Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Arte84    15/04/2013    5 recensioni
Un destino che sembra già scritto, viene cambiato dal volere degli uomini. Ma un destino segnato, anche se deviato, può ritornare e decidere di far andare le cose così come dovevano essere fin dal principio. (Revisionata).
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Epilogo

 
Aveva vagato senza meta per un giorno e una notte nei boschi, fino a quando Carleon di Hir non l’aveva trovato addormentato sotto un albero, vinto dalla stanchezza.
Il generale, nonostante si fosse ripulito velocemente, aveva ancora la grossa corazza incrostata dal sangue dei nemici e ammaccata in più punti. Sulla sua tunica bianca, poi, si allargava una macchia scarlatta a causa di una ferita al braccio sinistro, medicata e fasciata alla meno peggio.
Si inginocchiò accanto a lui e con la mano lo scosse leggermente: “Merlin, svegliati!”.
Il giovane stregone aprì gli occhi per incrociare quelli grigi, limpidi e tristi di Carleon.
“Sei ferito, ragazzo?” gli chiese porgendogli la borraccia dell’acqua.
Merlin bevve avidamente e poi riprese fiato, guardandolo: “Io no, ma tu si”.
“Non preoccuparti per me. Ho saputo che eravate diretti ad Avalon, che il re era stato ferito in battaglia e sono partito tre giorni fa per cercarvi. Ad un certo punto ho perso le vostre tracce. Dov’è Arthur?”.
Merlin avvertì nuovamente il dolore pulsare nel petto e il fiato spezzarsi. Si portò una mano al viso mentre un singhiozzo lo fece tremare d’improvviso.
Carleon capì e gli strinse la spalla con una mano, in muto cordoglio.
 
Il generale, seduto accanto a lui, ascoltò il racconto di Merlin senza dire una parola.
Poi si alzò stanco: “E’ ora che ritorni a Castlesea. Devo onorare la mia regina, così come tu hai onorato il tuo re”.
Anche Merlin si alzò in piedi, benchè facesse fatica a controllare le gambe tremanti.
“Sybil è stata affidata a te, vero?” disse ad un tratto Carleon, girandosi a scrutargli gli occhi blu. Merlin annuì.
“Artemisia si fidava di te. Io mi fiderò di te. Quando riterrai opportuno, riporta l’erede a Castlesea, così che il regno abbia nuovamente la regina che si merita. E anche Camelot. La regina Guineviere comprenderà”.
Poi prese una sacca con acqua e provviste e gliela consegnò: “Abbi cura di te e della principessa”. Montò a cavallo, diretto a sud, verso la costa.
 
Ealdor era un’isola felice. Gli eventi dolorosi degli ultimi giorni non avevano nemmeno sfiorato la vita dolce e tranquilla degli abitanti del villaggio.
Riconobbe la casa dal tetto rosso e dalle mura bianche di calce grezzo, uguale al quelle vicine ma familiare in tutto.
Merlin sfiorò la porta di legno e questa si aprì senza fatica, cigolando sui cardini.
Una donna, con le mani bianche di farina, lavorava al tavolo la pasta morbida formando delle pagnotte. Al rumore della porta che si apriva, Hunith si girò e lo vide. Merlin la guardò e non ci fu bisogno di dire niente; gli si avvicinò per abbracciarlo e Merlin sciolse sulla spalla della madre quel pianto liberatorio e disperato che aveva, chissà come, trattenuto.
“Dov’è?” chiese, con gli occhi lucidi e il naso rosso dopo essersi calmato.
“Vieni” disse Hunith sorridendo, quindi lo prese per mano per condurlo nella stanzetta attigua. “Una donna che ha da poco partorito s’è offerta per allattarla. Avresti dovuto vedere come succhiava! Sembrava una piccola lupacchiotta! Poi s’è addormentata subito e l'ho messa nella culla in cui mettevo a dormire te. L’ho fatta sistemare dal falegname del villaggio”.
Merlin e sua madre si affacciarono nella piccola culla di legno chiaro, odorosa di resina nuova.
“Ma guarda un po’! E già sveglia!” esclamò ridendo Hunith.
Benchè avesse portato in braccio la bambina per tutto il tragitto a cavallo fino a Ealdor, solo in quel momento Merlin cominciò ad osservarla meglio.
Il nasino, i piedini, la bocca rossa, un ciuffo di sottilissimi capelli ramati e gli occhietti azzurri.
Il giovane allungò la mano ad accarezzare la rosea pelle della guancia e poi la piccola mano.
Le minuscole dita di Sybil si strinsero attorno all’indice della mano di Merlin.
Possibile che un esserino così piccolo avesse tanta forza?
Albion non sarà abbandonata a se stessa.
Intrappolato in quella piccolissima stretta, Merlin capì che c’era ancora speranza. Il futuro di Albion era racchiuso lì, in quella manina che gli stringeva il dito.
Avrebbe aspettato il ritorno del suo Arthur, il re del passato e del futuro.
Ma nell’attesa avrebbe avuto qualcuno di cui occuparsi.
 
Fine
 
N.d.A. Innanzitutto, ringrazio quanti hanno letto e recensito, e anche quanti leggeranno in futuro quello che io ho definito “un simpatico delirio”. Ringrazio, in special modo, il mio Niko, mia sorella, le ragazze del forum MerlinItalia e del Merlin Italia GDR che hanno seguito questa storia fin dall’inizio e aspettavano con ansia (!!?!) e curiosità ogni nuovo capitolo, riempiendomi di incoraggiamenti e complimenti *_* . Non faccio l’elenco, ma loro sanno a chi faccio riferimento e ringrazio ognuna di loro!
Alcune precisazioni: i luoghi menzionati, sono presi dalle leggende arturiane e usati da me a solo scopo narrativo. Qualsiasi errore o imprecisione è dovuto solo a me e spero li perdoniate.
Il regno di Castlesea, il re Andrew, Artemisia, Carleon di Hir e Sybil sono, ovviamente, frutto della mia immaginazione.
Per chi me lo ha chiesto: Artemisia si chiama così in onore della pittrice Artemisia Gentileschi, vissuta tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 e che è la mia artista preferita.
 
Revisionata Settembre 2013
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Arte84