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Autore: syontai    17/04/2013    7 recensioni
Per chi si ricordava un'altra presentazione: l'ho cambiata, mi faceva leggermente schifo
Allora, questa storia parla di Leon e Violetta (la mia coppia preferita :3). Si incontrano per caso in aereo e da lì comincia tutto. Non solo, ci sono anche dei nuovi personaggi (Stefan, Ricardo,Gabriella), ognuno con la sua personalità e il suo modo di essere. Poi ci sono Maxi, Francesca, Nata, Ludmilla, un pò tutti insomma. Bene, se vi ho ispirato con queste parole(in realtà anche se non l'ho fatto), leggete e fatemi sapere :D P.S: questa è la mia prima ff (indi per cui siate clementi xD)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25
Un nuovo inizio: lo spartito di Leon

Violetta raggiunse il suo finto fidanzato al Resto-Band per farsi vedere un po’ insieme, stava diventando una sorta di routine, e ormai stava imparando ad abituarsi alla cosa. Non appena entrò sentì lo sguardo ostile di Camilla posarsi addosso a lei; aveva paura di perdere la sua amicizia, ma aveva promesso a Ricardo di reggergli il gioco, e in fondo lo faceva anche per l’amica, per spronarla a comprendere i suoi sentimenti. Aveva fatto male i suoi calcoli, perché Camilla cominciò a provare un forte risentimento nei suoi confronti e si sfogava con Maxi di questa situazione: “Che poi dico…come mai di punto in bianco hanno deciso di mettersi insieme? Devo ammettere che lui è un bel ragazzo, ma Leon gli da un pista, Violetta è caduta proprio in basso! E pure lei, ma ti pare che si fidanza con quel pallone gonfiato?! Maxi, ma mi stai ascoltando?”. “Si…anzi no! Tanto dici sempre le stesse cose. Stanno insieme, mettiti l’anima in pace, te lo dico da amico” disse Maxi che aveva ormai raggiunto il limite di sopportazione. “Se vuoi un consiglio, parla con Violetta o Ricardo e chiarisciti una buona volta” continuò il ragazzo, poi si alzò e uscì dal bar. Maxi aveva ragione: doveva parlare con uno dei due; Ricardo nemmeno morta, avrebbe preferito fare il giro del quartiere nuda piuttosto che parlare con lui; rimaneva Violetta per esclusione. Sempre con molta reticenza si avvicinò a loro con una finta disinvoltura. “Violetta possiamo parlare in privato?” disse infine Camilla dopo aver fatto un respiro profondo; “Ciao anche a te” esclamò Ricardo ammiccando, per farle notare che non l’aveva salutato. “Si, ciao Ricardo” ribatté Camilla facendo finta di non vederlo; “Certo Camilla, se vuoi andiamo fuori e parliamo” disse tranquilla Violetta. Leon che era rimasto appostato ad uno dei tavoli per osservare il comportamento della coppia, approfittò del fatto che le due ragazze erano uscite per andare a dire due paroline a Ricardo. “Ti avevo avvertito” disse piano Leon sedendosi di fronte al suo rivale. “Smettila per favore, sono stanco delle tue minacce. Non ti è mai passato per la mente che magari non ne vuole più sapere di te? L’hai delusa, vi siete lasciati, capitolo chiuso. Non pensi sia ora di voltare pagina?” spiegò freddamente l’altro. Leon non seppe che rispondere: aveva ragione; non aveva mai considerato quest’eventualità: aveva dato per scontato l’amore incondizionato di Violetta nonostante tutto; forse semplicemente non l’amava più e per quanto doloroso avrebbe dovuto accettarlo. Senza dire nulla si alzò di scatto per dirigersi allo Studio: aveva bisogno di suonare il piano per sfogare le sue frustrazioni.
“Allora cosa succede?” chiese Violetta curiosa di sapere cosa avesse da dire l’amica. “Violetta, devi essere sincera con me. Tu stai davvero con Ricardo?” chiese Camilla dopo aver preso un po’ di tempo. Che brutta domanda: avrebbe voluto non dover mai arrivare a quel punto, ma una promessa rimaneva una promessa. “S-si” rispose Violetta cercando di apparire più sicura possibile. “Come hai potuto? Ti consideravo mia amica! E poi a te non piaceva Leon? Che fai, ci provi con tutti? Da te non me l’aspettavo proprio!” strepitò l’amica ormai in preda alla disperazione. “Camilla, io…” cercò di spiegare Violetta, ma niente da fare, non riusciva a dire nulla. Francesca vide da lontano la scena e decise di intervenire; non potevano mettersi a litigare per un ragazzo. Ok, l’aveva fatto anche lei per Thomas, ma adesso aveva imparato la lezione. “Ragazze, smettetela. Siete amiche, e rimarrete tali succeda quel che succeda” disse intromettendosi tra le due. E poi si mise a cantare la prima strofa della canzone ‘Veo veo’: “
Veo, veo que ves
Todo depende de
que quieras ver
Piensalo bien
antes de actuar
Si te enamoras
te puedes lastimar”
Le due amiche smisero di discutere e si unirono a Francesca sorridendo; Camilla si sentì una sciocca: come aveva fatto a prendersela con la sua amica? Non era mica colpa sua se i suoi sentimenti per Ricardo non era contraccambiati. Si, perché adesso ne era certa: provava qualcosa per quel ragazzo.
Leon non riusciva a concentrarsi, le parole di Ricardo gli rimbombavano nella testa: ‘L’hai delusa, vi siete lasciati, capitolo chiuso. Non pensi sia ora di voltare pagina?’. Aveva perfettamente ragione, ma come poteva dimenticarla dopo tutto quello che avevano passato insieme? Prese lo spartito che aveva composto per lei quando stava ancora con Ludmilla: era la canzone che avrebbero dovuto presentare all’esercizio di Pablo…Non riuscì a staccare lo sguardo dalla dedica sulla prima pagina: ‘Per una ragazza speciale: Voy por ti’. Quella ragazza speciale era Violetta ovviamente, chi altri sarebbe potuto essere? Gabriella vide dal corridoio la sua espressione afflitta: era il momento giusto per entrare in azione. “Leon, è successo qualcosa? Non mi piace vederti così. Se è per quello che è accaduto mi dispiace tanto, non era mia intenzione crearti tanti problemi” disse lei cautamente. “Però l’hai fatto” rispose in modo secco Leon. Sapeva che non era del tutto colpa di Gabriella, ma se non avesse provato a baciarlo tutto questo non sarebbe successo. “Hai ragione, mi devo prendere le mie responsabilità; ti chiedo solo di darmi un’altra possibilità per farti capire che tipo di persona sono. Allora mi puoi perdonare?” continuò lei imperterrita senza dare la minima intenzione di volersi arrendere. “D’accordo” disse Leon; non gli andava proprio di avercela con qualcuno visto il periodaccio che stava passando. “Grazie, grazie!” esclamò Gabriella per la felicità abbracciandolo di slancio. Poi guardò lo spartito: sicuramente la canzone era dedicata a Violetta, ma non le interessava; c’era ancora molto tempo per conquistarlo. Ludmilla irruppe nella stanza come una furia per ricordare a Leon le prove. “Dobbiamo provare, quindi carina vattene!” sbottò la ragazza cercando di intimidirla. “Oh, scusa, Ludmilla, vi lascio subito provare” rispose Gabriella con molta naturalezza, poi stampò un bacio sulla guancia di Leon lasciandogli l’impronta del rossetto e uscì dall’aula. Ludmilla era diventata nera: il piano le si era ritorto contro e non lo poteva accettare. “Allora vogliamo cominciare?” chiese lui triste. Doveva agire subito: “Prima Leon volevo parlare un po’ di noi due…Ora che hai rotto con Violetta, pensi che ci siano possibilità di tornare insieme?”chiese lei avvicinandosi al ragazzo e provando a baciarlo. Leon si scostò e rimase in silenzio: non si aspettava proprio quella domanda e non sapeva neanche cosa rispondere. Non provava nulla per quella ragazza, ma allo stesso tempo si era detto che avrebbe voltato pagina seguendo il consiglio di Ricardo. “Non so” disse lui dopo qualche minuto di silenzio. Per Ludmilla quella era già una vittoria: finalmente aveva l’occasione di riprendersi il suo Lyon.
Maxi era uscito dal Resto-Band stufo di ascoltare la solita solfa di Camilla… Si voltò di colpo e notò che Nata era nascosta dietro un albero; lo stava fissando melanconicamente. Basta, questa volta avrebbe risolto una volta per tutte. Si diresse dalla parte opposta e le venne incontro. Nata cercò di scappare, ma Maxi face uno scatto, e l’afferrò per la vita. La ragazza ruzzolò sul prato e si ritrovò lui sopra con uno sguardo innamorato. Eh, no, cosa credeva di fare adesso? “Nata, tu mi fai impazzire” disse semplicemente Maxi, poi si avvicinò per darle un bacio. I due congiunsero le labbra per dare vita al loro primo bacio, un bacio che sarebbe rimasto scolpito nei loro cuori per tutta la vita. Quando si furono separati Nata le sorrise, poi ritornando alla realtà fece per alzarsi. “Scusa,io…” disse Maxi impacciato cercando di alzarsi il più in fretta possibile. Ma non ebbe il tempo di dire altro, perché la ragazza si fiondò sulla sue labbra zittendolo con un altro bacio. Nonostante la storia del bigliettino, aveva capito di amare Maxi, e non poteva farci niente, avvertiva una forza irrazionale che la trascinava tra le sue braccia. Il ragazzo dal canto suo non riusciva veramente a capire: prima gli tirava uno schiaffo e poi lo baciava in modo appassionato. Bah, capire le ragazze era un vero mistero per lui. Ma alla fine non gliene importava niente: aveva la sua Nata.

NOTA AUTORE: perdonate in anticipo se questo capitolo non è molto lungo....nel prossimo mi farò perdonare! Anche perchè succederà una cosa bellissima e bruttissima....ok basta non vi devo anticipare nulla!! Il prossimo capitolo si intitolerà: "Io non sono Maria!". Allora Leon ci è rimasto malissimo e sta per mollare la presa; manco il tempo di rifiatare o di  riflettere un secondo che Ludmilla e Gabriella si sono fiondate come dua avvoltoi. Terribili...soprattutto Gabriella, che sto per odiare più di Ludmilla (ok, no, ancora non lo so...). Detto ciò Francesca pone fine al litigio creatosi tra Violetta e Camilla (meno male che ci sei te Fran), e poi penso non ci sia altro da dire a parte che adoro Camilla con i suoi commentini acidi  e che Maxi e Nata sono bellissimi (the true love wins) xD Buona lettura e ditemi che ne pensate :D
 

  
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