Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: cloe_30stm    15/04/2013    1 recensioni
Nonostante abbia una FF in corso (Enemy Of Mine), ho deciso di pubblicare una nuova storia, sperando che torni l'ispirazione per l'altra.
E' nata da un racconto scritto da me all'età di 15 anni e che ho ritrovato casualmente tra i miei vecchi libri del liceo.
Sarebbe dovuta essere una OS ma è venuto fuori qualcosa di decisamente troppo lungo per esserlo.
Vi invito comunque a considerare il fatto che nasce come OS.
Mi piace pensare che qui non si parta nè dalla fine nè dall'inizio, ma da una fine che è un pò l'inizio.
La vicenda è ambientata nel 2007 e copre un periodo che va dall'aprile del 2006 al settembre dell'anno successivo
(in questa mia invenzione ho cercato di rispettare il più possibile le date del tour per cui, se avete dubbi su tempi o luoghi, o chiedete a me o controllate su qualsiasi sito dedicato alla band).
Parlerò di una storia d'amore che la cinica logica dei più non considerebbe possibile, ma che l'assurda logica del destino rende attuabile.
Nella flebile speranza che amori così esistano davvero in questo mondo...
Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un saluto a chiunque voglia ancora leggere questa storia :) 

Ebbene sì: chi non muore si rivede! Vi chiedo perdono per l'assenza durata più di un anno, ma l'università ha risucchiato tutte le mie energie! Sono comunque lieta di annunciarvi che la sottoscritta è ufficialmente una Dottoressa ERGO riuscirò finalmente a concludere le FF che ho lasciato in sospeso, Binari in primis. ALLELUJAAAAAAAAAAAA XDDDDDD

Vi lascio al capitolo! Enjoy it!;)

Fu la voce femminile che proveniva dal telefono a risvegliarli.

“Kate! Kate, ci sei?! Sei ancora in linea?!”

“Ehm sì...scusami Milly. Ti richiamo più tardi, ok?...No, no, niente di preoccupante, tranquilla!...Va bene, a dopo, ciao.” chiuse la chiamata.

“ Che…che ci fai qui, Jared?”

“Volevo parlarti.”

Kate lo guardò confusa, mordendosi la guancia. Poi sospirò.

“Ok, ma vieni dentro…Sei tutto bagnato, rischi di prendere un raffreddore…”, disse aprendo di più la porta, invitandolo ad entrare.

Appena mise piede dentro la sua abitazione, Jared fu invaso dal dolce profumo di Kate.

Era incredibile come ogni cosa lì dentro portasse il marchio della sua presenza.

E lui si sentì a casa.

Tornò a guardare Kate che intanto aveva chiuso la porta e si stava dirigendo verso le scale che portavano al piano di sopra. Era più magra di come la ricordasse. Indossava delle calze lunghe fino ai polpacci, dei pantaloncini bianchi, una canottiera verde smeraldo, e una felpa grigia slacciata. I capelli erano raccolti in una lunga treccia laterale.

“Mettiti pure comodo, vado a prepararti qualcosa con cui cambiarti.”

Jared annuì, e si diresse in salotto.

Era esattamente come lo ricordava, tranne che per una cosa: il tavolinetto su cui un tempo giacevano le loro foto, adesso era colmo di immagini che la ritraevano insieme ad amici e familiari. Tutte tranne una.

La prese in mano.

Era una loro vecchia foto…con la famiglia.

Un Jared circondato di fan faceva lo stupido davanti all’obiettivo, tenendo sottobraccio una Kate sorridente e sporca di sangue finto.

Sorrise al ricordo di quella notte di aprile…la notte del loro primo incontro...

 

 Jared si era fermato a chiaccherare con un gruppo di Echelon alla fine del concerto di Santa Cruz.

“Che ne dite di una foto di gruppo?- chiese, ricevendo urla di approvazione da parte dei fan - Bene, allora uscite fuori le vostre fottute macchine fotografiche, forza!”

Alzò lo sguardo dopo aver firmato l’ultimo autografo e la riconobbe: la ragazza con lo sguardo più bello che avesse mai visto, uno sguardo talmente luminoso e pieno di vita da averlo colpito anche nel buio della location.

Finalmente poteva godere della visione della sua figura slanciata: forme aggraziate e femminili e un viso da bambola contornato da una cascata di capelli ondulati. Bella, nonostante il sangue finto e gli abiti strappati. Era accanto ad un paio di ragazze poco vestite, con le quali sembrava avere davvero poco a che fare, e lo osservava, come se non aspettasse altro che un cenno da parte sua.

Cenno che le diede non appena i loro sguardi si incrociarono.

“Hey ragazze che fate lì in fondo?- le ragazze si indicarono - Sì, voi cinque! Perché non vi unite a noi? Avanti!”

Le ragazze squittirono eccitate in direzione di Jared, il quale teneva lo sguardo fisso su quella sconosciuta che in maniera composta raggiungeva gli altri. Avanzò verso di lei e, sorprendendola, la prese sottobraccio quasi per accettarsi che non si allontanasse di nuovo.

“ E allora, queste macchine fotografiche? Ah perfetto. Bene, al mio tre ‘Cheese’, ok?”

I ragazzi esclamarono ‘sì’ all’unisono.

“Uno, due…”

Si avvicinò all’orecchio di Kate.

“Sorridi, dolcezza.”

La ragazza accennò un sorriso sghembo mentre incrociava gli occhi del cantante, poi si rimise in posa, le labbra aperte un sorriso meraviglioso.

Il cantante trattenne lo sguardo per qualche istante sulla delicatezza del suo profilo,  prima di tornare a guardare l’obiettivo.

“Tre! Cheese!”

Decine di flash partirono simultaneamente e Jared passò dal sorriso più seducente all’espressione più buffa.

“Vedi il tourbus a sinistra?”le sussurrò una volta cessati i flash.

Lei annuì.

 “ Aspettami lì dietro, io ti raggiungo fra un attimo.”

La sconosciuta si voltò verso di lui con aria perplessa.

“Non preoccuparti, non mordo…voglio solo parlare.”mentì il frontman, con espressione innocente.

La ragazza inarcò le sopracciglia, poi sorrise scuotendo il capo.

“Farò finta di credere ai tuoi occhi, Leto.”

Jared sorrise sghembo nel tentativo di dissimulare la sorpresa.

Quella ragazza era decisamente interessante. Non sembrava particolarmente turbata dalle sue attenzioni e di sicuro non si faceva problemi a dire quello che pensava. Sì, decisamente molto interessante.

 L’uomo è cacciatore per natura, e lui aveva imparato a riconoscere le prede per cui valeva un piccolo sforzo, e sebbene le Echelon fossero intoccabili per suo stesso volere, si disse che avrebbe potuto fare un’eccezione con lei.

La lasciò andare e la seguì con lo sguardo fino a che scomparve dietro al bus.

Dedicò qualche altro minuto ai fan e poi si congedò per raggiungerla.

  “Hey.”

La ragazza si voltò verso di lui e gli sorrise.

“Ciao Jared.”

“Non ci siamo nemmeno presentati prima…”

“Io sono Katherine, ma puoi chiamarmi Kate.”

“Kate…- sussurrò scrutandola con i suoi occhi di ghiaccio - Ti ho notata in transenna, sai?”

“Ah davvero?” chiese scettica Kate, sorridendogli poi.

“Era praticamente impossibile non notarti…non passi inosservata.”

“Se ti riferisci alla mia maglietta strappata e sporca di sangue, sì credo di avere un tantino esagerato con i tagli e le macchie…” disse allargando la giacchetta di pelle e mostrandogli la T-shirt che in più punti lasciava scoperta la sua pelle.

Lo sguardo di Jared si soffermò su uno strappo dal quale si intravedeva la rotondità del suo seno coperto da un reggiseno di pizzo.

Sorrise sghembo.

“Ma io non mi riferivo solo alla maglietta...” asserì Jared con tono allusivo.

Kate seguì la direzione dello sguardo del cantante, e rossa in viso, si affrettò a chiudere la giacca.

“Giuro che non era così grande prima…lo strappo, intendo…”

Jared rise della sua espressione imbarazzata.

“Incidenti di percorso…E’ la prima volta che vieni ad un nostro concerto?”

La ragazza scosse lentamente il capo, arricciando le labbra rosee e piene.

“Mmmmh non direi, no…a dire la verità, vi seguo dagli esordi.”

“Davvero? Eppure non ti ho mai vista prima…”

“Non avrai prestato la giusta attenzione al tuo pubblico, allora…- rispose ironica - Vanto un cospicuo numero di transenne, sai?”

“Oh, quindi sei una tosta…oltre ad essere bellissima.”

Kate abbassò il capo, mordendosi il labbro inferiore, poi tornò a guardarlo coi suoi occhi luminosi ed espressivi.

Era imbarazzata ma compiaciuta.

Jared trovava incredibile come quella ragazza riuscisse a comunicare le sue emozioni attraverso il viso.

Sarebbe potuta essere un’ottima attrice.

“E che saranno mai un paio di lividi e due, tre costole incrinate, quando c’è in ballo dell’ottima musica?” rispose lei, facendogli l’occhiolino.

Il cantante rimase colpito dal cambiamento repentino di Kate: ora era affabile e sicura. Ed aveva glissato sul suo complimento con una semplicità disarmante.

Doveva passare alle maniere forti.

“Meriteresti un ringraziamento speciale per questo…” disse malizioso avvicinandosi di più a lei.

“Il complimento di prima era compreso?” scherzò la ragazza.

“No, so fare di meglio.”

Jared passò un braccio attorno alla vita di Kate, che automaticamente portò la mano sinistra sulla sua spalla e la destra proprio all’altezza del suo cuore.

Il suo sguardo parlava più di mille parole, ma la ragazza sembrava voler tirare la corda, facendo un intelligente uso della propria ironia.

Scrutava Jared con un’espressione beffarda e soddisfatta per il modo in cui aveva deciso di palesare le sue intenzioni, ma quando lui cercò di annullare del tutto le distanze, lei lo bloccò ponendo una mano davanti alle sue labbra.

“ In realtà, Jared, credo di essere io a doverti ringraziare… - disse con lo sguardo fisso negli occhi cerulei del cantante- …e non solo per il complimento, ma  per tutto. Forse non siete ancora pienamente consapevoli di ciò che i Thirty Seconds To Mars stanno diventando. È un culto, Jared, fatto di musica e di persone accomunate da una medesima passione, gli Echelon. Avete ridato la speranza a chi credeva di averla persa, e una famiglia a chi pensava di essere solo. Sarei una stupida se non ti dicessi queste cose adesso che ne ho l’occasione, e sono convinta di parlare a nome di molti altri Believer quando dico: grazie per tutto quello che avete fatto, grazie per tutto quello che fate e grazie per qualunque cosa farete in futuro…Grazie.”

Jared era paralizzato; c’era una tale trasparenza in ciò che Kate gli aveva detto che per un attimo si sentì quasi mancare l’aria. Erano rare le volte in cui percepiva sincerità nelle parole che gli venivano riservate e tutte le volte il suo cervello non riusciva ad elaborare un pensiero coerente.

Cosa stava provando?

Gratitudine? Imbarazzo? Orgoglio per sé e per i suoi compagni?

O vergogna per quello che voleva da lei?

Era intelligente e simpatica, ma lui non riusciva a smettere di desiderare il suo corpo e le lue labbra.

 “Io…Tu…mi hai lasciato senza parole, Kate…davvero io…si vede che non so cosa dire?”, chiese grattandosi la nuca, ma mantenendo salda la presa sul corpo della ragazza.

Kate rise dell’espressione ingenua del cantante.

“Just’un peu.” risposte mimando il gesto con le dita.

“Parli anche francese?”, chiese divertito.

“Oddio, ‘parlare’ è una parola grossa…- disse giocando con un bottone della giacca di Jared - L’ho studiato al liceo e la mia coinquilina, che è canadese, ogni tanto mi costringe ad usarlo. Dice che fa sempre bene conoscere una lingua in più.”

“Concordo. E poi io ho origini francesi.”

“Questo lo sanno anche i muri, caro il mio creolo”

Le spostò una ciocca ribelle dietro l’orecchio.

“Certo che non vi si può nascondere nulla. Voi Echelon siete davvero terribili.”

“E non è per questo che ci adori?”

“Mais oui…”

Kate rise.

“Sai dire qualcos’altro a parte questo?”

“Mmmmh...Bonjour, merci…croissant, baguette, bonsoir…silence…amour…- e sottolineò quest’ultima parola, facendo sorridere Kate - Ah, e mio nonno mi ha insegnato l’ Alouette quando ero bambino.”

 “Certo, l’Alouette è indispensabile per andare in Francia…”, commentò la ragazza, soffocando una risata e guadagnandosi un’occhiataccia di Jared, che la strinse di più a sè.

“Mi prendi giro?” le sussurrò roco.

“Assolutamente no.” affermò seria, scoppiando poi in una fragorosa risata.

“ Ma brava, ridi pure di me…” disse imbronciato Jared, mentre Kate continuava a ridere.

Il cantante avvicinò il viso al suo orecchio.

 “Potrei anche punirti per questo…- le sussurrò con voce profonda, facendola smettere di ridere - …e non sono sicuro che ti piacerebbe.”

Tornò a guardarla nei suoi occhi sorpresi e un po’ confusi, per spostarsi poi sulle sue labbra dischiuse ed invitanti. Un attimo dopo l’espressione di Kate cambiò, caricandosi di un’irresistibile malizia.

“E chi ti dice che non correrei comunque il rischio? L’hai detto tu che sono una tosta, no?”

Il frontman sorrise sghembo.

“Devo prenderlo come un sì?”

“No, nient’affatto…-sussurrò avvicinandosi alle labbra di Jared -…semplicemente, non sottovalutare chi hai davanti.” e si allontanò da lui, sciogliendosi dal suo abbraccio.

Era riuscita a spiazzarlo per l’ennesima volta.

“Ehi, dove pensi di andare?” si affrettò a chiederle, afferrandola per un polso.

 “Nel mio hotel, a dormire…da sola.” specificò la ragazza.

“E mi lasci così?”

 “Domani ho un esame importante all’università, quindi devo svegliarmi presto per tornare a Los Angeles. Mi dispiace Jared.”

Cos’era quella? Una scusa? Lo stava davvero rifiutando?

Per lui era inconcepibile. Era abituato a ottenere sempre ciò che voleva, almeno dalle donne. E ci sarebbere riuscito anche con lei…prima o poi.

“Dammi almeno il tuo numero di telefono.”

Kate si fermò un attimo a pensare.

“Facciamo così: se al prossimo concerto ci incontreremo di nuovo, il mio numero sarà tuo.”

Era una condizione assurda. Non poteva affidare la sua decisione al fato.

“Stai scherzando?”

“Assolutamente no.”

“Vuoi davvero sfidare il destino, Kate?” chiese allibito.

“La fortuna mi ha sorriso questa sera, non vedo perché non dovrei ritentare.” gli rispose, scrollando le spalle.

“Perché nessuno ha la certezza del futuro.”

“Appunto, Jared. Al momento nulla mi vieta di pensare che ci rivedremo un’altra volta, se non il futuro stesso.”

 Il cantante scosse il capo incredulo.

“Sei…sei pazzesca, davvero.”

“Apprezzo il tuo tentativo di dirmi in maniera gentile che sono folle...Grazie.” disse, facendolo ridere.

“E quando sarà il prossimo concerto?”

“Sarebbe troppo facile se te lo dicessi, non credi?” rispose furba.

Jared rivolse gli occhi al cielo.

“Ma…- aggiunse Kate, guadagnandosi nuovamente la sua attenzione- …voglio essere buona, quindi ti dirò una cosa.”

“Sentiamo.”

“Sarò presente a molti dei vostri show qui in California, il che aumenta il numero di probabilità.” disse, sorridendogli.

“E questa notizia dovrebbe sollevarmi?” commentò ironicamente.

Kate si avvicinò a lui e gli sfiorò il viso con una mano, facendolo rabbrividire.

“Direi di sì. Buonanotte, Jared.”

Fece per allontanarsi ma Jared le strinse la mano che fino a poco prima era sul suo volto, cogliendola di sorpresa.

Rimasero in quella posizione per un tempo che parve infinito, occhi negli occhi, sospesi tra il desiderio di un contatto più intimo e la necessità di andare via. Ma Jared aveva capito che non era il caso di insistere per quella notte.

“A presto, Kate.” disse, mollando lentamente la presa.

Kate gli sorrise un’ultima volta, prima di lasciargli un delicato bacio sulla guancia che gli fece provare più emozioni del dovuto.

Poteva un semplice contatto con le sue labbra scombussolarlo in quel modo?

Non era affatto un buon segno per uno come lui, che non voleva impegnarsi…nè tantomeno innamorarsi.

Aveva conosciuto l’amore così come il dolore della sua fine, e si era ripromesso che non sarebbe successo una seconda volta. Gli era bastato cadere una volta per apprezzare la libertà di cuore e di spirito e l’instabile piacere del cambiamento.

Ma mentre la guardava indietreggiare, per un attimo non si sentì libero, ma solo.

Avrebbe dovuto lasciar perdere quella ragazza e sperare di non rivederla mai più, invece di desiderarla con maggiore intensità.

Ma un uomo con l’orgoglio ferito dal rifiuto non fa mai la scelta giusta per se stesso: mira sempre all’obbiettivo, senza curarsi delle conseguenze.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: cloe_30stm