Introduzione
Questa, non è una storia come tutte le altre.
Questa storia non narra i lamenti del vento,
il suo sibilo non fruscia tra grandi alberi che arginano un porto.
Questa storia, non parla di due amanti
ritratti sulle rive di un lago in piena primavera,
circondati dalla quiete calma e pacifica
che ti fan sembrare quel momento così perfetto
da dover essere ritratto in un quadro impressionista.
Questa, è una storia completamente diversa da quelle mai lette sin ora.
Vi è mai capitato di fare un sogno?
Non parlo dei soliti sogni strani e senza senso
che capita di fare quasi a tutti nel corso della propria vita.
No. parlo di quei sogni talmente reali
che vi fan svegliare col cuore che batte all'impazzata.
Parlo di quei sogni che fan sudare freddo,
che non vi fan capire se tutto ciò che avete vissuto sia realtà o finzione.
E, vi siete mai chiesti dove finisce la realtà?
Dove inizia la finzione?
Io personalmente, non mi sono mai posta tale quesito.
Già, anche io come molti in questo mondo
mi attenevo alla strana legge del
“vivo nella mia dimensione”
Perchè pormi quesiti noiosi e assurdi?
Che senso ha se infondo tutto quello che faccio,
tutto quello che dico,
tutto quello che sento e che sono,
sono nella mia dimensione?
È scontato, sicuro e veritiero.
Questa è la realtà!
Invece no.
Come è possibile che situazioni così illogiche
e prive di significato,
possano essere capitate a me?
Io, io che sono una ragazza normalissima.
Una normalissima ragazza di diciassette anni.
Una ragazza come tante su questo mondo.
Com'è possibile che qui,
davanti ai miei occhi,
nella “mia dimensione”
nella mia realtà,
possano accadere eventi così paradossali?
Immagino, di dover rivedere la teoria della propria dimensione.
Immagino che tutto ciò che pensavo fin ora,
tutto ciò che credevo reale,
veritiero...
mio …
Non è altro che illusione.
Ecco, il limite tra realtà e finzione.
Ma allora, qual'è la realtà adesso?
Dopo aver avuto la conferma, qual'è il mio mondo?
Dov'è il “mio”?
Tutto ciò che ho vissuto cos'era?
Ed io?
Esisto davvero?
I sogni di cui sono spettatrice,
interprete e protagonista, sono in verità la mia realtà?
Se vi è mai capitato di aver fatto uno di “quei” sogni,
allora capirete la condizione di
chi come me,
li vive realmente.
Questa storia,
narra le vicende di un malessere interiore senza fine,
di squarci profondi nelle tenebre.
Di interrotti pianti nella notte,
eco di un abbandono
che cerca caparbiamente quiete
e che mai troverà pace.
Questa storia racconta sospiri persi nel tempo,
attimi di gloria e dolore,
pregni di sangue rubino e sorrisi angelici.
Questa storia parla di una travagliata esistenza creata
dall'odio e dal caos,
culla infernale di un malinconico sguardo
glaciale che trapassa l'animo.
Ed è proprio tra queste tenebre oscure, che io
una normalissima ragazza di diciassette anni
ho provato cosa vuol dire “vita”.
Ho provato l'immensa solitudine,
ho provato l'abbandono.
Ho provato il male di vivere
in un luogo senza amore.
Ho provato cos'è l'odio
e ho conosciuto l'amore più profondo
penetrando come lava incandescente
nelle sue viscere.
Ho scoperto meravigliandomi
che la realtà non è la “mia dimensione”.
No, la realtà del mondo che mi circonda è racchiusa
in me stessa.
Come un bocciolo di rosa in primavera,
essa era custodita nel profondo del mio animo,
così come è custodita nel profondo
di ognuno di noi.
La realtà che ci circonda
non è altro che la rappresentazione
di noi stessi.
Di ciò che abbiamo
di più caro al mondo.
È la manifestazione del nostro essere.
Questa, non è una storia come tutte le altre.
Questa è la mia storia.
Fine