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Autore: SailorMercury84    16/04/2013    4 recensioni
Ami viveva la sua vita basandosi sullo studio e sull'affetto delle sue amiche, credendo che ciò le bastasse per essere una persona serena. Poi un giorno arrivò Lui, e qualcosa, nella sua quotidianità cambiò, forse per sempre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ami/Amy, Taiki | Coppie: Ami/Taiki, Mamoru/Usagi, Rei/Yuichiro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Una scelta inaccettabile.
 
 
Ami aveva sentito bene, nonostante gli avesse ripetuto la domanda una seconda volta:
 
- Volete venire a stare da me? -
 
E Taiki, con molta nonchalance aveva risposto di nuovo, senza la minima esitazione:
 
- Sì... nel frattempo che ci troviamo un appartamento, vorrei venire con Ruri a stare da te. Sò che hai la tua vita e il tuo studio, ma ti prometto che non ti saremo d'intralcio, e contribuiremo alle spese di casa. Lo avevamo chiesto a Rei, però lei qui dovrà già ospitare provvisoriamente Seiya ed Evelyn e Yaten e Kakyuu. Non ha altre stanze in più, e l'unica che ha una stanza per gli ospiti in casa sei tu. Perdonami se sono invadente, ma non trovavo altre soluzioni. Al momento io e Ruri non abbiamo grandi risparmi, ma appena ricomincerò a lavorare nella band, ti restituirò il dovuto. Penso che ci servirà  un mese o due al massimo per cercare una casa... -
 
La ragazza cercò di mantenere la calma e tentò di dargli un rifiuto: nonostante le dispiacesse di metterli in difficoltà, non poteva nemmeno pensare di vederli insieme e per di più in casa propria. Ogni giorno avrebbe lottato con sè stessa per sorridere e fingere che tutto andasse bene, ma quella situazione l'avrebbe odiata. Scosse la testa guardando nel vuoto per poi esporre il suo discorso, sapendo di omettere dei dettagli:
 
- Mi dispiace Taiki, ma non credo di potervi ospitare. Non è un discorso economico, le mie spese al momento le sostiene mia madre, ma il problema è che non ho una stanza in più per due persone. La stanza degli ospiti è in realtà per una sola persona, il letto è singolo... -
 
Sapeva che la scusa era debole e non reggeva, ma ci aveva provato lo stesso, anche se il ragazzo fu pronto a rispondere:
 
- Già, lo immaginavo, però ricordo che la tua stanza ha un letto a due piazze. Per carità, non ti chiedo di rinunciare alla tua stanza ci mancherebbe, però magari Ruri potrebbe dormire con te, mentre io andrei nell'altra camera... Perdonami per le mie richieste sfacciate, ma purtroppo già da stasera ci si presenterebbe il problema, anche se abbiamo considerato di poterci permettere un hotel per un paio di giorni. Sai, la scorsa volta, prima di partire dalla Terra, con l'intenzione di rimanere per sempre su Kinmoku, donai tutti i miei soldi a delle associazioni umanitarie, tanto sul mio pianeta non avevo certo bisogno di quei pezzi di carta. Ho tenuto per me giusto lo stretto necessario per una eventuale breve vacanza qui sul vostro pianeta, ma non avevo considerato l'ipotesi che sarei tornato con una ragazza. -
 
Di certo nemmeno Ami aveva considerato mai quell'ipotesi, e più sentiva parlare di lui e di Ruri, più le salivano i nervi. E nonostante odiasse il pensiero di dover persino condividere il letto con quella ragazza, il suo animo gentile e altruista non riuscì a negare l'aiuto a qualcuno, soprattutto a Taiki, anche se più andava avanti con le richieste e più  avrebbe voluto sparargli addosso la sua verità. Le sarebbe piaciuto alzarsi in piedi, guardarlo dritto in faccia e dirgli che aveva un bel coraggio a fare una richiesta del genere proprio a lei che lo aveva sempre amato. Proprio a lei che lo aveva aspettato per così tanto tempo e che sperava di essere ricambiata del suo sentimento, mentre lui con spietatezza le chiedeva di dormire al fianco di Ruri. Ruri poi, "che razza di nome" pensò, già la odiava, seppur razionalmente sapeva che non era colpa di quella ragazza che nemmeno conosceva. Nonostante tutto, Ami non riusciva a mettere davanti se stessa, e non riuscì a dire di no a quegli occhi imploranti che ancora amava. Si alzò dal futon dove si erano seduti per parlare e si voltò dandogli le spalle, mentre una lacrima le rigò silenziosamente una guancia:
 
- Va bene Taiki. Ma non da stasera. Non mi sento bene e voglio rimanere qui da Rei, perciò per stasera arrangiatevi da qualche parte, ok? Ci vediamo domani dopo scuola, vi aspetto a casa. -
 
Non sapeva nemmeno lei dove aveva trovato la forza di dire quelle parole, era combattuta e non era sicura di aver fatto la scelta giusta, ma era stata messa alle strette e non riusciva a negare il suo aiuto, era più forte di lei. Taiki si alzò in piedi anche lui e fece per avvicinarsi, protendendo le braccia verso la ragazza che ancora gli dava le spalle:
 
- Ami, grazie! Grazie davvero! Lascia che ti abbracci! -
 
- Non è necessario, ora vorrei stare da sola, il mio mal di testa è aumentato, perdonami. -
 
Ma lui la strinse comunque da dietro, non rendendosi conto del male che in realtà le faceva, ma non per la stretta, bensì per tutta quella situazione. Non si accorse di nulla e le diede un bacio sulla testa per poi allonatanarsi e ringraziarla ancora, prima di chiudere la porta e andarsene.
 
Sfiancata e avvilita, Ami si stese sul futon e assunse una posizione fetale, portando i pugni chiusi verso gli occhi che versavano fiumi di lacrime. Quella serata sembrava non finire mai, non ne poteva più di tutta quella situazione, avrebbe tanto voluto svegliarsi il giorno dopo e ritrovarsi nella sua camera, per poi prepararsi come ogni giorno per andare a scuola. Con una marea di pensieri che le affollavano la testa, finalmente prese sonno e si addormentò.
 
Taiki riprese il suo posto a tavola, solo Ruri sapeva dov'era stato, e anche se Rei, Usagi, Makoto e Minako potevano averlo intuito, non potevano averne la conferma; lui avrebbe potuto dir loro che era stato semplicemente alla toilette. 
 
La serata teminò con Yaten che riaccompagnò a casa Minako,  con gli ospiti di Rei che presero posto nelle stanze da lei adeguatamente preparate a riceverli, e dal resto della "ciurma" che rincasò.
Mentre Rei si dirigeva verso la propria camera, sentì un rumore di cocci rotti provenire dalla sala del fuoco, così corse per vedere cosa fosse accaduto, e ritrovò Yuichiiro chinato a terra per raccogliere i frammenti di terracotta di un vaso antico.
 
- Che cosa caspita è successo Yuichiiro! -
 
Tuonò la bruna, mentre il ragazzo si alzò voltandosi verso di lei e sgranando gli occhi. Man mano che la ragazza si avvicinava, Yui sentì l'ansia fino alla gola; amava e temeva la sacerdotessa allo stesso tempo. Poi si fece coraggio, e guardando verso terra ammise:
 
- Stavo spazzando via la fuliggine che si era formata accanto al camino, quando ho intruppato con la scopa sul vaso all'angolo del muro... mi dispiace Rei. -
 
Rei teneva davvero a quel vaso antico, e avrebbe voluto dargli uno schiaffo, ma si trattenne limitandosi a ringhiare:
 
- Sei sempre il solito maldestro, non è possibile che tu faccia sempre qualche danno! Se non fosse per mio nonno, ti avrei già mandato via da qui! -
 
Solo un secondo dopo aver pronunciato quelle parole così pungenti, la ragazza si rese conto di quanto fosse stata di nuovo cattiva con lui, non sapeva nemmeno lei perché lo trattasse in quel modo, ma sapeva che era l'unico che le scaturiva quelle reazioni. Yuichiiro, al contrario di molte altre volte in cui abbozzava e incassava il colpo, si infuriò e alzò la voce:
 
- Ti ho detto che mi dispiace! Sai che ti dico?! Che non c'è bisogno che io rimanga qui grazie all'indulgenza di tuo nonno, sono stanco di essere trattato così! Se tanto non ti servo, me ne vado subito! -
 
Così dicendo gettò la scopa a terra e si strappò di dosso la parte superiore del kimono, sua divisa del tempio, e gliela tirò vicino ai piedi:
 
- Sei isterica, sei  insopportabile! E lo sei sempre e solo con me! -
 
Prese la ragazza per le spalle e le fece sbattere la schiena contro il muro, tenendola con forza, mentre lei con aria spaurita sgranò gli occhi:
 
- Sei impazzito?! Toglimi le mani di dosso! -
 
Ma Yuchiiro le strinse ancora di più le spalle:
 
- Tu non capisci niente! -
 
- Ma che stai dicendo? Smettila di fare lo stupido e lasciami andare o chiamo aiuto! -
 
Rei sapeva in cuor suo che avrebbe dovuto veramente urlare per farsi sentire, poiché la stanza del fuoco era molto distante dalle camere al piano di sopra, che si trovavano al lato opposto del tempio. Ma sapeva anche che quella situazione la metteva in estremo imbarazzo, e non capiva le intenzioni del ragazzo che ormai era a torso nudo e la teneva stretta al muro.
 
- Tu non capisci... -
 
Continuava a ripetere lui, che piano piano iniziò ad avvicinarsi al viso di lei che iniziò a trattenere il respiro. Per qualche inspiegabile ragione, Rei non riusciva e non voleva allontanarsi, mentre lui si fermò con le labbra ad un centimetro dalle sue.
 
- Yui... -
 
Sussurrò lei inconsciamente, mentre gli occhi le si inumidirono. Lui mollò la presa e si girò di spalle per poter raccogliere la parte superiore del kimono e scuoterla per togliere la polvere.
 
- Scusami. Sono totalmente uscito di senno. Forse è meglio che me ne vada. -
 
Ma la sacerdotessa non voleva che lui se ne andasse davvero, quel contatto le aveva fatto capire cosa veramente provasse per lui e quanto lo avesse fatto sempre soffrire, pur avendo intuito che lui la amava. E anche lei lo amava, forse da sempre, ma non poteva ammetterlo nè a stessa nè a lui. Lei era una donna forte, fiera, che non poteva mostrare la sua vulnerabilità. E lo aveva sempre trattato male per allontanarlo, anche se in cuor suo, il solo pensiero di non vederlo più la uccideva.
La guerriera di Marte si avvicinò a lui e gli toccò il braccio nudo; il solo  guardare quella schiena così perfetta e virile, la mandava in subbuglio, così deglutì e a voce bassa implorò:
 
- Non te ne andare... rimani al tempio... -
 
Yuichiiro si voltò verso di lei con un sorriso dolce che le fece esplodere il cuore:
 
- Torno in camera mia, si è fatto tardi. -
 
E così dicendo, il ragazzo si diresse verso l'uscita della sala, fino a scomparire dalla vista di Rei, che rimase priva di forze a riflettere su quanto accaduto qualche minuto prima, e cercando di capire per quale motivo, Yui se ne fosse andato senza proseguire il discorso e porgendole semplicemente delle scuse. Pensò che avrebbe voluto riaprire il discorso, ma non prima di aver fatto pace nel suo cuore, doveva prima superare l'ostacolo che la rendeva così schiva all'amore, voleva trovare la forza di lasciarsi andare. Tornò al presente buttandosi alle spalle tutti i suoi pensieri e non curante di quei pochi cocci che erano rimasti per terra, si ritirò nella sua stanza silenziosamente.
 
Ami dormiva profondamente, quando Rei aprì la porta della camera, e la vide rannichiata su stessa come un bambino nel grembo della madre. Era rimasta fuori dalle coperte, e la sacerdotessa capì dalla posizione dell'amica che doveva sentir freddo, così prese un plaid per non svegliarla e glielo adagiò sul corpo.
 
- Taiki... -
 
Così sussurrò nel sonno, la ragazza dal caschetto blu, illuminata solo dalla luce delle stelle che filtrava dalla tenda. 
Rei si voltò verso l'amica, mentre si metteva il pigiama, ed Ami parlò di nuovo incosciamente:
 
- Ti prego... Taiki... Ta... -
 
Cominciò a piangere nel sonno, così la mora decise di svegliarla per non farla soffrire ulteriormente per quell'incubo.
 
- Ami... Ami svegliati... E' un sogno... Svegliati... -
 
Così, scossa leggermente da Rei, la ragazza aprì gli occhi, e con la vista appannata deglutì a fatica per poi mettere a fuoco l'immagine della sua amica:
 
- Rei... che è successo? E' finita la cena? -
 
- Sì è finita da un bel pò, sono le due di notte... Ora cerca di riprendere sonno, ho dovuto svegliarti perché stavi facendo un incubo. -
 
Le lacrime di Ami ripresero a bagnare il cuscino.
 
- In realtà non è stato solo un incubo... Tu non sai cosa mi ha chiesto Taiki stasera... -
 
E così dicendo, la guerriera di Mercurio raccontò tutto come un fiume in piena, tra un singhiozzo e l'altro.
 
- Non posso crederci, che faccia tosta! -
 
La sacerdotessa aveva alzato di poco la voce pur cercando di  non svegliare gli ospiti nelle altre camere ed era irritata nel procedere con il suo commento:
 
- Come hai potuto accettare una cosa simile? Ti rendi conto di quanto starai male a vederli insieme ogni giorno a casa tua?! - 
 
- Sì, lo sò... -
 
Rispose Ami tirando su col naso e asciugandosi con il fazzoletto rosso che le aveva dato Rei, per poi aggiungere con voce tremante:
 
- Tanto sto già male adesso, non mi cambia... -
 
La ragazza dai lunghi capelli si sdraiò nel futon accanto al suo, e senza aggiungere nulla, pensò al dolore di Ami e a quello che era successo con Yuchiiro, prima di addormentarsi mano nella mano con la sua cara amica.
 
 
Note e commenti.
 
Ed eccoci al terzo capitolo! Non so quanti di voi avessero immaginato che la richiesta di Taiki potesse essere quella di condividere casa con Ami e Ruri! Chi odia Ruri alzi la mano, ahahah! Eppure non è detto che sia una cattiva ragazza... Intanto vi anticipo che nel prossimo capitolo metterò un suo disegno, così potrete vedere il suo volto ;) In questo capitolo ho  voluto dare molto spazio a Rei, e ho deciso che in tutta la storia darò spazio anche ad altre coppie, anche se la protagonista principale rimarrà Ami. Grazie per la lettura e le recensioni ^^
A presto!
SailorMercury84.
   
 
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