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Autore: DolceMella    05/11/2007    9 recensioni
Est modus in rebus...
-C’è un limite nelle cose-
A volte bastano solo cinque minuti per cambiare il corso di un’intera esistenza. mpoj

Attenzione modificato il terzo capitolo!

Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE

Mi scuso con tutti coloro che hanno commentato il capitolo “cullami ancora”,per non avergli risposto.
Il motivo per cui l’ho fatto è molto semplice, anche se non giustificabile: non ho avuto abbastanza tempo a disposizione, e vedendo che tra l’aggiornamento precedente e quello successivo, era passato fin troppo tempo, ho deciso di pubblicarlo senza le risposte.

ringrazio innanzitutto Akane25 non solo per i complimenti (non so se li merito, ma mi fanno sempre molto piacere) ma anche per la sua costante presenza nella sezione commenti, per gli incoraggiamenti e per le letture delle mie storie. Un bacione ad una grande scrittrice e lettrice!!

Makiolina: ogni autore ha un suo stile, ed io non tendo a scrivere commedie o comunque storie in cui non compare almeno una scena drammatica. Non perché sono masochista ma per il fatto che io adoro leggere storie con una forte suspance altrimenti non sanno di nulla. Le leggo e poi le dimentico. Poi tendo a precisare che nel raiting ho messo “drammatico” vhe dovrebbe dare una vaga idea del contenuto della storia. comunque cambierò fascia d’età al più presto.

Usagi_84: ehhh... tutto può essere! Il problema è che non posso darvi una risposta precisa sull’esito finale delle mie fanfic, perché cambio la story-board abbastanza frequentemente!

Sae: Si, scusate se ci metto tanto tempo per aggiornare, ma ho 1001 impegni...Perdono!! Chiedo perdono a tutti! (>.<)
Silvia91: si, forse hai ragione, sono abbastanza instabile! ^^è perché io adoro leggere le storie che ti fanno stare sul filo del rasoio fino alla fine, e quindi ho imparato a scrivere pure io così! e comunque, tutte le mie storie finiscono (in un modo o nell’altro abbastanza) bene. ^^

Elfetta93: grazie, ma ti assicuro che se io scrivessi così bene molto probabilmente avrei intorno qualche autore disposto a finanziarmi!! Grazie comunque, perché sono i vostri incoraggiamenti che mi fanno andare avanti!

Aleberyl90: Ciao! si, è abbastanza intricata questa storia, ma vedrai che prima o poi tutti i nodi verranno al pettine!!! Grazie per il commento!

Girovaghi: anche tu qui! si, le date le ho omesse proprio per questo, altrimenti potevate capire tutto! Comunque hai ragione, tutto è possibile, perché la storia si intreccia fra passato, presente e futuro!

Apple92: non è detto sai! la storia l’ho fissata bene a mente, il problema è mettere i pensieri per iscritto, perché è un pochino complessa da raccontare! Se vi sconvolgo le idee mandatemi una mail! ^.-



lettera5







DolceMella
++++UNA LETTERA DAL PASSATO++++
Quando il passato
si intreccia al presente
in un’inesorabile danza













Quella fredda mattina di novembre fu particolare sotto diversi aspetti, molti dei quali fruttarono a Nabiki molti yen;
intanto la scuola era stata chiusa per il maltempo, la neve che impediva il passaggio nelle classi era diventata talmente alta che solo Ranma era in grado di saltarla, ma approfittava con piacere dell’inaspettata vacanza che vedeva posticipati gli esami di fine trimeste.

Avrebbe voluto dedicarsi di più agli allenamenti e all’ozio, ma Akane aveva tanto detto e tanto insistito ( “Non vorrai mica farti bocciare, vero?!?” -oppure- “Dato che negli ultimi mesi non hai fatto altro che ronfare in classe, ti consiglio di studiare sodo, o ripeterai l’anno!) che gli era toccato mettersi davvero sopra l’odiato libro di testo inglese, il “sunlizei”. Si stupì solo che non avesse ancora fatto le ragnatele.

Ma dopotutto, il maschiaccio aveva ragione. Non ricordava nemmeno vagamente come si costruisse un’interrogativa e scoprì nuove cose man mano che le ripetizioni continuavano, con a capo un’impaziente Akane che cercava di mettere un briciolo di luce nel buio più totale. (“ e questa esse... dopo una parola... è il plurale??” “... è un genitivo Sassone, Ranma”)

Un’altra novità, sebbene di minor importanza per i due studiosi , fu un nuovo cliente di Nabiki, un tale che tutti chiamavano “lo straniero” a causa dei suoi occhi, color ghiaccio, e dei suoi capelli, canapa.
Nonostante ciò rivendicava la patria potestà dello stato Giapponese, e si faceva conoscere come Fobosan, anche se nessuno, compresa Nabiki (che aveva contatti oltreoceano) aveva mai sentito un nome così assurdo.

Era un tipo molto silenzioso ma che pagava bene -era stato il commento della secondogenita- ma aveva sempre delle nuove ed impossibili richieste tra cui gossip tra i due fidanzati, le loro idee, le loro foto.
Aveva una particolare attenzione per Ranma ragazzo, tanto che per la prima volta, il codinato trovò delle spedizioni riguardanti la sua “parte maschile”.

“non sarà mica...che dovrò guardarmi pure dagli uomini mentre sono ragazzo, vero?- disse, rimirando una fotografia che lo ritraeva in boxer- cioé...Lo so che sono bello e aitante, tuttavia...”

“Tuttavia, potrei aggiungere che la tua modestia è seconda solo alla tua superbia.”
Akane l’aveva osservato per più di un minuto prima di decidersi a dire la sua, e cercò anche di mettercela tutta pur di non assumere un tono troppo pungente.Ma la sua ironia non fu apprezzata.

“umpf, almeno potresti cercare di contenere la tua invidia, Akane... non è femminile parlare cos... AHIA!!! MASCHIACCIO CHE NON SEI ALTRO, SMETTILA!!!!”

La ragazza ora era sul piede di guerra, con una mano impugnava il manico di una padella -prontamente rubata ad una dolce Kasumi intenta a cucinare- e nell’altra stringeva la casacca rossa del ragazzo.

“Non puoi cercare d’essere meno starfottente??”

“Non puoi cercare d’essere più carina??”


Nabiki, ormai assuefatta dalle continue litigate e battibecchi fra i due, che comprendevano lanci di vari oggetti o l’uso di cose o persone come mezzo per contrattacare, lasciò la stanza e andò a compilare un modulo postale. Anche quel giorno, -si disse- aveva guadagnato parecchi yen.



***************************************************************



Nella piccola stanza semibuia aleggiava sempre un forte odore d’incenso dalle note agrumate, poi piccole candele che sapevano di sandalo, vaniglia, lavanda... Kano diceva sempre, a mo’ di giustificazione, che le servivano per ricordare o per rilassarsi... ma da un po’ di giorni, nemmeno quei familiari odori l’aiutavano più. si chiese se non era venuto ancora il momento di rivelare nulla, non ancora...
sapeva benissimo che anche un battito d’ali di farfalla, poteva cambiare il corso della storia.

se solo Cesare avesse preferito rimanare a Roma...
Se solo Cristoforo Colombo non fosse andato dalla regina Elisabetta di spagna...
Se solo Maria Antonietta fosse partita la sera del 14 luglio 1789
...

Tutti quei forse a cui lei avrebbe potuto dire ‘basta’ e voltare pagina...

forse non ci sraebbe stata la guerra contro i Galli...
Forse non ci sarebbe stata la strage di Cortes...
Forse si sarebbe potuto evitare il periodo del Terrore....



Rimuginò un altro po’, cercando di osservare e soppesare le moltiplici conseguenze della scelta che stava per compiere.
Troppe volte le era stato detto di non cambiare il corso degli eventi, ma per una situazione come quella, non sarebbe successo nulla.

Un battito d’ali di una minuscola farfalla che porta dall’altra parte del mondo, in un paesino sperduto e dimenticato da Dio, una pioggia fresca, non disturberà di certo il mondo.

Perché non fare quel piccolo gesto?
Bastava poco, infondo...

prese il pesante libro in pelle, cucito da mani mellenarie, e lo chiuse violentemente, con un gesto secco, facendo svolazzare per tutta la stanza fogli e muovendo le frange dei cuscini porpora.

Solo un gesto, quel vento che si ripercuote leggero per l’ultima volta e poi...
...
il silenzio.



***************************************************************



Ranma sentì quella fastidiosa brezza serale farsi più insistente, la canottiera sudata gli aderì lungo il torace provocandogli brividi di freddo lungo la spina dorsale.

Guardò verso i tetti. Mugugnò, disapprovando lo scioglimento della neve che preannunciava l’imminente ritorno a scuola.
Negli ultimi giorni non erano successi miracoli, ma almeno quel maschiaccio, con la sua impazienza e le sue attenzioni (anche violente, dove necessitava) era riuscita a garantirgli la sufficenza in tutte la materie.

Non era tipo, lui, da dire ‘grazie’...
solo una volta l’aveva detto, ma era sicuro che lei non sentisse (*episodio n° 38-il sorriso di Akane)...quel giorno aveva veramente rischiato di perdere l’opportunità di non poterla più chiamare maschiaccio.

Sospirò irrequieto.

Akane stava diventando troppo carina in quei giorni. Sembrava che la paura di morire le avesse fatto capire quanto doveva ancora crescere, per diventare sempre più bella. sempre più dannatamente bella.

Si chiese-ridendo-se un giorno fosse saltato veramente addosso ad Akane, e se sarebbe potuto sopravvivere quel tanto per riuscire a raccontarlo.

Il giorno del matrimonio fallito, aveva più volte rimuginato sulla tinozza piena di nan-nichuan, ma poi, con suo grande stupore, si era messo a pensare a lei.
di quanto fosse stata stupida per non averlo avvertito, per essersi messa l’abito da sposa senza averlo consultato e per non aver nemmeno preso in considerazione l’idea che qualcuno si fosse opposto.

Maledizione!

è vero, era solo merito suo se aveva avuto l’opportunità ( anche se non andata in porto) di tornare al 100% uomo, tutti gli amici/nemici erano stati invitati solo da Nabiki, eh...stava benissimo vestita di bianco. Soprattutto con quell’espressione dolce e soffusa in volto.

Era serena. Non aveva paura di lui.
Sembrava pure del tutto indifferente del fatto che si trovavano nella futura loro camera matrimoniale, e che, come moglie, sarebbe stata costretta, secondo gli obblighi matrimoniale, ad andare a letto con lui.

Anzi.

Sembrava che, oltre tutta quell’organizzazione, dal matrimonio combinato alla promessa di non partorire figlie femmine (episodio n° 23, lotta a tavola), lei volesse mettere del suo, tutto il suo amore e la sua fiducia.

O forse era quello che sperava lui...

Comunque, si disse, domani sarebbe partito per un viaggio d’addestramento, doveva addestrarsi se voleva raggiungere quel livello che rasentava l’onnipotenza.
Sarebbe andato in Cina, ottenendo 2 piccioni con una fava.
Un uomo forte, sarebbe diventato. un Uomo al 100%, insomma.

Entrò in casa e cominciò a preparare i bagagli.


****************************************************************
**********************************************FINE EPISODIO****



‘;._.;’DolceMella’;._.;’

  
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