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Autore: lucia011    16/04/2013    3 recensioni
Ciao a tutti!!
Questa è la mia prima fan fiction per cui accetto insulti da parte dei lettori.
La protagonista di questa storia è Alessia una ragazza di 15 anni a cui è morto il padre quando aveva circa quattro anni.(ovviamente nel corso della storia crescerà!!)
L'unico mondo in cui si sente accettata è quello della musica;Alessia suona la chitarra e il pianoforte fin da dopo la morte di suo padre.
Spero vi piaccia!!!!
Buona lettura a tutti!!!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Drin,drinnnn"
"Che diamine...possibile che la notte duri così poco!!!"dissi tra me e me
Non so se si è capito ma non sono una tipa mattiniera anche perché la notte non dormo quasi mai a causa 
dei litigi causati da mia madre e il suo ragazzo:Devid
Salto il più velocemente possibile giù dal letto e mi precipito in bagno per farmi una doccia,sono più che 
sicura che oggi il prof.Bup mi farà entrare alla seconda ora oppure mi manderà in presidenza;CAVOLO 
DEVO MUOVERMI!
Dopo essermi vestita con la divisa scolastica esco di casa il più velocemente possibile per non incontrare 
mia madre e comincio a correre verso la scuola con la speranza di arrivare in orario;durante il percorso,
stranamente,incontro le mie migliori amiche:Giorgia,Angelica e Roberta,che mi accompagnano fino a scuola.
Le cinque ore scolastiche passano molto velocemente e ad essere sinceri non ho capito niente sulla lezione 
di scienze;esco fuori e il solito gruppo di oche assieme ai bulli della scuola squadrano me e le mie amiche 
dall'alto al basso con aria di disprezzo,non mi è mai importato molto della popolarità,anzi,non sono mai 
voluta essere una ragazza popolare perché non voglio diventare una persona che io stessa disprezzo.
Arrivo a casa accompagnata dalle mie amiche e appena apro la porta con le mie chiavi vedo uno scenario
disgustoso:mia madre a terra che piange,Devid con una bottiglia in mano,e delle macchie di 
sangue sul pavimento;corro in camera mia sapendo di non poter far niente contro Devid,chiudo a  chiave
 la porta e mi butto sul mio letto,cavolo ma perché esisto??Sono stato solo uno stupido errore,uno scherzo di cattivo gusto!!La mia vita è un inferno,e
l'unico mondo in cui mi sento accettata è quello della musica,fin da quando ero piccola la musica è stata 
sempre in grado di esprimere come mi sentivo,e quando non era in grado di farlo con canzoni scritte da 
altre persone cercavo di comporre delle melodie con il pianoforte o con la chitarra.
A questi pensieri due lacrime amare scesero senza il mio consenso dandomi l'aspetto di un koala omicida
e dopo queste susseguirono delle altre sempre più amare che erano colme di rabbia,disperazione e 
tristezza.
Con quella poca forza che mi rimaneva mi alzai e mi diressi verso il bagno della mia camera per farmi 
una doccia e togliermi tutta quella tristezza di dosso,mi spogliai e mi infilai sotto il getto caldo dell'acqua ma 
dopo pochi minuti sentii la porta del bagno chiudersi,cercai di coprirmi con l'asciugamano che avevo
poggiato poco prima fuori dalla doccia ma appena aprii le ante della doccia mi ritrovai davanti all'imponente 
immagine di Devid armato di un pezzo di vetro abbastanza affilato,mentre ero persa nei miei pensieri 
approfittò del momento per procurarmi un taglio lungo quasi 7cm dietro la schiena,io per difesa gli tirai un 
pugno in pieno viso e lui uscì dalla stanza insultandomi.
Mi trovavo accovacciata nella doccia con il getto d'acqua calda che scorreva sulla mia pelle nuda,una 
ferita che sanguinava e delle lacrime che si confondevano con le gocce d'acqua che scivolavano sul mio 
viso,ad un tratto mi squilla il cellulare e solo all'ora mi allontani dai miei pensieri tristi e risposi al cellulare 
cercando di non far notare la mia tristezza a chi mi aveva cercata.
"Pronto"dissi tutto ad un fiato
"Ale preparati insieme alle altre abbiamo pensato di andare al centro commerciale perché domani 
ci sarà una festa e sei stata invitata anche tu!Ovviamente ci accompagnerà mia madre" disse la
voce inconfondibile di Giorgia dall'altra parte dell'apparecchio.
Forse avevo bisogno di uscire e distrarmi un po da quello che era successo
"Ok.Mi vesto e scendo subito"Risposi facendo finta di essere entusiasta.
Chiusi la telefonata,mi fasciai la ferita che ancora sanguinava e indossai un paio di jeans scuri con una
 felpa rossa.
Mia madre voleva sempre essere al corrente di quando uscivo di casa,ma non avevo alcuna voglia di 
guardarla in faccia;perché se ci teneva davvero a me avrebbe fatto di tutto per difendermi da Devid,ma 
non aveva fatto un bel niente;così presi la borsa e sgattaiolai dalla finestra.
Stavo percorrendo la strada,buia,che portava a casa di Giorgia,dove ci saremmo dovute incontrare,ma ad
un tratto udii un rumore appena dietro di me,mi voltai e mi trovai faccia a faccia con un ragazzo biondo,
occhi marroni e molto più alto di me che mi prese sulle spalle senza sforzo e mi portò in una casa 
abbandonata non molto lontana da quella di Giorgia;mi legò con forza ad una sedia al centro della stanza 
e se ne andò lasciandomi sola,o almeno così credevo...
  
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