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Autore: Irizar Elwell    16/04/2013    0 recensioni
E' l'introduzione che ho scritto tempo fa per la serie "white Hands" scritta dal punto di vista di Chris
Genere: Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Introduzione

 

Questa, non è una storia come tutte le altre.

 

Questa storia non narra i lamenti del vento,

 

il suo sibilo non fruscia tra grandi alberi che arginano un porto.

 

Questa storia, non parla di due amanti

 

ritratti sulle rive di un lago in piena primavera,

 

circondati dalla quiete calma e pacifica

 

che ti fan sembrare quel momento così perfetto

 

da dover essere ritratto in un quadro impressionista.

 

Questa, è una storia completamente diversa da quelle mai lette sin ora.

 

Vi è mai capitato di fare un sogno?

 

Non parlo dei soliti sogni strani e senza senso

 

che capita di fare quasi a tutti nel corso della propria vita.

 

No. parlo di quei sogni talmente reali

 

che vi fan svegliare col cuore che batte all'impazzata.

 

Parlo di quei sogni che fan sudare freddo,

 

che non vi fan capire se tutto ciò che avete vissuto sia realtà o finzione.

 

E, vi siete mai chiesti dove finisce la realtà?

 

Dove inizia la finzione?

 

Io personalmente, non mi sono mai posta tale quesito.

 

Già, anche io come molti in questo mondo

 

mi attenevo alla strana legge del

 

vivo nella mia dimensione”

 

Perchè pormi quesiti noiosi e assurdi?

 

Che senso ha se infondo tutto quello che faccio,

 

tutto quello che dico,

 

tutto quello che sento e che sono,

 

sono nella mia dimensione?

 

È scontato, sicuro e veritiero.

 

Questa è la realtà!

 

Invece no.

 

Come è possibile che situazioni così illogiche

 

e prive di significato,

 

possano essere capitate a me?

 

Io, io che sono una ragazza normalissima.

 

Una normalissima ragazza di diciassette anni.

 

Una ragazza come tante su questo mondo.

 

Com'è possibile che qui,

 

davanti ai miei occhi,

 

nella “mia dimensione”

 

nella mia realtà,

 

possano accadere eventi così paradossali?

 

Immagino, di dover rivedere la teoria della propria dimensione.

 

Immagino che tutto ciò che pensavo fin ora,

 

tutto ciò che credevo reale,

 

veritiero...

 

mio …

 

Non è altro che illusione.

 

Ecco, il limite tra realtà e finzione.

 

Ma allora, qual'è la realtà adesso?

 

Dopo aver avuto la conferma, qual'è il mio mondo?

 

Dov'è il “mio”?

 

Tutto ciò che ho vissuto cos'era?

 

Ed io?

 

Esisto davvero?

 

I sogni di cui sono spettatrice,

 

interprete e protagonista, sono in verità la mia realtà?

 

Se vi è mai capitato di aver fatto uno di “quei” sogni,

 

allora capirete la condizione di

 

chi come me,

 

li vive realmente.

 

Questa storia,

 

narra le vicende di un malessere interiore senza fine,

 

di squarci profondi nelle tenebre.

 

Di interrotti pianti nella notte,

 

eco di un abbandono

 

che cerca caparbiamente quiete

 

e che mai troverà pace.

 

Questa storia racconta sospiri persi nel tempo,

 

attimi di gloria e dolore,

 

pregni di sangue rubino e sorrisi angelici.

 

Questa storia parla di una travagliata esistenza creata

 

dall'odio e dal caos,

 

culla infernale di un malinconico sguardo

 

glaciale che trapassa l'animo.

 

Ed è proprio tra queste tenebre oscure, che io

 

una normalissima ragazza di diciassette anni

 

ho provato cosa vuol dire “vita”.

 

Ho provato l'immensa solitudine,

 

ho provato l'abbandono.

 

Ho provato il male di vivere

 

in un luogo senza amore.

 

Ho provato cos'è l'odio

 

e ho conosciuto l'amore più profondo

 

penetrando come lava incandescente

 

nelle sue viscere.

 

 

Ho scoperto meravigliandomi

 

che la realtà non è la “mia dimensione”.

 

No, la realtà del mondo che mi circonda è racchiusa

 

in me stessa.

 

Come un bocciolo di rosa in primavera,

 

essa era custodita nel profondo del mio animo,

 

così come è custodita nel profondo

 

di ognuno di noi.

 

La realtà che ci circonda

 

non è altro che la rappresentazione

 

di noi stessi.

 

Di ciò che abbiamo

 

di più caro al mondo.

 

È la manifestazione del nostro essere.

 

Questa, non è una storia come tutte le altre.

 

Questa è la mia storia.

Fine

   
 
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