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Autore: niallismyworld    15/04/2013    2 recensioni
Fissai tutti, soffermandomi sull’unico uomo che avrei amato per tutta la vita.
Sentendosi osservato, si girò verso di me e mi baciò sulla fronte, per poi girarsi di nuovo per fare una delle sulle battute idiote.
Però questa volta non risi, continuai semplicemente ad osservarlo, pensando che l’amore ti prende così, all’improvviso, senza dirti niente, travolgendo tutta la tua vita.
Perchè si, Louis mi aveva stravolto la vita sin dal primo momento in cui avevo sentito la sua splendida voce.
Questa fan fiction è dedicata alle mie migliori amiche, a cui voglio un mondo di bene; spero che piaccia a tutti e magari lasciate anche una recensione! Grazie.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era in ritardo. Mi dissi, mentre fissavo per l’ennesima volta il grande orologio appeso alla parete del bar.
Sbuffai sonoramente quando la cameriera mi sorrise per compassione.
Pensava mi avessero dato buca? Patetica.
Si accigliò, non aspettandosi una reazione così maleducata da parte mia.
Come se me ne fregasse qualcosa se si era offesa.
Sentii la porta aprirsi e mi girai di scatto verso essa, sperando di trovare due bellissimi occhi azzurri che mi osservavano, ma per mia sfortuna mi ritrovai davanti una bella famigliola felice, con tanto di due bambini che piagnucolavano per un cazzo di gelato.
Stupidi bambocci, pensai, guardandoli disgustata.
La madre alzò lo sguardo dai due mostriciattoli e cercò un tavolo libero, qualche secondo dopo chiamò i bambini e mi indicò.
Sgranai gli occhi terrorizzata, che cosa volevano da me quegli stupidi esseri piagnucolanti? 
Iniziai a pregare che dietro di me non ci fosse un tavolo libero, ma quando mi girai, quasi non mi misi a piangere. Maledetto tavolo libero.
I bambini corsero verso il tavolo, urlando come scimmie, mentre i genitori li seguivano tendendosi per mano e sorridendo.
A un certo punto sentii un dolore tremendo all’osso sacro e due risatine.
Quegli stupidi bambocci mi avevano fatta cadere dalla sedia davanti a tutto il bar.
I genitori corsero subito verso i bambini per vedere se si erano fatti male. Dopo aver controllato che i mostriciattoli stessero bene, a differenza del sedere della sottoscritta, la madre si girò verso di me e mi fece un mezzo sorriso tra l’imbarazzato e il dispiaciuto.
La fulminai con lo sguardo, finchè qualcuno mi picchiettò sulla spalla.
Mi voltai, pronta ad ammazzare chiunque, ma mi ritrovai davanti due bellissimi occhi azzurri e un sorriso meraviglioso che in questi mesi avevo sognato ogni notte.
I sogni non gli facevano giustizia, pensai, guardando lo splendido ragazzo che mi porgeva la mano. L’afferrai e mi sollevai, per poi buttarmi tra le braccia dell’idiota che era proprio di fronte a me.
A sua volta, mi strinse a sé e mi disse:
‘Ti sono mancato vero, scricciolo?’
‘No, non mi sei mancato neanche un po’, Tomlinson.’ risposi ridacchiando.
Lui rise e mi disse:
‘Dovresti ringraziare il tuo cavaliere, scricciolo.’
Lo fulminai con lo sguardo e lui rise ancora più forte, per poi chiamare la cameriera, che arrivò subito forsennata e con gli occhi fuori dalle orbite. 
Quella donna non avrebbe fatto una bella fine se non avrebbe smesso di fissare il mio ragazzo come Niall fissava una crocchetta di pollo.
Prese le ordinazioni e se ne andò subito.
Forse un minimo di cervello ce lo aveva.
Bevemmo i nostri caffè parlando del tour in America che lui e gli altri quattro deficienti avevano appena terminato.
Come ogni volta gli brillarono gli occhi quando iniziò a parlare dell’amore che le fan gli dimostravano. Era una delle cose che amavo di più di lui, perché significava che era rimasto lo stesso ragazzo di sempre.
‘Ehi, ti va di andare sul London Eye?’ mi domandò a un tratto.
Annuii e dopo dieci minuti ci trovammo davanti all’enorme ruota panoramica di Londra.
Entrammo per primi nella cabina e quando mi girai per guardare chi fosse entrato con noi, rimasi sconcertata, le porte si stavano chiudendo.
Mi voltai per chiedere spiegazioni e lo trovai seduto sulla panchina a fissarmi ridacchiando allegramente, sorrisi involontariamente, adoravo sentirlo ridere.
‘Ho prenotato la cabina tutta per noi, amore.’ mi disse.
Scossi la testa incredula, quel ragazzo era una continua sorpresa.
‘Sei incredibile’ gli dissi, guardandolo negli occhi.
‘Lo so’ mi rispose, scrollando le spalle.
‘E sei anche molto modesto!’
Sorrise e si girò a guardare il panorama, così io mi avvicinai al vetro, fissando incantata lo splendido tramonto che Londra ci offriva.
Dopo un po’ mi venne vicino e mi abbracciò da dietro, restammo così a darci baci ogni tanto, finchè non arrivammo al punto più alto della ruota, che nel frattempo si era fermata.
Mi voltai per vedere cos’era successo e rimasi di sasso.
Era in ginocchio davanti a me.
‘So che probabilmente siamo troppo giovani e troppo idioti, ma ti amo troppo e voglio passare la mia vita ad amarti, a fare l’idiota con te e ad insultarci continuamente. So che odi tutto questo romanticismo, ma voglio che questo momento sia memorabile. Perciò.. Hilary mi vuoi sposare?’
Strabuzzai gli occhi e lo guardai come se fosse pazzo, però subito dopo gli sussurrai un debole si, sorridendo timidamente.
Senza staccare lo sguardo dai miei occhi, mi baciò e mi disse:
‘Grazie per avermi reso l’uomo più felice del mondo.’
Due lacrime mi rigarono le guancie che mi affrettai ad asciugare, ma si trasformarono in un pianto infinito.
Due braccia mi avvolsero e mi cullarono dolcemente.
‘Ti amo così tanto’ mi sussurrò.
‘Anche io. Ma non osare mai più farmi commuovere così, idiota.’ lo avvertii, scherzando.
‘Ma tu rovini tutti i momenti dolci!’ piagnucolò.
Gli tirai uno schiaffetto, per poi baciarlo, realizzando che il mio sogno si era veramente avverato.
 
3 anni dopo.
Sbuffai, scendendo dalla macchina molto lentamente.
Perché la settimana in Spagna era già finita?
Guardai le mie quattro migliori amiche,scocciata, per quale assurda ragione non potevano smetterla di urlare per un secondo?
‘Emma mi stai scassando i timpani! E sei appena arrivata!’ sentii urlare da una voce maschile che conoscevo molto bene.
Zayn.
Pochi attimi dopo sentii un fastidioso urletto.
‘Ciao amore!’
Risi vedendo Emma correre come una cretina verso il suo futuro marito.
Mi faceva sorridere il fatto che eravamo sempre le stesse di sempre.
Emma ne era la prova. 
Ogni volta che parlavamo di Harry le brillavano gli occhi e iniziava ad urlare tutta eccitata, proprio come quando eravamo adolescenti.
E pensare che tra qualche mese si sarebbero sposati.
Lui le sorrise, mostrando le fossette, allargò le braccia e lei si capultò fra di esse. 
Dopo un lungo abbraccio si guardarono negli occhi e lui la baciò dolcemente.
Romanticismo da novelli sposi. Blah.
Sentii borbottare e vidi Rose fissare malamente Emma.
‘La gravidanza ti da diventare ancora più acida, lo sai?’ scherzò Beth.
‘Tu taci cazzona, che quando eri incinta sembravi una schizofrenica!’ le rispose malamente.
Con la coda dell’occhio vidi Liam avvicinarsi verso di noi, così gli sorrisi e mi tolsi di mezzo, continuando a ridacchiare sentendo quelle due mandarsi a cagare innumerevoli volte.
Andai verso l’uomo che mi fissava sorridendo felice.
‘Ciao tesoro!’ esclamò appena gli fui davanti.
‘Ciao Boo bear!’ lo salutai con lo stesso entusiasmo,
Mi sorrise e mi afferrò una mano, ridendo sotto i baffi a causa di Zayn che non aveva ancora smesso di urlare, infastidito dagli urli di Emma.
Julie gli si avvicinò sorridendo, ma quando gli fu accanto, gli tirò uno scappellotto dietro la testa.
‘Smettila di essere così irritante!’ lo sgridò lei, incrociando le braccia al petto e facendo finta di essere seccata.
Lui sbuffò e poi la stritolò in un abbraccio.
‘Ragazziiiii! Dove cazzo sono mio figlio e mio marito?’ domandò Beth con la sua solita finezza.
‘Sono dentro in casa. Nialler ha messo Jamie a dormire e poi si è addormentato anche lui.’ le rispose Liam con aria di rimprovero.
Lei si incamminò verso casa, borbottando cinquecento parolacce a frase su quanto fosse pigro suo marito, quando lei era al donna più sfaticata al mondo.
La guardai allontanarsi, quando sparì dentro casa, Emma e Julie iniziarono a raccontare gli episodi più divertenti in Spagna, dopo vari minuti di racconti e risate, mi girai verso Liam e Rose e gli chiesi:
‘Avete scelto il nome della bambina?’
‘Per me la chiamano Danielle, vero Rose?’ disse ridendo sguaiatamente Beth, che era appena tornata mano nella mano con un bambino adorabile e un marito mezzo addormentato.
Rose la fulminò con lo sguardo, sentendo il nome della ex-ragazza del suo fidanzato, che aveva tanto odiato. 
Tutti salutammo dolcemente Jamie, per poi ridere alla faccia assonnata di Niall, che si guardava intorno non capendo niente.
‘Se volete chiamarla Danielle, dovete stare attenti ai capelli, immaginatevi se si trasformasse in un barboncino!’ scherzò Beth, riferendosi a capelli ricci di Danielle.
Ridemmo tutti, tranne Liam che disse, offeso:
‘A lei piace molto il nome Annie, ma a me piace molto Naomi.’
‘Perché non la chiamate Louisa?’ esclamò l’idiota che avevo come marito.
‘Perché hanno un minimo di cervello e gusto, Boo!’ gli risposi.
Lui rise e mi baciò sulla guancia.
Ci fissammo negli occhi e io come sempre annegai in quei bellissimi occhi color cielo.
Mi ritrovai a pensare ancora una volta, dopo tutti questi anni, che il mio sogno e quello delle altre quattro, si era realizzato nel modo migliore.
Desideravamo solo poter abbracciare i ragazzi che ci avevano rubato il cuore con le loro voci, ma grazie ad uno strano miracolo si erano innamorati di noi.
Fissai tutti, soffermandomi più a lungo sull’unico uomo che avrei amato per tutta la vita.
Sentendosi osservato, si girò verso di me e mi baciò sulla fronte, per poi rigirarsi per fare una delle sulle battute idiote. 
Però questa volta non risi, continuai semplicemente ad osservarlo, pensando che l’amore ti prende così, all’improvviso, senza dirti niente, travolgendo tutta la tua vita. 
Perchè si, Louis mi aveva stravolto la vita sin dal primo momento in cui avevo sentito la sua splendida voce.
 
 
 
  
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