Memories.
 
Liam aprì la lettera che era sopra il suo cuscino, la spiegò per bene e iniziò a leggere il contenuto, la calligrafia ordinata e familiare.
 
“Ciao Liam,
era da tanto che volevo scriverti. Per molti motivi.
Non è un bell’inizio, lo so, ma non so come fare per renderlo migliore.
Oggi è il 29 agosto, il nostro compleanno. Ti ricordi quante volte Karen e mia madre ci hanno raccontato di quando siamo nati assieme? Nella stessa stanza, stesso piano.
E’ un giorno pieno di ricordi: il nostro primo compleanno festeggiato assieme…e quello del nostro quattordicesimo te lo ricordi?
Al Crystal, nel privè, quello in cui mi hai chiamata per la prima volta tua migliore amica e ‘inseparabile compagna di cazzate’ . Quello in cui ci siamo sbronzati per la prima volta, tu con i tuoi Mojitos e io con i Cosmopolitan.
E poi sei partito per quel talent show, Xfactor. Ci hai provato, sì, lo so, sei entrato nei primi 25, ma ti hanno respinto. E sei tornato, più maturo e consapevole, cambiato.
Ti ricordi quante volte mi hai vista piangere, per David, per Josh…per te.
Ricordi il nostro primo bacio, lì su quella panchina nel parchetto vicino casa tua? Ricordi le sensazioni? E tutte quelle volte che mi hai suonato la chitarra?
Io sì. Desidero solo che anche tu faccia mente locale, vorrei che nella tua testa riaffiorino tutti i ricordi, tutte le cavolate, tutti i bei momenti passati assieme.
E poi il tuo sedicesimo, il nostro sedicesimo compleanno: quello in cui mi hai baciata spudoratamente davanti a tutti, nonostante il mio imbarazzo. Quello in cui hai detto che mi amavi e che non saresti mai andato via; quello in cui ho veramente pensato che il ‘per sempre felici e contenti’ non esistesse solo nelle favole.
Ma la promessa non l’hai mantenuta. Te ne sei andato di nuovo, senza dirmi niente. L’ho dovuto scoprire dai tuoi genitori, da Karen e Geoff.
E tutto questo mi ha fatto soffrire.
Sei tornato ad XFACTOR, e hai cantato Cry Me A River , quella che mi cantavi sempre.
Ti seguivo sai? Mi piaceva vederti, ma il saperti lontano da me, mi divorava dentro, mi fragilizzava. Avevo bisogno di te, ho bisogno di te.
Ma tu non sei mai tornato. Sei stato unito a Harry, Zayn, Louis e Niall, siete diventati una band. Ed è arrivata lei. Danielle Peazer, una ballerina del talent show.
Mi stupii la prima volta che vidi un’articolo di giornale con la vostra dichiarazione. ‘Io la amo, non c’è niente che ci possa dividere’. Mi ha ucciso quella frase, mi ha uccisa il leggerlo a caratteri cubitali lì, sul giornale, nero su bianco.
Mi avevi sempre detto che non ti piacciono le tipe di quel genere, ma probabilmente mentivi.
Ho passato il mio diciassettesimo compleanno a casa, da sola, come con il diciottesimo.
Tutte le volte ti mandavo gli auguri, tu non rispondevi. Mi ha fatto male quella cosa. Non un augurio, non un messaggio con un semplice ‘come stai? Tutto bene?’.
Danielle era diventata il tuo tutto.
La band occupava tutto il tuo tempo libero.
Poi un giorno ti sei degnato di tornare a Wolverhampton, a casa, da Karen.
So che ti parlarono molto di me, che ero andata al college, che ero cambiata completamente. E sì, era vero. Ero diventata triste, parlavo poco, a scuola mi prendevano per asociale, ma che ci potevo fare? Non potevo certo urlare in faccia alla gente che il mio migliore amico era una popstar e non mi cagava di striscio, intento a venerare la sua fidanzatina super sexy.
Ero gelosa, molto gelosa. Perché sapevo che quelle attenzioni un tempo erano rivolte a me, non a lei. A ME.
Mi piaceva essere coccolata, mi piacevano le tue carezze, mi piacevano i tuoi baci. Mi è piaciuta la nostra prima volta, a 15 anni. Quella nella tua camera, mentre i tuoi erano via. I respiri affannati, la paura, il desiderio, l’aria pesante, la tensione che scuoteva tutti i muscoli.
Ma mi sono dovuta arrendere a quel pensiero.
 
Seguivo la band, mi piaceva ascoltarvi. Il giorno in cui è uscito il vostro primo singolo sono corsa in negozio a cercarlo, l’ho trovato, e non sai quante volte l’ho ascoltato. Poi c’è stato il vostro album ‘Up All Night’, e dopo è arrivato ‘Take Me Home’ .
E avevo preso anche l’Up All Night Live Tour’ perché ti sentivo vicino.
 
Ma non potevo andare avanti così. Sono sempre stata vittima del bullismo, dell’autolesionismo, sei l’unica persona che lo sa.
Non potevo.
E’ per questo che ti ho scritto. Per ricordarti tutto questo e perché tu sia la prima persona a saperlo.
Saluta Karen e Geoff, saluta mia mamma che ignara di tutto questo ti ha dato la lettera.
Saluta Danielle, dille che non ce l’abbia con me, che mi capisca.
Ciao Liam, ti amo.
 
 

29 agosto – il mio inizio, la mia fine.”

 
 
Liam finì di rileggere la lettera, l’inchiostro ormai sbiadito dalle troppe lacrime versate, la carta tutta stropicciata.
Danielle, accanto a lui, era scioccata.
Il ragazzo urlò. Un urlo straziante, rivolto al cielo, in ginocchio sulla moquette azzurra della sua stanza.
-LUCY!- gridò. –Lucy, PERCHE’?!-
Strisciò verso il letto, appoggiò la lettera sul cuscino, si issò sopra il materasso e lasciò che il dolore scorresse lento.
Perso nel torpore si addormentò, ma le gocce di dolore non smisero di attraversargli il viso.
 

 
 
*SPAZIO ME*
Ciao ragazzi/e, è triste.
Ho pianto io mentre la scrivevo!
Ditemi cosa ne pensate…accetto tutti i tipi di commenti.
Destinies – prossimo appuntamento venerdì 19 con ‘Non credevo nei colpi di fulmine’
 
-Akela