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Autore: arthursheart    16/04/2013    2 recensioni
Si trovavano in una stanza quadrata non molto grande e poco illuminata, le pareti erano blu scure e c'erano due sedie. Justin si sedette su una di queste invece la ragazza, che era molto agitata, iniziò a camminare avanti e indietro. Aveva paura, era terrorizzata e non capiva cosa volesse da lei quell’uomo.
"Justin avevi detto che non stava succedendo niente! Perché mi hai portato qui? Chi erano quei tizi e cosa vogliono da me?" disse la ragazza con la voce tremolante.
"Jennifer non avere paura. Stai calma! Hai detto che ti fidavi di me, no?!"
"Adesso non so più se mi fido di te!” disse la ragazza continuando a fare su e giù nella stanza.
“Jennifer è già abbastanza complicato, non ti ci mettere anche tu!” disse il ragazzo alzando la voce.
La ragazza si fermò e rivolse lo sguardo all’amico, poi disse:
“Bene, allora mi fiderò di te quando mi dirai tutto! Voglio sapere perché sono qui!"
"Certo, adesso se per favore ti siedi ti dirò tutto ciò che so e che mi hanno detto devo dirti!" aspettò che la ragazza si sedeva accanto a lui e poi iniziò a parlare di nuovo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 26
I’m going to help you

 

“Ci vediamo a mensa”
Così aveva salutato Oliver, dopo il suono della campanella. Avrebbe dovuto raggiungere la sua classe, come aveva fatto il ragazzo, ma, dato che aveva alcuna voglia di ascoltare la noiosa e interminabile lezione di storia, perdeva tempo gironzolando per i corridoi.
Stava camminando a testa bassa quando sentì qualcuno correre nella sua direzione. Alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere due amici di amici di Trevor fermarsi accanto a lei.
“Ti dobbiamo parlare, è importante”
Jennifer li guardò, aggrottando le sopracciglia.
“Siamo amici di Trevor, io sono Lucas, lui è Kyle. Sabato ti abbiamo visto con lui”
Jennifer annuì, aspettando che uno dei due iniziasse a spiegare la situazione.
“Ieri come tutte le domeniche, siamo andati a casa sua e la madre ci ha mandati via dicendoci che non potevamo più vedere suo figlio” raccontò Kyle, mentre Lucas annuiva, per poi continuare il racconto.
“Trevor abita in un appartamento a piano terra, così noi abbiamo fatto il giro della casa per vedere se era in camera” Lucas si fermò a fissare Jennifer.
“L’avete trovato in camera a dormire?” chiese Jennifer, sperando in una risposta affermativa.
“Non c’era nessuno nella camera, sembrava disabitata da anni”
“Forse avete guardato nella stanza sbagliata” esclamò lei, con un tono di voce un po’ alterato, sperava solo che Trevor stesse bene.
“Conosciamo bene la stanza di Trevor, e quella era la sua camera” disse Kyle, indurendo il tono di voce e fissando i suoi occhi azzurri in quelli castano scuro della ragazza.
“Volevamo che ci aiutassi a capire dove potrebbe essere andato” disse Lucas, che invece sembrava più disponibile al dialogo dell’altro.
“Certo. Potete contare sul mio aiuto” esclamò Jennifer con un sorriso, mentre cercava di evitare di pensare a Joseph e al fatto che sarebbe stato contrario.
“Raccontaci cosa avete fatto sabato alla festa” chiese Kyle, piegando la testa di lato.
“Siamo andati a casa di Megan, ma dopo un po’ non mi sono sentita bene e mi ha riaccompagnato a casa” spiegò lei, non aveva intenzione di rivelare tutta la verità.
“Quindi quando ti ha chiamato, non era con lei” disse Kyle, rivolto a Lucas.
Jennifer li guardò, curiosa di sapere di cosa stessero parlando.
“Dopo che ti ha riaccompagnato a casa non l’hai più visto?” le chiese Lucas, accennando un sorriso.
“Lucas, ha passato tutta la giornata con Justin Bieber, non aveva bisogno di Trevor” esclamò Kyle, senza lasciar trasparire la sua rabbia.
“Cosa? Che hai detto?” esclamò Jennifer, facendo un passo avanti. Avevano entrambi una maschera di rabbia in viso.
“Ti sei riavvicinata a Trevor solo perché non c’era il tuo fidanzatino.” rispose Kyle, facendo a sua volta un passo in avanti.
Passarono alcuni istanti in cui si guardarono, poi Jennifer lo afferrò per la maglietta e con forza lo sbatté contro gli armadietti che erano alla loro destra.
“Ripeti quello che hai detto” sussurrò a denti stretti.
Erano a pochi centimetri di distanza con le punte dei nasi attaccate.
“Hai solo usato Trevor quando eri sola” sussurrò lui, continuando a guardarla negli occhi.
Lucas si immobilizzò, non sapeva come comportarsi. Erano entrambi sorpresi dalla reazione della ragazza.
Jennifer stava per dare a Kyle un pugno in faccia, quando sentirono una porta di una classe chiudersi e poi una voce.
“Che succede qui?”
Si girarono verso colui che aveva parlato e che adesso stava avanzando nel corridoio.
Jennifer si staccò da Kyle, e fissò i suoi occhi in quelli azzurro mare del ragazzo che guardavano proprio nella sua direzione.
“Da quando fai a pugni con i bulli della scuola?”
“Da quando non ho più il mio migliore amico a difendermi” rispose prontamente lei, stringendo un pugno mentre continuava a fissarlo.
Il ragazzo, che ormai si trovava di fronte a lei, notò il suo gesto di rabbia, si avvicinò e la strinse a sé.
Jennifer si rilassò lentamente, ricambiando quel gesto di affetto.
“Sono stato un coglione” le sussurrò nei capelli, mentre le accarezzava la schiena. “Non avrei mai dovuto dirti quelle cose, avevo bevuto un bel po’ e Ashley mi aveva detto quelle cose, ho perso la ragione”
Matt appoggiò la sua fronte a quella della ragazza, e quasi supplicando, sussurrò: “Mi perdoni?”
Jennifer lo guardò negli occhi, e in quell’azzurro vi lesse solo sincerità e tristezza, azzurro che in quel momento era lucido, a causa di lacrime che minacciavano di uscire.
Jennifer lo abbracciò di nuovo limitandosi a dire “Mi sei mancato”
Il suono di un colpo di tosse riportò i due alla realtà ed entrambi si voltarono verso gli altri due ragazzi che erano ancora lì.
Lucas osservò Jennifer aspettando che lei dicesse qualcosa, Kyle invece fissava il pavimento stringendo i pugni.
“Ragazzi, finiamo di parlare a mensa, okay?” disse lei, rivolgendosi più a Lucas che a Kyle.
Lucas fece un cenno con la testa, e prendendo il braccio di Kyle, si allontanò trascinandolo, per lasciare Jennifer e Matt da soli.
“Che volevano?” chiese Matt, facendo un cenno verso il corridoio ormai vuoto.
“Mi hanno solo chiesto se ho visto Trevor” rispose lei, scrollando le spalle.
“E perché stavi per dargli un pugno?” chiese ancora lui.
Jennifer lo osservò per qualche secondo, poi iniziò a ridere.
“Non cambi mai, vero?”
Matt la guardò, cercando di capire a cosa di riferisse.
“Il fare domande su domande” esclamò lei, sorridendo.
“Mi preoccupo per te” rispose lui, ricambiando il sorriso.
“Usciamo un po’ fuori?” chiese lei, e senza aspettare la risposta prese la sua mano e lo trascinò fuori dall’edificio.
Si sedettero sulle scale all’ingresso, e per un po’ osservarono le auto sulla strada.
“Ieri ho visto te e Justin in tv” sussurrò Matt.
Jennifer si voltò per guardarlo. Il ragazzo aveva la mascella serrata e lo sguardo fisso davanti a sé.
“Non voi, erano alcune foto” fece un sospiro, poi disse ancora “Era un servizio su voi due”
La ragazza non riusciva ancora a capire a cosa volesse arrivare. I giornalisti ormai guadagnavano soprattutto con notizie riguardanti loro due, ci era abituata.
“Mi dispiace se in quest’ultimo periodo mi sono comportato male con te” concluse il ragazzo, avvolgendo un braccio sulle spalle della ragazza per avvicinarla a sé.
“Matt, guardami” esclamò lei, aspettando che il ragazzo le rivolgesse tutta la sua attenzione.
Quando non ebbe nessun segno da parte sua, lo costrinse a girare il viso verso di lei, e a guardarla negli occhi.
“Non pensare al passato, adesso siamo qui, come se non avessimo mai litigato”
Matt annuì e la abbracciò.

Trascorsero tutta la mattinata in giro per la scuola.
Jennifer non si presentò in classe, invece Matt, che era maggiorenne e aveva già seguito la prima ora, mentì di avere un forte mal di pancia e saltò il resto delle lezioni.
Era ormai l’ora di pranzo, così insieme raggiunsero la mensa.
Aprirono la porta della sala mensa, e mentre entravano Jennifer fu affiancata da Oliver.
“Ciao” esclamò lei, regalando al ragazzo un sorriso raggiante.
Matt, che non aveva notato l’arrivo di Oliver, disse a Jennifer che sarebbe andato a prendere da mangiare anche per lei.
Appena si fu allontanato, Jennifer prese per un braccio Oliver e lo portò in una parte della sala dove c’erano ancora poche persone.
“Devi aiutarmi” esclamò con un tono non troppo alto, per non farsi sentire da altre persone.
Oliver la guardò, facendole esortandola a spiegare.
“Trevor. I suoi amici non sanno dove sia” spiegò lei.
“Forse è solo a casa sua e sta..
“No!” urlò lei, interrompendolo.
“Sono già andati a casa sua, non c’è traccia di lui, come se non fosse mai vissuto lì”
La ragazza lo guardò negli occhi per cercare di capire cosa lui stesse pensando, ma non ci riuscì.
Oliver aveva sempre la solita espressione, una maschera difficile da interpretare e da capire.
“Mi serve l’attrezzatura di Joseph” disse, infine, lei, sussurrando.
“Quale attrezzatura?” sussurrò lui, in evidente disagio.
“Sai di cosa parlo. Quella che usa per controllare me e Justin. La conosci bene”
Oliver la afferrò per le spalle, costringendola, così, a guardarlo dritto negli occhi, poi esclamò: “Dimentica Trevor, hai cose più importanti a cui pensare”
“Devo sapere che sta bene, se gli fosse successo qualcosa non riuscirei mai a perdonarmelo mai” sussurrò lei, guardando il pavimento.
Poi fissò i suoi occhi in quelli del ragazzo e, a denti stretti, sussurrò: “Lo troverò con o senza il tuo aiuto e quello di Joseph”
Oliver sospirò rumorosamente, lasciandola e passandosi una mano tra i capelli.
“Se non cambi idea, sono costretto ad aiutarti. Devo assicurarmi che tu sia al sicuro”
“Bene, perché dobbiamo iniziare da oggi” esclamò lei, iniziando a camminare verso l’uscita.
“Dove corri?” chiese, afferrandola per un polso, quando lei fu di nuovo rivolta nella sua direzione, continuò: “Sei in punizione, e Joseph non vuole avere altri problemi con tua madre, quindi vuole rispettare i suoi orari”
Stava per dire che non avevano mai rispettato le regole della madre, ma Oliver la bloccò.
“Devi completare l’addestramento il prima possibile, non possiamo avere rallentamenti”
“E allora andiamo subito da Joseph” esclamò lei, riprendendo il suo cammino verso l’uscita.
Vide da lontano Matt, seduto a un tavolo, e, dopo aver detto a Oliver che l’avrebbe raggiunto all’auto, si diresse dal suo migliore amico.
“Eccoti” esclamò il ragazzo, sorridendole. “Non ti trovavo più”
“Lo so, Matt, scusa. Sono in punizione e devo tornare a casa alle quattro, quindi ho anticipato la palestra” spiegò lei, dicendo solo la verità.
“Tua madre?” chiese lui, sospirando, anche se già sapeva la risposta. “Non preoccuparti, ci vediamo domani”
“Grazie Matt” disse lei infine, dando al ragazzo un bacio sulla guancia.
“Ci vediamo domani” aggiunse mentre correva verso l’uscita della sala.
Stava per aprire una delle porte dell’ingresso della scuola, quando sentì una mano appoggiarsi sulla spalla.
Prima che potesse difendersi, sferrando, magari, un bel pugno in faccia, la anticipò esclamando: “Sono Kyle”
Quando si girò definitivamente nella sua direzione, vide che aveva le mani alzate.
“Stavate per picchiarvi di nuovo?” chiese Lucas, che li aveva appena raggiunti.
“No” rispose Jennifer, che non aveva intenzione di distogliere lo sguardo da Kyle.
“Allora? Dove stai andando?” le chiese Kyle, con uno strano sorriso sulle labbra.
Jennifer sapeva benissimo cosa stava facendo qual ragazzo: voleva trovare un modo per poterla incastrare e per poter liberamente accusarla di aver solo usato Trevor.
Prima di rispondere, sorrise leggermente, consapevole di coglierlo di sorpresa.
“Mi avete chiesto aiuto per capire dov’è Trevor, o sbaglio?”
A quel punto Kyle aprì la bocca per parlare, ma la richiuse subito.
“A questo proposito, dobbiamo parlarti di una cosa” iniziò Lucas.
“Non credo sia necessario, ormai ha deciso di aiutarci” lo interruppe subito Kyle.
“Invece sì, deve sapere tutto, e adesso”
Jennifer restò ferma lì, aspettando che il litigio tra i due ragazzi finisse.
Alla fine, rivolse lo sguardo verso Lucas, quello che riteneva più simpatico tra i due.
Quest’ultimo, dopo aver preso un respiro profondo, iniziò a spiegare.
“La sera della festa di Megan, Trevor mi chiamò. Da quello che hai detto stamattina, immagino che l’abbia fatto dopo averti riaccompagnata a casa”
Lucas fece una pausa, scrutando l’espressione della ragazza. Non voleva farla arrabbiare così da farle cambiare idea e non aiutarli più.
Jennifer per far sì che continuasse, sussurrò un “sì” annuendo anche con la testa.
“Mi chiamò e mi disse di non poter continuare con una scommessa”
“Che gli avevamo proposto un po’ di tempo fa” finì Kyle, anticipando Lucas.
Si poteva leggere, dalla sua espressione, lo stupore che Jennifer stava provando in quel momento. Non aveva idea di cosa quei due ragazzi stessero parlando.
“Di che scommessa si tratta?” chiese infine, incrociando le braccia al petto.
“In pratica, ogni componente della squadra avrebbe dovuto dargli dieci dollari, se Trevor fosse riuscito ad ottenere un appuntamento con te” rispose Lucas, sussurrando.
“E non come amici” sottolineò Kyle, aggiungendo il suo solito sorrisetto antipatico.
Jennifer li guardò, cercando di capire dalle loro espressioni se quella fosse la verità.
Erano stati sinceri.
Sussurrò un “no” lasciando cadere le braccia, così da farle combaciare ai fianchi, per poi abbassare lo sguardo sul pavimento, non sopportando più gli occhi indagatori dei ragazzi, che scrutavano ogni suo movimento.
In quel momento riuscì a capire perché Trevor le si fosse riavvicinato e perché si comportasse come un perfetto amico.
Avrebbe dovuto capire che c’era qualcosa che non andava.
“Gli ho anche detto che era un amico” sussurrò ancora lei, incapace di credere a quella storia.
Restò ancora con gli occhi bassi, consapevole che loro, soprattutto Kyle, erano attenti al suo comportamento e a ogni sua esitazione.
“Ti capiamo se non voi più aiutarci a capire perché Trevor non è più a casa sua” Lucas le si era avvicinato e le aveva poggiato una mano su un braccio.
Per un piccolo istante, pensò di non essere obbligata ad indagare, pensò di lasciare Trevor dovunque fosse e con chiunque fosse.
Ma fu proprio quel ‘con chiunque fosse’, l’incertezza, il non saperlo al sicuro che le diede la forza di alzare lo sguardo e fissarlo in quello di Lucas.
“Vi aiuterò” furono le uniche parole che pronunciò.
Diede un’ultima occhiata ai due ragazzi, poi uscì dalla scuola e raggiunse l’auto nera parcheggiata proprio lì davanti.

 
Qualsiasi cosa Trevor avesse fatto, non avrebbe mai potuto evitare la sua scomparsa.

Spazio autrice:
cosa dovrei dire a questo punto? oh sì, scusate. ma, sapete, la scuola. sto studiando ogni pomeriggio per riuscire a non essere bocciata, quindi non riesco a scrivere.
ho scritto un capitolo bello lungo luuuungo.
penso che l'idea di Trevor scomparso piaccia a un paio di persone, che di sicuro mi odieranno perché lascio che Jennifer vada a cercarlo. eeeeeeeh non fa niente.
Justin non c'è in questo capitolo, e non so in quanti altri capitoli sarà assente cwc
se fa così tanto schifo, accetto qualsiasi tipo di verdura o frutta mi lancerete.
detto questo, spero che ci sia ancora qualcuno che continua a leggere la mia storia nonostante i ritardi che si fanno sempre più lunghi.
spero che qualche buon anima mi lasci anche una piccola recensione, mi farebbe felice.
anche se l'ho scritto in un sacco di tempo, mi sono impegnata per non fare un lavoraccio, quindi merito un commentino negavito o positivo, no?
beh, spero di aggiornare al più presto.
baci, simo.

  
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