Sto
perdendo questa storia.
Qualcuno
la riaccenda, per favore.
Capitolo
16_ Kaori's doing well!
<< Aspetta Yoh, non puoi entrare lì!! >>
Horo Horo si esibì in un balzo da cinque metri e mezzo saltando
gli ultimi tre gradini della rampa e atterrando (a faccia a terra) tra Yoh e il
fusuma.
<< Ma perchè? >> chiese Yoh vagamente sorpreso.
<< E' la mia stanza. >>
<< Sì, certo, lo so, ma... >>
Lo sciamano nordico si mordicchiava il labbro inferiore e si
strofinava il bernoccolo con forza, ma non rispondeva.
<< Ehi, amico? Mi senti? >>
<< YOH!! >>
Tsukay afferrò un braccio del ragazzo, trascinandolo lontano dalla
porta.
<< Devi capire... >> si affrettò a scusarsi. <<
Non ci aspettavamo che tornaste oggi, quindi la stanza è ridotta peggio di un
porcile! >>
Lanciò a Horo Horo un'occhiata di puro disgusto per sottolineare
di chi era la colpa, e fu uno sguardo talmente sentito, che Yoh non
colse la nota di simulazione.
E quasi non la colse nemmeno Horo Horo.
<< Ehi, non c'è problema. >> disse il moro sorridendo
e staccandosi gentilmente dalla presa quasi spasmodica dell'amica. <<
Metto a posto io. >> concluse con semplicità.
<< Er... No! Dai, è colpa nostra, ci pensiamo noi! >>
disse Tsukay con voce incredibilmente acuta.
Il ragazzo dell'Hokkaido annuì con vigore.
<< Davvero, ragazzi, non c'è problema... >>
<< Oh, sì invece! >> intervenne Anna.
Era appoggiata al corrimano in cima alle scale, e fissava gli
sciamani con sguardo severo.
<< Puliscono loro. Tanto per cominciare. >>
Tsukay e Horo Horo non erano mai stati tanto felici di ricevere un
ordine.
<< Ovviamente! E' il minimo che possiamo fare! >>
Con un ultima glaciale occhiata, l'itako si voltò facendo
elegantemente volteggiare i suoi capelli biondi e la sciarpa rossa.
<< Tu, Yoh, vieni con me. Ho un nuovo programma di
allenamenti. >>
<< Cosa...? Anna... ti prego... >> protestò debolmente
il ragazzo, ma la stava già seguendo in giardino.
Quando entrambi furono spariti al piano inferiore, Horo Horo aprì
silenziosamente il fusuma e sgattaiolò nella stanza, immediatamente seguito da
Tsukay.
La ragazza si richiuse i pannelli alle spalle sospirando.
<< C'è mancato davvero poco... >> sbuffò il ragazzo
nordico gettando un'occhiata bieca al ragazzo cinese che dormiva beatamente nel
futon.
<< Ti sbagli, non c'è mancato niente... >> lo corresse
l'altra inginocchiata sulla soglia.
<< Cosa intendi dire? >>
<< Anna se n'è accorta. >>
<< No... >>
<< Sì. >>
I due si scambiarono uno sguardo rassegnato.
<< Che facciamo? >>
<< Non ne ho idea... >>
Horo Horo si lasciò cadere seduto, dondolando nervosamente il
piede sul tatami.
<< E' tutta colpa tua! >> proruppe seccato. <<
Perchè cazzo abbiamo dovuto portarci dietro questo qui? >>
<< Non rompere, Horo Horo. >>
Lui la guardò torvo.
Dopo quella notte al cimitero, quella era la seconda volta che lo
chiamava per nome senza aggiungere il "kun".
<< Sai, adesso che ci penso con chiarezza e lucidità...
>>
<< Ah, così tu pensi perfino! >>
<< ...non me ne frega niente di sapere perchè quella pazza
scatenata cercava 'sto qui. Consegnamolo a Yoh e tanti saluti. >> disse
il ragazzo ignorandola.
Ancora una volta i due sguardi si fronteggiarono.
<< No. >>
<< Ma perchè?! Cosa ti lega a lui?! >>
<< Ragiona! Di questi tempi, i cimiteri sono luoghi molto
frequentati da sciamani stranieri a caccia di spiriti. Se l'avessimo lasciato
lì sarebbe stato trovato da qualcun'altro e sarebbe stato ucciso, o forse
avrebbe ucciso lui, ma comunque la voce di un omicidio sciamanico al di fuori
del torneo a Tokyo si sarebbe sparsa velocemente tra i partecipanti... >>
<< E allora? >>
<< Allora un gran numero di avversari si sarebbe riversato
in quel cimitero per capire cosa diavolo sia successo, e l'ultima cosa di cui
abbiamo bisogno è un incontrollabile afflusso di avversari vicino a noi.
>>
<< Una bella seccatura, sì. Ma anche se fosse? >>
<< Qualcuno potrebbe averci visti l'altra notte, e comunque
verremmo coinvolti. Non ho voglia di altri problemi. >>
Horo Horo la guardò sospettoso.
<< Non credo a una sola parola di quello che hai detto. Ma
se vuoi proteggere quello spirito da occhi indiscreti, fa' pure. >>
Tsukay vacillò.
La realtà era diversa in effetti.
Lo sciamano aveva intuito il motivo principale, ma non era solo
quello.
Non sapeva se si trattasse davvero della presenza di quel cinese,
ma quella notte non era stata tormentata dagli incubi.
<< Io ti ho detto la verità. >> mentì spudoratamente,
ma con fermezza.
<< Okay, non importa. >>
Come sapeva, lui, che non stava dicendo altro che menzogne?
L'aveva giudicato uno stupido, e uno stupido era. Doveva
essere uno stupido, perchè lei, su queste cose, non si era mai sbagliata.
Forse non era riuscita ad essere davvero convincente, o la scusa
che aveva usato era davvero assurda.
Si portò le ginocchia sul petto e le abbracciò.
Ultimamente aveva preso l'abitudine di portare sempre il kimono
quando era in casa, e in quel momento il kimono le scivolò sulle gambe
scoprendole le coscie.
Una fugace occhiata del ragazzo le fece riassestare la veste con
un gesto stizzoso.
<< Bè, che facciamo? Continua a dormire imperterrito.
>>
<< Sì, ma se lo svegliamo potrebbe dare di matto e
distruggere tutto. E' piuttosto violento, e non credo gli piaccia parlare.
>>
Tsukay storse il naso cercando una soluzione veloce e silenziosa.
Buttarlo fuori mentre era ancora privo di sensi? Inutile, oltre
che stupido.
Ucciderlo nel sonno? Non sarebbe stata una cattiva idea, e avrebbe
potuto evitare fastidiose implicazioni future... Ma poi avrebbero avuto un
cadavere da spiegare e nessuna informazione in più.
Svegliarlo per ricavare informazioni. Per poi trovarsi con uno
sciamano impazzito con manie omicide.
Aprì la bocca per esporre il vuoto della sua mente, ma prima che
potesse anche solo articolare una qualsiasi frase sensata, un fracasso
infernale di grida, piatti e posate che s'infrangevano a terra li investì.
<< Ma che diavolo...? >>
Si alzarono di scatto da terra e si precipitarono a impugnare le
loro armi.
Kibya e Kororo comparvero immediatamente al fianco dei loro padroni.
...1000 years ago...
Sulle Cascate era scesa la sera, ma non vi era silenzio.
E nemmeno tenebra.
Migliaia di minuscole luci si posavano elegantemente sulla
superfiie dell'acqua, emettendo suoni impercettibili sotto il rumore delle
Cascate che precipitavano nel fiume.
Ma Momoya poteva sentirli.
Erano sottilissime risate, tanto cristalline da assomigliare a
gentili rintocchi di quarzo.
Fuochi Fatui.
Volteggiavano sulla corrente irruenta e illuminavano il buio della
notte donando preziosi riflessi a ogni molecola d'acqua presente intorno alla
ragazza.
E lei, che non era mai emersa del tutto, galleggiava abbandonata
come una bellissima ninfa, mentre i Fuochi le intrecciavano i capelli dorati o
danzavano sul suo corpo, guarendo la sua pelle con un semplice tocco.
Perchè quello era un luogo incantato, presieduto da uno dei grandi
Spiriti della Natura.
<< Voglio vederlo. >> sussurrò lei. << Voglio
vedere Spirit of Wind. >>
I fuochi più vicini si fermarono per un attimo ad osservarla.
Poi uno di loro parlò.
<< Chi sei tu, ninfa, a cui è stato accordato l'accesso in
questo luogo sacro, e chiedi di vedere lo Spirito? >>
<< Mi chiamo Momoya, e mi sono contrapposta a tutti coloro
che hanno tentato di impedirmi di entrare. >>
Calò il silenzio più totale, e i Fuochi Fatui si ritrassero quando
lei si mosse, toccando il fondo con i piedi.
Alcuni di loro si sollevarono dalla superficie e si unirono,
agglomerandosi in un unico essere formato da centinaia di piccole luci.
Gli altri si raggrupparono intorno, inchinandosi a lui.
<< Hai sfidato gli spiriti guardiani per entrare? >>
Anche la sua voce era l'unione di quelle dei Fuochi, e gli
conferiva un tono mistico.
Chiaramente, fino a un attimo prima che lei parlasse, avevano
pensato che fosse un'innocua ninfa.
<< Sì. E li ho sconfitti. >>
Numerosi mormorii sconnessi, messi a tacere da un regale gesto
dell'Essere.
<< Perchè sei venuta, umana? >>
Questa volta c'era un tono di minaccia nella sua voce.
<< Ciò che voglio, è solo ottenere la collaborazione dello
Spirito. Che accetti di combattere al mio fianco per il mio signore. >>
Alcuni urlarono, altri scomparvero.
Sembravano tante fiammelle agitate, e alcune si spegnevano
improvvisamente.
Anche l'Essere si allontanò un poco.
<< Vattene! Non sei la benvenuta! >>
Ma la notte stava facendo di Momoya una creatura sua.
Il buio che l'avvolgeva cominciava a penetrare nel suo corpo, nei
suoi occhi.
Come quella volta che era scomparsa davanti agli occhi di Mid
Night o aveva recuperato il Quarto Sigillo.
Gli occhi viola assunsero una scintilla crudele.
I Fuochi Fatui si resero conto troppo tardi di cosa stava
succedendo.
Bruciarono insieme, divorati dalle loro stesse fiamme, dalle
fiamme degli occhi di lei, dando vita ad un unico straziante urlo di terrore
che ancora rieccheggia per quelle foreste.
Le civette e i rapaci volarono lontano e i lupi ulularono
atterriti quella notte.
E da quella notte, quel luogo incantato sarà buio per sempre.
***
Appena
riuscita a varcare di nuovo la soglia di casa Asakura l'aveva saputo.
Ren Tao
si trovava lì.
L'odore
del suo furyoku era diventato inconfondibile per le sue narici, così come il
fetore del suo proprietario.
<<
Avete un fottuto cinese qui? >>
Anna
scosse la chioma bionda e squadrò la nuova arrivata.
<<
Hai frantumato un servizio da tavola piuttosto pregiato, carina. >>
La
ragazza si passò una mano tra i lunghi capelli corvini, e masticò rumorosamente
la gomma che teneva in bocca.
<<
Non me ne frega niente. >> rispose serenamente, scrutando tranquilla i
ragazzi che aveva davanti.
<<
Non permetterti di rivolgerti a me con questo tono. >> disse l'itako,
diventando pericolosamente calma.
<<
Io parlo come mi pare. Allora, questo cinese? >>
Anna fece
scorrere le dita sulle perle che portava al collo, saggiando l'effetto che
avrebbe fatto usarle, poi ci ripensò e afferrò Yoh, spingendolo in avanti.
<<
Uccidila nel minor tempo possibile. >>
Il
ragazzo sospirò rassegnato.
<<
La sconfiggo, ma non la uccido. >>
<<
Come ti pare, a ucciderla ci penso io. >>
<<
Tu sei... >> mormorò per la prima volta Pirica, gli occhi fissi sui
frammenti di vetro sparsi sul tatami. << Perchè sei tornata? >>
<<
La conosci? >> chiese Yoh appena sorpreso.
Infondo
tutto ciò non gl'importava granché.
<<
Sai cosa significa questo? >> chiese Anna al fidanzato. <<
Significa che questa stronza era già entrata in casa nostra, e loro l'hanno
lasciata fuggire come se niente fosse. >>
La sua
ostilità sembrava rivolta a Pirica, più che alla sconosciuta.
<<
Sì, sono già venuta qui. Ma non c'era ciò che cercavo, ed ero un po'
sovraeccitata. >> chiarì la mora. << E poi ho trovato solo un'altra
sciamana ad accogliermi... >>
<<
Parli di me? >>
Tsukay
era in piedi davanti al fusuma, lo Yukanyo sfoderato tra le mani e lo sguardo
corrucciato. Al suo fianco, Horo Horo, proteso in avanti, accarezzava il suo
snowboard.
<<
Esatto, quei due li ho già visti. >>
<<
Cosa vuoi? >>
<<
Siete tardi! >> scattò la ragazza esasperata, togliendosi la gomma dalla
bocca e schiacciandola sulla credenza.
<<
Il cinese! CI-NE-SE! >> scandì per l'ennesima volta.
Horo Horo
rimase un attimo in silenzio, poi, ignorando completamente l'intrusa, si
rivolse a Tsukay.
<<
Ehi, ecco la soluzione! Diamolo a lei! >>
Tsukay
voltò lo sguardo verso l'amico.
<<
Cosa...? Bè... >>
Prima che
potesse rispondere, un veloce spostamento d'aria le ricordò che non era quello
il momento di discutere.
Fece
roteare il bastone sopra la testa, caricando un fendente che sarebbe stato
micidiale se avesse avuto l'occasione di usarlo, ma la katana della sconosciuta
si era già scontrata con l'Harusame di Yoh.
<<
Allora ci pensi tu? >> chiese lo sciamano nordico, appoggiandosi allo
snowboard, con aria quasi annoiata.
Il
ragazzo moro annuì, e le due armi si scontrarono nuovamente, producendo
orribili suoni metallici.
<<
Mi domando cosa credi di fare da sola contro un'itako e tre sciamani. >>
sorrise Anna strafottente.
Gli altri
due rimasero fermi sulla soglia della cucina, le armi in pugno, nel remoto caso
che ci fosse stato bisogno di un loro intervento.
<<
Dai, Yoh! Vediamo quanto sei migliorato! >> lo incitò Horo Horo spostando
il peso da una gamba all'altra, eccitato dallo scontro.
La
ragazza dai lunghi capelli neri sbuffò e provò a scattare a destra per
scivolare alle spalle di Yoh, ma fu prontamente bloccata.
<<
Senti, vuoi combattere o no? >>
<<
Non voglio combattere con te, voglio solo quel ragazzo! >>
Poi serrò
le labbra e si buttò a sinistra. Yoh le tagliò pigramente la strada con
l'Harusame, ma quando dei freddi schizzi di sangue lo colpirono in pieno viso
indietreggiò per la sorpresa.
La spada
era affondata nella spalla della ragazza, perchè quella non aveva alzato la sua
katana per difendersi.
<<
Ma cosa... >>
L'intrusa
non emise un gemito e si fiondò rapidamente tra Tsukay e Horo Horo, che le
sbarrarono la strada con le loro armi. E anche sta volta queste incontrarono
senza difficoltà la carne della sciamana, che tuttavia non rallentò la sua
corsa.
Horo Horo
fece per trattenerla, ma a un cenno di Anna si fermò.
<<
Lasciala passare. >>
Stupefatti
e impressionati, i due ragazzi sciolsero l'oversoul e lasciarono che la strana
ragazza salisse le scale a velocità impressionante senza dire una parola.
<<
Che diavolo stava facendo?! >> gridò Horo Horo. << Non la
inseguiamo? >>
<<
Non hai capito stupido? A quella non interessa di farsi del male. Le basta
arrivare dal vostro cinesino. >>
L'itako
afferrò il fidanzato per la maglietta e lo scaraventò fuori dalla stanza.
<<
Quella ha capito subito di che pasta sei fatto! Ti è bastato vedere che la
stavi uccidendo e ti sei fermato! >>
<<
Non sarebbe stato giusto... >>
<<
E' giusto quello che sta facendo lei?! >>
Anna
stava seriamente perdendo la pazienza.
Lanciò
uno sguardo furioso agli altri presenti.
<<
Tao Ren si deve scontrare con Yoh tra qualche giorno! Cosa pensavate di fare
tenendolo qui? >>
<<
E' per via di uno spirito anomalo... >> cominciò timidamente Tsukay, ma
fu zittita immediatamente.
<<
Non mi interessa. Buttatelo fuori insieme alla sua amica! >>
I due
ragazzi decisero che era meglio non discutere, ricrearono velocemente l'oversoul
e salirono al piano superiore.
***
Forse li
aveva sottovalutati.
I colpi
che aveva ricevuto non erano mirati a ferirla, ma solo a bloccarla. Eppure
aveva perso molto sangue. Troppo.
Tuffò il
suo sguardo appannato nei grandi occhi gialli di Ren Tao. Avevano un luce
crudele. Ed erano aperti.
<<
Ren Tao. Finalmente... >>
La sua
voce tremò di rabbia, si morse un labbro in profondità, fino a staccarne quasi
un pezzo.
Il cinese
le sorrise beffardo.
<<
Mi dispiace non poter ricambiare il saluto... a quanto pare hai atteso tanto
tempo per incontrarmi. Ma vedi... Io non ho idea di chi tu sia. >>
Il sangue
della ragazza gocciolava placido sul tatami, formando varie macchie scure sul
pavimento.
<<
Il mio nome è Kaori. Kaori Horaki. >>
Kaori
tossì sangue e catarro, il che le aumentò l'emorragia sulla spalla e la
costrinse a scivolare a terra.
<<
Non mi dice nulla. >>
<<
Lo so. >> ansimò quella, sorridendo appena. << Lo so e non
m'importa. >>
<<
Allora cosa vuoi? Combattere? In quelle condizioni? >>
Il
ragazzo rise, sinceramente divertito.
Le sue
risa erano per lei una lama molto più affilata dell'Harusame, o della sua
katana.
Erano
odio.
Ciò che
lei aveva allevato, quasi con amore, per tutto quel tempo, ciò che
l'aveva mantenuta in vita così a lungo.
Ciò che
l'aveva spinta a non morire per dieci anni.
E ora,
ora doveva ucciderlo.
Strinse
la sua katana.
Lui non
avrebbe mai potuto sconfiggerla, no.
Scoppiò a
ridere.
<<
Ren Tao. >>
Tsukay
era entrata nella stanza, e fissava gelida lo sciamano.
<<
Adesso vattene e fatti vedere solo il giorno della sfida. >> ordinò.
Il suo
tono era calmo, piatto. I suoi occhi vuoti e sconfitti.
<<
Va' via. >> scandì.
Ren
scattò in piedi, livido di rabbia. L'aveva riconosciuta.
<<
Tu...! Tu non mi hai sconfitto! Non sei stata tu! >> gridò fuori di sè.
<<
Ma posso farlo adesso! >>
Tsukay
portò lo Yukanyo davanti a lei, Kibya aizzò un oversoul argentato, più potente
di quello che lui aveva visto due sere prima.
<<
Non credo che tu sia già in grado di combattere dopo la caduta dell'altra
notte. >>
La
ragazza ferita guardava i due sciamani fronteggiarsi, senza capire.
Poteva
notare l'incertezza nel volto di Ren e la rabbia repressa nell'espressione
della sua avversaria.
<<
Tsukay, tutto apposto? >>
La voce
di Yoh risuonò limpida dal piano inferiore.
Gli occhi
scuri della sciamana non abbandonarono un attimo il cinese, mentre lui si
avvicinava alla finestra e l'apriva.
<<
Me ne vado solo perchè c'è lui, e la nostra sfida non è fissata per oggi.
>>
Tsukay
sorrise.
<<
E' bello vedere che hai senso dell'onore. >>
Il
ragazzo uscì senza aggiungere altro.
***
Anna non
disse nulla mentre Pirica e Manta medicavano la ragazza.
Kaori non
oppose resistenza, si lasciò spogliare, disinfettare e fasciare, ma aveva
comunque perso troppo sangue. Così la ragazza Ainu l'accompagnò all'ospedale
più vicino.
<<
Come ha detto di chiamarsi? >> chiese l'itako sfogliando una rivista,
senza troppo interesse.
<<
Kaori. >>
<<
Scusate, forse non ho capito bene... >> intervenne timidamente Manta.
<< Potete ripetermi perchè si è lasciata colpire in quel modo? >>
<<
Per coglierci di sorpresa e proseguire, credo. >> rispose Tsukay
dubbiosa.
<<
Sì, ma che senso aveva? Se non ho capito male il suo obbiettivo era uccidere
Tao. Come avrebbe fatto ridotta così? >>
<<
Credo che queste domande dovremo porle direttamente a lei quando tornerà.
>> disse Yoh, sedendosi accanto agli amici.
<<
Yoh, sei sicuro di volerla tenere qui? Non sembra una ragazza ben disposta...
>> cominciò la sciamana guardandolo.
<<
Neanche tu lo sembravi all'inizio. >>
Sorrisero
al ricordo.
<<
Potremo ricavarne delle informazioni su Ren e poi lasciarla andare. Comunque la
rivedremo al torneo, se supererà le eliminatorie. >> gridò Horo Horo
dalla cucina.
<<
Mah, quando quel tizio se n'è andato, si è come spenta... >> riflettè il
moro.
<<
Tutto, purché non sia disordinata quanto Tsukay o Horo Horo e non cerchi
assiduamente di ucciderci. >> concluse Anna alzandosi e salendo le scale.
Avrebbe
dovuto ricordare a Yoh che casa Asakura non era un rifugio per sciamani in
difficoltà.
Prima o
poi.
Tsukay
raccolse lo Yukanyo, lo ripose nella sua custodia e se lo caricò in spalla.
<<
Esci? >> chiese Manta, soffocando i suoi timori. << Non hai paura
d'incontrare...quello lì? >>
<<
Non preoccuparti. Anche "quello lì" avrà voglia di prendersi una
pausa, immagino. >> rispose lei sorridente.
<<
Dove vai? >>
<<
Farò un salto in ospedale. Pensavo di dare il cambio a Pirica. >>
Manta
annuì,e la ragazza uscì nel vialetto.
<<
Perché vuoi parlare con Kaori da sola? >>
Kibya
comparve accanto a lei, fluttuando nella calda aria estiva
<<
Perché conosci sempre esattamente tutte le mie intenzioni? >>
<<
Perché se non fossi pazza come te, non riusciremmo a creare nessun over soul.
>>
<<
Credo che acceterò la tua risposta. >>
Tsukay
sorrise.
<<
E quindi...? >>
<<
E quindi voglio parlare con lei da sola perché mi sentirei più a mio agio.
>>
<<
Pensi che potrebbe dirti cose che altrimenti non direbbe? >>
<<
In parte. Perché entrambe stiamo cercando una persona a cui vogliamo fare del
male. >>
Era la
prima volta dopo molto tempo che Tsukay vi accennava.
Lo
spirito esplorò a fondo la sua espressione distesa con lo sguardo, ma non vi
trovò menzogna.
Camminarono
in silenzio fino all'ospedale.
***
<<
Vuoi qualcosa da bere...? >>
Pirica
guardò la ragazza, tormentandosi un ciuffo di capelli azzurri. Perché era lì?
Cercava di essere carina con un'avversaria di suo fratello, l'aveva portata in
ospedale. Ma era necessario perfino che ci parlasse?
Kaori,
così aveva detto di chiamarsi, scosse appena il capo, tornando a guardare fisso
davanti a sé, un attimo dopo.
Non si
degnava nemmeno di risponderle, quindi non era necessario continuare a
parlarci.
<<
Bè, se non hai bisogno di niente me ne vado. >> disse rigida, raccolse la
giacca e mise una mano sulla maniglia della stanza.
Ma le
stanze in ospedale lei, le aveva sempre detestate.
<<
Queste camere sono orribili. >>
Kaori
mise finalmente a fuoco la sua immagine, piegò leggermente la testa da un lato,
lasciando che i lunghi capelli corvini le ricadessero sulla spalla destra.
<<
Perché me lo dici? Lo trovo un po' indelicato da parte tua, contando che dovrò
passare i prossimi tre giorni proprio in questa stanza. >>
<<
Io dico quello che mi passa per la mente. Sempre. >>
La mora annuì.
<<
Allora sentiamo. Non ti faccio paura? >>
Pirica
sospirò, si voltò lentamente e si appoggiò alla porta.
<<
No, mi fai impressione. >>
<<
Sono folle. Pazza. Questo non ti spaventa? >>
<<
No. >>
<<
E come mai? >>
<<
Non lo so, suppongo che se tu avessi voluto farmi del male l'avresti già fatto.
>>
Si
guardarono negli occhi per qualche secondo, poi la ragazza Ainu uscì senza
aggiungere una parola.
Lei e
Tsukay si incontrarono nel corridoio.
<<
Mi dai il cambio? >>
Tsukay
sorrise.
<<
Diciamo così. >>
<<
Non è una tipa molto socievole comunque. >>
<<
Sopravviverò. >>
La
sciamana si fece indicare la camera e vi entrò, sicura, discreta.
<<
Proprio tu. >> disse Kaori senza guardarla, non appena fu nella stanza.
<<
Volevi parlarmi? >>
La
ragazza trascinò una sedia al fianco del letto.
<< Tu
volevi parlarmi. >>
<<
E' vero. >> ammise Tsukay tranquilla. Raccolse i lunghi capelli in una
coda e poggiò lo Yukanyo a terra. << Come facevi a sapere che Tao Ren era
in casa Asakura? >>
<<
Asakura, eh? Quante persone deve attrarre questo cognome. Persone pericolose.
>>
<<
Ti sembro pericolosa? >>
<<
Non sono sicura che tu alloggi in quella casa a causa del nome del
proprietario. >>
<<
No, infatti. >>
Kaori si
lasciò affondare nel cuscino, rilassata.
<<
Vi ho visto al cimitero, mentre combattevate. >>
<<
Ma eri già venuta a casa nostra. >>
<<
Ah, già... >>
La
ragazza ridacchiò.
<<
Quella volta ero sotto l'effetto di psicofarmaci. Come sai, io stavo cercando
quel Tao. Gli Asakura sono la più grande famiglia sciamanica del Giappone, i
Tao quella della Cina. Non ricordo bene che strano collegamento mentale mi
abbia spinto a fare irruzione nella vostra soffitta. >>
<<
Quindi quando hai visto me e Horo Horo al cimitero, ci hai riconosciuto e sei
tornata. >>
<<
Sì. >>
<<
Me se c'eri anche tu quella notte, perché non hai attaccato Tao Ren in quel
frangente? >>
<<
La tomba. >>
<<
Cosa? >>
<<
Avevo capito che c'era qualcosa che non andava in quella tomba, quella di cui
lo spirito dicono abbia già raggiunto il Nirvana. >>
<<
Come facevi a saperlo? Non si avverte nessuna presenza spirituale, non c'è
nessuno spirito. >> disse Tsukay, improvvisamente turbata.
<<
Ciò che dici è vero. Ma mi era già capitato di vedere strane morti in quel
cimitero. >>
<<
Non ho sentito di nessun altra morte misteriosa avvenuta nei dintorni...
>>
<<
Oh, ma io non parlo di sciamani o esseri umani. >>
Tsukay la
guardò interrogativa, mordendosi il labbro inferiore.
<<
Topi, scarafaggi e altri piccoli animali che hanno osato camminare su quel
tumulo. Tutti morti sul colpo, senza una causa. >>
<<
Osservi i topi e gli scarafaggi di un cimitero...? >>
Un ghigno
deformò le labbra della ragazza mora.
<<
Tu non conosci la mia vita, la mia esistenza, i miei perché. Non cercare di
capirli. >>
Kibya
comparve alle spalle della padrona, in guardia, pronta ad assimilarsi allo
Yukanyo se fosse stato necessario.
Sta
calma. Non combatteremo adesso.
Il
pensiero di Tsukay la raggiunse nitido e deciso.
<<
Perché vuoi uccidere Tao Ren? >>
Kaori
tornò a fissare i suoi occhi neri sulla porta, riprendendo il suo atteggiamento
indifferente.
<<
Mi dispiace deludere la tua sete di sapere, ma si tratta della più banale delle
vendette. I Tao hanno sterminato la mia famiglia. >>
<<
Perché l'hanno fatto? >>
<<
Avevano paura di noi. >> rispose Kaori, glaciale.
<<
Se è così, perché dovresti mirare a Ren che avrai comunque occasione di
incontrare durante lo Shaman Fight? >>
L'altra
sciamana si voltò, il volto contratto dalla rabbia.
<<
Non aspetterò di incontrarlo sul campo di battaglia. >>
Tsukay
stava per rispondere, ma il cellulare squillò prepotente nella sua tasca.
Insistente, lamentoso.
<<
Scusami. Avremo modo di continuare il nostro dialogo in un altro momento.
>>
<<
Certo, tanto per i prossimi tre giorni sono bloccata qui, grazie a te e ai tuoi
amici. >>
Tsukay
raccolse il bastone e uscì dalla stanza.
<<
Pronto? >>
<<
Ehi Tsukay! Sono Tamao. >>
<<
E' successo qualcosa a casa? >>
<<
No, sono rientrata da poco, mi hanno raccontato l'accaduto. >>
<<
Per fortuna. Allora che c'è? >>
<<
Senti... >>
La
ragazza dall'altra parte del ricevitore abbassò la voce, come se fosse
preoccupata che qualcuno potesse sentirla.
<<
Mi stavo esercitando nel kokkuri, e...bè... Credo che ci sia qualcosa che
dovresti sapere a proposito di quella ragazza, Kaori. >>
<<
Io? Puoi parlare direttamente con Yoh ed Anna, Tamao, non... >>
<<
Credo che sia tu a doverlo sapere per prima. >>
<<
Perché? >>
<<
Perché nei confronti della prossima sfida di Yoh, pensandoci, sei neutrale.
>>
<<
Ma cosa significa? Vuoi parlare chiaro? >>
La
sciamana si lasciò alle spalle l'ospedale, e si sedette all'ombra di un salice,
nel cortile.
<<
Ho avuto accesso a delle strane informazioni. >>
<<
E come hai fatto? >>
<<
Insomma, vuoi saperlo o no? >>
Tsukay
sospirò.
<<
Avanti, dimmi. >>
<<
Forse Kaori non ci ha detto tutto. >>
<<
No, veramente Kaori non ci ha detto proprio nulla. >>
<<
Intendo dire...non ci ha detto tutto quello che era necessario dirci. >>
<<
Hai finito di girarci intorno? >>
Tamao
esitò. E infine sputò quello che aveva da dire tutto d'un fiato, nella cornetta
del suo cellulare.
Tsukay si
ritrovò a fissare l'erba davanti a sé, senza pensare, con lo sguardo stordito
di Kibya appoggiato sui capelli biondo cenere.
Poi
sorrise.
" Il nome completo di Kaori, è Kaori Tao. "
Ora sì
che la cosa si fa interessante.
Continua...
ANTICIPAZIONI DEL PROSSIMO CAPITOLO:
.: Era come viaggiare nel mondo esterno abbandonando il proprio
corpo. Vedeva con gli occhi dell'anima e dello spirito, ogni cosa sfumata di un
azzurro leggero, e le informazioni che ricercava brillavano.
<<
Questo è il mondo del kokkuri. >>
*
I
profondi occhi gialli dell'avversario si fissarono sui suoi, senza lasciargli
possibilità si sfuggire a quello sguardo.
<<
Yoh Asakura. Questa notte, qui, tu morirai. >>
Altre
iridi, arrossate da anni di agonizzante dolore, seguivano l'incontro.
Vuote
come quelle di un morto, trasparenti come quelle di uno spirito. :.
Le
eliminatorie dello Shaman Fight si avviano alla conclusione con l'ultimo
incontro: Ren Tao vs Yoh Asakura.
Horo
Horo, Kaori e gli altri si radunano alla cerimonia di apertura della seconda
fase del torneo per seguire quell'ultima sfida.
Tsukay
viene invece scaraventata nel mondo del kokkuri per scoprire qualcosa di più
sulla misteriosa identità di Kaori e quello spirito misterioso apparentemente
tornato dal Nirvana...
Capitolo 17: Ask me if
you're late