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Autore: madoka94    15/04/2013    3 recensioni
Salve a tutti!!! ecco il seguito della mia precedente fic " The Black Lady of Carnival" ^-^
Ovviamente qua troveremo Ezio alle prese con la testardaggine di Sara, l' allieva di Leonardo. Da un pò di tempo il nostro Assassino si sente strano dopo quella fatidica notte di Carnevale...riusciranno questi due testardi ed orgogliosi a lasciare il loro passato alle spalle, andare avanti e accettare ciò che provano oppure no? Sta a voi a scoprirlo! ^^
Spero che vi piaccia e buona lettura!
PS:Ho voluto metterlo a capitoli questa volta, cercherò di non farla tanto lunga.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezio Auditore, Leonardo da Vinci , Nuovo personaggio, Rosa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come poteva essere così cocciuta quella ragazza? COME?
E va bene ho avuto delle relazioni, e va bene vado anche di volta in volta a dei bordelli, ma diamine quale uomo della mia età non lo fa?
E poi era stata lei a cercare di incantarmi con le sue lusinghe, io ho voluto stare al gioco. Anche il sottoscritto sà essere teatrale quando conviene.
Sara è solo una tradizionalista, come tutte le brave nobildonne che ho conosciuto quando ero fanciullo.Tutte noiose e...
-La vuoi finire di strimpellare cazzo!-urlo in faccia al menestrello che sta suonando il liuto da venti minuti con le sue poesie sdentate mentre me ne sto seduto con i miei pensieri che gironzolano alla testa.
-Amico, sto solo lavorando.-balbetta lo stupido con quel ridicolo cappello con la piuma che svolazza di qua e di là.
-Vedi di lavorare altrove e fuori dalla mia visuale.-lo minaccio spingendolo via.
La fortuna mi assiste perchè non ci sono le guardie che mi hanno visto e che avrebbero potuto sospettare.
In altre circostanza quel pover uomo l' avrei semplicemente ignorato con tanta pazienza o avrei gettato a terra delle monete d' oro per essere generoso, ma in quell' istante la bontà era soppraffatta dal nervoso e ci avrei messo un bel pò per farmela passare.
è da qualche giorno che non dormo con il ricordo della nostra ultima chiacchierata:
-"Oh, scusami se non sono così acconiscendente come la scorsa notte!E pensare che volevo solo divertirmi!"- e -"Non mi fido di te, non ci sono altre parole per dare spiegazione alle tue domande."-
Insomma, prima mi vuole e poi mi rifiuta.Che senso ha mi chiedo!
Eppure quando ci siamo conosciuti non era così difficile, forse perchè non sapeva ancora bene come sono.
Ricordo che eravamo a Forlì, lei, insieme a Leonardo, stavamo tutti apettando la nave che ci avrebbe portato a Venezia.
Quel che mi aveva colpito era la sua naturalezza e il suo sorriso solare che mi accolse senza pretese.Era incantevole.
Poi a causa delle circostanze che si erano venute a creare, tra cui il pianificare l' omicidio di Barbarigo, non ho mai avuto tempo di starle più vicino. Sentivo che con lei sarebbe stato un piacere parlare.
La mia supposizione è risultata veritiera ma questo suo cambiamento di idea non mi piace affatto.
Distrattamente alzo il capo e mi accorgo che sono arrivato a Piazza S.Marco dove si vede chiaramente la basilica e si erge poco più distante la colonna con raffigurante il leone, simbolo della città.
Perchè sono venuto proprio qui?Se non mi sbaglio, proprio in mezzo alla piazza, stavamo io e Sara quella notte di Carnevale mentre recitava la parte della Dama Nera ed io l' avevo ba...
-Ciao bell' infusto!-
Riconoscerei tra mille quella voce cristallina che sapeva tirare più di cento bestemmie in una volta.
-Rosa, che piacere vederti.-la saluto voltandomi.
Come al solito la sua corta chioma ribelle d' ossidiana è raccolta nel suo berretto verde e la faccia furbesca da ladra con quel sorriso da gatto le contorna come sempre le labbra rosse.
-Come mai gironzoli tutto solo da queste parti?-
-Faccio una passeggiata e magari scopro qualcosa in più origliando le conversazioni dei soldati.-le dico avvicinandomi cautamente per far sì che sentisse solamente me. In verità non so proprio perchè ci sia venuto.
-Che ne dici di fare una pausa?-mi bisbiglia all' orecchio ammiccante.
So dove vuole andare a parare e la cosa non mi dispiace affatto, tanto un pò di distrazione non mi avrebbe fatto male.
Sempre con quell' espressione furba si allontana da me cominciando poi a correre per le vie e io la seguo fidandomi.
Noto che mentre dalla strada passa ai tetti cerca un ostacolo per farmi restare più in dietro del previsto, nonostante fosse stata ferita alla gamba riesce ancora a correre veloce come le avevo vista fare la prima volta che ci eravamo visti, quando mi scippò il sacchetto delle monete e le avevo dato del coglione.
Mentre salto da una sporgenza all' altra ghigno vittorioso, le sono a un metro di distanza, ancora più vicino e potrei catapultarmi su di lei prendendola per la vita.
Ancora un pò...più vicino...e salto!
Se qualcuno ci vedesse mi avrebbero preso per un maniaco.
L'ho buttata a terra mentre siamo arrivati su una terrazza cercando di non farle del male; ride come una pazza e io la seguo lasciandomi andare. Con Rosa mi sento sempre leggero, mi sembra di ritornare ragazzo.
Ad un certo punto sento la sua risata placarsi e le sue dita affusolate accarezzarmi la guancia, scendere sulle labbra segnate dalla mia cicatrice che avrebbe lasciato sempre un segno sulla mia pelle, fino a sfiorare il petto.
Il suo sguardo è diventato voglioso, come il mio e con velocità le nostre bocche vengono unite in un bacio pieno di passione.Poco per volta passo dalle labbra al collo, poi prendo a baciarle i seni belli sodi lasciati alla bella vista con la camicia sbottonata, sentendola miagolare sotto i miei tocchi.
è da un bel pò che io e lei ci frequentiamo e non lo dico solo per la mia missione legata agli affari con la Gilda dei Ladri.
Tra noi non c' è alcuna forma di ostacolo, il sesso è sempre fantastico, non si è mai lamentata sul fatto se io mi vedessi con altre o no, anzi, non se lo era mai chiesto, non so se lei ne è al corrente e se lo fosse lo ignora; forse pensa che ho la libertà di avere tutte le donne che voglio e non le interessa più di tanto.
Alzo il capo per guardarla, le gote sono rosse come il fuoco e i suoi occhi neri pieni di lussuria.è davvero bella.
Ad un certo punto la sua immagine viene spazzata via con un altra: dei capelli color castano ramato, gli occhi di un castano intenso che mi guardano perforandomi l' anima, le labbra rosee schiuse dal piacere.
Sara?
-Qualcosa non va...Ezio?-la voce della ladra mi risveglia, scuoto la testa non capendo più niente e mi allontano.
Che mi succede?Perchè penso a lei?
-Se oggi non ti va possiamo anche rimandare.-mi dice appoggiando una mano sulla spalla accarezzandola.
-Scusami.Non riesco a dormire da un pò.-cerco una scusa abbastanza credibile per non farla preoccupare inutilmente.
-Non fa niente, comprendo che adesso hai bisogno un pò di riposo dopo aver ucciso Dante Moro e Silvio Barbarigo.-
Fosse solo questo, avrei voluto dirle, ma la mia voce non è uscita dalla gola.Resto muto mentre osservo il panorama che ci sta di fronte, lo sbarluccicare delle onde dei canali davano un colore unico alle case che mi ha sempre affascinato da quando sono in questa città.
-Del riposo...certo.-
-Ho capito, non sei dell' umore- si alza mettendosi a posto, capisco dalle sue parole che c'è della comprensione che non penso di meritare -quando ti sarai tranquillizato magari fammi un fischio.Ci si vede.-
Detto ciò mi saluta e scende dal tetto, resto nella mia posizione scrutando il cielo sperando di trovare risposte.
Non mi era mai capitato di pensare a un' altra donna mentre facevo l' amore, questa è decisamente la prima volta che succede.Spero non significhi qualcosa che potrebbe non giovarmi.

Decido dopo qualche ora di andare a trovare Leonardo, è da un pò che non lo faccio e già gli avevo fatto la promessa di farlo.Ultimamente non riesco a mantenere niente.
Appena arrivato mi guardo le spalle con cautela costatando che non c'è nessuno, busso alla porta sentendo la voce dell' artista rispondermi da dietro il legno.
-Chi mi desidera?-
-Sono io Leo, sono Ezio.-
-A-aspetta un attimo!-
La sua voce risulta balbettante e sento degli strani rumori provenire dal suo studio.
-Che succede lì dentro?-
-Niente!è tutto a posto!Dammi solo un secondo per favore!-
No, c' è qualcosa che non va, il mio sesto senso non sbaglia mai. Senza chiedere il permesso entro spalancando la porta con passo deciso.
Appena entro Leonardo spalanca il suo mantello a forma alare, come a nascondere qualcosa o qualcuno .
-Che stai facendo?-gli chiedo incrociando le braccia al petto.
-Ti...ti avevo chiesto di aspettare!-
Noto che un lenzuolo striscia ai suoi piedi, un corpo femminile cerca di nascondersi inutilmente alla mia vista e un sorriso sornione solca le mie labbra. Era ora che Leo si decidesse di frequentare qualche donna, mi stava decisamente preoccupando quell' uomo.
-Se avevi bisogno di essere lasciato solo bastava chiederlo.-
-Signore benedetto ma quanto sai essere troglodita?!-
La voce che apparteneva alla donna dietro di lui mi è fin troppo nota e il mio sorriso scompare come una folata di vento spazza via la polvere.
Il mio corpo si irrigidisce di colpo e sento che sto per fare una smorfia incredula. Sono basito da ciò che ho appena scoperto.
-Sara...sei tu?-chiedo incerto ma la risposta è talmente ovvia che mi sento un totale idiota a formulare la domanda.
-E chi dovrei essere secondo te?-ribatte con tono acido guardandomi con il volto tutto rosso.
Gli occhi sono pieni di sconcerto e ira per la mia entrata in scena improvvisa, comunque con quei capelli castani ramati un pò scompigliati per l' agitazione e quella ciocca ribelle che le ricadeva sulla guancia sinistra la rendeva così graziosa che non riuscivo proprio a non trattenere un sorriso.
Ma un dubbio mi assale, che ci fa lei in quello stato e perchè Leonardo è così agitato per la mia presenza? Davvero ho interrotto qualcosa che non dovevo?
-Accidenti...d' altronde prima o poi dovevo dirtelo.-dice amareggiato l' artista massaggiandosi il collo come se avesse fatto qualcosa di male nei miei confronti.
-Di cosa?-dico...geloso.
Oddio, ho pensato davvero a quella parola!Non posso essere davvero geloso, non è da me per diana!
-Sto dipingendo un ritratto e Sara mi serve come modella.Mi ha dato la giusta ispirazione.-
-Ispirazione, eh?Che tipo di ritratto è?-chiedo cercando di mascherare la mia gelosia con l' indifferenza guardando insistente la ragazza che, più lo faccio, più lei cerca di nascondersi dietro la schiena del biondo.
-Beh, amico mio, lo puoi vedere da te. Ma perchè me lo chiedi se posso saperlo?-chiede curioso come al suo solito.
Non rispondo alla domanda e gli do di spalle, Leo è un mio caro amico ma non gli do di certo la soddisfazione di vedere il mio orgoglio che si sgretola.
-Ti aspetto nell' altra stanza.-lo avviso facendo ciò che ho appena detto.
Ma sì, che la ritragga pure come vuole, che m' importa!è la sua allieva d' altronde e lei stessa deve imparare.
Ritratto di nudo, di natura morta, di fiori, non mi tocca minimamente.Nemmeno adesso che li guardo di nascosto dietro la parete, che lui la incita a rivestirsi assicurandola che avrebbero continuato il lavoro più tardi, accarezzandole una spalla nuda e lei sorride lasciandoglielo fare.
Una sensazione fastidiosa si insinua nel mio stomaco, come un verme a rovistarmi le budella.
Mi scosto dalla postazione e mi dirigo con passo svelto ma leggero verso quello che dovrebbe essere il salotto-cucina con il calderone sul fuoco a far ribollire l' acqua.
Sì, non importa. Può avere tutti gli uomini che vuole, Sara non mi appartiene e io non l' appartengo, è libera quanto me.
-"Eppure quel sorriso particolare non me lo rivolge da un bel pò di tempo..."-
Scuoto la testa a quel pensiero sciocco, che diamine mi sta capitando?!
-Qualcosa non va Ezio?-
La voce di Leonardo fa capolino nella stanza e per la prima volta faccio un piccolo balzo dalla sorpresa. Ripensando alle parole di Rosa forse mi ci vorrebbe un pò di riposo.
-Sei la seconda persona che me lo chiede in un giorno.-lo informo con tono sarcastico.
-Mi lusinga. Caffè?Vino?-mi chiede con quel sorriso sincero e gentile, ma soprattutto ingenuo e senza malizia.
-Penso del vino, grazie.-
Mi fece cenno di accomodarmi al tavolo dove c' è un cesto di frutta e una candela con la cera che arriva a metà già usufruita più volte notti prima. Chissà perchè mi sento un pò scomodo nel vederlo così calmo e tranquillo mentre mi serve un bicchiere di quell' intenso liquido rosso scarlatto.
-Allora, quali nuove mi racconti?-tende il braccio a offrirmi il bicchiere e io lo prendo portandomelo alla bocca sorseggiando il vino, è caldo come il piscio ma anche questo è poco rilevante, basta che mi rilassi i nervi.
-Aspetto che arrivi una nave con un carico a me sconosciuto.I nostri nemici stanno trasportando qualcosa che potrebbe esserci utile, anche se mi è del tutto ignoto il contenuto della cassa.-rispondo secco guardando il legno in mogano della tavola.
-è questo ciò che ti turba dunque?-
A quella domanda prendo a guardarlo in quelle iridi color del cielo, simili ad altri che ho veduto in molti dei personaggi dei suoi ritratti ed intravedo ancora una volta la sua sincera preoccupazione che ogni volta mi riserva quando me ne esco mezzo vivo da una battaglia o quando scopro qualcosa che mi potrebbe turbare.
L' ho sempre considerato un vero amico, uno di quelli che ci metteresti secoli a trovarlo e ogni volta ringrazio tutti i Santi del Cielo Eterno che sono lassù di avere questo privilegio, però adesso mi conviene dirgli una mezza bugia che è anche una mezza verità che mi tormenta da parecchio tempo.
-Leonardo, sono trascorsi più di dieci anni da che vidi morire mio padre e i miei fratelli. Dieci anni a caccia di responsabili. E ora sono così vicino... ma non abbastanza da capire il senso di tutto questo.-sospiro tutto d' un fiato.
Mi guarda a sua volta senza dire niente, il silenzio si impadronisce per vari minuti che paiono un eternità. è davvero snervante.
-Comprendo questa tua incomprensione amico, mi auguro che tu riesca a trovarne la risposta. Sai, il genere umano non è mai stato bravo a trovare delle risposte logiche a ciò che ci è difficile comprendere ma, poco per volta, con panzienza, riesce inaspettatamente a fare dei passi da giganti. Quindi non temere, sento che troverai un senso in tutto questo, ho fiducia in te.-
Sorseggia dal suo bicchiere senza aggiungere altro su questo argomento, come sempre cerca di non premere mai quel tasto perchè non gli piace veder stare male i suoi amici, in questo lo ringrazio.
-E nella tua vita da scapolo?Come va?-
Quando invece fa così mi chiedo sempre se lo fa apposta o meno.Di solito gli avrei dato una risposta delle mie con tono fiero, ora che l' ho visto con l' Allevi con solo ricoperta da un umile lenzuolo bianco mi riesce davvero difficile.
-Come al solito...anche se ultimamente sono di umore nero.-dico sta volta sincero.
Leonardo mi guarda assottigliando gli occhi grattandosi la barba sul mento, mi preoccupa quando cerca qualcosa nei suoi interlocutori.
-Che c'è?-
-Cos' è che non mi vuoi dire?-
-Ti ho detto già tutto.-
-Ezio...-
-Mh?-
-Da quanto tempo non parli con Sara?-
Per un attimo non mi soffoco con il vino a quella domanda e tossisco sommessamente colpendo ripetutamente il petto con un pugno.
-C-come?!-
-Hai capito bene ciò che ti ho chiesto. Ultimamente quando le racconto delle tue visite mentre lei non è presente allo studio evita il discorso e continua a lavorare sui quadri. è successo qualcosa tra voi?-
Un altra cosa che mi sorprende in quest' uomo è la capicità di intuito così infallibile e raffinato che potrebbe avere una donna qualsiasi o forse la sua rinnomata intelligenza che spiazza qualsiasi essere vivente esistente su questo mondo.
Mi domando come faccia ogni volta.
-In verità io e lei non parliamo quasi mai, dovresti saperlo.- mi schiarisco la voce nel parlare.
A guardarlo non sembra ancora del tutto convinto.
-Il giorno dopo il Carnevale sembrava che avevate scambiato qualche parola in mia assenza, non penso che siete stati in silenzio ad aspettarmi.-
Stringo il bicchiere tra le mani al solo ricordo e le nocche diventano leggermente bianche, spero che non se ne sia accorto e che finisca di farmi questo ridicolo interrogatorio. E poi cosa gli dovrebbe interessare?
-Leonardo...-
-Scusa, hai ragione, non sono fatti miei. Ma sai...-ad un tratto prende ad osservare incantato il suo di bicchiere, come immerso in chissà quali pensieri che si tiene per sè-...da quando l' ho accolta in casa mia sono sempre ansioso nei suoi confronti. Ci tengo tantissimo a lei.-
Posso vedere in quello sguardo l' affetto che nutre nei suoi confronti. No, non è solo affetto, è qualcos' altro di più intenso. Amore ?
-Ti piace?- chiedo d' un tratto con finto scherno e lui sobbalza innaspettato dalla domanda.
-Prego?!-domanda titubante con gli occhi sbarrati.
-Ti piace, vero?-
-Amico, lei è la mia allieva e comunque non...-
Non finisce la frase che la diretta interessata entra nella stanza alle mie spalle sorpassandomi, sta volta con il suo solito vestito bianco latte e il cerchietto a tenere su la frangia.
Entrambi non pronunciamo alcuna parola, soprattutto io mentre Sara mi scruta con la coda dell' occhio mentre va verso l' artista.
-Di che parlavate alle mie spalle, signori?-
-Affari, come al solito.-risponde subito con un sorriso a trentadue denti il biondo.
La castana fa spallucce con un mezzo sorriso e gli si avvicina mettendogli le mani sulle spalle dandogli un bacio sulla guancia, al vederli una scarica elettrica si propaga per tutta quanta la spina dorsale.Dunque è proprio come pensavo.
-Sarà come di te voi...Maestro.-pronuncia con un tono diverso dal solito che gli concede tutte le volte, soffiandogli all' orecchio destro e lui ne resta pietrificato con il rossore che gli si propaga su tutta la faccia colorando perfino le piccole lentiggini.
Noto che la ragazza mi guarda di sottecchi con occhi provocatori e un ghigno si accenna sulle sue labbra rosee.
Mi sta sfidando, eh? Vuole la guerra? E guerra avrà!
-Beh, credo sia ora di andare.- pronuncio facendo finta di niente alzandomi dalla sedia.
L' artista mi imita dopo essersi riscosso dal momentaneo sogno ad occhi aperti in cui era caduto.
-Ma come, di già?-mi chiede dispiaciuto.
-Eh sì, sai ho incontrato un informatrice davvero interessante e gentile...credo che ci incontreremo sta sera a casa sua.-
Sara sembra non degnarmi di uno sguardo mentre va a controllare il calderone girando il mestolo in esso, finge, glielo si vede chiaro e tondo. Non è mai stata brava in queste cose.
Mi sfugge un ghigno e subito mi metto il cappuccio stringendo la mano al mio vecchio amico.
-Vado. Ci vediamo Leonardo e buon lavoro.-
-Ti ringrazio. Ciao!-
Prima di uscire riservo un occhiata alla ragazza pregustando già la vittoria, anche lei lo fa ma senza distaccare il viso dal pentolone.
-"L' hai voluto tu, ricordatelo."-

Appena il fiorentino se ne andò l' Allevi posò pesantemente il coperchio sul calderone stringendo tra i pugni il mestolo in legno.
-"Perfido bastardo...perfido, bugiardo, bastardo..."-
-Sara?-
La voce preoccupata del suo maestro la fa voltare lentamente con occhi lucidi, sembrava che guardassero altrove.
-Come ti è venuto in mente di fare quella cosa prima?-
La ragazza posò il cucchiaione sul ripiano da lavoro della cucina, il capo era chino, persa nei suoi pensieri.
-Mi dispiace... dovevo farlo.-sussurra atona.
Voleva una prova, una semplice prova per confermare ciò che l' Assassino le aveva detto, niente di più. Il risultato non è stato come se lo aspettava.
Da Vinci le si avvicinò con passo lento poggiandole una mano sulla spalla, lei non si voltò, restò dov'era. Fargli vedere che delle lacrime le avrebbero solcato il volto sarebbe stato come darsi una pugnalata al petto da soli. Troppo orgogliosa per farlo.
-Ezio è un uomo...molto particolare. Sei giovane, dolce e bella, hai altre occasioni per incontrare quello giusto.-le parole dell' uomo le davano molta sicurezza, ma non abbastanza per cercare di farle dimenticare il dolore.
-I suoi consigli sono preziosi maestro, purtroppo mi è difficile riempire una coppa che è già piena di altro vino.-
Il biondo non comprendeva l' ostinatezza della sua allieva e del suo amico, la risposta sembrava così semplice, a portata di mano. Perchè non capivano?
-Siete due testardi e orgogliosi.-esclama sospirando prendendo i due bicchieri di prima mettendoli nel secchio delle stoviglie sporche.
-Lei come si comporterebbe al posto mio? Con un uomo che sa benissimo che la tradisce con qualcun altro?- ribattè lei con autentico cinismo.
-Se è l' altra persona che cerca di portarmelo via combatterei fino all' ultimo pur di averlo accanto. Se invece è proprio il mio uomo a tradirmi perchè non sono abbastanza per lui allora lo lascerei.- disse franco andando verso il focolare con le mani incrociate dietro la schiena.
L' Allevi riflettè, le idee erano buone entrambe ma non era ciò che le serviva. Infatti l' artista aggiunse qualcos' altro.
-Essendo che entrambi i casi non ti riguardano comportati come sei sempre stata, alla fine non siete una coppia e se uno di voi due frequenta altre persone non vedo perchè ci debbano essere problemi. Comunque dovresti svegliarti se ci tieni tanto a lui...-
Dopo che disse quella frase tornò nell' altra stanza lasciando sola l' allieva sperando che cogliesse i suoi consigli.
In fin dei conti non era l' unica che doveva afferrare il concetto.

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

Ed eccoci qua con il primo capitolo! Come vi è sembrato?

 

Ezio: mi hai fatto di nuovo sentimentale  -_-

io:  scusa, ma non posso farci niente ^^ per me sotto sotto dei un tenerone con i fiocchi

E: "sotto sotto" eh? *sguardo malizioso di chi ha inteso un secondo senso*

io: quando sei così invece non ti sopporto minimamente >_>

Rosa: *spuntata chissà dove come un fungo* BRUTTO BASTARDO! TU MI HAI LASCIATA SOLA A VENEZIA MENTRE TI DAVI ALLA PAZZA GIOIA CON LA CONTESSA DI FORLì QUELLA $/$%£(&%$//*%$/*!!!!!!

E: IIIH!! ROSA?!

io: IIIH!! IL MASCHIACCIO?!? *scappa*

E: EHY, CODARDA!!

 

fiù!! scampata per un pelo! U.U

tornando a noi, la fiction la dedico a Gallifrey_96, Emy96 e a una mia carissima amica (che è stato grazie a lei a darmi la giusta ispirazione con i suoi consigli nonostante non conoscesse il videogioco) che ringrazio infinitamente per la pazienza che hanno portato nell' aver aspettato il seguito, mi scuso infinitamente per averci messo tantissimo tempo!

Spero come al solito di non avervi dato noia, che siate in tanti a seguirmi in questa breve storia e di ricevere qualche recensione, positiva o negativa che sia.

Baci, bacioni

 

madoka94

 


 


  
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