I'VE FINALLY FOUND YOU.



Allora, Buona sera a tutti.
In questa storia volevo cominciare con il mio spazio, non voglio rompere le scatole ma vorrei dire alcune cose.
1-Per chi leggerà il primo capitolo, che ha la funzione di una specie di prologo.. non so quando riuscirò ad aggiornare, perchè ho voluto mettere il capitolo a tutti i costi nonostante avessi un'altra storia in corso, e con la scuola sono parecchio impegnata. E so che come capitolo è troppo corto D:
2-Questa è una Larry, come chiaramente si sarà capito, quindi se sei qua per insultare puoi muovere il culo e andartene. Sì , sono fine.
Poi nulla, vi saluto, e ringrazio già chi ha avuto il coraggio di leggere questa roba lunghissima, VI LASCIO AL CAPITOLO. MI RACCOMANDO, FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE, CI TENGO MOLTO, SONO SINCERA. MI PIACEREBBE CAPIRE COME VA CON IL PRIMO CAPITOLO TANTO DA SAPERE SE CONTINUARLA O MENO.
Nulla, baci. Laura <3




8 Gennaio 2010
Caro Diario,
è il mio primo giorno di scuola qui a Doncaster.
So che è tanto che dico che voglio farmi una nuova vita, da vivere al meglio ma sono spaventato. 
E se tutti mi trattassero come hanno sempre fatto nelle città precedenti? Questo non posso saperlo.
Vorrei soltanto essere felice, almeno per una volta. 
Vorrei trovare qualcuno che mi apprezza così come sono, qualcuno che se ne frega delle apparenze, che mi stia accanto, ma so bene che questo qualcuno non arriverà mai.
Non so come definire questo mio comportamento, in realtà. E se fossi io che non riesco a mostrarmi alla gente e ad aprirmi?
Oh, è già tardi e io devo andare a scuola.
Ti aggiornerò presto, molto presto.
-Harry.


Sì, so che può sembrare da cretini, e da ragazze il fatto di scrivere un diario, ma è l'unica cosa che mi permette di esprimermi in questo mondo che mi va tanto stretto.
Sono Harry, Harry Styles.
Mi sono appena trasferito qui a Doncaster, una città del sud Yorkshire.
Ebbene sì, oggi è il mio primo giorno di scuola qui.
-Ciao mamma, ciao Gemma. A dopo. Dissi sorridente baciando la guancia ad entrambe mentre uscivo dalla porta di casa.
L'aria pungente di quel mattino di pieno inverno mi fece rabbrividire. 
Mi strinsi nel cappotto, abbassando la mia cuffia più sulle orecchie.
Estrassi il cellulare dalla tasca dei jeans sbloccando lo schermo.
Un messaggio, doveva essere di Zoey, infondo era sempre stata l'unica persona ad aver legato con me.
'Mi manchi, Styles. Come vivrò senza il mio migliore amico? Buona scuola, ci sentiamo più tardi. xx'
Sorrisi nel leggere quelle parole immaginandomi il suo viso sempre allegro, e quelle lentiggini di cui andava tanto fiera, i capelli arancioni, anche se lei li definiva diversamente castani, ricadevano sulle spalle in riccioli irregolari che le davano sempre quell'aria sbarazzina.
Eravamo nella stessa situazione, più o meno. Ci sostenevamo a vicenda, senza mai giudicarci, sapevamo entrambi quello che stavamo passando.
Fu davvero dura lasciare quella città che odiavo, sì, ma dove avevo stretto quella meravigliosa amicizia.
Risposi a Zoey. 
'Mi manchi anche tu, Moore. Verrai presto a trovarmi, promesso? Buona scuola anche a te . xx'

Ero intento a scrivere al cellulare, quando un rumore prolungato e assordante di clacson mi stordì, facendomi cadere a terra.
Un'automobile si fermò appena davanti a me e un ragazzo scese dal veicolo avvicinandosi a me.
-Ragazzino, stai attento a dove cammini stavo per investirti! Disse con voce scherzosa porgendomi la mano.
La presi e mi aiutò ad alzarmi.
-Scusa, non volevo spaventarti! Disse poi.
Alzai le spalle.
-Sei nuovo qui? Chiese.
Annuii.
Il ragazzo mi sorrise.
-Niente, ciao ragazzino io devo andare. Disse prima di avvicinarsi nuovamente alla sua auto.
Notai una ragazza seduta al posto del passeggero, teneva i piedi sul cruscotto e mi fissava con un'espressione divertita.
Mi ricomposi e presi a camminare nuovamente salendo sul marciapiede opposto.
L'auto si affiancò a me, e il finestrino si abbassò.
-Devi andare alla Hall Cross? Mi chiese il ragazzo di prima.
Annuii.
-Vuoi un passaggio? Chiese sorridendo.
-No grazie, solo se magari sei così gentile, mi indicheresti la strada? Chiesi.
-Certo. Sempre dritto, poi alla fine del viale, giri a sinistra, percorri tutta la via e sei arrivato. Rispose indifferente.
-Grazie. Sorrisi, dopo di che l'auto ripartì lasciandomi nuovamente solo per quelle strade umide.

13 Gennaio 2010
Caro Diario,
come avrai capito non riuscirò più a scrivere ogni giorno.
Ho constatato che in questa classe c'è molto da studiare e non ho mai tempo libero.
Però questa sera ho trovato un piccolo spazio per scrivere.
I primi giorni di scuola stanno andando, come previsto, non troppo bene.
Dimmelo tu, sarò il ragazzo nuovo per sempre? 
Penso proprio di sì.
Nella mia classe non ho ancora fatto amicizia, ma dopotutto chi vorrebbe essere amico di uno come me? 
Sì, so che ho Zoey, ma lei non è più qui con me.
Ho rivisto in giro il ragazzo dell'altro giorno, quello che mi ha quasi investito.
Secondo me è uno dei bulli. Non so perchè, me lo sento.
Okay, sto divagando. 
Ora dormirò, mi aspetta una brutta giornata domani, ciao diario, ciao.
-Harry. 

 

Camminavo per i corridoi della scuola che anche dopo qualche giorno mi sembrava ancora un posto immenso nel quale perdersi, come in un labirinto.
Mi feci spazio tra la massa di ragazzi che si facevano spazio a loro volta.
Mi avvicinai al mio armadietto aprendolo senza curarmene e estraendone i libri delle prime due ore.
Sentii una voce maschile canticchiare una melodia a me nota accanto al mio armadietto. Chiusi l'anta e osservai il ragazzo accanto a me.
Era biondo, non troppo alto. I suoi capelli erano scompigliati e portava una felpa di un rosso acceso.
Si voltò verso di me sorridendomi per poi cominciare a fischiettare la stessa melodia di qualche attimo prima.
Sorrisi. Conoscevo quella canzone, era di Pink. Amavo Pink, era la mia cantante preferita, in pratica.
Il ragazzo chiuse il suo armadietto per poi porgermi la mano.
-Dato che devi essere il mio vicino di armadietto mi presento. Niall. Disse sorridente.
-Harry. Risposi ricambiando il sorriso.
Mi salutò con la mano.
-Io vado, ciao Harry! Disse salutandomi per poi allontanarsi da me.


-Frocio di merda, sono felice che tu debba morire!  Sentii urlare alle mie spalle.
Mi voltai automaticamente e vidi un ragazzo a terra, con tutti i libri sparsi che si massaggiava la spalla.
La gente stava attorno osservando la scena divertita.
Mi avvicinai a lui.
-Ehi, tutto okay? Chiesi abbassandomi verso di lui raccogliendo qualche libro.
Annuì spolverandosi le ginocchia e mi guardò.
Lo riconobbi immediatamente, non so cosa fosse, ma qualcosa in lui mi aveva colpito fin dal primo momento.
-Ma tu sei.. Iniziò.
-Sì, quello che hai quasi investito l'altro giorno. Sorrisi.
-E sono Harry. Continuai.
Sorrise a sua volta porgendomi la mano.
-Louis. Proferì alzando le spalle.
-Perchè ti dicono quelle cose? Chiesi.
Scosse la testa abbassandola di poco.
-Ehm.. io devo andare, ciao Harry. Ci si vede in giro. Disse prima di lasciarmi spiazzato nel mezzo del corridoio.