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Autore: Elikin    15/04/2013    4 recensioni
Tutto quello che era successo aveva colpito gli altri membri della squadra. Non lei.
Yayoi Kunizuka stava benissimo e fissava il cielo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Shion Karanomori, Yayoi Kunizuka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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I can always show my everything to you
 




Ogni difficoltà su cui si sorvola diventa un fantasma che turberà i nostri sonni.
Fryderyk Chopin


 

Yayoi fissò il cielo, ormai il sole era calato del tutto e si riusciva a distinguere appena quello che succedeva là in giro. Aveva giusto qualche visibilità la zona illuminata dai fari dei vari velivoli che erano appena stati mandati in soccorso ai feriti di quel tragico quanto inutile epilogo.
Se si fosse sporta più verso sinistra sarebbe forse riuscita a scorgere Ginoza trasportato su un lettino e immediatamente issato a bordo, o Akane con una coperta sulle spalle come svuotata e intenta a fissare lo sterminato campo deserto. Proprio accanto a lei era appena passata la barella di Masaoka. Per lui non c’era stato più nulla da fare le aveva detto la sua collega prima i chiudersi in se stessa. La perdita i Kogami era stata più devastante del previsto per l’Ispettrice. L’aveva sempre visto come un modello e negli ultimi tempi era persino riuscita a riprenderne degli atteggiamenti, ma Yayoi sospettava che ci fosse qualcosa in più di una forte stima reciproca tra loro due. Ma non aveva indagato oltre, del resto a lei che importava? Erano fatti loro.
Tutto quello che era successo aveva colpito gli altri membri della squadra. Non lei.
Yayoi Kunizuka stava benissimo e fissava il cielo.
 
Shion era sempre stata consapevole del fatto che Yayoi non fosse un tipetto facile. Era uno dei motivi per cui l’aveva subito attratta, o meglio, era stato l’unico motivo a parte la sua, non di certo trascurabile, avvenenza. Quel suo essere così fredda e così fuori dagli schemi l’aveva catturata inesorabilmente, facendola letteralmente cadere ai suoi piedi.
Il modo in cui affrontava lo stress accumulato per il lavoro di Sorvegliante che svolgeva e come riusciva a rimanere impassibile di fronte alle più atroci avversità l’avevano portata ad idealizzare una Yayoi forte, invincibile e tremendamente sexy. Per questo nonostante sapesse quanto fosse pericoloso il suo ruolo anche quando l’aveva vista affrontare e missioni più difficili era rimasta pervasa da una placida calma e  un senso di assoluta fiducia nei suoi confronti a dir poco disarmante.
Ma nonostante questa sua incrollabile fede nelle capacità di Yayoi, Shion non aveva saputo trattenere un fremito alla mano quando aveva sentito il responso della missione.
Masaoka era morto per proteggere suo figlio.
Ginoza aveva perso un braccio.
Akane aveva riportato varie abrasioni anche se nulla di estremamente grave.
Kogami era sparito nel nulla.
Makishima Shogo era stato trovato morto non molto lontano.
E Yayoi?
Lei era stata l’unica a rimanere illesa. Ma nonostante la notizia rassicurante c’era qualcosa che ancora le faceva battere il cuore all’impazzata e fumare una sigaretta dietro l’altra.
Il fatto che per la prima a quando la conosceva per si era ritrovata a pensare una verità che l’aveva lasciata sgomenta.
 “Ma se questa volta le fosse successo qualcosa?”
 
La porta di casa non emise un cigolio quando Yayoi la accostò, sospirò togliendosi le scarpe e si diresse senza indugi verso il proprio divano. Come gli altri Sorveglianti lei era costretta a vivere sotto stretta sorveglianza, ma aveva fato di tutto per rendere quel buco che le avevano concesso più abitabile possibile. Ad esempio aveva riempito di inutili soprammobili ogni superficie libera, oppure aveva anche ritagliato un angolo dove aveva raccolto musica di ogni genere che ascoltava e riascoltava non appena tornata da lavoro.
Ma in quel momento, quello che rendeva l’ambiente indiscutibilmente meno tetro e apatico era la persona che le dava la schiena seduta sul suo divano. Stranamente Shion riusciva sempre a capire quanto lei aveva bisogno di un po’ di attività fisica per scacciare via le immagini orribili viste fino a poco prima.
Buttò la propria borsa sulla sedia là vicino e poi si sedette accanto a lei. Indossava, o per meglio dire “si copriva appena”, una delle sue camicie sbottonata che non lasciava di certo niente all’immaginazione. Non indossava il reggiseno, ma almeno aveva avuto l’accortezza di lasciarsi addosso un paio di mutandine.
Il desiderio carnale la travolse, ma rimase calma e impassibile come sempre. Come se quella fosse stata una giornata normale.
D’altronde per lei era stata semplicemente questo.
 
- Hai novità?-
Riuscì solo a dire Shion dopo una buona manciata di secondi durante i quali aveva cercato i scegliere con cura le parole da usare. Lo strano sollievo che aveva provato nel vedersela lì davanti tutta intera l’aveva momentaneamente scombussolata. Aveva provato l’impulso di toccarla per qualche strano motivo, ma si era riuscita a contenere.
- Nessuna. Non appena mi hanno depositato in ufficio sono subito venuta qui.- le ripose la voce calma di Yayoi mentre si allentava il nodo alla cravatta e finiva per levarsela del tutto e lanciarla per terra. La sua giacca fece lo stesso pochi secondi dopo.
-E’ successo proprio un bel casino eh? Avrei voluto fare di più. Mi piaceva Masaoka, da giovane doveva essere stato tremendamente affascinante...-
Il sopracciglio alzato di Yayoi testimoniò il che il suo pallido tentativo di tenere una civile discussione su quello che era appena successo, senza far trasparire l’apprensione che aveva provato nei suoi confronti, era un chiaro fallimento.
- Già.- Yayoi si prese qualche secondo prima di sbottonare qualche bottone della camicia e aggiungere - Divano o letto?-
 
Raramente era Yayoi a chiedere di avere momenti di intimità a Shion, solitamente la donna con quel suo fare così aperto e gioviale finiva per coinvolgerla in una serata appassionata una volta sì e l’altra pure, quasi senza che lei se ne accorgesse. Quel suo eterno sorrisetto stampato in faccia, in netto contrasto con la sua faccia inespressiva in quegli anni era stata una delle poche cose che avevano colorato la sua giornata.
Non ricordava esattamente quando avevano smesso di essere “amiche” e avevano iniziato ad essere amanti, forse perché erano subito giunte alla seconda fase, chi lo poteva sapere.
Le piaceva Shion. Seppur in piccolo, finiva per prendersi cura di lei e dimostrarle il suo affetto. Forse per una persona normale trovare una gradazione di smalto nuova di zecca, appositamente lasciata da qualcuno poco prima sulla propria scrivania potrebbe sembrare una cosa di poco conto, ma quel gesto, seppur così piccolo, le faceva provare un certo calore.
Non si concedevano smancerie o dichiarazioni melense sebbene ormai Shion dormisse più a casa sua che nel proprio alloggio e quella loro relazione andasse avanti da quasi tre anni. Quella donna era in grado di concederle i suoi spazi e di essere un’amante appassionata al tempo stesso, cosa poteva chiedere di più?
Eppure questa volta era diversa dal suo solito e l’aveva capito non appena le si era seduta accanto. Le era forse successo qualcosa?
 
Shion si lasciò ricadere sullo schienale del divano dopo essersi accesa con una calma esasperante un’altra sigaretta.
- E’ questo quindi che vuoi?- borbottò come soprappensiero tenendola tra le labbra e poi voltandosi a fissare Yayoi. Le parve per un attimo che sobbalzasse di fronte al suo sguardo, ma diede la colpa alla stanchezza e alle troppe ore passate davanti a degli schermi per servire quello schifo di sistema. Sospirò sconfitta riempiendo la stanza di fumo e tornando a fissare il basso soffitto.
Di solito davanti ad una proposta del genere non se lo sarebbe fatta ripetere due volte, ma stavolta sentiva esigenze diverse. Un po’ come se volesse dimostrare che la loro relazione non era basata solo sul sesso ma anche sulla fiducia. Strano, non era mai servito nulla del genere.
Tornò a voltarsi verso di li abbozzando un sorriso, ritrovandosi però il viso di Yayoi intenta a scrutarla attenta.
- Tutto bene Yayoi-chan?- chiese confusa e utilizzando il suffisso senza neanche rendersene conto. Era una sorta di allontanamento involontario probabilmente, dedussero le proprie conoscenze da psicologa. Si tende a mettere un muro tra noi e tutto quello che ci spaventa o ferisce.
Yayoi però non rispose a quella domanda, si limitò ad avvicinare una mano alla sua per poi stringerla con decisione. Shion rimase momentaneamente sorpresa da quel gesto così inaspettato e naturale da parte della ragazza che senza dire una parola aveva acceso la musica prendendo il telecomando dal tavolino lì di fronte, poi si era sistemata meglio accanto a lei ed era rimasta in silenzio, ma senza smettere di stringere le sue dita.
- Mi chiedo quando smetterai di sorprendermi.- si ritrovò a dire sorridendo l’analista. Diede un’altra boccata di fumo e dopo aver rannicchiato le gambe poggiò la testa contro quella della compagna.
 
Si limitò ad abbozzare un sorrisetto in tutta risposta. Aveva capito quello che turbava tanto Shion. Era inutile cercare di cancellare quello che era appena successo, era impossibile dimenticarlo. Aveva rischiato davvero questa volta, era solo stata fortunata ad essere l’unica ad uscirne illesa. La prossima volta lo sarebbe stato altrettanto?
Normalmente questa tensione avrebbe distrutto una ragazza normale della sua età portando il suo Psycho Pass a livelli esorbitanti, ma d’altronde il suo coefficiente raggiungeva già quei livelli anche senza bisogno di questo ulteriore stress, aveva presto imparto a contenerlo. Ci teneva alla sua libertà, per quanto minima e sapeva bene cosa sarebbe successo a chi avesse superato un certo limite.
- Sto bene. Non è di me che dovresti preoccuparti. - sapeva che a qualcuno quelle parole sarebbero potute sembrare fredde e una sorta di giustificazione, ma era sicura che Shion ne avrebbe capito il significato. Era la fiducia che riponeva in lei che le permetteva di aprirsi, seppur minimamente.
La stretta alla sua mano si fece più forte. Un muto ringraziamento tra due donne che non avevano bisogno di parlare per capirsi.
Non passò molto però prima che una voce suadente e melodiosa al proprio orecchio richiamasse la sua attenzione.
- L’offerta di prima è ancora valida?-
Yayoi si limitò a sospirare divertita e ad alzarsi dal divano in direzione della stanza accanto, trascinando Shion con se. 

 




Dedicata alla mia adorata Gnocconana, compagna di visione di mille anime che mi ha accompagnato nel lungo e tortuoso percorso che è Psycho-Pass <3
   
 
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