Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Bobbieyoung    16/04/2013    4 recensioni
E' colpa di Brittany se l'asilo dove lavora è stato costruito in prossimità del campo da football dove Santana allena le sue Cheerios? No. Ed è colpa sua se le due non vanno d'accordo? In parte.
DAL CAP1:
E’ così testarda… Chi cerca di impressionare? Perché non riesce a parlarmi civilmente? Beh… Magari neanch’io sono stata troppo gentile, ma è sempre lei a cominciare.
Testarda e sexy… ma tutto ciò non ha importanza adesso, perchè presto incontrerà una bella ragazza che la farà innamorare, e lei si dimenticherà di me. Che è una buona cosa, perché io non sono più interessata a lei.
Per niente!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Dave Karofsky, Quinn Fabray, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 6 *Perché sono disfunzionale*


-Santana-





"Fergie… Sono proprio un’idiota. Che c’è che non va in me?"

In qualche modo il mio cane riesce sempre a sapere quando sono triste o giù di morale. Ogni volta che torno a casa o scodinzola subito come una pazza, saltandomi in braccio,  oppure mi si avvicina semplicemente, poggiando la testa sulla mia gamba, quando mi inginocchio per accarezzarla, mostrandomi la sua solidarietà. Poi alza i suoi grandi occhi e sono sicura che chieda ‘Qual è il problema?’
La prendo in braccio e la porto sul divano, dove io mi sdraio e Fergie si appallottola al mio fianco. Continua a lanciarmi sguardi, mentre gioco con il suo pelo e le accarezzo la testa.

"Sul serio… Brittany deve pensare che io sia un’idiota. E ha ragione. Credi che abbia perso l’occasione? Di riprovarci?"

Fergie si lecca il naso e io vorrei sapere cosa significhi. Spero veramente di non aver incasinato tutto. Quel bacio nel seminterrato di Dave, neanche un’ora fa, è stato più di un semplice bacio. Sia fisicamente che emotivamente. E’ stato la prova che Brittany prova ancora qualcosa per me, perché nessuno bacia in quel modo per divertimento.

Spero ci sia ancora una possibilità… ma, per meritarmene una, devo dimostrarle che lo voglio. E il modo in cui l’ho trattata in passato non è esattamente il modo migliore per farlo. Ma io lo voglio…

"Devo parlarle, vero?" Mormoro, anche se Fergie si è già addormentata. Comunque la risposta è chiara. Non c’è altra soluzione…










 

-Brittany-



 

Durante gli ultimi due minuti, Sam non ha fatto altro che fissarmi dalla parte opposta del tavolo, in uno dei nostri bar preferiti. Gli ho appena raccontato ciò che è successo giovedì tra me e Santana e credo che la reazione di Sam significhi che è senza parole.

"Quindi…ti ha baciata? Nel senso che ha iniziato lei?" Mi chiede dopo qualche secondo.

"Praticamente mi ha aggredita con quel bacio. Ok, forse la stavo leggermente provocando, ma solo perché ero stufa di fingere di non sapere cosa stia succedendo."

"Che cosa sta succedendo, Britt?"

Singhiozzo, chiudendo gli occhi per un secondo.

"Sta succedendo che ci siamo prese gioco di noi stesse per otto mesi, perché ci comportavamo come se non potessimo sopportarci, ma in realtà era tutto l’opposto."

"Quindi ha ammesso di essere ancora innamorata di te?"

"Sam… siamo state insieme solo per un mese. Non so neanche se sia mai stata veramente innamorata di me. Lo so che ci siamo dette ‘ti amo’, ma non credi che siamo state insieme troppo poco per provare amore?"

Sam sorride, scuotendo la testa.

"No. Mi basta guardarti. E, oltretutto, non avete cominciato a provare qualcosa l’una per l’altra nel momento in cui avete iniziato a frequentarvi. Andava avanti da molto prima e noi tre lo sappiamo."

Emetto un suono irritato, perché certe volte credo che Sam mi conosca meglio di me stessa. Ovviamente ha ragione. E’ stato così facile innamorarsi di Santana, a prescindere da quanto sia stata corta la relazione. E anche se non siamo state altro che cattive l’una con l’altra, dopo esserci lasciate, i miei sentimenti non si sono che rafforzati. Non è una reazione stupida? Dov’è il mio naturale istinto di autoprotezione?

"Hai ragione… non posso negarlo." Sussurro, bevendo un sorso del mio caffè. "Ma cosa posso farci? Sta con Quinn adesso, anche se io vorrei prenderla a schiaffi per questo. Lo so che lo sta facendo solo per farmela pagare, ma sto cominciando a preoccuparmi. A casa di Dave sembravano molto prese l’una dall’altra. E se le piacesse davvero?"

"Britt… cinque minuti fa mi hai detto che Santana ti ha baciata senza motivo, con sentimento e disperazione. Perché dovrebbe innamorarsi di una come Quinn, ora che sa che tra di voi c’è ancora qualcosa?"

"Ugh non lo so! Sto impazzendo! Un minuto ci stiamo guardando intensamente, quello dopo ci stiamo baciando nel seminterrato. E poi non ci sentiamo durante il weekend, perché nessuna delle due ha la minima idea di cosa significhi tutto questo. Succederà di nuovo? Anche lei starà pensando a me in questo momento? Non so cosa pensare, capisci?"

Sam annuisce, sorridendomi comprensivamente.

"L’amore fa schifo. E’ sempre così. Ma non pensarci troppo, Britt… se è destino, allora tu e Santana troverete un modo per tornare insieme. Se entrambe lo volete, allora è solo una questione di tempo. Sai, prima che realizzi di essere stata una stupida e ammetta che tu sei la cosa migliore che le sia mai capitata."

Il modo schietto in cui Sam pronuncia queste parole mi fa male al cuore, perché vorrei così tanto che succedesse davvero.

Non so quanti angoli ci siano per le strade di Lima, ma io e Sam abbiamo incontrato questa ragazza, Maria, dietro il primo dopo la caffetteria, e credo che alcuni lo chiamerebbero ‘fato’.

Le mie guance si riscaldano per l’imbarazzo, quando la guardo negli occhi per la prima volta e lei realizza che sono la ragazza che le ha dato buca non troppo tempo fa. Mi dispiaceva già prima, perché Sam era molto deluso, ma ora che sono faccia a faccia con la persona con cui avrei dovuto uscire – mi sento orribile.

"Oh, quindi è questo che mi sono persa." Miagola Maria, squadrandomi da capo a piedi. Vorrei scappare, o trasformarmi in aria, in modo che non possa più guardarmi. Mi vergogno tantissimo.

La verità è che Maria è veramente stupenda. E’ alta più o meno quanto me e Sam non ha mentito quando me l’ha descritta. E’ molto carina, latina, con i capelli scuri lunghi fino alle spalle e un corpo mozzafiato. Mi ricorda Santana ma, ancora una volta, è completamente diversa da lei. Sembra più giovane di me, forse ha ventidue anni, e potrebbe essere possibile, visto che Sam mi ha detto che è molto amica di sua sorella.

Sul suo volto spicca un sorriso simpatico e io riprendo a respirare normalmente, perché non sembra che voglia staccarmi la testa.

"Oh ciao" Le rispondo, porgendole la mano. "Sì, sono Brittany e non so neanche da che punto iniziare per spiegarti quanto sia imbarazzata in questo momento. Puoi accettare le mie scuse o è troppo tardi?"

Maria ride, stringendo la mia mano per qualche secondo.

"Non ti preoccupare, non è che tu abbia firmato un contratto per uscire con me. Non è la prima volta che mi danno buca, quindi… sono sopravvissuta."

"Sul serio? Wow, ora mi sento ancora peggio."

Sam mi sfiora la spalla e poi scambia uno sguardo veloce con Maria.

"Ragazze, io avrei un po’ di fretta. Posso lasciarvi sole?"

"Ah si?" Chiedo sospettosa, perché originariamente avevamo deciso di andare al cinema, dopo il caffè. Abbiamo già i biglietti. Sammy Evans!

"Sì, mi sono completamente dimenticato che devo essere in un posto. Ci vediamo!" Mi da un bacio sulla guancia, sorridendo a Maria, prima di correre via. Vorrei prenderlo a calci nel sedere per avermi lasciata sola con questa ragazza con cui non so assolutamente cosa fare.

"Allora che programmi hai?" Mi chiede non appena restiamo sole. Io alzo le spalle, ridacchiando nervosamente.

"Uhm… in realtà io e Sam stavamo per andare al cinema, ma ore lui deve essere da qualche altra parte. Credo che quindi non se ne faccia niente."

"Oh. Avete già comprato i biglietti?"

"Sì, avevamo prenotato perché questo film sembra piuttosto popolare e volevamo essere sicuri che ci fossero posti liberi."

"Che film è?"

"Quello su Biancaneve con l’attrice di Twilight. Sam pensava fosse interessante, quindi ho detto ‘perché no?’."

"Giusto… è un peccato che se ne sia dovuto andare. Tu lo vedi lo stesso, giusto?"

Maria mi sorride ed è facile capire a cosa stia pensando, anche  la conosco solo da tre minuti.

"Beh, non sono mai andata al cinema da sola. E’ abbastanza noioso e… strano."

Ride, incrociando le braccia al petto, mentre mi guarda intensamente.

"Hai ragione, è assolutamente noioso. Ma sarebbe un peccato buttare quei biglietti. Cosa diresti se ti dessi l’opportunità di farti perdonare per quell’appuntamento al buio?"

Mi mordo il labbro spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, cosa che faccio sempre quando sono nervosa o imbarazzata. Magari è il suo essere così diretta a farmi agitare, ma non in un brutto modo.

"Vuoi dire che vuoi venire al cinema con me?" Le chiedo, facendola annuire con un sorriso tenero. "Quindi non devi essere da nessuna parte per le prossime due ore?"

"No, stavo andando a casa. Ma sarei stata di fronte alla tv. Quindi cosa dici? Ci diamo un’altra opportunità?"

Qualcosa dentro di me fa un po’ male, quando mi fa questa domanda. Voglio avere un’altra opportunità. Ma la latina con cui la voglio ha gli occhi ancora più scuri e una risata che mi colpisce al cuore.

Comunque mi sento malissimo per il modo in cui ho dato buca a Maria senza nemmeno contattarla prima o mandarle un messaggio di scuse. E sarebbe uno spreco buttare quei biglietti…

"Sai una cosa? E’ Sam a perderci, perché questo film sembra fantastico. Andiamo?"

Maria si illumina, sorridendo felice. E così mi ritrovo a camminarle di fianco, mentre ci dirigiamo verso il cinema.










 
Mi ritrovo anche a pagarle da bere e i popcorn perché, ora che noto quanto sia carina e simpatica credo che se li meriti davvero, visto che non mi sono presentata al nostro appuntamento.

Il film è fantastico e ogni dieci minuti lei mi sussurra qualcosa all’orecchio, avvicinandosi a me. I suoi commenti sul film mi fanno ridere, perché è convinta che tra Charlize Theron e Kirsten Stewart ci sia qualcosa.

Quando il film finisce e noi usciamo dal cinema, automaticamente ci dirigiamo verso un parco, perché Maria mi ha detto che ha voglia di fare due passi, quindi penso: ‘perché no?’.

Mi dice che è single da almeno due anni, perché trova difficile trovare qualcuno. E’ una cosa ardua da credere, perché i suoi tratti e il modo in cui si comporta quasi ti obbligano ad essere attratto da lei.

Quando mi chiede della mia vita amorosa resto in silenzio per qualche attimo, perché come cavolo glielo spiego?

"C’è una persona che mi piace, ma ho finto non mi piacesse per gli ultimi otto mesi."

Maria corruga la fronte e mi chiede di approfondire.

"Credo che la nostra relazione, non importa quanto poco sia durata, sia stata una delle cose migliori che mi siano successe nella vita e quando è finita non ci potevo credere. Non ero pronta ad impegnarmi completamente, quindi è stata questa la ragione per cui abbiamo chiuso, ma non riuscivo a credere che fosse finita così facilmente, capisci? E siccome lavoriamo insieme è stato difficile dimenticarla e abbiamo continuato a punzecchiarci a vicenda. Certe volte mi faceva davvero male, ma non volevo farlo vedere perché ero io quella da biasimare. E ultimamente sono successe alcune cose che mi hanno confusa parecchio…"

"Che cose?" Mi chiede Maria, sfiorando la mia mano per incoraggiarmi. Mi sembra un po’ strano, visto che ci siamo appena conosciute, ma sembra interessata.

"Beh, per iniziare ci siamo baciate. In realtà io ho baciato lei perché si è presa cura di me in una brutta situazione e la cosa mi ha sopraffatta così tanto da portarmi a baciarla. Qualche giorno dopo lei ha baciato me e io non ho idea di cosa significhi, visto che è coinvolta anche un’altra ragazza. Voglio dire, non può baciarmi quando c’è un’altra, giusto? Non può averci entrambe."

Maria si inginocchia per raccogliere un fiore dal prato, poi lo guarda per alcuni secondi.

"Hai ragione, è un gioco maligno. Ma tu credi che stia solo giocando con te? Che tipo di bacio vi siete scambiate la seconda volta? Solo un bacetto oppure …"

Sorrido leggermente imbarazzata, perché il ricordo di quanto successo nel seminterrato di Dave mi fa surriscaldare il viso.

"Decisamente non era un semplice bacetto. E non credo che stia giocando con me, perché è stato tutto troppo reale. Mi ha fatto ricordare quanto fossero passionali gli attimi passati insieme e volevo tornare ai quei momenti, ma non potrà mai essere così semplice. Dobbiamo volerlo entrambe e dobbiamo ammetterlo, smettendola con i giochini stupidi."

"Giusto… Ma non avete più fatto sesso da quando vi siete lasciate?"

Guardo di lato, poi verso Maria, perché questa domanda mi ha colta abbastanza di sorpresa.

"No." Prendo un respiro e scuoto la testa. "In realtà non l’abbiamo mai fatto."

"Eh?" Maria sembra confusa e alcune volte anch’io mi chiedo perché non sia mai successo. "Vuoi dire che non avete mai raggiunto la terza base? Perché diavolo non l’avete fatto?"

Mi nascondo la faccia tra le mani perché non sono solo imbarazzata, ma mi sono anche ricordata quanto tempo sia passato dall’ultima volta che ho passato la notte con qualcuno.

"So che sembra strano, ma devi sapere che siamo state insieme solo per un mese. Credimi, non è che non volessi o che non mi sentissi a mio agio con lei, ma in un certo senso mi sentivo bloccata perché ero appena uscita da una relazione e il modo in cui ho sviluppato sentimenti profondi per Santana in così poco tempo mi ha fatto credere che stessimo affrettando le cose. Ora credo di essermi comportata in modo abbastanza stupido, perché ero veramente troppo melodrammatica."

Mentre parlo,  Maria mi ascolta attentamente e io spero di non annoiarla con la mia storia.

"Ma non hai detto che la vostra relazione era molto passionale?"

"Oh, sì, lo era. Solo perché non siamo andate fino in fondo, non vuol dire che ci comportavamo in modo innocente e che non ci siamo spinte piuttosto oltre, alcune volte." Le faccio l’occhiolino e Maria nasconde una risata schiarendosi la gola.

Le racconto i dettagli, ma questo non mi fa smettere di pensarci. Non ero solo io a pensare che stessimo affrettando le cose. Ci comportavamo semplicemente all’antica maniera, perché la notte del nostro primo appuntamento ho dormito sul suo divano, nonostante entrambe sapessimo di volere di più. Durante il secondo appuntamento siamo finite sdraiate sul suo letto, ma non abbiamo fatto altro oltre toccarci le tette da sopra la maglietta e, onestamente, amavo i piccoli passi che facevamo di volta in volta. Hanno reso tutto molto più intenso e speciale.

Non è che riuscissimo sempre a tenere le mani completamente a posto perché, anche se avevo chiarito di voler procedere con calma, le mani di Santana si perdevano velocemente sotto la mia maglietta praticamente tutte le volte che guardavamo un film insieme e lei era seduta dietro di me. Comunque non mi lamentavo. E quello che riusciva a fare con una coscia tra le mie gambe, sdraiata sopra di me, mi faceva decisamente perdere il controllo con facilità…

Eravamo come adolescenti che scoprono il corpo dell’altra con consapevolezza e che si godevano ogni parte del percorso, prima di passare finalmente la notte insieme per la prima volta. Eccetto il fatto che non siamo mai arrivate a quel punto, perché l’abbiamo chiusa prima. Ho passato notti insonni, a chiedermi come sarebbe con Santana e non so perché fosse tutto così speciale. Entrambe abbiamo fatto sesso con altre persone e fatto le nostre esperienze, ma in qualche modo tra di noi era diverso e io volevo assaporare ogni momento, ogni tocco. Santana non si è mai lamentata e so che gli sviluppi fisici della nostra relazione le piacevano tanto quanto a me.

Dopo che abbiamo attraversato il parco e siamo tornate indietro, Maria si offre di camminare con me fino a casa mia. Per gli ultimi metri parliamo del film che abbiamo guardato e di cosa significhi studiare legge, visto che lei è al primo anno e torna qui solo durante i weekend o le vacanze per vedere gli amici e la famiglia. E’ piacevole parlare con lei, perché sembra veramente estroversa e onestamente interessata.

"Senti, mi dispiace un sacco di aver parlato così tanto della mia situazione. Sono sicura che ci fossero tanti altri argomenti interessanti." Mi scuso, non appena raggiungiamo il mio appartamento e stiamo per salutarci.

"Non ti preoccupare, adoro parlare di queste cose. Ma sai, se mai ti andrà di parlare di qualcos’altro potremmo sempre rivederci."

Sorride dolcemente, mentre io prendo le chiavi dalla mia borsa e mi domando se stia suggerendo un appuntamento.

"Cioè, solo se ti va. Staserà tornerò in università, ma presto ci saranno le vacanze estive, quindi… hai ancora il mio numero, giusto?"

Annuisco e mi sento arrossire, quando si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia per salutarmi. Poi posa il fiore che aveva raccolto dietro il mio orecchio e io non riesco a trattenere un sorrisone.
"Ciao Brittany" Dice, sorridendo, mentre di volta per tornare in strada.

"Ciao!" Le urlo, dopo che si è già allontanata di un paio di passi, chiedendomi se prenderà un autobus o se abbia intenzione di camminare fino a casa sua. Con un sorriso decido che mi sono davvero divertita con questa ragazza e che magari Sam aveva ragione quando diceva che ci saremmo trovate bene insieme.

Ma, quando mi volto per aprire la porta, capisco quanto sia sciocco questo pensiero. Perché c’è solo una persona con cui io voglia stare bene. E, anche se Santana non lo capisce, io credo di non volere nessun altro…









 

-Santana-



 

L’espressione sulla faccia di Dave, quando entra in aula insegnanti, mi fa smettere di sorseggiare il mio caffè, perché si vede che sta fumando dalla rabbia. E’ qualcosa che succede solo quando la sua squadra perde una partita, altrimenti è una persona veramente calma. Che diavolo sarà successo?

Puck, seduto di fianco a me, probabilmente sta pensando la stessa cosa, perché mangia silenziosamente la sua ciambella e osserva come Dave esamina la stanza, per poi raggiungere Brittany e Tina che aspettano il caffè in piedi vicino alla macchinetta.

Il sorriso sul volto di Brittany sparisce non appena vede Dave marciare verso di lei.

"Hey che succede?" Chiede amichevolmente, ma Dave solleva una mano.

"Brittany! Uno dei tuoi stupidi bambini mi ha rovinato la macchina! Non ci credo che li lasci giocare vicino al parcheggio!"

Sgrano gli occhi, domandandomi come possa aver fatto uno dei bambini di Brittany a rovinare la macchina di Dave, soprattutto perché so che i suoi alunni non giocanomai vicino al parcheggio.
"Scusa?" Esclama Brittany. La sua voce, però, sembra debole, perché probabilmente è sorpresa almeno quanto tutte le persone in questa stanza. Quinn, Mike e Rachel, anche loro seduti al tavolo, osservano Dave e Brittany senza parole.

"Di che diavolo stai parlando e perché non puoi dirlo con un tono di voce normale?" Domanda Brittany, e io probabilmente avrei reagito allo stesso modo, ma la realtà è che io so perché Dave la aggredisce in quel modo.

Sicuramente c’è qualche problema con la sua macchina, ma oltre a questo Dave non è riuscito a dimenticare il fatto che Brittany non fosse interessata a lui. All’inizio ha cercato di accettarlo e continuare ad essere suo amico. In seguito è venuto a parlarne con me e Puck, dicendo di avere il cuore spezzato perché pensava veramente che Brittany ricambiasse i suoi flirt, quando ci provava.

Sciocco Dave…

"Sto parlando del fatto che uno dei tuoi bambini ha tirato una pietra sul mio SUV! La macchina è nuova e ora c’è un bollo gigante sul tettuccio!"

"Calmati Dave, ti stai comportando da pazzo." Dice Brittany con aria severa, incrociando il mio sguardo per qualche secondo. "Come fai ad essere sicuro che sia stato uno dei miei bambini? Loro non fanno queste cose… sì, tendono ad avere molta energia, ma non tirano pietre sul-"

"Ma li ho visti un fottuto secondo prima! I bambini a quell’età fanno cose stupide, ma non credo sia giusto che tu gliele lasci fare! Per favore, spiega ai tuoi mocciosi dove possono giocare e da cosa devono stare lontani!"

"Dave"

Il modo in cui Brittany è lì, tutta confusa e frastornata, e il modo in cui Dave pensa di poterle parlare è troppo, così intervengo.

"Scusa se ti interrompo, ma che ti prende?" Chiedo, portando Dave a voltarsi verso di me. "Sono usciti da scuola da più di un’ora e ciò che fanno dopo non è responsabilità di Brittany. Anche se lo fosse non sarebbe comunque una buona ragione per essere così aggressivi."

Mi osserva, e io riesco a vedere come stringa i pugni. Poi si volta e sembra realizzare di aver attirato l’attenzione di tutte le persone nella stanza e la sua espressione si ammorbidisce.

Senza dire un’altra parola lancia uno sguardo verso Brittany, prima di uscire dall’aula insegnanti. Puck sospira e posa la sua ciambella.

"Lo seguo, visto che sembra abbia bisogno di qualcuno con cui parlare …" Mormora alzandosi dal tavolo per inseguire Dave.

Io e Brittany ci guardiamo, ma non mi sta sorridendo. Forse è sorpresa che abbia preso le sue difese, o forse pensa che non fosse necessario. Da giovedì abbiamo parlato solo per poco tempo e di cose poco importanti. Si trattava di qualcosa riguardante la scuola, perciò continuo a non sapere cosa stia succedendo dentro di lei e come si senta riguardo il nostro bacio della scorsa settimana.

Ho promesso a Fergie che le avrei parlato, ma devo ancora mantenere quella promessa.

Quando Tina comincia a dire a Brittany quanto il comportamento di Dave fosse immaturo, interrompiamo il contatto visivo e io torno a bere il mio caffè. I miei occhi, però, restano puntati su di lei, con la speranza che questo mi aiuti a pensare a un modo per avvicinarla e parlare di ciò he sta succedendo tra di noi.

Sfortunatamente osservare i suoi capelli biondi e il rossore sulle sue guance non aiuta assolutamente la mia concentrazione.










 
Sono passate tre ore quando io e Fergie ci troviamo sedute nel nostro salotto, con lei che trema d’eccitazione. Ha appena imparato a dare la zampa, guadagnandosi in cambio qualche delizioso pezzo di formaggio. Di solito non mangia niente oltre il suo cibo per cani ed è per questo che scodinzola come una pazza quando gliene do un altro pezzo solo perché è troppo carina.

Un colpo alla porta interrompe il nostro gioioso tempo insieme e mi chiedo chi mai possa volere qualcosa da me alle otto di sera. Prendo Fergie e la trasporto fino all’entrata, perché altrimenti si andrebbe a nascondere da qualche parte sotto il tavolo. Ogni volta che ho un ospite è estremamente scettica. Ma quando apro la porta e Fergie vede chi è, rimaniamo senza parole.

"Sei qui?" Chiedo lentamente, trovandola una domanda stupida subito dopo averla pronunciata. "Voglio dire… ciao."

Brittany sorride debolmente e mugugna un  "hey". I suoi occhi si illuminano non appena vede chi c’è tra le mie braccia.

"Oh ciao!" Dice con dolcezza, accarezzando la testa di Fergie. Il mio cane si sporge verso la sua mano e, se non fossi così confusa dall’apparizione di Brittany, probabilmente mi godrei in silenzio la loro interazione.

"E’ successo qualcosa? Perché sei qui?"

Brittany alza lo sguardo e io mi sento trafiggere quando vedo che sta avendo difficoltà a guardarmi negli occhi.

"Oh uh… Ero più o meno in questa zona e volevo passare un attimo."

"Sei sempre più o meno in questa zona, perché ci vivi."

"Giusto. Posso entrare?"

Annuisco, riposando Fergie sul pavimento dopo aver fatto entrare Brittany e aver chiuso la porta.

Ovviamente adesso Brittany è al centro delle attenzioni di Fergie e io osservo come il mio cane la faccia sorridere, sedendosi sui suoi piedi.

"Sul serio però… come mai sei passata? L’ultima volta che sei passata per farmi visita è stata mesi fa."

Brittany si schiarisce la gola, entrando in salotto. Sta giocando nervosamente con le sue dita e, quando guardo con più attenzione, noto che le sue mani sono macchiate di diversi colori, probabilmente derivati da qualche progetto di arte che ha fatto oggi con i bambini.

"Io… uhm… Sono passata per ringraziarti per quello che hai detto a Dave oggi pomeriggio. Ero così perplessa quando mi ha urlato contro senza motivo. Poi ho pensato che probabilmente era così arrabbiato perché è ancora deluso dal fatto che non sia voluta uscire con lui."

"Sì, ma non è comunque un buon motivo per parlarti in quel modo. Non avevo intenzione di intromettermi in quel modo, ma ho pensato che Dave dovesse sapere che si stava comportando da idiota."

Brittany annuisce, per poi piegarsi perché Fergie si sta spingendo contro una sua gamba. Si inginocchia di fianco a lei e il mio cane lo prende come un invito per saltarle in braccio. La risata che ne segue mi riscalda il cuore e i bacini che Fergie da a Brittany sono adorabili. Perché queste due si amano così tanto? Si sono viste a malapena, in passato, eppure sembrano avere questo legame che non riesco a capire. Beh, non posso biasimare nessuna delle due per amare l’altra.

"Le piaci." Commento quando Brittany bacia la sua testolina. "Però non capisco cosa ci trovi di così speciale in te."

Brittany schiocca la lingua per il mio tono scherzoso, poi mi lancia uno sguardo divertito.

"Mio Dio, è il cane più bello che conosco. Mi manca…"

Alle sue parole deglutisco, spostando gli occhi da loro due. Mi siedo sul mio divano e  non so cosa dovrei dire. Dovrei offrirle qualcosa da bere?

Proprio quando so in quale modo porle la domanda, Brittany alza lo sguardo e il sorriso dolce, causato da Fergie, sparisce. Mi guarda negli occhi con serietà, e io mi domando cosa mi aspetti.

"C’è un’altra cosa in realtà…" Uh oh. Il mio cuore comincia a battere incontrollabilmente veloce.

"Ok?"

"E’… è Quinn."

Premo le mie labbra l’una con l’altra, sentendomi subito un’idiota. Vorrei non aver mai iniziato tutta quella cosa.

"U-huh?"

Brittany prende un profondo respiro e, quando guarda verso di me, riesco a vedere il suo conflitto interiore.

"Non so come dirtelo, ma lei… l’ho vista… oggi, mentre stavo per tornare a casa, sono andata a prendere la mia bici e l’ho vista da lontano con un ragazzo e si stavano… baciando."

Brittany mi guarda e il senso di colpa è dipinto sul suo volto, come se fosse stata lei a fare qualcosa di sbagliato.

"Oh" Sospiro cercando di trovare le parole giuste, ma questa è praticamente l’ultima cosa che mi aspettavo di sentire.

"Cioè, ho sempre pensato che non ci fosse niente di troppo serio tra voi due, perché ero sicurissima che stessi solo cercando di ottenere la mia attenzione. Ma quando ho visto che andate veramente d’accordo e che il vostro flirtare sembrava così reale, sono diventata improvvisamente insicura. Quindi ero ancora più confusa quando ho visto Quinn con questo ragazzo, perché l’ha fatto alle tue spalle e mi sono chiesta se non abbia solo fatto finta che le piacessi, ma perché avrebbe dovuto farlo? Sono confusa e in più credo che mi dispiaccia che stesse baciando un’altra persona… Ho solo pensato che dovessi farti sapere cos’ho visto, perché altrimenti mi sarei sentita strana."

Brittany ha ancora la mano sulla schiena di Fergie, che sembra in procinto di addormentarsi nel giro di pochi minuti. Non pensavo che i miei sensi di colpa per tutta la storia di Quinn potessero peggiorare, ma ecco che arriva Brittany, tutta innocente, per dirmi che ha visto Quinn con qualcun altro. Sicuramente sarà il ragazzo di cui Quinn mi ha parlato, e ora Brittany pensa che lei mi stia ‘tradendo’, E’ ufficiale – sono la più grande idiota della storia dell’umanità. E’ ora di confessare.

"Brittany… sono proprio una stupida. Ti prego, non dare di matto, ma quel ragazzo era il fidanzato di Quinn. O lo sarà presto, perché stanno uscendo insieme da un po’ di tempo. Dio, sembra veramente stupido, ma Quinn non stava facendo niente alle mie spalle, perché noi non abbiamo mai… non c’è mai stato niente tra di noi. Avevi ragione quando pensavi che mi fossi inventata tutto. Lei mi ha solo dato corda."

Brittany socchiude gli occhi e il suo sguardo dolce si tramuta in aggressivo. Sul serio, credo che mi attaccherà nel giro di pochi secondi, staccandomi la testa a morsi. Scuote la testa con lentezza, esalando un respiro.

"Quindi stai ammettendo di aver effettivamente giocato con me flirtando con Quinn e facendomi credere che ti piacesse veramente? Stai dicendo che hai cercato di farmi ingelosire fingendo di essere interessata ad un’altra persona? Quanti anni hai? Dodici?"

Mi alzo, avvicinandomi a Brittany ed inginocchiandomi sul pavimento, in modo da essere alla sua stessa altezza.

"Britt, so che è stato stupido e non so perché non mi sono fermata quando ho visto che non stava funzion-"

"Oh, ma ha funzionato." Mi interrompe Brittany, scrollando le spalle. La sua espressione si inasprisce e il suo sguardo si sposta verso il pavimento. "Non hai idea di quanto fossi gelosa, anche se sentivo che fosse tutta una montatura."

Il cuore mi pulsa violentemente nel petto sentendo l’onestà di Brittany.

"Ma è stato sciocco, non avrei dovuto farlo." Mormoro.

"Vero. E’ stato stupido. E io mi sento un’idiota per averci creduto e perché è così facile per te giocare con i miei sentimenti!"

"Cosa? No!" La sensazione di calore che avevo nel petto viene sostituita dalla disperazione, non appena vedo quando Brittany sia arrabbiata per tutta questa situazione. "No, non avevo nessuna intenzione di giocare con i tuoi sentimenti."

"Ma comunque lo fai con facilità, perché io sono così sensibile quando si tratta di te!" I suoi occhi brillano, rispecchiando la sensazione del nodo nella mia gola. "Vedi, qualsiasi cosa tu faccia mi riguarda in qualche modo. Perché mi chiedo sempre se dici determinate cose solo per attirare la mia attenzione, o se vuoi solamente darmi fastidio. Non ti capisco Santana, perché quando mi hai baciata a casa di Dave ero così sicura che ci fosse ancora qualcosa di forte tra di noi ma poi, il giorno dopo, non mi hai nemmeno guardata e non so se sia perché sei spaventata, oppure perché non vuoi parlare!"

Scuoto la testa vigorosamente, cercando di spiegarle che volevo parlare con lei ma non sapevo come fare, perché perdo ogni facoltà quando lei mi fa sentire così tante cose nello stesso momento.

Si alza in piedi e io le afferro un polso, ma lei si libera dalla mia presa.

"Britt, aspetta, per favore! Voglio spiegarti. Parliamo ora."

"Ma ora sono arrabbiata con te! E nello stesso momento ti voglio baciare – non vedi come mi rendi completamente disfunzionale?" Quelle sono parole mie…

"Io…" Ma non so che cosa dire. "Ti prego, possiamo cercare di parlare…"

Ma Brittany scuote la testa, ignorando Fergie che ci guarda piuttosto confusa.

"In questo momento sono troppo arrabbiata per avere una conversazione appropriata con te, perché non so minimamente cosa dovrei pensare. Voglio essere arrabbiata, ma voglio anche stare vicino a te e le due cose non si combinano bene insieme. Forse dovrei fare due passi o fare qualcosa che mi schiarisca le idee."

Deglutisco, guardando Brittany avvicinarsi alla porta.

"Possiamo… possiamo parlare più tardi?" Le chiedo, sperando fortemente che Brittany dica di sì.

"Tipo stasera?"

"Sì"

"No… parliamo domani."

Annuisco sconfitta, perché non voglio forzarla, ma so che di nuovo stanotte non riuscirò a dormire se non riesco a chiarire le cose.

"Magari dopo scuola possiamo andare da qualche parte?" Propone, e io non posso che accettare.

"Ok"

Gli occhi di Brittany si fissano nei miei, per pochi ma significativi secondi, poi apre la porta ed esce.

Dopo che se n’è andata, mi tiro uno schiaffo sulla fronte, accasciandomi sul pavimento per poi sentire, poco dopo, un naso bagnaticcio premere contro il mio braccio.

"E’ un disastro!" Sospiro, accarezzando la testa di Fergie per evitare che pensi che sia arrabbiata con lei. "Hai sentito? Perché non riusciamo a parlare normalmente? Peggioro sempre le cose!"

Una calda lacrima mi scende sulla guancia e io non mi preoccupo di asciugarla. Come posso aspettare fino a domani? Devo dire a Brittany che anche io volevo baciarla – perché non l’ho detto prima?

"Fergie…" Mormoro, alzandomi in piedi. "Mi dispiace, ma devo almeno provare a sistemare le cose. Tu vai a dormire, io torno più tardi, ok?" Qualche volta mi sembra sciocco continuare a parlare al mio cane come se potesse rispondermi ma, finché nessuno mi guarda, non mi interessa.

"Ciao!" Urlo prendendo le chiavi della macchina, perché se camminassi fino lì ci metterei troppo tempo e io voglio parlare con Brittany il prima possibile.









 

-Brittany-



 

Sono ancora furiosa quando chiudo la porta alle mie spalle. Dio! Perché non riesco a comportarmi come un normale essere umano di fronte a Santana? Perché ha un impatto così grande su di me? Forse ho avuto una reazione esagerata. Ma ne ho tutto il diritto, perché… perché mi fa sentire un ammasso caotico di sentimenti!

"Hey Britt?"

Sento la voce di Lauren e, quando giro la testa, la vedo seduta sul divano mentre guarda la tv. Sono stata in piedi in salotto, senza fare il minimo movimento, chiedendomi come faccia Santana a farmi sentire tutte queste cose?

"Stai bene?"

"Oh. Ciao. Scusa, non ti ho vista. Sì, sto bene, sono solo un po’ …"

"Ehi, non è Santana là fuori?" Chiede Lauren e io giro su me stessa per guardare il punto che sta indicando, oltre la finestra. "E’ Santana che scende dalla sua macchina. Mi chiedo cosa faccia qui…"

Chiudo gli occhi per un momento, perché come mai non sono sorpresa che mi abbia seguita? Mi stringo le braccia intorno al corpo, prima di far sapere a Lauren che Santana è qui per me.

Poi torno alla porta e la apro. Non so cosa mi voglia dire. Ma sento che sarà una lunga serata.
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Bobbieyoung