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Autore: Clawdia    15/04/2013    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se Santana avesse fatto coming out al secondo anno di High School? Cosa sarebbe cambiato se lei e Brittany fossero state solo migliori amiche per tutto il tempo passato a scuola? Cosa succederebbe se l'unica vera paura di Santana fosse l'Amore? Questa è la storia di Santana e Brittany 7 anni dopo essersi diplomate e di tutto quello che è successo nel mezzo e che succederà in seguito. L'amore può lasciare su una persona cicatrici profonde, e questo Santana Lopez lo sa bene!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Insegnami a...'
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No, io e Brittany non ci lasciammo quel giorno anzi se è possibile quegli avvenimenti che si erano susseguiti per due dì ci resero ancora più unite. Certo sapevo che ci sarebbe voluto qualche tempo prima di passare sopra la storia del mio tentato sucidio, per questo non forzai le cose. Lasciai che tutto facesse il suo corso e mi dedicai completamente al mio lavoro. Se Brittany mi avesse visto realizzata lavorativamente oltre che in amore probabilmente la cosa le sarebbe pesata di meno agli inizi. Sapevo che prima o poi non sarebbe contata più nulla.
E così passarono prima i giorni, poi le settimane.
Composi altre canzoni per parecchi cantanti, certo non affermati come Mel che tra parentesi fu costretta a incidere il mio testo dato lo show che aveva fatto e che se le era ritorno contro.
Il mio nome, o meglio quello di Snix sarebbe stato sulla bocca di tutti da là a un mese, o almeno così diceva Tim e avrei avuto decine di offerte e contratti. Avrei lavorato con gente che amavo a distanza e probabilmente il mio lavoro avrebbe cominciato a prendere il volo.
Già. Tutto andava per il verso giusto e...ormai mancavano solo quattro giorni a Natale. Per cui, dato che Brittany era impegnata a svolgere le ultime scartoffie in ufficio e Quinn era impegnata invece a comperare i regali per tutti come da tradizione decisi di andare a trovare Matt.  Avevamo deciso di passare una giornata insieme dato che ci eravamo visti molto di sfuggita ultimamente e avevamo bisogno di aggiornarci. Lui si sarebbe sposato nel giro di un mese mentre io mi ritrovavo sempre più coinvolta sentimentalmente, a livelli che non avevo mai sperimentato per cui...
A già, quasi dimenticavo. Kurt si trasferì permanentemente a casa. La Berry ebbe qualche problema con le prove e dovette allungare il suo periodo di lontananza forzata per almeno un altro mesetto buono per cui proposi alla mia porcellana di star con me. Passammo delle nottate a base di film e vino incredibili, feci shopping, dibattemmo e mi divertì a prendere di mira sconosciuti come ai bei vecchi tempi. Ero la sua spalla e lui la mia dato che mi dava una grande mano a lavoro quando non doveva correre in teatro. Ricucire il rapporto con Kurt era stata una bellissima cosa e anche se non mi sembrava giusto lasciarlo a casa quel giorno, fu lui a intimarmi di dedicarmi a Matt in solitudine.
 
«Dovremmo andare a prendere i vestiti sai?»
«Hai perfettamente ragione.»
«Potremmo chiedere a Kurt...»
«Si, e potrei chiamare Puck!» commentò lui girandosi dall'altro lato.
Il suo letto matrimoniale era veramente comodo e dato che il pranzo ci aveva riempiti totalmente avevamo pensato di sdrairci un po' a parlare.
«PUCK. Da quanto è che non vedo quella cresta?»
«Mesi?»
Ridemmo. Già. Puck era scomparso, assorbito dal lavoro e dalla sua nuova vita. Lui era andato avanti, aveva superato tutto anche se...
«Pensi che se ci mettessimo d'impegno riusciremmo a far finire lui e Quinn nel guardaroba a...sai cosa...» feci io segno con la mano.
«Molto probabile. Fabray ha bisogno di una scopata?»
Risi ancora. Il tono con cui l'aveva detto era troppo esilirante.
«DECISAMENTE!»
«SAN!» gridò lui dandomi un colpo e spingendomi verso il bordo del letto.
«Ahahah è la verita. Ne ha bisogno!»
«Lei avrebbe bisogno di una figura stabile e lo sai!»
«Puck potrebbe diventarlo...se solo lei gli desse un occasione.»
Lo sentì sbuffare al mio fianco. Lo faceva sempre quando cominciavamo quell'argomento.
«Ancora questa storia? San, Quinn e Puck non torneranno mai insieme.»
«Ma perché?»
«Non c'è un perché...è semplicemente così!»
Mi girai cercando i suoi occhi.
«Lo dicevi anche di me e Brittany eh!»
«E ora scopate come ricci...cazzo ho proprio un pessimo intuito!»
Ricci? DIOS MATT! Presi il cuscino e feci per lanciarglielo, cosa che sarebbe riuscita se lui non mi avesse prima dato un calcio e fatta cadere a culo in terra.
«STRONZO!»
«Non è forse vero?»
«Non è solo una scopata, noi ci amiamo.»
Lui annuì strafottente e mi restituì il cuscino con cui l'avevo quasi colpito.
«Lo so. Quindi si è ripresa dalla storia del suicidio?»
«Diciamo. Probabilmente le serve ancora un po' di tempo ma...penso che l'abbia superata.» 
«Sai bene che non mi scuserò mai abbastanza per esser stato io a dirglielo vero?»
Lui cercò i miei occhi. Ancora. Quando mi parlava dal cuore, quando voleva dire davvero ciò che provava voleva sempre avere un contatto visivo. Diceva che riusciva a trasmettere le sue emozioni meglio che con qualsiasi altra parola. Si era già scusato numerose volte per aver detto di quella storia a Brittany ma io non mi ero mai arrabbiata con lui per cui perdonarlo era stato abbastanza semplice.
«Già!»
«Quindi ora scopate regolarmente?»
Ritiro tutto quello che ho detto!
«Sei un coglione!»
«Molta gente pensa invece che sia un dio!»
«Si certo. Sicuramente la tua fidanzata...»«Perché mai?» chiese lui perdendosi per un attimo.
«Non sei il suo dio del sesso?» continuai io con la voce maliziosa ricevendomi una pacca sulla pancia che mi fece perdere il respiro per un attimo. Che idiota!
«Probabile!»
«Com'è Mandy a letto? Brava?»
«Segreto!» disse lui portandosi un dito sulle labbra.
«Non vale! Io ti dico sempre di Brit...» protestai io mettendomi con il viso sul suo petto.
«Si certo. Tu la ami, le palpi il culo, le togli il reggiseno, la baci ovunque...Quello non è sesso San, è una noia totale!»«RIPETILO SE HAI IL CORAGGIO!»
Affondai le unghie sulla sua pelle strappandogli un urlo di dolore misto a sorpresa. Lui mi spinse lontano ma non riuscii a liberarsi di me. Lo presi per la caviglia e ci stampai i miei bei denti bianchi mentre lui mi colpiva forte sul culo. 
«AHI SAN! AHI MI STACCHI LA CAVIGLIA!» gridò rischiando di darmi un calcio sul viso che evitai per un soffio. «Quella è l'idea!»
«Smettila, smettila...dai perdono. Ti chiedo perdono!» mi alzai lasciando andare la sua povera gamba e tornai con le spalle contro la tastiera del letto.
«Perdonato.»
«Che puttana che sei...potevi farmi male!»
Gli stampai le mie mani sulla nuca.
«Richiamami puttana e...» ma non riuscii a finire la frase.
Il suono del campanello ci fece sussultare, forse perché non ce lo aspettavamo, o forse solo io non pensavo di sentirlo. Matt si lanciò giù dal letto a velocità sueprsonica superando alcune sedie e fiondandosi alla porta.
«Ma non avevi detto che Mandy aveva delle visite da fare?» gli gridai ancora sdraiata a letto prima che potesse aprire. La serratura scattò e si udirono dei passi.
«Fa strano rivederti così sai?» sentii dire ad una voce fin troppo familiare.
Una voce dolce, soave, stupenda e che mi rallegrava sempre le giornate. Una voce che avrei sentito per ore. Mi catapultai fuori dal letto gettandomi contro lo stipite della porta e affacciandomi in soggiorno.
«Brittany?»
I suoi occhi blu sorpresi quanto i miei si posarono sul mio corpo.
«Santana?»
«MATT!» gridò quell'emerito idiota facendosi doppiamente beffa di noi. Che cosa aveva archittetato quella mente malata? La mia bionda aveva detto che sarebbe stata via per del lavoro, io che sarei uscita a far un giro. Era Matt il suo lavoro?
«Che ci fai qua?» chiesi ancora prima che il mio cervello potesse pensare a qualche altra soluzione possibile. Lei si portò le braccia al petto come soleva fare per difendersi.
«Io...»
«Brittany è qua perché glielo ho chiesto io. Le ho telefonato ieri e detto di passare per poter parlare nuovamente faccia a faccia come l'altra volta!»
«Ah! E perché a me non l'hai detto?» chiesi ancora rivolta verso il mio amico.
«Per poter avere anche te qua e farvi una sorpresa! Forza muovi quel culo latino che ti ritrovi e vieni a sederti qua. Devo parlare ad entrambe.»
Parlare? Ad entrambe? Brittany era confusa quanto me ma si lasciò cadere sul divano prima di incrociare le gambe e attendermi al suo fianco. Che cosa aveva in testa? E cosa voleva chiederci? E soprattutto...ma era proprio il momento? Dios! Se aveva intenzione di fare un discorso su quanto quella situazione ancora lo spaventasse l'avrei ucciso.
Andai comunque ad affiancarmi a Brit e subito le lasciai un bacio sulla guancia.
«Bene, mi dispiace avervi attirate qua con l'inganno ma...volevo che nessuna delle due fosse preparata e poi avevo anche bisogno di qualche ora solo con te San. Come hai vecchi tempi!»
Sorrise, in tutto il suo splendore. Ma io non ero dello stesso umore per ricambiare. 
Ero confusa, sorpresa, curiosa e...tante altre cose tutte insieme.
«Ma non perdiamoci in preamboli inutili...voglio essere chiaro.»
Fece una pausa e sbattè le mani alle ginocchia prima di cercare gli occhi azzurri della mia ragazza, la MIA ragazza.
«Tu non mi sei mai piaciuta!» 
CAZZO DICEVA? Scattai in avanti per saltargli al collo ma lui mi fece segno di stare ferma dove stavo e di non interromperlo.
«In realtà quando facevamo parte entrambi del Glee Club mi eri molto simpatica, ridevamo, stavamo insieme e ti consideravo una buona amica. Quando però ti sei messa con San per la prima volta ho cominciato a sviluppare una sorta di odio nei tuoi confronti. Forse era gelosia, forse solo un istinto protettivo che non pensavo di avere ma quando la lasciasti tutto questo si amplificò. Da allora non son più riuscito a vederti per come eri veramente. Ti ho sempre considerato solo e solamente la stronza Brittany spacca cuori. Son sempre stato dalla parte di Santana, forse non sempre giustamente ma è così...»
Ok. Ora lo avrei ucciso. Giuro. Avrei tirato fuori un coltello, preso la rincorsa e poi perforato il suo petto se non avesse finito di demoralizzare la mia povera cucciola.
«Quando ti ho rivista quest'anno mi son spaventato. Sapevo cosa potevi fare a San, l'ho sempre saputo e temevo di rivederla crollare ancora per causa tua. Capirai che quando questo è realmente successo io mi sia sentito una merda vero? Sentivo di non aver fatto tutto il possibile per averla protetta ancora.»
Brittany annuì. Seguendo perfettamente il suo discorso.
«Ehi, io son qua con voi!» mi lamentai io dato che parlavano di me in terza persona.
«Poi però...ho capito. Ho realizzato quanto Santana avesse bisogno di te. All'inizio ho provato a negarlo, alla fine era impossibile. Vi siete riavvicinate, siete tornate insieme e ora vi amate dopo tanti anni.»
Fece un altra pausa sfiorandomi per un secondo con il suo sguardo.
«Tu non mi piaci Brittany, ma credo che questo potrebbe cambiare! Sento che il mio muro di difesa si sta indebolendo e non provo più quella stretta d'odio a vederti per cui...credo di star provando a mettere da parte tutto quello che è successo in questo tempo per ricostruire qualcosa di simile ad un amicizia. Sempre se tu me lo permetterai!»
«Certo! Io...ti capisco Matt. Tu sei il suo migliore amico ed è normale preoccuparsi per il suo bene ma ti prometto che non le farò mai del male.»
«No ma state scherzando vero? Questa cosa è imbarazzante!»
Protestai. Mi sembrava di satre in un film dell'ottocento. Quando sarebbe sbucato mio padre per condere la mia mano? Eppure continuavano ad ignorarmi.
«Voglio crederti. Voglio tornare a quando mi piacevi e ci proverò!» si battè la mano sul petto e vidi un sorrisino dipingersi sul volto di Brittany. Ma seriamente? Il mio amico ci stava dando la sua benedizione? Dopo quella di Quinn anche Matt? Non che non fossi felice però...era così imbarazzante e ambigua come cosa!
«Detto questo sapete entrambe che mi devo sposare no?»
Annuimmo insieme. Io sconvolta per quel teatrino, Brittany veramente partecipe.
«E che la mia futura moglie sta facendo delle sedute di chemio per controllare il suo tumore e prepararsi poi ad un rischioso intervento di chirurgia vero?»
Io annuii ancora cosa che non fece Brit. In effetti non era stata aggiornata di tanti dettagli, non avevo trovato l'occasione epr riferirglieli. Mandy avrebbe atteso solo due settimane dopo il matrimonio prima di sottoporsi ad un rischioso intervento con il quale sarebbe potuta riuscire a guarire praticamente completamente.
«Ecco. Come sapete il matrimonio è tra meno di un mese e noi siamo abbastanza impegnati con i preparativi per cui mi chiedevo...vorreste darci una mano?»
«COSA?» chiesi io spalancando la bocca «CERTO!» rispose invece Brittany entusiasta.
«Bene!» disse sorridente Matt ignorando totalmente la mia affermazione. Ero trasparente?
«Non sono molte le cose di cui dovrete occuparvi. Ritirare l'abito da sposa, chiamare il ristorante e poi inviare gli inviti e...»
«Ehi frena frena Matt! Ti ho parlato di quell'altra cosa vero?»
«Certo San, ma tutto combacierà a perfezione. Fidati!»
Brittany si lanciò praticamente su di lui emozionata. Non sapevo quanto amasse i matrimoni e probabilmente organizzativamente era pure davvero brava. Cominciò a far domande su domande e in poco tempo venni messa da parte per lasciar spazio ai due novelli amici. Ridevano e mentre la mia bionda prendeva appunti notai che probabilmente Matt aveva escogitato tutto, si era informato e ci aveva scaricato quella responsabilità. Maledetta Fabray, lei sicuramente doveva sapere la passione organizzativa di Brit...DIOS!
Gli lasciai stare per un po'. Non mi dispiaceva che parlassero, soprattutto dopo quello che aveva detto ma...allo stesso tempo mi chiedevo cosa intendesse con quella frase. Come potevano combaciare le cose se...
Quando infine la mia bionda ci salutò depositandomi un tenero bacio sulle labbra, lasciandoci soli presi Matt per il colletto della maglietta attirandolo verso di me.
«Ti ricordi del mio regalo di Natale vero?» gli chiesi strizzando gli occhi arrabbiata.
Lui fece spallucce, sorrise e mi scompigliò i capelli.
«Tranquilla Lopez...potete fare tutto per telefono e poi...per il vestito non ci saranno problemi.»«Certo, se non che non portemmo ritirarlo!»
«Potrete, potrete.»
Sbuffai e assunsi il mio tono arrogante.
«Ma se non ci saremo nemmeno!»
«Sarete nel luogo giusto!»
«Matt cazzo...» impercai a denti stretti «Ho risparmiato dei mesi per potermi permettere questo viaggio e...»«Appunto!»
«Cosa?»
Lui rise. Sorrise come un ubriaco e mi si fece ancora più vicino abbracciandomi forte.
«Santana io mi sposo!» non riuscii a restare con il broncio. Ricambiai e lo sentì quasi commuoversi. Probabilmente non doveva esser semplice per lui abbandonarsi così totalmente ad un altra persona ma stava succedendo e voleva rendermi partecipe. Forse tutta quella storia dell'organizzazione era solo un modo per poter interagire con Brittany, farmi felice e potermi far sentire parte di quel suo momento. 
«E l'abito è a Parigi.»
Spalancai gli occhi e sorrisi.
«Sei un maledettissimo calcolatore!»

Angolo dell'Autrice
Allora, come va? Cosa significherà tutta questa storia? E di che parlano Santana e Matt?
Tra parentesi, amo questi momenti a tre e questo è solo il primo <3 Il prossimo Capitolo sarà mooooolto meglio, questo ci ho messo un po' a scriverlo causa studio ma è la prefazione per qualcosa di migliore quindi tenetevi pronti.

 
  
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