e agli ultimi avvenimenti.
Era ubriaco di felicità e non l'avrebbe mai creduto possibile.
Si mise una mano sul cuore e lo sentì pulsare forte e esprimere così tutta quella gioia che ora abitava il suo corpo.
Ripensò all'uomo vecchio, stanco e spento che aveva messo piede in quella città.
Gli pareva tutto così lontano, tutto così estraneo.
Ora si sentiva completamente un'altra persona e non si odiava più. 
Non poteva odiarsi vedendo l'amore che Arthur provava per lui. 
Aveva deciso di perdonarsi ed era riuscito a farlo.
Era perso in cui pensieri quando l'ombra dell'oggetto dei suoi pensieri si stagliò sul pavimento.
Dopo qualche istante lo scorse e avvertì il solito sfarfallio allo stomaco.
Aspettò che si stendesse e poi allargò le braccia.
Questa volta fu lui a avvolgere il suo re tra le braccia.
Fu lui a tenere il suo capo sul petto.
Fu lui a massaggiargli delicatamente la schiena.
Fu lui a passargli le dita trai capelli.
Non avevano bisogno di parole, i loro corpi riuscivano a comunicarsi alla perfezione ciò che provavano.
Raccontavano la struggente nostalgia per il tempo perduto.
Raccontavano l'infinita contentezza di essersi ritrovati.
Raccontavano l'amore puro e sconfinato che li univa.
Si addormentarono così, mentre le loro anime si scambiavano quel sentimento così antico, ma allo stesso tempo così fresco e vivo, mentre esse condividevano la felicità regalata dalla possibilità di poter rimanere insieme fino a che il mondo non si sarebbe dissolto.


Ore dopo Merlin aprì gli occhi, inebriato dal calore che quel corpo fuso con il suo, sprigionava.
Arthur era dietro di lui, vicino come non mai.
Lo stringeva a sé con una stretta possessiva, come se avesse paura di poterlo perdere da un momento all'altro.
Sentiva il suo respiro soffiargli sul collo, il suo torace aderire perfettamente ai suoi reni, il suo bacino appoggiarsi alle sue natiche e le sue gambe incollate alle sue. 
I loro corpi sembravano essere nati per incastrarsi tra loro, riempiendo ogni spazio vuoto dell'altro.
Merlin stava bruciando, dentro e fuori.
Il tessuto che separava la loro pelle non diminuiva la potenza di quel fuoco che lo stava consumando ferocemente.
Dolci, ma intense, scariche cominciarono a attraversargli ogni angolo, rendendogli difficile anche respirare.
Sentiva il sangue ribollire e ogni sua cellula fremere violentemente.
Nemmeno la magia che era scorsa nelle sue vene, era mai stata in grado di accendergli i sensi in quella maniera. 
Aveva sentito i loro cuori e le loro anime congiungersi ripetutamente.
Spiritualmente erano diventati tutt'uno più di una volta, ma si rese conto che ora desiderava che anche i loro corpi lo facessero.
Era un po' spaventato, ma anelava a quell'unione totale in modo indescrivibile.
Voleva sentirsi suo, suo in ogni modo possibile.
Era sconvolgente avere quei pensieri, ma rappresentavano semplicemente la realtà e non poteva più nasconderlo.
Voleva Arthur. Lo voleva talmente tanto che l'urgenza che aveva di sfamarsi di lui, stava diventando insopportabile. 
Arthur schiuse le palpebre, sentendosi posseduto da sensazioni travolgenti.
Mai la vicinanza con un altro corpo lo aveva rimescolato a tal punto.
Bollenti brividi lo aggredirono ovunque, mozzandogli il fiato e infiammandogli il sangue.
Sentì la saliva prosciugargli la gola.
Aveva sete, una sete infinita. 
Desiderava bere con avidità dal corpo dell'uomo che amava, voleva annegare in esso.
Agognava a congiungersi con lui, non più solo con l'anima, ma in tutti i sensi.
Voleva Merlin, lo voleva tanto da impazzire.
Lo sentì tremare e seppe che anche lui era sconvolto da quella vicinanza assoluta.
Rafforzò la stretta intorno alla sua vita e cominciò a depositargli leggeri baci sul collo.
Merlin rabbrividì. 
Non erano solo quelle labbra bollenti a torturarlo piacevolmente, ma anche quel respiro cocente che gli sfiorava la pelle, infiammandogliela.
Emise un gemito roco e si mosse vero Arthur.
Aveva bisogno della sua bocca.
La voleva sulla sua. Subito.
Quando gli fu esattamente di fronte incontrò quello sguardo famelico che aveva il potere di strappargli il fiato e in quel momento capì di non avere più scampo.
Arthur si tuffò sulle sue labbra, impossessandosene brutalmente.
Le mangiò, ancora e poi ancora, facendogli perdere ogni briciolo di lucidità che ancora era rimasta.
Si spostò sopra di lui, senza mai smettere di baciarlo.
Le sue mani cominciarono a esplorare quel corpo invitante, conquistandone ogni centimetro.
Merlin non sapeva più dove fosse e cosa stesse facendo.
Perso in quel turbinio di pulsioni, sentiva le dita di Arthur ovunque, avvertiva il calore che emanavano anche attraverso i vestiti e si sentiva bruciare. Dentro, fuori, in ogni angolo.
Stava rispondendo a quel bacio con avidità, tenendo il suo viso stretto tra le mani, come se avesse paura che si potesse improvvisamente allontanare.
Il fiato li abbandonò in fretta.
Aprirono gli occhi e si guardarono come non si erano mai guardati prima di allora.
Ansimarono nelle reciproche bocche, fondendo i loro respiri bollenti, con i corpi ancora aggrappati l'uno all'altro.
Arthur non aveva mai desiderato niente e nessuno quanto desiderava Merlin.
Desiderava assaporare ogni millimetro della sua pelle, esigeva sentirla contro la sua.
Desiderava perdersi nei suoi occhi stravolti dalla passione, voleva sentirgli sussurrare il suo nome con quel tono roco che lo faceva impazzire.
Infilò le mani sotto la sua maglietta e lo sentì fremere sorpreso.
Santo cielo. Passare le dita sul suo torace vibrante, quanto lo aveva voluto.
Sentì Merlin muoversi scompostamente e temette che presto gli avrebbe chiesto di smettere, ma si accorse che si era mosso solo per sfilarsi la t-shirt.
Un sorriso trionfante comparì sul viso.
Ora quel petto era pronto pronto per lui, pronto a lasciarsi assaggiare, pronto a fremere sotto il suo tocco.
Sprofondò su di lui, accarezzandolo piano, scivolando lentamente su quella carne palpitante, in un'esplorazione accurata che regalò a Merlin brividi travolgenti.
Gli rubò di nuovo le labbra, dando vita a un bacio incredibilmente profondo e meravigliosamente caldo.
E quando sentì quelle mani scattanti, sfiorargli la vita mentre provavano a privarlo della maglietta, sussultò ferocemente, strappandosi con violenza quel pezzo di stoffa che era diventato solo un inutile ostacolo.
Merlin salì piano su quel torace muscoloso, non abbandonando mai il suo sguardo affamato, e lo fece deliziosamente tremare.
Quegli occhi fissi nei suoi e quei palmi che finalmente scorrevano sul suo corpo, gli regalarono una sensazione sconvolgente.
Erano arrivati a un passo prima dal punto da cui sarebbe stato impossibile tornare indietro.

"S-sei sicuro?", mormorò Arthur, tra un ansimo e l'altro.

Merlin vide l'urgenza in quelle iridi azzurre che sembravano brillare ancora più del solito,
vide il bisogno che l'altro aveva di lui, vide il suo amore profondo e seppe di aver le stesse identiche emozioni riflesse nello sguardo. 
Gli sembrava che il cuore gli fosse sbalzato dal petto, ripetutamente.
Rimase senza fiato, ammaliato dall'espressione del suo re e seppe di non volere altro che diventare suo.

"Sì", mormorò deciso.

Arthur sorrise soddisfatto, catturato da quegli occhi così immensi.
Si sentì perso, indifeso, ma allo stesso tempo sicuro di voler essere nell'unico posto in cui desiderava trovarsi.
Scese lentamente su quel viso bellissimo e si avvicinò al suo orecchio.

"Ti amo", sussurrò con voce rotta da quell'amore e da quel desiderio che crescevano ogni istante di più.

E quel dolce bisbiglio volò dentro Merlin, scendendo lentamente come lava preziosa, invadendo ogni sua particella.
Se la troppa felicità avesse potuto uccidere, sarebbe morto, ne era sicuro.
Il suo re lo amava, lo voleva. Non avrebbe potuto chiedere di più.
Come risposta lo strinse a sé, aggrappandosi alle sue spalle, tuffando il naso nei suoi capelli.
Gli spostò il viso e portò la fronte a pochi centimetri sulla sua.
Sorrise teneramente, gli accarezzò piano la guancia e poi gli avviluppò il collo per trascinarlo giù e conquistare la sua bocca.
Lo baciò senza fretta, prendendo piano quelle labbra tra le sue, dando vita a una danza smisuratamente dolce.
Arthur sentì le viscere liquefarsi e il cuore disintegrarsi.
Quella lentezza lo stava piacevolmente distruggendo, ma non poté resistere dall'aumentare la velocità, lasciando che la passione prendesse il sopravvento.
Quando si staccarono per respirare, decise di continuare l'esplorazione che aveva cominciato prima, ma questa volta non usando solo le mani.
Cominciò depositandogli leggeri baci sul collo, scese poi lasciando uno strascico infuocato su tutta la lunghezza del torace.
Merlin sobbalzava ad ogni tocco. 
Ogni bacio sembrava un marchio, sentiva il calore oltrepassargli la pelle e surriscaldargli il sangue e quando poi sentì la bocca di Arthur assaggiare lembi della sua carne, cominciò a muoversi agitatamente.
Un calore incontenibile divampò dentro di lui, lasciandolo completamente sconvolto.
Decise di voler dare all'altro il piacere che gli stava donando lui.
Appoggiò i palmi sul suo petto per allontanarlo da sé e in attimo le loro posizioni si ribaltarono.
Merlin si era mosso così velocemente che Arthur non aveva nemmeno fatto in tempo a chiedersi cosa stesse succedendo. Si era ritrovato con quel corpo che lo sovrastava completamente.
Gemette violentemente quando sentì la sua lingua lambirgli i pettorali.
Gli portò le mani sulla testa come a voler rafforzare quel tocco, e quando avvertì quella scia umida attorno all'ombelico, s'inarcò convulsamente.
Quel trattamento durò per parecchi istanti, rendendo il suo desiderio sempre più intenso.
Era così inebriato da quelle sensazioni che ci volle un po' per capire che Merlin gli stesse sfilando i pantaloni.
Quei vellutati polpastrelli stavano lentamente lambendo le sue gambe e quando lo abbandonarono, e lui si ritrovò praticamente nudo, trovò la forza di parlare.

"Hai troppo vestiti addosso per i miei gusti", bisbigliò, con voce spezzata.

L'altro gli regalò un sorriso malizioso.

"Allora toglimeli", gli ordinò, con quel tono roco che gli faceva perdere il controllo.

Santo cielo. Sarebbe ammattito.
Lo accontentò subito, in un attimo si mosse velocemente per riprendere di nuovo il comando della situazione.
Ora aveva ancora quel corpo, che sembrava sciogliersi a ogni suo tocco, sotto di sé.
Gli abbassò i pantaloni, senza smettere di fissarlo.

"Ti voglio", gli disse dopo aver riportato il viso sopra il suo.

Merlin sentì gli organi interni rimescolarsi brutalmente, il cuore smise di battere per un interminabile momento e quel fervore che lo stava consumando, s'ingigantì ancora di più, rubandogli il fiato.

"Allora prendimi", gli disse, sorprendo sé stesso per la sua audacia.

Scorse lo sguardo sorpreso di Arthur, incendiarsi ancora di più.
Lo vide perso e devastato e la consapevolezza di essere la causa di quello scombussolamento, lo inondò di insoddisfazione.
Arthur non perse tempo, si scagliò su di lui pronto a appagare il loro, ormai insostenibile, desiderio.
E quando, alcuni minuti più tardi, i loro corpi si unirono combaciando in un incastro perfetto, si fissarono increduli, sconvolti per le sensazioni travolgenti che quell'unione gli stava regalando.
Il loro amore sprizzava da ogni loro sguardo, da ogni loro gemito, da ogni loro gesto, da ogni loro bacio.
Sentirono di essere al posto giusto, al posto in cui erano destinati a essere, congiunti con l'anima che era stata creata per completarli.
Per lunghi istanti viaggiarono all'unisono, specchiandosi nei movimenti dell'altro, riempiendosi del rispettivo odore.
Perdendosi in quegli sguardi fiammeggianti, sfamandosi della reciproca bollente e tremolante carne, saziando, a poco a poco, la fame che avevano l'uno dell'altro.
E con le mani unite in un intreccio che aveva il sapore di appartenenza, si abbandonarono al piacere, gridando, sbarrando le palpebre, e assorbendo completamente la reciproca essenza.
Fu una fusione di anime, non solo fisica, ma spirituale e profonda. 
I loro corpi trovarono pace, esplodendo in migliaia di frammenti che guizzarono vorticosamente dentro di loro, saccheggiandogli il respiro.
Arthur si lasciò cadere senza forze, incollando la pelle alla sua, ansimando nel suo orecchio.
L'altro si strinse forte a lui, aggrappandosi alla sua schiena, completamente inerme.

"Merlin...", soffiò in sussurro roco, pregno di significato.

"Arthur", bisbigliò, accarezzandolo piano, cercando di trasmettergli lo smisurato amore che batteva nel suo petto.

Rimasero così per lungo tempo, incapaci di slegarsi, desiderosi solo di sentirsi addosso a vicenda, desiderosi di avvertire i battiti dell'altro correre veloci contro la loro pelle.

"Ti amo Arthur"

"Ti amo Merlin"




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E quell'amore smisurato avrebbe impregnato ogni attimo dei secoli a venire, sarebbe stato il loro ossigeno, sempre, per sempre.
Quel legame inscindibile avrebbe superato ogni cosa, sarebbe sopravvissuto a tutto.
L'eternità li stava aspettando e loro l'avrebbero attraversata non abbandonandosi mai, ma tenendosi sempre per mano.
Insieme fino alla fine dei tempi.
Fino a quando l'ultima goccia d'acqua avrebbe occupato il mondo.
Fino a quando l'ultima briciola d'ossigeno avrebbe invaso l'atmosfera.
Fino a quando l'ultimo battito di vita avrebbe abitato l'universo.
Fino a quando l'ultima stella in cielo non sarebbe caduta.
Fino a quando tutto non sarebbe stato nient'altro che polvere.
O forse anche oltre. 
Forse anche oltre perché niente e nessuno avrebbe mai potuto uccidere un legame così potente.
Chi l'avrebbe mai detto?
Viaggiando a ritroso nel tempo, guardando quel borioso principe e quel giovane irriverente e potente mago, chi avrebbe mai immaginato che quelle due anime così apparentemente diverse, fossero invece gemelle?
Chi avrebbe mai detto che un legame indissolubile, che un amore intenso e viscerale capace di superare qualsiasi barriera sia di tempo che di spazio, li avrebbe uniti?
Chi l'avrebbe mai detto che il loro destino sarebbe stato quello di camminare l'uno accanto all'altro per un tempo infinito?
Solo questo stesso destino poteva saperlo, quel destino che tanto gli aveva tolto, ma che tanto anche gli aveva dato. Quel destino che ora aveva deciso di regalargli l'eternità.





 

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  NOTE:

-Eccoci alla fine.
Mi mancheranno anche i "miei" Merlin e Arthur (oltre agli originali che mi mancano tantissimo ç_ç), ma sono contenta di aver scritto questa storia. E' stato davvero bello dargli vita.
Mi ha aiutato a digerire il finale (anche se ora devo dire che non la penso più esattamente come l'inizio. Ho capito che forse dobbiamo ritenerci soddisfatti, perché il loro amore è stato evidente, li hanno resi canon, e non sarebbe potuto succedere se Arthur avesse continuato a vivere. Se così fosse stato, lo avremmo immaginato avere dei figli da Gwen, mentre Merlin sarebbe stato sempre un passo indietro, probabilmente a fare il servo e basta per tutta la vita, invece così possiamo immaginare che il loro amore attraverserà lo spazio e il tempo e non avrà mai fine ♥) e ora riesco ad essere convinta che loro si siano ritrovati e che avranno davvero l'eternità per stare insieme.
Quando riguarderò per l'ennesima volta il terribile/bellissimo finale, penserò sempre a questa vita che ho immaginato per loro e sarà meno orribile perché saprò che loro si sono ricongiunti e che si ameranno per sempre. ♥

-Ho preferito non specificare la ragione del bisogno di Arthur a "Albion".
Una cosa mi è venuta in mente, ma non ho voluto comunque ampliarla. Mi sono chiesa per quale motivo, nel 2013, si potrebbe avere bisogno di un sovrano giusto e buono e mi è saltata agli occhi la situazione disastrosa in cui il nostro Paese si trova in questo periodo.
Siamo allo sbaraglio, governati da persone che pensano solo ai loro interessi e non a quelli del popolo.
Arthur sarebbe davvero la nostra salvezza :D E' per questo motivo che in uno degli ultimi capitoli, ho fatto lamentare Oliver per la situazione economica del loro Paese. Io l'ho buttata lì, poi ognuno può immaginare ciò che vuole. Diciamo che a me sembrerebbe l'unica cosa plausibile.


-L'ultima scena non era per niente programmata, mi è venuta da sola e questo mi ha sorpreso moltissimo. Ero indecisa se inserirla o pubblicarla in un secondo momento come un "missing moment", ma poi ho deciso di lasciarla qui (modificando il rating), perché direi che ho esplorato le varie fasi del loro rapporto e quindi finire così poi l'ho trovato giusto.
  E ora credo che la loro fusione completa, sia stata la conclusione migliore. ;)

-Grazie a chi ha letto, grazie a chi ha usato un po' del suo tempo per lasciare un commento, grazie a chi ha inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Un grazie particolare a Estate, SARAHPOXY e Rea-chan x3 :)

-Endless love: http://www.youtube.com/watch?v=KoXtq0BRw-k

-Il materiale inserito non mi appartiene.

-Ciao a tutti e ricordiamoci di non permettere che questo si spenga, non possiamo dimenticarci di una coppia meravigliosa che ci ha fatto tanto sognare. Non possiamo dimenticarci di chi l'ha resa tale. Colin e Bradley hanno fatto un lavoro straordinario e penso che una grandissima parte del successo della Merthur, sia merito loro.
E tra tre settimane assisterò con i miei occhi al talento eccezionale di Colin!!! :))) Non vedo l'ora che arrivi quel momento *_* Di nuovo ciao :)
  
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