Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: etranger    17/04/2013    0 recensioni
Un candido aguzzino.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono le 7.30. Il mio corpo comincia a reagire male al pensiero che tecnicamente ormai potrei essere considerato uno stalker, e il mio corpo reagirebbe ancora peggio se non avessi la rassicurazione che tutto sommato i miei comportamenti sono sempre stati più che corretti, anzi più che innocenti, ma questo probabilmente non importa a nessuno, perché è vero che non è vero che il fine giustifica i mezzi, ma io sto giustificando il fine con la sobrietà dei mezzi, e a mio parere questo è più che lecito perché se ci vai piano con i mezzi non potrai mai arrivare a far veramente male a qualcuno, però per la gente ciò che conta è gridare al mostro di fronte a un leggero fastidio che può causare un ragazzo tutto sommato per bene come me nel tentativo di riconquistare una ragazza per bene anche lei ma completamente insensibile al dolore che mi provoca, solo perché a norma di legge deve esistere un confine tra le follie che posso e non posso compiere per dimostrarle quanto morirei piuttosto che lasciarla andare, tutto questo però senza neanche avere la certezza che alla luce di un ipotetico procedimento, di comunque dubbia giustizia, sarei condannato come persecutore . Osservare la smorfia che le accartoccia il viso mentre fissandomi scende gli scalini della portineria, mi fa pensare che se invece di essere fresca e graziosa nel suo vestitino a fiori, fosse calva, vecchia e infagottata in una toga nera, lei sì mi condannerebbe senza pensarci due volte. In realtà lo fa comunque. Ma almeno, in fattezze così dolci, il suo biasimo non può rinchiudermi in una cella per i prossimi tre anni, ma solo farmi desiderare di esserci rinchiuso per sempre. In ogni caso, io mi faccio coraggio, perché alla fine in amore vale sempre la pena di riprovarci, vivere con i rimpianti non è bello, tentar non nuoce e non saprai mai se l’hai persa davvero se non ci provi un’ultima volta. Non che io ci creda sul serio, e non che io ignori il fatto che probabilmente quelli che gridano al mostro ne sono assolutamente convinti, ma sinceramente non vorrei aver sprecato litri di sudore freddo per nulla, e quindi mi convinco ad illudermi di poter ancora risolvere qualcosa se riesco a non scomparire dalla vergogna. L’importante è riuscire a provarci, poi se non risolvo niente, fa nulla, avrò altre occasioni. L’obiettivo è affrontarla: se riesco ad aprir bocca prima di cedere alla tentazione di fuggire, il gioco è fatto, la parlantina mi verrà naturale e avrò la possibilità di sciorinare le mie migliori argomentazioni. La vedo aprire il cancelletto. Le mie mani tremano. Ormai è a pochi centimetri da me. Qualcosa mi paralizza. Lei corre via. Le mie gambe invece non se la sentono. E’ già altrove, per l’ennesima volta.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: etranger