Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: RoxyDowney    16/04/2013    3 recensioni
Kyra incontra Bob senza immaginare chi si celi dietro a quell'apparente persona comune. Gli eventi complicheranno la sua vita semplice e la porteranno a scoprire quanto il suo desiderio di vivere la sua vita possa essere forte
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Emma sorrise al marito, ma non commentò vedendo Kyra e Robert rientrare nella stanza. Si misero a sedere sul divano e Kyra affrontò un altro argomento che le premeva
K-Mamma, papà allora domani venite a New York?
E-Non abbiamo organizzato nulla...ma se ti fa piacere veniamo... Morgan chiama la biglietteria e vediamo se c’è qualche posto disponibile...
R-No, no, resta seduto tranquillo ci ho già pensato io...
M-Ma come... hai comprato dei biglietti senza sapere se...
R-Ci speravo... tutto qui...
E-Bhe in tal caso veniamo, ma dobbiamo prenotare un albergo di questi tempi con le feste è difficile trovare...
K-Mamma non c’è bisogno...
M-Fammi indovinare hai prenotato anche l’albergo?
R-Più o meno...
E-C’è qualcosa a cui non hai pensato?
R-Sì... ai vostri bagagli
Robert sorrise, e non sapeva se osare, ma a questo punto visto che l’avevano presa bene pensò che poteva essere una buona idea
-Io e Kyra avevamo pensato che sarebbe davvero molto carino se veniste con noi a Los Angeles, potreste vedere come si è sistemata li... Una specie di rimpatriata, sareste a poche ore da San Diego... e ci farebbe davvero molto piacere...
Robert guardò Kyra e lei sorrise e strinse forte la sua mano, probabilmente senza volere aveva anticipato un suo desiderio.
M-Non so... Emma tu che ne pensi?
-Dai mamma, tanto cosa state qui a fare? Sarebbe davvero molto bello... e scommetto che Robert ha già i biglietti anche per quel volo...
Robert la guardò e la baciò sussurrando
-Hai indovinato...
K-Vorrei davvero che veniste con noi...
M-Emma prendi il cappotto, andiamo a farci una passeggiata...
E-E dove andiamo con questo freddo?
K-A portare un paio di chiavi a tua zia?
Chiese Kyra eccitata... Morgan sorrise e si alzò dalla poltrona, aveva deciso, sarebbero andati con loro!
M-Torniamo tra una mezzora ...così facciamo i bagagli... e voi smaltite l’effetto cioccolata...
K-Papàaaa!!! Ma che dici!!!
M-Che c’è? che ho detto di male?!?
E-Andiamo va... prima che ne dici un’altra delle tue... a dopo.
Appena uscirono Kyra guardò Robert e lui non potè non scoppiare a ridere
-Ma si vede così tanto che ti desidero da impazzire?
-Sei stato dolcissimo ad invitarli a Los Angeles...
Kyra si mise a sedere a cavalcioni sulle gambe di Robert avvicinando le labbra alle sue per baciarlo
-Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averli vicini... ho sbagliato?
-Assolutamente no... Non lo avevo ancora chiesto perchè temevo che dicessero di no...
Robert la guardò avvicinarsi pericolosamente al suo collo ed iniziò a baciarlo
-Ehy...ehy...ehy... che stai facendo... siamo in salotto... a casa dei tuoi genitori...
-Hai sentito papà? ha detto di smaltire la sua cioccolata afrodisiaca...
Robert iniziò a ridere sia per le sue parole che per il solletico che gli stava provocando.
-Sei molto...molto sexy quando fai così... ma... se tornassero?
-Non torneranno...
Kyra lo baciò, insinuando la lingua nella sua bocca, per poi lasciare le sue labbra mordendole piano per passare al lobo dell’orecchio e scendendo sul collo, Robert sapeva di non poterle resistere e nonostante il tempo a disposizione fosse davvero poco la sollevò di peso e la fece alzare, tenendola per mano la costrinse a seguirlo su per le scale fino ad arrivare in camera dove chiuse la porta a chiave e si sfilò la maglia e slacciando i jeans ancora prima di raggiungerla al centro della stanza, Kyra sorrideva, vedeva nei suoi occhi quella stessa scintilla che aveva il pomeriggio del giorno prima quando la passione prese il sopravvento
-Non abbiamo molto tempo...
-Allora non perderti in chiacchiere...
Sentenziò Kyra per nulla intenzionata a rinunciare a potersi unire a lui in quella danza che iniziava a conoscere. Si mise seduta sul letto e lui la raggiunse per amarla.
-Odio avere il tempo contato...
Kira rise e lo tirò a se accarezzando il suo viso
Quando rientrarono Emma e Morgan, Kyra e Robert stavano preparando i bagagli. Sentendo scattare la porta dell’entrata si guardarono maliziosi e si sorrisero ripensando a ciò che stavano facendo non più di dieci minuti prima...
Robert aiutò Kyra a scegliere che abito indossare per la serata a New York, poi vennero chiamati da Emma a scendere per la cena. Kyra e Robert portarono i bagagli all’entrata così da essere pronti l’indomani mattina per poi raggiungerli in sala da pranzo e cenare tutti insieme. Kyra raccontava di Mr. Parker, loro l'avrebbero visto a NY, e di quanto fosse stato gentile con loro, solo Robert era un po’ assorto nei suoi pensieri... Continuavano a tornargli in testa le parole di Antony di quel pomeriggio... sentendo la rabbia farsi spazio dentro di se. Poi si fece forza e cerco di mettere in un angolo tutti quei sentimenti e si concentrò sui discorsi della tavola partecipando attivamente.
Andarono a letto e Kyra era pronta con la sua nuova domanda... ci aveva pensato... Robert le diede un piccolo bacio e spense la luce
-Buona notte amore
-Ehyyy non puoi dormire! ...la mia domanda...
-Oh certo... hai ragione... perdonami... questa giornata mi ha stranito e non ricordavo...dimmi.
-Cosa abbiamo fatto l’ultima sera insieme?
-L’ultima? sei sicura?
-Sì...
-Ok... L’ultima sera insieme. Era il giorno prima dell’incidente. Eri arrivata da Los Angeles quella mattina perchè volevi dirmi quali erano i tuoi sentimenti anche se poi non sapevi come sarebbe finita... Abbiamo...fatto l’amore... cenato in camera e poi siamo usciti a fare una passeggiata con Jimmy e la guardia del corpo, li abbiamo lasciati sulla strada con la macchina e siamo andati a fare due passi sulla spiaggia, noi due soli... e...
-E cosa?
-E abbiamo parlato del nostro futuro... Ora è il mio turno...
-Eh no. Hai detto qualsiasi domanda...
Robert abbassò lo sguardo e sorrise, ricordava molto bene quella serata...
-Quella sera ti ho chiesto... abbiamo deciso di andare a vivere insieme visto che non riuscivamo a stare uno lontano dall’altra... ma... non voglio che tu ti senta in difficoltà per questo...
-No... va bene... lo so cosa vuoi dire... non preoccuparti... grazie di essere stato sincero con me. Ora tocca a te... qual’è la tua domanda?
-Domani vuoi passare la tua giornata con me?
-Sì Downey... assolutamente... e poi... ho bisogno di un cavaliere per la serata...
Risero e si addormentarono abbracciati. Quella notte Robert dormì poco, era agitato, nervoso, si rigirò spesso nel letto finchè Kyra non si svegliò, lo abbracciò e continuò ad accarezzargli il viso e i capelli dandogli piccoli baci finchè si rilassò e prese sonno.
La sveglia suonò troppo presto per Robert, si sentiva stanchissimo, si fece una doccia veloce, e si vestì mettendo gli occhiali da sole specchiati nella tasca della felpa, oggi ne aveva bisogno come mai... i suoi occhi tradivano la notte senza sonno, si intrattenne allo specchio mentre Kyra si faceva la doccia, cercò nella sua valigetta la crema per il viso, ma restò fermo a guardarsi allo specchio... oggi era un vero disastro... Così assorto in quei pensieri non vide che Kyra si asciugava guardandolo
-Tutto a posto Robert?
-Guarda che faccia... Sembro mio nonno...
Kyra prese la crema che teneva in mano e lo fece voltare verso di lei mentre con le sue dita sottili iniziava a spalmarla attorno ai suoi occhi stanchi
-Hai solo bisogno di riposare un po’... Hai dormito male e poco...
-Mi spiace di averti svegliata... Avrei dovuto alzarmi...
-Se ti fossi alzato mi sarei arrabbiata... Tu ci sei stato con me... anche se...dormivi...
Poi prese un altro contenitore dalla valigetta di Robert che conteneva una sorta di pozione magica come la chiamava lui, glie ne stese un leggero strato sul viso, era sicuramente un trucco da make up artist visto il risultato... Kyra soddisfatta del suo operato lo invitò a guardarsi allo specchio e Robert sorrise
-Ora hai visto il peggio di me... dovrò ucciderti lo sai vero?
Kyra lo baciò sorridendo ed abbracciandolo
-Già solo guardandomi così riesci a uccidermi... sei maledettamente affascinante... Ora fammi vestire prima che io cambi idea...
Robert ripose tutto nella sua borsa e aiutò kyra a portare la custodia del vestito ed il beauty-case. In salotto c’erano già le valige di Emma e Morgan
M-Buongiorno... ho l’impressione che dovremo chiamare due taxi per andare in aeroporto...
R-Buongiorno... Ah... ecco... Non credo sia un problema...
Sentì bussare alla porta e Kyra andò ad aprire.
-Credo che ….l’auto sia arrivata... Robert con questa certo passiamo inosservati...
-Ricorda... colpa di Jimmy!... Salve, può iniziare a caricare i bagagli... Morgan, vieni, andiamo a prendere un caffè...
Avrebbe dovuto avvisarlo, ora la sua espressione basita glie lo confermò. Riuscì però a trascinarlo in cucina ed a prendere con loro un caffè.
E-Buon giorno Robert, è arrivato il taxi?
R-Sì ma.. non è proprio un taxi... è un po’ più grande...ecco.
M-Limousine...
R-Andiamo, finiamo il caffè e avviamoci, non facciamo aspettare...
Kyra lanciò un occhiataccia a Robert per poi scoppiare a ridere con lui, nel vedere la stessa espressione di Morgan dipingersi sul viso di Emma. La situazione non migliorò quando videro la grande auto fermarsi sotto ad un piccolo jet pronto al decollo. Robert chiese i documenti ed uscì dall’auto per consegnarli al controllo mentre l’autista caricava i bagagli.
-Mamma riprenditi... è solo un aereo!
-No Kyra, questo è un jet... non un aereo...
-Tesoro porta pazienza noi non siamo abituati...
-Nemmeno io papà ma riesco a non sbavare
Risero insieme, Robert salutò e ringraziò il personale finendo a fare delle foto con tutti infine raggiunse l’auto
-Possiamo decollare... Venite.
Le due ore di viaggio passarono in fretta, venne servito del caffè e la colazione continentale, mentre leggevano il giornale venne dato il segnale che erano prossimi all’atterraggio all’aeroporto la guardia. Erano da poco passate le 12.30 quando aprirono il portellone dell’aereo per farli scendere, l’auto poco diversa da quella lasciata qualche ora prima li attendeva con due grossi uomini in giacca e cravatta intenti a riporre i bagagli.
-Ciao ragazzi. Tutto bene?
-Mr. Downey... Signori... tutto pronto, possiamo partire quando volete.
-Allora andiamo a casa.
Salirono in auto
E-Ma non andiamo in albergo?
K-Robert ha una casa qui... pensava...
R-Sì pensavo che sarebbe stato più comodo...
E-Ah... certo... Ma non vorremmo essere un fastidio
R-Non dirlo nemmeno per scherzo, è un grande piacere...
L’auto si fermo di fronte ad un palazzo signorile poco distante da Central Park,
Robert scese dall’auto non appena gli aprirono la portiera, prendendo per mano Kyra. Scesero anche Emma e Morgan e si avviarono verso il palazzo, il portiere li salutò e chiamò un ascensore con la chiave, salirono e quando le porte si aprirono si trovarono direttamente all’interno dell’appartamento che lasciò tutti senza fiato.
Nota: (Le immagini sono a puro fine dimostrativo non appartengono alla casa di Robert ma le ho trovate in rete e mi hanno ispirata)















-Phil... Phil... ma dov’è?
-Eccomi Mr. Downey.. Bentornato!
-Ah... bene... Accompagna i signori Johnson, mostragli la casa e poi porta i bagagli nelle camere... Molly dov’è?
-Sì Mr. Downey, in cucina ..Prego seguitemi...
Robert andò in cucina con Kyra, lì trovò la cuoca che stava preparando il pranzo.
-Mr. Downey, ben arrivato... sto preparando il pranzo... c’è qualcosa in particolare che desidera?
-No... il solito andrà bene.. Kyra, i tuoi vogliono qualcosa di particolare?
-No, l’unica cosa.. papà non mangia pesce...
-Perfetto... niente pesce ok?
-Come desidera. Ha chiamato sua madre Mr. Downey... Dice che rientra domani dagli Hampton... La chiamerà domani mattina.
-Grazie.
-Amore vieni... ti mostro la casa...
Il telefono di Kyra squillò, riuscì a recuperarlo dalla borsa appena in tempo per rispondere all’organizzatrice della serata che le comunicava l’ora in cui doveva arrivare all’evento, Kyra avvisò che l’avrebbero accompagnata i suoi genitori ed un accompagnatore. Le chiese solo se dovevano mandarle un’auto a prenderla in hotel e lei si affrettò a cumunicare l’indirizzo a cui dovevano mandare l’auto a prenderli. Si sentiva un po’ agitata anche se ora sapeva cosa l’aspettava e conosceva qualche volto in più.
Girarono per tutta la casa fermandosi nella loro camera da letto, Kyra si incantò a guardare il panorama
-Questa casa è meravigliosa...
-Ti piace?
-E’ bellissima... l’hai arredata tu?
-Sì ma non ci ho mai dormito...
-No scusa, che significa?
-Che ogni volta che sono venuto a New York da che l’ho comprata non ho mai potuto dormirci... La mia ex moglie l’ha odiata solo perchè ho deciso di comprarla in questo palazzo...
-Non capisco...
-Due piani più sotto vive... mia madre quando sta a New York... e non le è andato giù... Così ho sempre dovuto andare ad alloggiare in hotel qualche strada più in la...
-Davvero triste... o tua madre è un arpia insopportabile...
Rise cercando di alleggerire la conversazione...
-Domani la conoscerai...e poi mi dirai che ne pensi... Ora andiamo a cercare i tuoi...
Morgan e Emma erano nella loro camera a guardare il panorama dalla grande finestra, Robert bussò sullo stipite della porta
-Tutto a posto?
E-Robert questa casa è bellissima... Hai davvero buon gusto...grazie dell’ospitalità, è tutto perfetto...
-Grazie... bhè quando volete venire a New York per un w.e. romantico... questa casa è vostra...
K-Robert!!! Ma che dici?!?
R-Morgan non vorrai dirmi che la cioccolata Johnson fa effetto solo a me!
Robert rise mentre Kyra si metteva una mano sulla bocca squotendo la testa ed i suoi genitori ridevano con lui
K-Non voglio sentire questa conversazione!
E-Kyraaa!
R-Dai amore, che c’è di male... i tuoi genitori sono ancora ...giovani...
K-Oh mio Dio lasciatemi uscire da questa stanza...
Robert l’abbracciò mentre usciva con lei dalla stanza fermandosi sulla porta
-In ogni caso... la nostra stanza è dall’altro lato del palazzo e tutte le pareti sono insonorizzate... quindi...
M-Buono a sapersi!
Aggiunse Morgan ridendo mentre Emma sferrava un piccolo colpo allo stomaco
E-Smettila... non metterla a disagio!
Robert accompagnò Kyra in camera, doveva andare in bagno, lui nell’attesa si mise a sedere al pianoforte che si trovava vicino alla scala e si affacciava sulla grande sala. Iniziò a suonare qualche nota, era una vita che non si sedeva ad un pianoforte, si lasciò prendere tanto da quella melodia da non accorgersi che Kyra era uscita dal bagno e l’aveva raggiunto. Appena gli si sedette accanto smise di suonare e le sorrise
-Non smettere...mi piace...
Quando era salita dalle scale aveva trovato insolita l’idea di mettere quello strumento meraviglioso li sopra anzichè in salotto... ma ora che lo sentiva suonare iniziava a capire il perchè... Robert mentre suonava sembrava su un altro pianeta, concentrato ma rilassato allo stesso tempo. Si vedeva che gli piaceva molto quello che stava facendo, poi le sorrise e si fermò.
-Su scendiamo il pranzo sarà pronto... non voglio annoiarti...
-Potrei restare per ore ad ascoltarti...
-Pensi che i tuoi scenderanno per pranzo o...
-Ma tu proprio non riesci a farne a meno?
Robert rideva
-Sei troppo buffa quando ti imbarazzi per i tuoi genitori... Non oso immaginare la faccia che farai quando sarai a tavola con mia madre...
-Il pranzo è in tavola Mr. Downey, se non le serve altro io scenderei negli appartamenti di sua madre.
-Grazie, vai pure Phil...
-Che ne dici se domani mattina andiamo a correre?
-Dico che non ho ne l’abbigliamento ne le scarpe...
-Allora dopo pranzo scendiamo a comprare ciò che ci serve, e poi ci facciamo una bella passeggiata al parco...
-Ok... ci sto... ho proprio voglia di correre...
-Ora va a chiamare i tuoi genitori, ti aspetto giù
Le si avvicinò e le diede un bacio morbido e vellutato, sì alzò e scese le scale mentre lei seguiva il corridoio fino a giungere alla camera dei suoi genitori.
Pranzarono in fretta ed uscirono tutti di casa, Emma voleva fare un giro per negozi, Morgan l’avrebbe seguita senza obbiettare in cambio di un paio d’ore di tranquillità per vedere il baseball nel tardo pomeriggio, mentre Robert e Kyra raggiunsero un negozio di abbigliamento sportivo e si comprarono entrambi delle scarpe per correre, una maglietta ed un paio di pantaloni.
Prima del tramonto rientrarono a casa, li attendeva Phil con gli abiti pronti per la serata e si prepararono per il grande evento. Kyra lasciò i capelli sciolti che le si poggiavano morbidi sulle spalle, decise di indossare un abito nero, stile impero, molto elegante con un semplice coprispalle nero, quando sua madre le aveva mostrato quell’abito non era sicura che le sarebbe piaciuto indosso, ma quella sera, mentre si specchiava nella cabina armadio con Robert dietro di lei che la guardava riflessa nello specchio, vestito con uno di quei completi eleganti ma non troppo che slanciavano la sua figura rendendolo ancora più affascinante di sempre, pensò che le stava davvero bene indosso, e con lui al suo fianco riusciva a sentirsi affascinante e per nulla fuori luogo. Scesero le scale e restarono in salotto in attesa dell’auto che stava per arrivare a prenderli, Robert continuava a guardarla mentre stava seduto sul divano, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Si sentiva immensamente fortunato a poter stare al suo fianco in quella serata, venne distratto dall’arrivo di Emma e Morgan che li raggiunsero anche loro in abiti da sera. La madre di Kyra trattenne a stento le lacrime vedendola così vestita in piedi vicino alla vetrata.

-Mr. Downey, ha chiamato il portiere, l’auto è arrivata.
-Bene, allora andiamo!
Salirono sulla limousine e nel giro di qualche minuto nonostante il traffico raggiunsero la sede della rivista dove molto invitati stavano arrivando, il fotografo che già avevano conosciuto a Ottawa scattava delle foto ai vari personaggi invitati che stavano varcando l’ingresso. L’auto si fermò proprio davanti all’ingresso Kyra guardò Robert
-Non scendi?
-No tesoro, sei tu la diva stasera... io sono solo il tuo accompagnatore...
Kyra sperava che Robert attirasse l’attenzione su di se, così da farla entrare nella sala passando inosservata. Kyra venne aiutata da uno dei parcheggiatori a scendere dall’auto e ci fu una pioggia di flash, Emma e Morgan stavano per seguire Kyra ma Robert li trattenne qualche minuto in auto così che lei avesse il suo momento, poi li invitò a scendere dall’auto e lui uscì per ultimo. Il fotografo volle fotografarli tutti insieme e Robert gli chiese solo di non pubblicarla sul sito internet, ma le sue preoccupazioni vennero smorzate quando il ragazzo gli disse che tutti gli scatti sarebbero finiti sulla rivista del mese prossimo nello speciale, nulla sarebbe stato pubblicato prima.
Robert porse il braccio a Kyra e si avviarono seguiti dai suoi genitori per entrare nel palazzo. Come per l’evento precedente a cui avevano partecipato gli ospiti erano radunati in questo salone dove veniva offerto da bere e le fotografie di Kyra erano esposte lungo tutto il perimetro e appese. Robert sentì una risata che avrebbe riconosciuto tra molte e fece cenno a Kyra, Mr. Parker era al bancone del bar a farsi versare da bere, quando si voltò verso la sala vide subito Robert e Kyra restanto sorpreso di vederlo li con lei. Li raggiunse a passi svelti
-Mr Downey!!! Questa si che è una sorpresa! Qual buon vento?
-Miss Johnson mi ha convinto a venire a trovarvi...
-Kyra! Sapevo che eri un ottimo acquisto ma questa poi!
Kyra sorrise ed abbassò lo sguardo imbarazzata
-Questi devono essere i tuoi genitori giusto
-Esatto Mr. Parker, le presento Emma e Morgan.
-E’ un vero piacere conoscervi! Complimenti per vostra figlia, ora scusatemi ma mi vogliono in sala... prendete posto al mio tavolo... ci vediamo più tardi per un brindisi, Mr. Downey, non le spiace vero se le chiedo di affiancarmi?
-Assolutamente, sarà un vero piacere.
Robert fece l’occhiolino a Kyra ed entrò nella sala con Mr. Parker mentre lei ed i suoi genitori si avviarono lentamente verso l’entrata della sala per prendere posto al tavolo con gli altri ospiti.
Robert sorrideva e stranamente si stava godendo quella serata, presentò il video, cenarono tutti insieme e prima della fine della serata risalì sul palco per presentare Kyra e fare altre foto.
Emma e Morgan furono emozionati per tutta la serata, per loro quell’evento rappresentava la rinascita di Kyra, finalmente era felice, serena ed ora aveva anche quel lavoro che l’avrebbe portata in giro per il mondo a fare un lavoro che le piaceva, non avrebbero potuto chiedere niente di più per lei.
Avevano visitato la sala laterale con le fotografie esposte e Robert si intrattenne davanti ad ogni scatto infine cenarono
Robert conversò con tutti, fu come sempre semplicemente amabile, lo vide osservarla con i suoi grandi occhi cioccolato sorridenti
-Amore...scappiamo?
Kyra sorrise quando le sussurrò quelle parole perchè lei stessa stava pensando di salutare tutti e tornare a casa. Annuì e disse piano al suo orecchio
-Come possiamo andarcene? Non hanno ancora servito il dolce...
-Ci penso io...
Si alzò e raggiunse il presidente che stava in piedi salutando degli ospiti che si erano avvicinati al loro tavolo
-Mr. Parker!!!

Kyra non sapeva cosa Robert avesse raccontato a Mr. Parker ma lui si avvicinò a loro per salutarli, augurò loro buon viaggio e si raccomandò con lei di contattare Alyssa perchè era ansioso di vedere i suoi nuovi lavori.
Robert sorrideva e non disse nulla finchè non furono fuori dalla grande sala, attesero all’interno che la loro auto fosse pronta, Kyra guardava Robert chiacchierare con i suoi genitori finchè i loro occhi si incrociarono e Robert le si avvicinò per abbracciarla, le diede un bacio sulla guancia e sussurrò piano
-Hai visto? L’ho convinto a lasciarci andare...
-Sei stato bravissimo...
-Allora merito un premio!...quindi io vorrei...
Kyra rise, e le richieste di Robert vennero interrotte dall’autista che li avvisava che l’auto li attendeva. Si affrettarono a seguire Morgan e Emma. Kyra si appoggiò a Robert mentre l’auto si avviava, chiuse gli occhi e dopo qualche minuto coccolata dalle chiacchiere dei genitori scivolò in un sonno leggero, forse complice il tepore dell’abbraccio di Robert e la stanchezza per quella lunga giornata. Robert non avrebbe voluto svegliarla, ma non sarebbe mai riuscito a scendere dall’auto tenendola in braccio
-Amore sveglia, siamo a casa...
Kyra aprì gli occhi quasi nel panico sobbalzando
-Robert!
-Non volevo spaventarti...
-No...non mi hai spaventata, è solo che stavo.... sognando...
In realtà quello non era un semplice sogno, era quasi certa che fosse un ricordo... ma che ci faceva la moglie di Robert in casa sua? e perchè lei si sentiva così in difficoltà?
-Dalla faccia che hai direi un incubo non un sogno...
Prese la mano di Robert e scese dall’auto, entrati nell’appartamento Kyra augurò la buona notte ai genitori ed andò in camera, quel “sogno” l’aveva fatta sudare, aveva bisogno di farsi una doccia. Robert si fermò qualche minuto con Morgan per trovargli i telecomandi del televisore e Emma se ne andò anche lei in camera a leggere, lo sport in tv non le interessava.
Kyra aprì l’acqua della doccia e si pettinò i capelli per poi raccoglierli, raggiunse la cabina armadio si tolse le scarpe e prese un paio di asciugamani dal ripiano della biancheria posandoli su una sedia, raggiunse la lampo ed iniziò a farla scendere, ma si fermò quando sentì la mano calda di Robert posarsi sulla sua
-Ci penso io...
Le baciò la spalla, prese il piccolo gancio tra le dita e lo fece scendere, fece scivolare le spalline e l’abito cadde leggero a terra. Robert si chinò e lo raccolse posandolo su una poltrona.
-Stavi già andando a dormire?
Robert continuò indisturbato a baciarle le spalle e il collo abbracciandola già dispiaciuto di doverla lasciara andare a dormire
-No, ho solo bisogno di farmi una doccia... mi sento... sudata...
Kyra lo guardò in modo rilassato per la prima volta da che erano rientrati quel pomeriggio per prepararsi, era stata sempre in tensione, tesa come una corda di violino, stare al centro dell’attenzione le dava forti scariche di adrenalina ma allo stesso tempo si sentiva strana... Ora invece era tutto passato, era tranquilla, sapeva che i suoi impegni mondani erano terminati ed era molto più rilassata, tanto da poterlo osservare con attenzione.


Robert sorridendo si allentò il nodo alla cravatta e la sfilò lasciandola insieme alla giacca sulla poltrona vicino all’abito di Kyra, sfilò le scarpe senza slacciarle e guardò Kyra
Kyra sorrise e lo guardò mentre si sbottonava la camicia non sembrava per nulla infastidito dall’essere guardato mentre si spogliava, forse complice anche il suo lavoro dove probabilmente si doveva cambiare d’abito di fronte a gente che non conosceva, o magari aveva anche recitato parti in cui si spogliava in quel modo... Si sforzò di distogliere lo sguardò dalla sua perfezione
-Faccio presto...
Recuperò gli asciugamani e prima di entrare in bagno lo guardò, si stava già sfilando i pantaloni restando con quei boxer attillati... non potè non arrossire guardandolo. Si trascinò in bagno e tolto l’intimo si infilò nella nuvola di vapore che si era formata nella doccia, restò qualche minuto sotto al getto d’acqua ripensando ancora a quelle immagini, voleva parlarne con Robert, ma se lui non ne fosse stato al corrente? non voleva farlo arrabbiare più di quanto non lo fosse già...
-Allora domani mattina andiamo a correre?
Robert era li in bagno? non l’aveva nemmeno sentito arrivare... ora che faceva attenzione era quasi sicura che si stesse lavando i denti
-Sì, se ti va...
-Certo... non corro da... poi Jimmy ha prenotato un volo per il tardo pomeriggio...
Kyra uscì dalla doccia e si avvolse nell’asciugamano si avvicinò ai lavandini e prese il suo spazzolino da denti dove Robert aveva già spalmato una dose di dentifricio
-Dovremo trovare una sistemazione per i miei genitori, non possono stare a casa nostra...con noi, è troppo piccola...
Robert lasciò il suo spazzolino nel bicchiere e mentre Kyra si lavava i denti si tolse i boxer e si fece la doccia
-Che bello sentirti dire “casa nostra”...Io un idea ce l’avrei... Potrebbero stare a casa mia... Non è molto lontana da casa nostra...
-Ma cosa dirà tua moglie?
Robert non rispose, la porta della doccia si aprì e Robert ne uscì cercando un asciugamano la guardò serio mentre si asciugava
-Kyra...Susan non è più mia moglie... e quella non è casa sua...
-Scusa non volevo...
Non potè non notare come quell’argomento avesse fatto cambiare il tono di voce di Robert... Decise in quel momento che avrebbe raccontato i suoi sogni quando le cose si sarebbero calmate un po’... Quello che era successo l’aveva ferita, era molto arrabbiata, ma sicuramente tra i due, Robert era quello più alterato... forse, pensò, perchè lui ricordava... e sapeva... mentre la sua “cecità” momentanea non le faceva evidentemente cogliere fino in fondo la gravità di quei gesti disperati...
-Non scusarti... anzi scusami tu se ho alzato la voce, ma non vedo l’ora di sistemare le cose... Ora andiamo a letto... c’è un altra cosa che non vedo l’ora di fare!
Kyra rise e si lasciò trascinare da Robert, le luci nella stanza erano spente, solo una luce tenue arrivava da alcune piccole candele profumate che aveva acceso sui comodini, Robert le fece togliere quell’asciugamano umido
-Sdraiati a pancia in giù e rilassati
Kyra si mise come le aveva chiesto, ma curiosa continuò ad osservarlo, lui entrò in bagno e ne uscì senza asciugamano con in mano un piccolo contenitore. Sì mise seduto a cavalcioni sulle sue gambe e lo sentì aprire il barattolo posando il coperchio poco distante da lei, un attimo dopo fu puro piacere, sentiva le mani calde di Robert scivolarle addosso profumate di cacao,
-Ti piacciono i massaggi?
le chiese cercando di intravedere il suo viso semi nascosto tra le braccia, continuando a massaggiarle la schiena e le spalle scendendo lungo la colonna vertebrale continuando a premere delicatamente sui muscoli fino ad arrivare alle natiche per poi risalire di nuovo, Kyra non rispondeva a parole ma a seconda della pressione che lui metteva nel massaggio emetteva dei mugolii e sospiri che potevano essere solo dovuti a sensazioni piacevoli, Robert rise piano, adorava come lei riusciva ad essere spontanea, non si “tratteneva” e questo lo eccitava molto, era un libro aperto, poteva capire subito se ciò che stava facendo le piaceva, e sentirla coinvolta in ciò che piaceva anche a lui lo faceva sentire su di giri, continuò a farle massaggi finchè la crema non si assorbì, poi si sollevò permettendole così di girarsi
-Grazie amore... è stato meraviglioso...
-Tesoro, il meglio deve ancora venire...
E rise sentendola ridere piano leggermente imbarazzata nella sua spontaneità. Si sdraiò su di lei e Kyra lo abbraccio mettendo le braccia attorno al collo
-Sicuro?
-Abbastanza...
Rise ancora, tra un bacio e l’altro
-C’è un’alternativa... possiamo sempre dormire...
Disse sollevando il busto per guardarla meglio
-No...No... non ho sonno... voglio te...



 

   
 
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