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Autore: CassandraBlackZone    16/04/2013    2 recensioni
«Noioso.»
«Che?»
«I freni. Li hai tolti.»
Asia si girò verso la consolle e sbottò un sorriso. «Be’… si cambia.»
Senza girarsi, la siluriana soffocò una risata, salutò con una mano e chiuse la porta sempre dando le spalle. Di nuovo, Asia girò intorno agli innumerevoli comandi della macchina del tempo e in pochi secondi era già all’interno del vortice del tempo. Con una mano sfiorò la leva dei freni. «Dici… noioso?» con fare nostalgico, la ragazza camminò tra i corridoi del TARDIS giusto per aspettare che il suo ospite si svegliasse. Quell’ora la passò a pensare al passato.
Genere: Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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«Mamma!»
«Asia!» non appena River vide Asia entrare nella stanza, l’accolse a braccia aperte irradiando un enorme sorriso: la ragazza si gettò a capofitto sulla madre abbracciandola. «Ehi, tesoro. Così mi fai male.»
«Avevo paura che ti fosse successo qualcosa. Sono contenta di vedere che stai bene.»
L’archeologa si sciolse a sentire quelle parole e allargò ancor di più il sorriso. Prese ad accarezzare la schiena della figlia, dimenticando per un solo istante che fossero in ostaggio.
Quando anche Matt entrò, Vastra e Jenny gli si avvicinarono sorridenti. «Ben fatto, Matt. Davvero un ottimo lavoro. Per un essere umano.»
Jenny si schiarì la voce sarcastica.
«Oh, cara. Sai bene che lo dico in senso positivo.»
L’uomo cercò di sembrare risoluto e si sforzò anche lui di sorridere. Nonostante si potesse finalmente tirare un sospiro di sollievo, c’era qualcosa che disturbava terribilmente Matt: un pensiero che non smetteva di tormentarlo.
Dottore. Dottore, se mi senti rispondi. Spiegami.
Invano lui tentò di contattare il Gallifreyano – o almeno era quello che sperava di star facendo -, ma rimase deluso quando non ricevette risposta.
«Credo che ti debba ringraziare» la voce di River riportò l’uomo alla realtà che d’impulso ridacchiò
«Oh be'… non credo di aver fatto molto.»
«Invece sì.»
«No, ti giuro. Io non m- ….» senza che Matt se ne accorgesse, River gli mollò un bacio sulle labbra che lo lasciò senza parole.
«Vedi di non dirlo a mio marito» l’archeologa fece l’occhiolino sorridendo maliziosa, mentre il giovane attore arrossiva sempre di più.
«Ok… nessun problema….»
«Ehi, mamma. Quelli sono altri CBM2?.» Asia si avvicinò alla madre stringendole l’avambraccio.
Davanti alla porta principale due maestosi robot dal petto ampio e ben corazzato la bloccavano: il volto umano era impassibile e con lo sguardo perso nel vuoto.
«Sì, tesoro. Anche se sembrano piuttosto doppati… sono come quella… cosa.»
«Oh, River Song. Così mi offendi. Io ho un nome» dalla porta blu, uscì per ultima la CBM2 Sarah e subito River portò dietro la schiena Asia.
«Era per non dire altro davanti a mia figlia.»
«Oh, ma che mamma ammirevole. Alla buon’ora. E pensare che prima imprecavi di non essere una brava madre.»
«Chiudi quella bocca.»
«Ma è così.»
«Tu non sai niente di lei!»
Sarah squadrò severa Asia che rispose altrettanto. «Non ti immischiare in faccende da adulti. Ragazzina.»
«Mia madre può non essermi stata vicina, ma io sapeva quanto era impegnata a cercare mio padre.»
«Asia….»
«La scelta di mettermi da parte è stata mia. Detto questo, non incolpare la gente senza sapere come stanno le cose.»
«Hai davvero una bocca larga. E questo mi disturba» la ragazza cibernetica alzò il braccio deformandolo in una pistola laser e lo puntò su Asia, ma prima che il colpo venisse sparato una scintilla bloccò l’arma. «Ma che…?.»
Sarah si accorse della presenza di qualcosa che le causava alcune interferenze, e con la coda dell’occhio, intravide una piccola luce verde accompagnata da un ronzio assordante: girata la testa, vide Matt che le puntava un cacciavite sonico.
«Anche tu sei insistente» Matt abbassò la mano, senza rispondere alla provocazione. «Sei davvero duro. Ma allo stesso tempo stupido: Dottore.»
Jenny e Vastra guardarono stupite il corpo di Matt, mentre Asia e River rimasero a bocca aperta.
«Dottore?» ripeté River.
«Papà?» ad un tratto l’uomo si inginocchiò, quasi come se si sentisse improvvisamente debole. «Papà!»
«Asia, non avvicinarti!» la fermò subito lui.
Sarah avanzò di pochi passi rimanendo ad una distanza di sicurezza. Pur avendo percepito solo una bassa frequenza, si accorse subito che se si fosse avvicinata, l’attrezzo sarebbe stato in grado di spegnere i suoi sistemi: doveva essere cauta.
«Stai diventando fiacco, mio caro. Ormai non riesci neanche a stare in contatto con la tua cavia umana. Pessima scelta direi, difatti me lo sono chiesta un paio di volte. A cosa ti serve? Avevi tua moglie, tua figlia, le tue fedeli compagne e invece… Hai scelto una simile creatura come tuo interprete e salvatore.»
Sempre restando in silenzio, Matt abbassò lo sguardo lasciando che Sarah ridesse soddisfatta. «Povero vecchio Signore del Tempo. Sei pietoso.»
«Non… lo sa.»
«Come dici?»
«Dice… che può essere stato un caso o forse no. Dice che era previsto o forse no.»
Sarah arcuò un sopracciglio «Non ha senso.»
«Il fiume, Sarah.»
La ragazza s’irrigidì di punto in bianco
«Ricordi il fiume? Era… davvero stupendo, vero?»
Lei scosse la testa negando «Sta zitto….»
«Che mi dici dei pesci? Loro… sai perché brillavano sotto la luce del sole?»
«Silenzio!.» In preda all’ira, Sarah tramutò il braccio da pistola laser a semplice pistola a pallottole di piccolo calibro.
«Attento Matt!» lo avvertì Asia a gran voce.
L’uomo non riusciva a rialzarsi, era ancora bloccato e un gran mal di testa gli pulsava sulle tempie sempre più forte.
«No!.» Prima che la CBM2 premette il grilletto, River si mise davanti a Matt per fargli da scudo: lo sparo rimbombò nell’enorme stanza e calò il silenzio.
«River…»
«Mam…ma.»
La donna vacillò avanti indietro per poi cadere tra le braccia di Matt. Un brivido di freddo percorse la schiena dell’uomo, non appena le sue mani toccarono qualcosa di viscoso e caldo. Portata la mano davanti al viso, iniziò a tremare. Era ricoperta di sangue.
«River!»
«Mamma!.»
«Stai… indietro!» L’archeologa prese dalla cintura una delle due pistole e la puntò su Asia che si bloccò con le lacrime agli occhi.
«Mamma?... Che fai?»
Prendendo avide boccate d’aria, la donna girò la testa verso Vastra e Jenny «È… il momento… Vastra.»
Cercando di evitare di guardare l’amica ferita, la siluriana e Jenny presero i loro palmari e vi cliccarono un bottone: autodistruzione.
Dopo una serie di spasmi, i corpi delle due enormi guardie vennero attraversate da una scarica elettrica e si disattivarono cadendo di lato. Con un altro bottone, abbassarono le difese e finalmente le porte di aprirono facendo però scattare anche un allarme frastornante.
«Ricordate… la strada?» chiese a fatica River.
«Sì, non ti preoccupare. Matt, devi venire con noi.»
«No…»
Vastra si avvicinò all’uomo tirandolo su per un braccio.«Se non riesci a camminare, ti teniamo noi.»
«No!» Matt non voleva lasciare River. Qualcosa dentro di lui si era rotto. Non sapeva se fosse proprio lui ha sentire quel dolore oppure il Dottore, ma sapeva che faceva davvero male. No, non voleva lasciarla. «Io… non ti lascio qui.»
«Oh… dolcezza» con uno sforzo innato, River tirò su l’altra mano e asciugò le lacrime del giovane attore che con la voce rotta dai singhiozzi ripeteva di continuo due parole.
«Mi… dispiace…Mi dispiace!»
«Stai tranquillo» sorrise. «Tu… tornerai… lo so… e io sarò qui.»
«River…»
«Matt! Stanno per arrivare.»
«Dimmi River… Che cosa devo fare? Sono qui e va bene. Ma cosa devo fare?.»
«Lei… te lo dirà… fidati. Ora va.»
Controvoglia, Matt lasciò sul pavimento l’archeologa e con l’aiuto di Vastra e Jenny lasciò la stanza tra lacrime e lamenti: ormai sfinita, la donna lasciò cadere il braccio e Asia poté avvicinarsi.
«Mamma… ti prego… resisti… rigenerati!.»
La ragazza non sapeva cosa fare. Era terrorizzata nel vedere sua madre diventare sempre più pallida e la macchia di sangue diventare sempre più grande sul pavimento. «Mamma… per favore!»
«Tesoro… sai che non mi è possibile…»
«Ma… hai resistito per due cento anni. Per restare con papà… vuol dire che puoi farlo!»
«Quello stupido… di tuo padre… ha mille assi nella manica… Ha fatto in modo che potessi restare con lui… ma non mi ha detto se posso rigenerarmi ancora…»
«Mamma!»
«Oh, che scenetta commovente» Sarah prese a gironzolare attorno ad Asia e River con le braccia conserte, godendosi la scena sogghignando sotto i baffi. «La povera Dottoressa allora non può rigenerarsi?»
«Sta zitta... tu devi stare zitta!» urlò a denti stretti Asia.
«Perché dovrei? Ho lasciato andare anche i vostri patetici amici perché so benissimo che non faranno niente. Lasciami godere la morte di tua madre.»
Asia appoggiò due dita sulla gola della madre: le pulsazioni stavano rallentando. «Le pulsazioni… no, mamma!»
«Asia… volevo solo dirti che… sei davvero fantastica. Se mai dovessi prendere marito… cerca qualcuno di più intelligente di tuo padre.»
«Ti prego… non dire così! Giuro che se no ti schiaffeggio!»
La ragazza strinse con forza la mano ormai fredda di River. Quest’ultima sorrideva dolcemente alla figlia accarezzandole i capelli. All’improvviso, alla donna ritornarono alla mente alcuni momenti della sua vita, ovviamente tralasciando quelli terribili, passati a pensare di uccidere il Dottore: l’uomo di cui non credeva di innamorarsi. Ripensò ai giorni passati con sua madre da bambina, al suo primo incontro con il Dottore nell’ufficio di Hitler, al suo primo bacio falso e al suo primo vero bacio. Ai suoi incontri con il Dottore mai nel momento giusto, al suo amore per lui che cresceva di volta in volta e al suo inaspettato ma desiderato matrimonio con lui. Come un vecchio film dei ricordi, passavano veloci tutti quei bei momenti passati con il suo unico vero amore e con la sua amata figlia Asia. La sua unica piccola Asia.
«Penny lanciato… Penny caduto.»
La mano di River scivolò sulla spalla di Asia per finire sul pavimento di metallo. Lentamente i suoi occhi si chiusero e le labbra si incresparono in un sorriso: di nuovo Asia provò le pulsazioni.
Silenzio.
«Mamma… Mamma!.» Fuori di sé, Asia percosse più volte il corpo della madre chiamandola a gran voce, ma fu tutto inutile. Il corpo era inerme in mezzo ad una pozza di sangue. La ragazza si accucciò a fianco al corpo e affondò il viso nelle ginocchia singhiozzando.
«Mamma….»
«Oh, non era così che doveva andare» sbuffando Sarah si avvicinò a River contemplandone il corpo e lo scannerizzò velocemente cercando eventuali segni vitali. con le mani dietro la schiena, si abbassò all’altezza di Asia per sussurrarle all’orecchio. «Pare che sia davvero morta. Non c’è bisogno di nasconderlo. Ok che è senza vita, ma io sono quasi sicura che tu sei in grado di farlo. Di riportarla in vita.»
Lentamente Asia alzò la testa con gli occhi ancora lucidi e fissi sul corpo. «Mamma…»
«Sì. Tua madre è morta, ma come ho detto tu puoi riportarla in vita. Tu hai il potere.»
«Mamma…» una spessa luce giallo-oro avvolse le mani della ragazza.
L’intensità di quella luce era così forte che Sarah dovette assottigliare gli occhi se non anche coprirli con una mano, ma allo stesso tempo la CBM2 sorrideva soddisfatta. «Sì, bene così. So che lo puoi fare.»
Con decisione Asia poggiò le mani sul petto di River. L’intero corpo della donna venne subito avvolto dalla stessa luce. Un vortice di energia prese a circolare nell’intera stanza, la ragazza urlò intensificando ancor di più il vortice e i suoi occhi da verde brillarono d’oro. «Mamma!»
Il colore biancastro della pelle della donna riprese il suo bel colore roseo, il sangue sul pavimento si riassorbì e un pezzo di metallo uscì dal petto così velocemente che si conficcò in una parete: River aprì gli occhi e si rialzò di scatto respirando a fatica.
Asia lasciò la prese e con lei anche il flusso di energia cessò. La ragazza si sentì impotente e con gli occhi che le bruciavano.
«Asia?» al richiamo, Asia si voltò e non poté fare a meno di piangere di nuovo, ma questa volta per la felicità: sua madre era lì, davanti a lei senza neanche una macchia di sangue che la fissava sbigottita. «Asia… dimmi subito che cosa hai fatto.»
Asia cercò di riprendere il controllo e di respirare lentamente. Ancora tremava e sentiva il corpo stranamente caldo, come se qualcosa stesse fluendo al suo interno. «Io…  non sapevo che fare… eri lì. Eri morta… perciò…»
River guardò il pavimento e sgranò gli occhi ricordandosi. Fissò dritta negli occhi la figlia posando le mani sulle sue spalle. «Asia. Non avresti dovuto farlo. Hai idea di quello che hai fatto?»
«Io… ti ho salvata…»
«Ma facendo così hai sprecato tutte le tue rigenerazioni! Quell’energia è troppo preziosa, avresti dovuto conser-….» La donna sentì le sue mani stranamente calde, quasi roventi e così se le portò velocemente al petto: una terribile sensazione la portò a preoccuparsi per sua figlia. «Ma tu… scotti.»
Asia si toccò le spalle e ritrasse subito le mani. Aveva ragione. Era bollente. «Io… non capisco….»
«Io invece sì.»
River caricò la sua pistola laser e la puntò a Sarah, che pareva del tutto calma. «Tu. Che hai fatto a mia figlia?»
«Io? Non ho fatto assolutamente niente.Vero Rey?»
Dalla porta d’ingresso entrò Rey, subordinato e amico della CBM2 con in mano il suo solito tablet virtuale. «Sì, posso confermarlo io. Sono un medico.»
La donna raccolse l’altra pistola sul pavimento «Allora spiegati o ti faccio un buco in fronte.»
«Ti prego di stare calma. Magari sono uno a cui piace vivisezionare i corpi, ma ti giuro! Solo quelli morti.»
«Non mi interessano i tuoi hobby! Spiegami che succede a mia figlia!»
Senza perdersi in chiacchiere, il ragazzo fece scivolare le sue dita sullo schermo e con un semplice clic, un ologramma virtuale mostrò a tutti i presenti la riproduzione di corpo: era quello di Asia.
Pareva tutto normale. I due cuori e tutti gli altri organi vitali erano al loro posto, ma solo qualcosa fece allarmare River: All’interno delle vene, dei muscoli e persino nel cervello fluiva una grande quantità di energia rigenerativa. Una quantità che lei non aveva mai visto.
«Oh, santo cielo…»
«Già. Non trovi che sia grandioso? Devo ammettere che il tuo caro maritino ha avuto un idea straordinaria per bloccare tutta questa fantastica energia.»
«Bloccare? Che cosa intendi?»
«Oh, non lo sai? Già, perché lui lo ha fatto proprio la notte che vi lasciò. Immagino che neanche la piccola Asia se lo ricordi.»
«Rispondi alla mia domanda. Cosa significa bloccato?!»
«Tu sai la storia dei Signori del Tempo, giusto? Be', anche io. Mi sono documentata un po’ su di loro. So che fin da quando sono piccoli, più o meno verso gli otto anni, vengono esposti a lungo a fissare il così detto Vortice del Tempo. Non è così?»
La donna annuì, tenendo sempre la pistola su Sarah.
«A quanto ne so io, la piccola Asia fin da quando era dentro di te è stata esposta al Vortice. Vero?»
Di nuovo River annuì, stavolta un po’ confusa.
«Bene. Allora lascia che ti dica una cosa. È stato un grave errore e questo anche tuo marito lo aveva capito, anche se dopo sei anni.»
«Che cosa intendi?»
«Il tuo caso è stato ben diverso, River Song. Melody Pond. Tu sei nata fortunatamente mesi dopo il viaggio di tua madre nel TARDIS, ma Asia è nata poco dopo il vostro atterraggio.»
«Come fate a saperlo?»
«È da molto che vi osserviamo. E sappiamo quasi tutto su di voi, ma ad ogni modo veniamo al dunque: vuoi sapere che cos’è tua figlia?»
River con la coda degli occhi vide Asia che continuava ad accarezzarsi le braccia spaventata. «Sì.»
La ragazza cibernetica allargò un sorriso. «Mia cara River, hai davanti a te una vera è propria bomba vivente.»
L’archeologa guardò allarmata la figlia che lo era altrettanto. Entrambe non potevano credere alle loro orecchie. «Cosa? Che vuoi dire per bomba?!»
«I primi sintomi fortunatamente pare che non si notassero un granché ma circa sei anni dopo, si potevano notare delle piccole anomalie nel suo organismo che non impressionarono solo noi, ma anche il Dottore. E così, deciso a salvare la sua amata figlioletta, ha fatto in modo che bloccasse almeno un po’ il flusso della sua energia lasciandone fluire solo una piccola parte giusto per far credere che fosse tutto a posto. Ma fra poco, lei rilascerà tutta questa energia. Proprio come volevamo.»
«Come lo avrebbe bloccato?»
«Questo non lo so. Sarà uno dei milioni trabocchetti dei Signori del Tempo, ma sfortunatamente ha un tempo limitato.»
«Che cosa vi serve? Perché volete mia figlia?!»
«Oh, ma quanto siamo impazienti.» Sarah si avvicinò ad Asia.
«Stai lontana da lei!»
«Stai tranquilla, River. Voglio solo dire due piccole parole ad Asia. Tutto qui.»
Gli occhi verdi della ragazza s’insidiarono in quelli della quattordicenne tremante. «Avete dormito un bel po’ e così avete perso la cognizione del tempo» senza esitazione Sarah diede un buffetto sulla testa di Asia. «Il limite di cui parlavo è che il tuo caro papà ti ha bloccato il flusso di energia fino a quando non fossi diventata per così dire… una ragazza abbastanza grande per gestirlo.»
La CBM2 controllò l’orologio sullo schermo virtuale di Rey ancora in funzione: segnava le 00:00.
Sarah sorrise quando vide il flusso dell’energia che pian piano si espandeva in tutto il corpo. «Bene Asia, sono felice di dirti: buon quindicesimo compleanno.»
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: hm… ho paura di essermi dilungata troppo nel dialogo finale… e molto probabilmente molti passaggi non sono chiari… spero però che si capisca!
Di nuovo ho voluto mettere una scena da batti cuore ( o almeno è così che mi sono sentita mentre scrivevo XD )
Gazie per aver letto questo capitolo!! :)
Ciaooo
 
 
Cassandra
   
 
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