16/04/2013
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Se non apparteniamo a noi stessi, nessuno sarà nostro
‘Senti mi sto annoiando Zoe’ dissi stufa
‘Ok raggiungiamo le altre dentro’ si rivolse con il broncio
Nella sala c’era una marea di gente. Era difficile distinguere ogni singola persona, il fumo appannava la vista e quelle luci colorate creavano disordine tra quei ragazzi che si muovevano scoordinati per seguire il ritmo della musica assordante. Presi la mano a Zoe per cercare di non perderla di vista mentre sentivo le persone spingermi da una parte e l’altra della pista: sembrava tutto così fastidioso! Poco dopo vicino il dj, riuscimmo a vedere le altre che saltavano per il divertimento ma comunque non riuscivo minimamente a biasimarmi in loro. Anche Zoe cominciò a ballare e io, sapendo di essere un frana quando si trattava di muoversi, mi misi in disparte sperando che la mia amica si accorgesse del disagio ma niente da fare dovetti anch’io in qualche modo lasciarmi andare per una volta. Ero così piena di nervi, si stava troppo attaccati, senza volere, toccavo istintivamente i corpi di altra gente che ricambiava non sapendo neanche chi fossi; persa completamente, notai uno figura imponente davanti a me che mi trascinò prendendomi per mano: un ragazzo alto, abbastanza magro, riccio e per me davvero affascinante.. mi abbracciò da dietro e appoggiò la testa sulla mia spalla, la sua voce era così roca e graffiante.
‘Tu saresti?’
‘C-cece’ dissi tremante
‘non mi conosci ma devi aiutarmi in una cosa’ mormorò mentre rideva. Mi venne un groppo alla gola, volevo andarmene e lasciare il guaio in cui mi ero cacciata, ma il ragazzo senza nome mi stringeva forte a se.
‘C-cosa ti fa pensare che io voglia aiutarti?’ parlai senza pensarci su. Appoggiò la sua bocca carnosa sul mio orecchio riuscendo a sentire il suo respiro soffiare all’interno mentre sussurrava
‘Io non te lo sto mica chiedendo’ rispose molto sicuro di sé’. Mi invitava a ballare ma io rimasi paralizzata
‘Devi far ingelosire una ragazza per me’ era quasi una supplica. Non poco distante da noi c’era una ragazza con lunghi capelli biondi e rossetto di un colore molto acceso, capii subito che si trattava di lei, non faceva che rivolgere occhiatine verso il ragazzo che mi ritrovavo dietro. Non capivo se lo facesse perché le interessava o così per levarsela dai piedi.
‘Cosa dovrei fare?’ quasi sbuffando mi girai verso di lui e wow. Il suo volto era così perfetto, non trovavo in quell’aspetto alcun difetto, il mio disagio cresceva e sentivo le guance prender fuoco
‘Un semplice bacio, di quelli innocenti‘ disse con un sorriso timido. Neanche il tempo di rispondere e prendendomi per mano si avvicinò un po’ di più a quella ragazza per far si che lei vedesse ciò che stava per succedere, appoggiò la mano destra sulla mia esile schiena e con l’altra portò alcuni dei miei capelli dietro l’orecchio per evitare che gli facessero da intralcio. I suoi grandi occhi guardarono intensamente i miei color nocciola mentre appoggiava la mano sulla mia guancia e in un secondo le nostre labbra erano una sull’altra, non riuscivo a staccarmi da lui, sentivo una forte attrazione verso uno sconosciuto. Impregnavo la mia lingua con la sua, appoggiai le mie mani su i suoi ingombranti ricci scuri; in quel momento era come se ci fossimo solo noi, quel bacio rappresentava qualsiasi cosa tranne che uno di quelli innocenti. Si staccò, il suo respiro si fece irregolare a causa del lungo gesto che si era concluso, mi guardò soddisfatto dopo che vide la ragazza bionda allontanarsi furiosa
‘ Baci bene e sei.. tutta sola. Io ti prenderei subito’ disse queste parole mentre si allontanava dal mio corpo, facendomi alla fine un banale occhiolino e mischiandosi con l’infinita gente che mi ritrovavo davanti. Presi borsa e cappotto, andai fuori dal locale per fumare una sigaretta e rendermi conto di cosa era appena successo. Dio, di ragazzi belli ne avevo incontrato ma così non ne avevo mai visti, era davvero perfetto, una visione unica;
‘Cece ma dov’eri finita?!’ la voce di Emma era inconfondibile. La guardai con indifferenza dato che era al quanto ubriaca
‘ Em quanto hai bevuto? È meglio se ti porto a casa’ buttai la sigaretta ormai quasi finita e presi sotto il braccio la ragazza traballante con ben due bottiglie di vodka tra le mani
‘ Cece dov’è Zoe?’ non potevo lasciare Zoe nel locale e neanche Em li fuori, sarebbe stato un pericolo per chiunque, quindi entrai insieme alla ragazza rossa per cercare Zoe. Non persi molto tempo, anche lei era del tutto persa, infatti la ritrovai parlare con persone sconosciute, mai viste prima. Salii in macchina: Em si addormentò poco dopo, Zoe parlava da sola o diceva cose del tutto senza senso
‘Cece ma dov’eri finita?’ non riconoscevo più neanche la sua voce
‘ero impegnata a baciare uno sconosciuto’ dissi tranquillamente, tanto il giorno seguente non si sarebbe ricordata
‘almeno era carino?’ chiese ridendo
‘ bellissimo direi’ dissi compiaciuta pensando a quelle meravigliose iridi verdi
Ciao a tutti!! Spero che la storia vi piaccia è in corso infatti sto ancora scrivendo i primi capitoli. Mia piacerebbe sapere qualche vostro parere e chiedetemi la qualsiasi sull' evoluzione della storia o qualunque altra cosa
buona lettura!!
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