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Autore: M_Wonnie    16/04/2013    6 recensioni
Imprigionò YunSo in un angolo del camerino con le braccia.
-Ti sto portando alla tua nuova vita-
Le soffiò a pochi centimetri dalle labbra carnose.
Sorrise vedendo le pupille di lei dilatarsi.
Due secondi dopo l'aveva colpita dietro il collo con un colpo secco che le fece perdere i sensi.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1-1^ War arriva al galoppo del suo destriero (in realtà e solo un pony... >.>       ma è un bel pony *^*) argentato
sono riuscita a scrivere questo capitolo abbastanza velocemente il che mi rende fiera di me stessa
*me gongola da sola :3*
spero che la storia cominci un po' ad interessarvi e a piacervi ^^
*si inchina*
ci vediamo in fondo

M_Wonnie






Crossfire





1^ War



-Finalmente ti sei svegliata-
Quella voce mi colse totalmente di sorpresa e il mio corpo reagì di conseguenza, anche se troppo velocemente per i miei gusti.
Prima ancora che riuscissi a realizzarlo mi ero catapultata giù dal lettino e con questo mi stavo proteggendo.
Ok...
Qualcosa era decisamente fuori posto.
-Calmati YunSo-
Non ero ancora riuscita ad identificare la fonte di quella voce.
Sentivo il cuore battere nel mio petto come se volesse scavarsi una via di fuga.
Uscii dal mio scarsissimo riparo e finalmente incrociai lo sguardo con la proprietaria di quella voce.
Una giovane donna dai tratti squisitamente femminili stava trafficando con delle siringhe e degli strani liquidi, l'immagine di una strega attraversò la mia mente e mi ritrovai a ridacchiare.
La donna mi fulminò con lo sguardo lanciandomi un'occhiata di disgusto che le deformò quei delicati tratti.
Qualcosa dentro di me si mosse e cominciò a ringhiare.
-Ti ho detto di calmarti! Nessuno vuole farti del male-
Certo il suo tono non mi aiutava affatto.
Sentivo la pelle pizzicare in alcuni punti e vidi la donna arretrare di un passo.
Registrai il suo comportamento e sentivo che aveva paura... Paura di me.
-Non scatenare i tuoi poteri per favore...- cercò di sorridere -Non riesci ancora a controllarli bene... Io sono Anna, mi hanno chiesto di occuparmi di te-
-Quali poteri?- chiesi subito -E perché mi trovò in questa specie di...-
-Laboratorio?-
Concluse Anna per me.
Annuii accorgendomi delle telecamere fissate al soffitto, seguivano ogni mio movimento.
-Il tuo DNA non è come quello dei normali esseri umani, ci sono alcune differenze che portano il manifestarsi di questi poteri che noi chiamiamo Gifts-
Alzai un sopracciglio e lei aspettò che assimilassi l'idea.
-E ti trovi qui perché se non vi aiutiamo a liberare questi poteri, al momento della loro completa manifestazione, vi annienterebbero e fareste del male alle persone che vi stanno attorno in quel momento-
Ci fu un momento di silenzio dove entrambe sembravamo pensare a qualcosa.
-Siamo così potenti?-
Chiesi scettica.
-Non tutti...- ammise lei -Ma alcuni lo sono a livelli inimmaginabili-
Mi guardò fissandomi intensamente.
-E crediamo che tu sia uno di questi-
Aggiunse tutto d'un fiato aspettando una mia reazione che non ci fu.
-La cosa non ti sconvolge?-
-Dovrebbe?- chiesi -Se sono qui un motivo ci sarà e a questo punto se sono potente o meno non mi interessa-
Rimase sorpresa della mia risposta.
-Ho un'altra domanda...-
Mi guardò curiosa.
-Che cosa ne è stato della mia vita?-
La donna sospirò mettendosi seduta.
-È stata cancellata la memoria a tutti quelli che ti conoscevano- sobbalzai -E a te il ricordo dei genitori e delle persone più strette-
-Mi avete privato dell'amore della mia famiglia e dei miei amici!! Senza neanche chiedermelo?!?-
Ringhiai a denti stretti avvicinandomi minacciosa.
Poi mi bloccai mentre Anna tremava.
Vidi il mio riflesso in uno specchio che si trovava poco lontano.
Il mio corpo era coperto di tatuaggi sorprendenti, ecco cos'era quel pizzicore... E gli occhi brillavano bianchi e ipnotici.
Avvicinai una mano alla mia faccia per essere sicura che quel riflesso fosse veramente il mio ma prima che lo potessi fare qualcuno mi strattonò da dietro.
Reagii forse ancora più velocemente di quando avevo sentito la voce di Anna per la prima volta.
Ruotai il corpo e mi liberai dalla stretta sul polso piegando il braccio dietro alla schiena dell'uomo che mi aveva attaccata.
Ne arrivarono altri due mentre quello sotto di me si lamentava dal dolore.
-Fermi!!- urlò la donna -Non fatela agitare ancora di più!-
Tutti arretrarono di qualche passo e io lasciai andare il povero Cristo che mi era capitato tra le mani.
Mentirei se dicessi che non ero rimasta sorpresa e affascinata da quello che potevo fare.
-YunSo ascoltami- mi voltai verso di lei -Da domani inizierai un corso di formazione che risponderà a tutte le tue domande, starai al laboratorio per due settimane, dopodiché se vorrai andartene e ti riterremo pronta, potrai tornare ad una vita normale-
La guardai in cagnesco mentre i tre uomini si facevano di nuovo avanti.
Un movimenti della mano di Anna li riportò al loro posto.
A quanto pare non potevo ancora andarmene... Rilassai i muscoli e sentii sparire i tatuaggi dal mio corpo.
-Accompagnatela nella sua stanza... Troverai una pianta dell'edificio e gli orari delle lezioni che dovrai seguire-
-Devo tornare a scuola quindi...-
Borbottai scontenta e Anna ridacchiò.
-Dovrai finire anche gli studi normali una volta che tornirai alla civiltà-
-Aish...!-



Alla fine solo uno di loro fu la mia scorta.
Stavamo attraversando un lungo corridoio finestrato che dava sulla foresta tutto intorno al laboratorio, il sole inondava tutto di luce che si rifletteva sul bianco immacolato delle pareti.
Un suono strano mi distolse dai pensieri.
Era come il suono di un tamburo, però era come sentirlo attraverso una parete.
Mi concentrai per individuare la fonte e la trovai nell'uomo che avevo di fronte.
Sentivo il battito del suo cuore accelerare ad ogni passo.
E già il fatto che quell'uomo grande e grosso avesse paura di me era strano...
Ma che riuscissi a sentire, ad un metro e mezzo di distanza, il sangue che gli pompava nel petto era addirittura eccezionale.
Sorrisi.
-Hai già paura di me in questo modo...?-
Chiesi con voce melliflua rivolgendomi alla mia scorta.
Vidi la sua schiena irrigidirsi per un istante.
Si voltò un attimo lanciandomi un'occhiata senza smettere di camminare, ma non mi rispose.
Sorrisi ancora mentre il battito del suo cuore cambiava di nuovo il suo ritmo, questa volta doveva essere imbarazzato.
Mi accompagnò fino ad una porta anonima dove attaccata ad essa c'era un altrettanto anonimo numero 120.
La mia scorta si dileguò senza emettere un suono, evidentemente era impaziente di allontanarsi dalla sottoscritta.
Posai una mano sulla maniglia per aprire la parta e dopo un sonoro "crack!" mi accorsi che si era rotta e mi era rimasta in mano.
La guardai sconcertata.
-Aish...!-
Imprecai a denti stretti.
In quel momento però non avevo nessunissima voglia di chiamare qualcuno e farla sistemare, volevo solo trovare il letto e dormire finché ne avessi avuto la possibilità.
Detti una veloce occhiata all'interno.
Pareti bianche, mobili bianchi... Tutto di un fottutissimo bianco candido.
Ma chi diavolo era l'arredatore in quel posto?
Trovai il letto e indovinate di che colore erano le lenzuola...?
Dai che siete delle personcine intelligenti e ce la fate.
...
Esatto... Erano così bianche che sembravano splendere di luce propria.
Quel posto mi dava già sui nervi e ci ero dentro solo da due ore, passare due settimane la dentro mi avrebbe portato alla pazzia.
Scrollai la testa cercando di scacciare anche quei pensieri.
Mi lasciai cadere sul letto vestita di quella tuta anonima e grigia, già, niente bianco almeno per questa, che mi aveva dato Anna prima di uscire.
Chiusi gli occhi e sprofondai nel buio del regno di Morfeo.



Il martellare sulla porta della mia stanza mi svegliò di soprassalto.
Mi ci vollero alcuni minuti per riorganizzare le idee e mettere a fuoco la situazione ma durante quel lasso di tempo il rumore insistente non cessò un attimo.
Aprii la porta scazzata.
-Sei in ritardo per la tua prima lezione-
Anna mi stava davanti con le mani sui fianchi.
La sera prima non mi ero neanche preoccupata di guardare l'orario...
Che palle...
Sbuffai, gesto che non piacque per niente alla donna.
-Non puoi iniziare in questo modo-
Mi disse lei.
-Sono solo stanca... Credo che sia normale dopo quello che è successo alla mia vita, non crede?-
Risposi in tono di sfida.
Sembrò non farci caso e spostò la sua attenzione su altro.
-Che cos'è successo alla maniglia della porta?-
Solo a me sembrava una domanda scontata?
-L'ho rotta-
Risposi con un'alzata di spalle.
Continuò ad osservare la maniglia che teneva in mano come se questa le potesse svelarle dei segreti arcani.
-Forza preparati, ti accompagno io a lezione-
Avrei voluto risponderle di nuovo a tono ma decisi di rinunciare dato che altrimenti saremmo andate avanti all'infinito.
Mi feci una doccia veloce e indossai il cambio d'abiti che era ripiegato sulla sedia della scrivania.
-Dove sono le mie cose?-
-Come scusa?-
Nessuno le aveva insegnato che non si rispondeva ad una domanda con un'altra domanda...?
-Avevo una vita prima di finire in questo posto, dov'è finita tutta la mia roba? Vestiti, libri, cd e tutto il resto...-
La vidi esitare.
-Corri troppo-
Rispose secca.
-Forse siete voi troppo lenti per i miei gusti-
Ringhiai.
Subito un uomo ancora più nerboruto di quello che mi aveva scortata ieri si fece avanti.
Era rimasto fuori nel caso avessi perso il controllo e infatti teneva in mano un fucile molto simile a quelli che si usavano per sedare gli animali.
Storsi la bocca.
Perché non mi ero accorta della sua presenza?
Ieri era stato così semplice sentire il battito cardiaco dell'altro... Che cosa era cambiano stamani?
Mi concentrai chiudendo gli occhi incurante di quello che potessero pensare.
Il suono ritmico e pulsante venne a galla immediatamente come se emergesse dalle profonde acque dell'oceano.
Sorrisi compiaciuta perché ero riuscita ad identificare anche quello di Anna.
Lei mi guardò alzando un sopracciglio poi mi fece segno di seguirla senza che aggiungesse altro.
Mi sorse un dubbio... Avrei dovuto dirle quello che per ora riuscivo a fare?
Magari era un Gift, come lo chiamavano loro, comune tra noi esseri strani...
Ripercorremmo a ritroso il corridoio finestrato e salimmo al primo piano, per tutto il cammino non volò una mosca ma potei ascoltare con calma i battiti dei loro cuori.
Ci fermammo davanti ad una porta con su scritto "Room 2"...
Ora, parliamoci chiaro... Io non dico di disporre di una fantasia illimitata e piena di unicorni ma 'sti tizi in fatto di colori e tutti il resto facevano un po' schifo.
Alla faccia degli scienziati pazzi.
Cercai comunque di capire quante persone ci fossero li dentro.
...
10... Forse 13.
Quando entrammo mi misi subito a contare.
Dannazione... Erano in 14, come mai me ne era sfuggito uno?
-Ecco la nuova arrivata... Siamo già in ritardo il primo giorno a quanto pare...-
La voce scazzata dell'uomo che stava alla cattedra mi riportò alla realtà distraendomi da quella sinfonia di battiti.
-Si chiama YunSo, da oggi seguirà le sue lezioni professor Han-
Disse Anna.
A quanto pare mi arrabbiavo facilmente perché sentii subito il familiare pizzicore alla pelle.
Il professore arretrò di qualche passo aggiustandosi gli occhiali, Anna scosse la testa e i Gifts dei restanti incominciarono ad attivarsi, evidentemente richiamati dal mio.
-E così sei una dominante...-
Sospirò di nuovo la donna.
-Può smetterla di darmi degli appellativi che non conosco?!-
E di trattarmi come una ritardata...
Aggiunsi mentalmente.
-Vuole solo dire che sei abbastanza potente da poter influenzare gli altri Gift che ti stanno attorno-
Rispose per lei il professor Han.
C'erano un po' troppe cose che mi sfuggivano...
-Adesso stai buona e segui la lezione-
Anna mi lasciò con queste parole mentre io rimanevo imbambolata con gli occhi che mandavano bagliori bianchi.
-Puoi sederti a quel banco-
Disse con voce atona il prof.
Possiamo tranquillamente dire che lo scelsi io perché c'era un'altra decina di posti vuoti.
Tutti mi seguivano con lo sguardo e certo non mi aiutavano a calmarmi, non mi piacevano tutti quegli occhi puntati addosso.
Il prof Han ripartì con la spiegazione e per le due ore successive fui rimpinzata di informazioni che per me erano solo curiosità in più, se non me le avessero spiegate sarei vissuta bene uguale.
Stronzate del tipo: "se vi fanno arrabbiare dovete mantenere la calma".
Come se non l'avessi già capito... Avevo già rischiato di fare fuori diverse persone solo perché avevano detto qualcosa che non mi piaceva.
Questi Gifts del cazzo mi stavano facendo diventare isterica.



La prima settimana passò tra lezioni insulse, anche perché mi accorsi di riuscire ad assimilare subito ciò che mi veniva insegnato, e allenamenti in quella che i Camici Bianchi chiamavano Arena.
La prima volta che misi piede agli allenamenti rischiai di uccidere un tizio che si trovava al laboratorio da due anni.
Poveraccio, non era mai uscito da quel posto?
Pregai con tutta me stessa che la stessa sorte non toccasse anche a me....
La seconda volta mi misero contro tre ragazzi, per la serie "scontri leali", e rischiai di ammazzare anche loro tre in meno di un quarto d'ora.
Mi accorsi anche di un'altra cosa, c'erano pochissime donne e le uniche presenti facevano parte dei Camici Bianchi, detti voce al mio dubbio esistenziale durante la lezione ed ecco a voi l'esaustiva risposta del prof Han...
-Non sappiamo come mai ma una donna che si manifesta è molto più rara e quando lo fate siete più potenti della media-
Cioè... Wow...
Ancora mi chiedo perché diavolo ho seguito quelle lezioni.
Comunque alla terza volta nell'Arena si erano finalmente resi conto che se avessero continuato a darmi dei poveri esseri in pasto me li sarei mangiati in un sol boccone.
-Mi sembra di rivedere quei cinque...-
Ridacchiò un collaboratore di Anna.
-Di sicuro è al loro livello, forse il leader continua ad essere sempre più potente di lei-
Rispose.
Il fatto che continuassero a parlare di me come se non ci fossi mi dava sui nervi ma in quelle due settimane avevo imparato a non mostrare più ne i tatuaggi ne gli occhi bianchi ogni qualvolta mi alteravo un poco.
Cercai di comportarmi al meglio e impegnarmi nei test cui mi sottoponevano, volevo uscire da quel posto, tornare all'aria aperta e cercare di vivere la mia vita il più normalmente possibile anche se c'era quel piccolo e insignificante particolare dei Gifts.
Anna mi chiamava "crisalide" perché da adesso in poi avrei sviluppato i miei poteri veri e propri.
Alla fine le avevo raccontato del fatto che riuscivo a sentire il battito dei cuori anche a diversi metri di distanza, all'inizio è sembrata un po' sorpresa ma poi ha liquidato la cosa nel dire che i miei sensi si erano "soltanto" iper sviluppati...
Io però mi sentivo tanto un Metapod... (riferimenti ai Pokemon puramente casuali xD)
Aspettavo con ansia il giorno in cui mi avrebbero detto se ero idonea, sembravo a fare il test per la patente, o meno a tornare nel mondo civile.
Avevo incominciato a fare il conto alla rovescia praticamente dal primo giorno e finalmente Anna venne a bussare alla mia stanza tutta bianca e immacolata.
-YunSo-
Il mio nome me lo ricordo...
-Abbiamo finalmente discusso sul tuo rilascio in Seoul-
Non ero mica un animale in cattività che veniva liberato...
Trattenni il respiro.
-Ti abbiamo preparato un appartamento in centro e vicino alla tua nuova scuola-
Mi alzai di scatto dalla sedia e cominciai a saltellare come un idiota, Anna mi guardò alzando un sopracciglio.
-Tutte le tue cose sono già al loro posto, tra un'oretta ti accompagneremo alla tua nuova casa-
Mi sorrise.
Non l'avevo mai vista farlo e il suo volto già molto femminile sembrò illuminarsi, mi chiesi perché si ostinasse a portare quello sguardo corrucciato.
Preparai le poche cose che erano in quella stanza e dopo solo un quarto d'ora ero già davanti all'uscita del laboratorio che camminavo avanti e indietro.
Presi a compassione dalla mi patetica figura Anna e due collaboratori mi accompagnarono all'appartamento.



Quando finalmente mi consegnarono le chiavi di casa scoppiai in un grido liberatorio.
Il bianco non esisteva e ad una prima occhiata mi era sembrata subito calda e accogliente come casa.
Dato che era venerdì avrei iniziato la scuola il lunedì successivo, Anna mi aveva consegnato una piantina con segnata la casa, la scuola e il laboratorio.
Mi sorpresi come quest'ultimo fosse fuori città, ma se i nostri Camici Bianchi volevano giocare a fare Dio dovevano per forza farlo lontani da occhi indiscreti.
Trotterellai in ogni stanza e trovai tutti i miei oggetti personali.
Era strano come mi ricordassi delle cose che avevano fatto parte della mia vita precedente ma non delle persone...
Ancora più incredibile che non ci fossero buchi nella mia memoria, forse il mio cervello aveva provveduto a tapparli come meglio poteva.
Scollai la testa.
-Ho fame...-
Dissi al nulla.
Andai al frigo e tutta felice notai che era pieno di cose da mangiare.
Presi tutto ciò che era più calorico e mi posizionai sul divano.
Facendo zapping tra i canali incappai in un'esibizione dei B2st e mi misi ad ascoltargli.
Mi ricordai che il mio iPod era pieno zeppo delle loro canzoni, che fossero in coreano, giapponese o aramaico antico io ce le avevo.
Era bello sapere che non tutto era andato perso di me...
Sorrisi.
Ripulii alla belle meglio e poi andai in camera mettendomi il pigiama e accoccolandomi tra le coperte.
Mi addormentai senza problemi e senza sogni ma con le voci di quei sei che mi cullavano.



Quando mi svegliai mi stiracchiai come un gatto al sole allungandomi il più possibile.
Cercai a tentoni di prendere la sveglia e vedere che ore erano.
Perché non la trovavo?
Borbottai qualcosa irritata mentre cercavo invano di trovare anche la coperta e coprirmi, dato che sentivo uno sgradevole spiffero alla schiena.
Un po' alterata decisi di aprire gli occhi e mi ritrovai praticamente il soffitto in faccia.
All'inizio mi ci volle un po' per mettere a fuoco la situazione ma poi mi resi conto che era davvero il fottuto soffitto.
Ma come sono delicata di prima mattina, non trovate?
Ok... Di cose strane me ne erano capitate in quei giorni ma qui si rasentava l'assurdo!










allora come vi è sembrato??
state tranquille i BigBang stanno per arrivare xD
spero comunque vi sia piaciuto perchè a me questa storia foga un sacco *^*
e non perchè è la mia ma perchè mi foga e basta xD
*che bei discorsi sensati... >.>           sono la parte migliore di me *ç*        allora andiamo bene... >.>*
per tutte le mie altre storie potete controllare nella mia pagina "autrice"
ne ho scritte troppe e mi fa fatica scrivere tutti i titoli... >.<       *si, per chi non lo avesse ancora capito sono una sfaticata xD*
ma passiamo alle anticipazioni!!! u.u


2^ War

[...]
Il tizio con i capelli rossi mi guardò in cagnesco.
-Sai chi siamo noi?-
Chiese sogghignando cattivo.
Come se una cosa del genere mi potesse intimorire...
Sbuffai.
-Topo Gigio e i suoi amici?-
Risposi ghignando cattiva.
[...]





lo so che mi amate *^*
e se ancora non mi amate amatemi forza!! u.u
comunque io ringrazio come sempre chi ha recensito *vi amo tanto*, chi ha inserito la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite *amo anche tutte voi tranquille *^**
grazie mille del vostro tempo
*si inchina*
alla prossima
ciauuuu

M_Wonnie








  
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