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Autore: uunderdog    15/04/2013    1 recensioni
"L’amore fra etero non è diverso da quello fra omosessuali.
Entrambi proviamo le farfalle nello stomaco, i nodi in gola, l’ansia, l’imbarazzo. L’amore è così per tutti.
Eppure la gente sembra non capirlo."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Drunk

 

 
Attraversai la strada fino a trovarmi davanti a “joe’s” il bar dove ero solito passare serate come questa.
“Joe, fammi uno scotch” dissi al barista con tono scocciato.
“subito Harry” mi rispose l’uomo barbuto voltandosi di spalle preparandomi ciò che avevo ordinato.
Poggiai le braccia sul bancone allungando la mano per afferrare il bicchiere. Lo strinsi tra le dita e lo avvicinai alla bocca sorseggiando lentamente l’alcolico.
Mi sentivo tremendamente stupido ogni volta che mettevo piede in quel locale squallido, ma quello era l’unico posto in cui sentivo di poter essere me stesso. Tutti i clienti di quel bar erano in condizioni peggiori delle mie. C’era chi beveva per problemi familiari, chi per problemi di lavoro, oppure chi lo faceva e basta solo per divertimento; e poi c’ero io che lo facevo solo per sentirmi amato, perché mi vergognavo di quello che ero.
Ma non potevo farci nulla, non era colpa mia se non ero etero. Molti mi giudicavano questo motivo, perché ero “una checca”, ma in realtà l’amore lo sentiamo tutti allo stesso modo.  L’amore fra etero non è diverso da quello fra omosessuali.
Entrambi proviamo le farfalle nello stomaco, i nodi in gola, l’ansia, l’imbarazzo. L’amore è così per tutti.
Eppure la gente sembra non capirlo.
Lasciai il bicchiere sul bancone salutando con un cenno Joe.
Spinsi la porta del locale e mi trovai per una strada desolata di Londra. Mi infilai le mani nelle tasche della giacca ed iniziai a passeggiare spingendo qualche sassolino con i piedi.
La mia mente vagava da sola, senza che io riuscissi a comandare i miei ricordi. Spesso mi succedeva così, è colpa dell’amore.
Girai l’angolo e continuai a camminare con la testa bassa.
Camminare mi aiutava a pensare, a ricordare, e ricordare mi faceva stare meglio.
Mi ricordavo di quando eravamo felici, insieme. Ora non è più la stessa cosa.
La gente iniziava a sospettare di noi. In fondo chi guarderebbe il proprio migliore amico in quel modo? Nessuno, solo uno stupido innamorato come me.
Mi ricordavo quando tutto era appena iniziato, quando era tutto così semplice, quando per gli altri noi eravamo solo semplici migliori amici, ma in realtà eravamo molto di più.
 
Un ricordo in particolare mi sfiorò la mente.
Quel giorno stavamo girando il nostro nono video diary. Ci divertivamo sempre molto a girarli.
Comunque, una delle “domande del giorno” ci chiedeva chi avremmo voluto sposare. L’ultimo a rispondere fu Louis: “sposerò Harry” disse.
In quel momento sentii per la prima volta un brivido di felicità scorrermi per la schiena e le farfalle divorarmi lo stomaco. 
Ci credevo davvero, credevo che ci saremmo sposati e che insieme saremmo potuti essere felice, ma invece non è stato così.
 
Adesso è molto difficile rimanere uniti, è molto difficile riuscire ad amare.
Continuavo a camminare lasciando che le immagini dei momenti felici con Lou scorressero nella mia testa come un film.
Strinsi i pugni dalla rabbia. Odiavo questo mondo.
Questo mondo pieno di odio e di discriminazione, questo mondo e questa società dove se non segui la massa fai schifo, dove le nostre fan vengono insultate, dove se sei omosessuale fai schifo e se sei diverso sei “sfigato”.
Diventai rosso in viso.
Mi girai e tornai indietro da Joe.
. Mi ritrovai di nuovo vicino quel bancone. Gli chiesi un altro scotch.  Era ridicolo che per sentirmi bene io dovessi ubriacarmi, per sentirmi amato dovessi ubriacarmi, per sentirmi “giusto” dovessi ubriacarmi.
Sorseggiai ancora lo scotch, lasciandomi in bocca un sapore leggermente amaro.
Pensai che in quel momento Louis sarebbe stato molto deluso da me e dal mio comportamento.
Lui diceva che non dovevamo vergognarci, che non importava cosa succedeva, bastava che c’eravamo io e lui.
Purtroppo per me non era la stessa cosa. Io non ero perfetto come lui, davo peso a ciò che diceva la gente e lasciavo influenzarmi, per cui se per gli altri ero “sbagliato” lo ero anche per me.
 
Andai avanti per tutta la notte mandando giù alcool come se bevessi felicità  liquida. Ma la verità è che ero felice solo quando ero vicino a Louis, cioè quasi mai.
Io e Louis non potevamo neanche più essere seduti vicino.
 Non  riusciamo a fingere. Anche uno stupido si accorgerebbe che dietro i nostri sguardi c’è più di una semplice amicizia.
Solo che questa cosa, questo amore, rimarrà destinato ad essere segreto, perché nessuno accetterebbe una cosa simile. Forse nemmeno le nostre directioners, forse rimarrebbero deluse.
Una lacrima scese sul mio volto.  Joe mi porse un fazzoletto e mi diede una pacca sulla spalla.
“Sii forte ragazzo” Mi disse sorridendo appena sotto quei baffetti ispidi.
Falsificai un sorriso anche io, per non sembrare scortese o troppo debole.
Ormai avevo la vista appannata e la testa mi girava moltissimo. Il bicchiere mi scivolò da mano cadendo a terra e rompendosi in mille pezzi, proprio come il mio cuore ogni volta che qualcuno mi diceva “frocio di merda”. Molto gentilmente Joe si limitò a prendere lo straccio e a pulire sussurrandomi all’orecchio un “sii forte”.
 
La verità è che ero stanco di essere forte, ero stanco di vivere in un mondo dove se non eri forte facevi schifo.
Uscii rapidamente dal locale incamminandomi verso casa.
Camminavo rapidamente per andare da Louis e dirgli che volevo urlare il nostro amore al mondo, senza che nessuno ci impedisse di essere felici.
Lanostra casa era vicina ormai. Sentivo il cuore battermi a mille.
Anche se mi importava del giudizio degli altri, mi ero resa conto che Louis era più importante.
Quando fui vicino a casa vidi un’ambulanza e un auto della polizia, era successo qualcosa a Lou. Un nodo mi si formò nello stomaco.  
Iniziai a correre, dovevo attraversare l’ultima strada, quando vidi due grandi fari bianchi venirmi in contro.
 
 
 
Mi risvegliai tra le braccia di Louis, stordito.
“Tutto è perfetto adesso, Harry” disse mostrandomi il suo splendido sorriso.
Gli sorrisi, senza capire.
Mi guardai intorno.
“Siamo in paradiso, Harry, adesso possiamo essere felici, insieme”
 
 
“Louis knows how to lie, Harry no. Harry knows how fake a smile, Louis no”
Angolo autrice:
Salve cente c:
scusatemi per la storia un po’ depressa, ma comunque spero che vi sia piaciuta.
Non ho molto da dire, solo lasciatemi qualche recensione c:
vi amo, alla prossima c:
 
  
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