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Autore: weretogether    16/04/2013    6 recensioni
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
---
Hai mai amato qualcuno così tanto da non riuscire a liberarti del suo ricordo? Kristen si. Kristen ci vive col ricordo di lei e Justin felici, ma quello che ancora non sa è che presto non sarà più solo un ricordo. A quanto pare il passato è deciso a tornare, ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi, ma che sia un bene o un male questo ancora nessuno lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3.
''teardrops or smiles?''


Era già un’ora e mezza che aspettavamo che ci portassero ciò che avevamo ordinato. Da quanto avevo capito questa ‘cena di quartiere’ era dovuta all’arrivo di Justin. Le cose andavano di male in peggio, insomma.
Se l’avessi saputo prima non mi sarei nemmeno preparata e me ne sarei stata sul divano a mangiare gelato per il resto della serata.
Per mia fortuna Justin era impegnato a raccontare ai vicini, donne e uomini che andavano dai cinquanta ai sessant’anni, dell’estate passata in Inghilterra, Susan e i suoi genitori erano di Londra ed era stata una loro idea portarsi Justin per i tre mesi d’estate. Pensavo ci rimanessero per sempre, e invece erano tornati.
Delle volte Justin mi mandava delle occhiate, ma io facevo finta di niente e parlavo con Ronnie, la figlia di una dei vicini, aveva un anno più di me.
 
Stavamo fuori quando Ronnie iniziò quel tanto odiato ma frequente argomento, Justin.
-ma tu e Justin non stavate insieme?- chiese lei per poi accendersi una sigaretta.
-stavamo.- dissi io facendole intendere che mi aveva lasciato lui.
-che bastardo.- disse dopo aver buttato fuori dal suo corpo del fumo.
-già, che bastardo.- dissi più a me che a lei.
-ti ha lasciato per quella con cui sta ora?-
-si. un giorno è arrivato e mi ha detto ‘scusa, ma non possiamo stare più insieme’ e, senza darmi un motivo valido per cui le nostre strade dovevano dividersi, se ne andò.- dissi io mentre cercavo di bloccare le lacrime.
-non devi soffrire, Kristen. i ragazzi vanno e vengono, lui è stato uno stronzo e non devi permettergli di farti smettere di vivere.- disse. Lei si che mi capiva. Ma parlava per esperienza o aveva solo provato a indovinare? La curiosità fu così tanta che glielo chiesi.
-parli per esperienza?- le chiesi io imbarazzata. Non mi piaceva farmi i fatti degli altri, ma ci conoscevamo praticamente da quando eravamo appena nate e, anche se non eravamo mai state veramente legate, parlavamo spesso.
-si.- disse.- anche io sono stata lasciata per un’altra.- concluse. Sentivo anche nel suo tono di voce quella malinconia che da ormai cinque mesi popolava il mio di tono di voce.
Stessa tristezza e stesso dolore. Perché non eravamo diventate migliore amiche? E magari potevamo anche piangere insieme.
-quanto tempo fa è successo?-
-a dicembre sono stati due anni-
Due anni? Lei stava così da due anni? Come faceva a sopportare tutto questo dolore? Come faceva a portarsi dietro, giorno dopo giorno, questo dolore che si portava via anche l’anima?
Mi trattenni dallo spalancare gli occhi e gridare ‘due anni?’, ma ero stupita, e non poco. Quella ragazza doveva essere incredibilmente forte.
-Ronnie, i ragazzi vanno e vengono. lui è stato uno stronzo e non devi permettergli di farti smettere di vivere.- dissi ripetendo le sue stesse parole.
Lei improvvisamente scoppiò in lacrime, stava crollando, lo leggevo nei suoi occhi.
-Kristen, io non ce la faccio più. sono due anni che va avanti così, due anni che non sorrido, due anni che non sono felice. lui se ne è andato e io spero ancora che possa arrivare da un giorno all’altro e possa rendersi conto che lasciarmi è stato un’enorme sbaglio. lui si è fatto una vita senza me, per me invece non c’è vita senza lui. evidentemente non ero abbastanza.- disse tenendosi la testa con le mani e lasciando che le lacrime bagnassero il suo bellissimo vestito blu.
-ehi, ehi, ehi.- dissi abbracciandola.- Ronnie, non fare così. lui è stato uno stronzo, un emerito stronzo, ma questo non vuol dire che sei stata tu a sbagliare o che c’è qualcosa in te che non va, questo significa che lui non ti meritava e che tu hai bisogno di molto di più. so quanto dolore si prova, so quanto ci si sta male, e parla una che piange giorno e notte per uno che non ha versato nemmeno mezza lacrima per me, ma non puoi farti abbattere così. sono passati due anni e devi tornare a vivere. so quanto possa essere difficile e non posso assicurarti che sarà facile, ma le cose andranno meglio.- dissi stringendola ancora più forte. Le sue lacrime avevano bagnato anche il mio di vestito ed era come se in quel momento fossi io a piangere. -andrà tutto bene, te lo prometto.- dissi infine.
Lei alzò lo sguardo, ovviamente imbarazzata e si asciugò le lacrime.
-scusami, io non volevo, ma non ce l’ho fatta.- disse lei per scusarsi.
-non devi scusarti, so cosa si prova.-
-torno dentro, vieni?- mi chiese.
-no, va pure, ti raggiungo subito dopo.- dissi. Posai lo sguardo sulla strada e subito dopo sentii la porta richiudersi.
-che aveva Ronnie?- sentii una voce fin troppo familiare e un nodo mi si formò nello stomaco.
Non risposi, perché voleva parlarmi? Perché voleva far si che mi illudessi un’altra volta? A cosa sarebbe servito?
-puoi smettere di fare la bambina e rispondermi?-
Ora ero pure io la bambina, bene.
-Kristen, vuoi smetterla per una cazzo di volta e darmi retta?- disse alzando di poco il tono di voce.
-cosa vuoi ancora da me? puoi dirmi una volta per tutte cosa vuoi da me? perché io non lo capisco. mi hai lasciata sola, te ne sei andato, ora torni e vuoi anche parlarmi?-
-voglio solo essere tuo amico. mi dispiace per quello che ho fatto, ma preferivo dirti la verità subito. non volevo illuderti.-
Ah, ora voleva essere mio amico? Ma che gli prendeva? Londra gli aveva fottuto il cervello e gli aveva messo in testa un criceto?
-sei serio? no, perché se sei serio ti consiglio di far svegliare il cricetino che hai in testa.-
-perché?- disse scoppiando a ridere. Ora rideva anche? Cos’è, avevo scritto in fronte ‘sono una cogliona, deridetemi’?
-ma ragioni col culo?- io e la mia finezza. Si, ero molto simpatica. –io l’ho detto che Londra ti ha fottuto, e alla grande.- sbottai.
-sei sempre la solita.- disse continuando a ridere. Cosa si era fumato?
-Justin, sai che è illegale fare uso di droghe?- dissi restando impassibile.
-eddai, smettila di fare la seria e ridi.- disse ridendo. Come faceva a sapere che stavo trattenendo la risata? Ero così prevedibile?
Scoppiai in una fragorosa risata e, nonostante facesse uno strano effetto, risi di gusto. Era strano ridere, soprattutto mentre c’era Justin accanto a me. –sono così prevedibile?- chiesi ridendo.
-no, è solo che ho imparato a conoscerti.- disse ridendo.
D’un tratto calò il silenzio tra noi due e, quella confidenza tornata dopo mesi, era ormai sparita. Lui si era accorto solo dopo di ciò che aveva detto e io avevo smesso all’istante di ridere.
Era sempre così, il passato bussa alla porta, tu non apri e fa finta d’essere andato via, ma dopo un po’ di pace non bussa alla porta, suona direttamente.
-scusa, non volevo..- disse Justin rompendo quel silenzio.
-no, non ti preoccupare.- perché tornavo a fare la gentile con lui? Lui non meritava belle frasi, né gentilezza. Lui era uno stronzo e doveva essere trattato come tale.
-allora, come va?- disse cambiando argomento. Eravamo già passati alla modalità ‘ex ma amici’?
-bene.- mentii, ma sapevo ci avrebbe creduto. Lui credeva sempre a tutto, o forse semplicemente non aveva voglia di scomodarsi ad aiutare qualcuno.
-dici sul serio?- chiese stupito.
-si.- risposi.
-wow.- fece un urletto.- avrei scommesso che non saresti riuscita a superare questa storia.- disse quasi fosse stupido.
L’impulso di rispondere ‘e facevi bene, avresti vinto’.
 -e quanto avresti scommesso?-dissi per spezzare l’atmosfera elettrica che si era venuta a creare tra noi due.
-mmm..- fece finta di pensare.- tutto.- rispose subito dopo.
-wow, allora saresti ricco ora!- dissi per poi tapparmi la bocca.
-cosa?- chiese lui evidentemente confuso.
-no, niente, era per dire.- e vaffanculo al ‘era per dire’, ‘era per dire’ un corno, ero seria io!
Justin stava per rispondere quando la porta del ristorante si aprii e la voce di mio papà ruppe la bolla in cui eravamo intrappolati io e Justin.
-ragazzi, stanno servendo.- disse per avvisarci.
Io mi alzai di scatto e, dopo che anche Justin si alzò, entrammo.
Era strano come sembrasse tutto come prima, strano come una sola chiacchierata avesse fatto si che diventassimo quasi come degli amici. Ma questo non significava che il mio odio per lui era sparito, no, solo che nella mia scaletta, che andava dall’uno al dieci, il mio odio per lui era passato dal 10% al 9,99%. Facevamo progressi, insomma.
Prendemmo posto e portarono ciò che avevamo ordinato.
 
Era già mezzanotte passata e di tornare a casa non se ne parlava. Quelle donne erano sconvolgenti, delle pettegole sconvolgenti. Non smettevano un attimo di parlare e io e Nathan, per passare tempo, ci sfidavamo a ‘fruit ninja’. Non male.
-andiamo fuori?- chiese d’un tratto Ronnie.
Alzai lo sguardo verso di lei e annuii col capo.
-uffa, ma stavo vincendo!- esclamò Nathan.
-ecco, appunto.- gli feci la linguaccia e mi beccai l’occhiataccia di mia mamma. Che c’era di male? Non potevo essere bambina anch’io?
-ma con Justin?- chiese Ronnie curiosa quando fummo fuori.
-con Justin cosa?- dissi non capendo.
-non eri arrabbiata con lui?-
-si, lo sono ancora.-
-cosa ti ha detto prima?- disse come se fosse in cerca di scoop.
-niente. abbiamo riso e basta, come i vecchi tempi.- dissi con un filo di malinconia pensando a quando stavo con Justin. Odiavo, insieme a tutte le altre cose, quel mio tratto. Perché dovevo ricollegare ogni cosa a Justin? Perché dovevo necessariamente essere triste? Era come se ce la mettessi tutta per non essere felice, come se mi piacesse soffrire.
-sei fortunata e non sai quanto,- disse lei come se stesse pensando.
-fortunata? per quale motivo?  lui è tornato e questa non potrebbe descriversi una fortuna. non riesco a vederlo, né a guardarlo negli occhi. ricascherei di nuovo in quella trappola e, per ora, è l’ultima cosa di cui ho bisogno.- dissi arrabbiata.
-vuole essere tuo amico.- esclamò lei.
-no che non vuole, e anche se lo volesse, beh, mi dispiace per lui, io non voglio.- come potevo essere amica della causa di tutto il mio dolore? Eppure, per quanto fosse difficile per me ammetterlo, c’era una parte di me che lo voleva. Voleva tornare a stargli vicina, ma sarebbe stato uno sbaglio, un enorme sbaglio. Sapevo che se fossi diventata sua amica poi non mi sarebbe bastato più.
Ci fu una breve pausa di silenzio, poi si sentì un clacson e una macchina parcheggiò davanti al locale.
Una rossa alta e slanciata scese dalla macchina fermatasi poco prima e mi resi subito conto di chi si trattasse.
Poco dopo la porta si aprì e Justin uscì fuori dal locale e si diresse verso la macchina dove stava appoggiata la ragazza.
Sentii un nodo in gola e una stretta allo stomaco. Solo quando le loro labbra si toccarono capii cosa stesse succedendo. Quella scena era un tuffo al cuore e sentivo che il mondo mi stava crollando addosso.
Si scambiarono ancora qualche bacio, poi lui le diede un colpetto sul sedere e insieme entrarono in macchina. Lui guidava, lei lo guardava.
Sentii le lacrime bruciare sul volto e non potei far a meno di poggiare la testa sulle ginocchia.
Prima che tutto accadesse i miei occhi incontrarono quelli di Justin, ma quelli non erano i miei occhi, quello era il mix di dolore, rabbia, nervoso e tristezza che aveva preso il sopravvento su di me da ormai troppo tempo.
Lui era felice. Perché non potevo esserlo anche io?
 
‘dolore o felicità. sta a te scegliere. preferisci una lacrima a un sorriso o un sorriso a una lacrima?’


**
 

Ecco qui il capitolo 3. Tempi record (?).
Okay, da premettere che scrivo questi capitoli quando ho voglia di espimere le mie emozioni. 
Scrivere è il mio modo di esprimermi.
In ogni caso, spero vi piaccia, ce la sto mettendo tutta per cercare di fare dei bei capitoli e, anche se non sono lunghissimi, non troppo corti.
Spero in una vostra recensione e volevo ringraziare le poche ragazze che hanno letto i capitoli, e ovviamente anche quelle che l'hanno recensito.
Per quanto vi possa sembrare banale, ci tengo tantissimo alle recensioni. Quando scrivo ci metto tutta me stessa e mi fa piacere leggere ciò che le persone pensano di ciò che scrivo e di come lo scrivo ( ovviamente anche se sono critiche ).

Alla prossima, baci, weretogether ♥

  
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