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Autore: Sachi93    17/04/2013    2 recensioni
{"Con chi ho il piacere di parlare, signore?"
"Arthur, Arthur Kirkland, vostro umile servitore!"
Le piume del cappello a quel profondo inchino vibrarono alle carezze del vento dell' Oxfordshire.
Lì, circondata dal sole dell'aperta campagna, i capelli rossi danzavano come fuoco nel vento.
Una visione eterea.}
Raccolta di flash fic a più capitoli su Elizabeth e Inghilterra.
[1- Elizabeth]
[2- The Golden Age]
[3- The Death]
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1569
 
Dolce fu il sapore dei loro baci, eppure bagnati da calde lacrime d'addio.
Era diventato un corsaro di sua maestà, ma sarebbe ritornato.
Niente e nessuno gli avrebbe impedito di tornare.
Nemmeno quell' impudente che aveva osato fronteggiarli.
Nemmeno quello spagnolo.
Nessuno attaccava le navi della sua regina.
E lui ne avrebbe pagato il prezzo.
Tutto per lei.
Fra quelle labbra, Arthur aveva trovato la sua salvezza.
Il suo coraggio.
La sua forza.
Tutto per essere il suo corsaro.
 
 
1571
 
"Non siamo più alleati con la Spagna, Arthur!"
"Dopo il complotto era inevitabile, vostra maestà."
Elizabeth si abbandonò sul trono, appoggiando il volto sul bianco dorso della sua mano.
"Inghilterra, tu sai cosa accadrà d'ora in avanti."
Continuò la sua regina portando lo sguardo fuori dalla finestra.
"Si, vostra maestà."
"Usa qualsiasi mezzo che sia in tuo potere!"
"Si, vostra maestà"
La regina si alzò.
"Arthur, tu sei il mio corsaro, non tollero che un principe straniero osi metter mano sul mio regno!"
"Si, mia signora!"
Arthur si inchinò e lasciò la sua regina.
Era una missione e lui avrebbe  eseguito ogni suo ordine.
Anche se non si sarebbero visti per giorni, mesi, forse anni.
Eppure entrambi lo sapevano che non si trattava di una semplice questione di territorio.
No, Inghilterra era suo, Arthur era suo, e lei era la sua regina, Elizabeth era sua.
Loro si appartenevano e nessuno li avrebbe separati.
 
 
1584
 
"Avete visto il nuovo mondo, Arthur!"
"Si, vostra maestà!"
Una semplice cena formale, tra un regnante e il suo sottoposto.
"Cosa avete trovato lì, Sir Arthur."
Ma non era così, sotto la grande tavola le stoffe si alzavano e le mani si incontravano.
"Un bambino!"
"Un bambino?!"
"Si, vostra maestà, una nuova nazione!"
"Come si chiama?"
"America, vostra maestà!"
"E qual'è il suo aspetto!"
"Biondo e con vispi occhi azzurri! Pur essendo piccolo, ha una grande forza!"
La regina annui convinta da quelle parole, eppure un piccolo senso d' inquietudine le accarezzava il cuore.
"A quanto pare un giorno vedremo una grande nazione!"
"Scusate, non capisco!"
"Non importa, Sir Arthur!"
Inghilterra le prese la mano e la baciò.
Quella mano così bianca, con il tempo aveva mostrato alcune rughe, ma a lui non importava.
Anche se la vita avrebbe fatto il suo corso, lui avrebbe considerato la sua regina sempre meravigliosa.
"In vostro onore, mia amata, ho chiamato un rigoglioso lembo di terra, Virginia!"
Elizabeth sorrise e gli accarezzò il viso.
"Arthur, prenditi cura di quel bambino!"
 
 
9 agosto 1588
 
Eccola sopra il suo bianco destriero.
Come un' antica dea pagana.
Gira fra i suoi soldati
Esalta, arringa e li incoraggia.
Oggi non è un giorno qualunque.
Oggi noi combatteremo, contro coloro che oseranno calpestare il nostro sacro suolo.
E in questo assordante silenzio, solo la sua voce si alza.
Indomita, ribelle, temeraria.
Solo lei e la sua voce.
Perché...
 
« ... con la vostra concordia nel campo, 
e il vostro valore in campo, 
avremo subito una famosa vittoria contro questi nemici di Dio, 
del mio regno e del mio popolo. »^
 
Un grido esultante, la nostra voce si alzò su quella piana.
Perché noi oggi vinceremo, contro ogni nemico di terra e di mare.
Solo la sua voce mi arriva, solo per lei io vincerò.
 
 
1596*
 
"Non possiamo più essere amanti, Inghilterra."
Arthur tenne gli occhi bassi, eppure lei poteva vedere delle lacrime rigargli il volto.
Non avrebbero avuto più nessun amore da condividere, ne notti fredde o ritorni inaspettati.
Questo faceva veramente male, questo uccideva entrambi.
"Inghilterra, io sto invecchiando, io sono vecchia. Questa separazione è necessaria."
"Ma io vi amo, vi amo, non importa se la vita ha fatto il suo corso, siete la mia regina, io vi amo, non abbandonatemi, vi prego."
Arthur si inginocchiò prendendo un lembo delle sua veste rossa.
"Arthur, io morirò, e lo sai anche tu. Per questo tra noi non può più esistere questo amore."
"No, no, vi prego."
"Arthur, io non voglio vederti soffrire alla mia morte."
"Io soffrirò in ogni caso, perché vi perderò."
"Non mi perderai, Inghilterra,  nel tuo cuore io ci sarò sempre."
"Allora, ditemi, ditemi perché  per quel vile segno del tempo noi ci dovremmo lasciare." 
Le grida di Arthur risuonarono per i saloni del Palazzo.
Elizabeth si alzò e avvicinandosi, posò la sua mano sulla spalla di Arthur.
Lui la prese  e la baciò con vigore, coprendo ogni centimetro, arrivando sino al polso e lì sentì il battito del suo cuore.
Quel cuore che come il suo fremeva di dolore.
"Perché io sto morendo, Arthur."
Lo lasciò, lì, inginocchiato sul pavimento, che gemeva dal dolore.
Elizabeth  corse via e si nascose dietro una tenda.
Nessuno doveva vedere le lacrime scorrerle sul viso o quella mano che premeva sulla bocca per frenare i singhiozzi.
 
"Separarsi è una pena così dolce, che direi buona notte fino a domattina."
 
Quanto avrebbero voluto la loro stessa sorte.
 
 
 
 
^(Discorso alle truppe di Tilbury che combatterono contro l' Invicibile Armada.)
*(Fu l'anno in cui venne rappresentato per la prima volta Romeo e Giulietta di Shakespeare.)
 



 
Salve ragazzi!
Ecco il secondo capitolo di Elizabeth, questi sono gli anni più promettenti del suo regno di regina, l' Inghilterra grazie ai corsari e alla guerra contro la Spagna diventa ogni anno che passa, l'incontrastabile regina (o re) dei mari!
Sono appunto gli anni d'oro d' Elisabetta.
All'ultimo lei  è costretta a lasciare Arthur, perché è diventata vecchia, perché sa che sta morendo, e quello che le fa prendere questa decisione è appunto la visione della  più che famosa tragedia di Romeo e Giulietta, ora io non so' se la vide veramente, qui io mi sono ispirata al film "Shakespeare in Love".
Spero che vi sia piaciuta, il prossimo sarà l'ultimo capitolo quello della sua morte.
Già mi dispiace farla morire, ma è un' essere umano, quindi è inevitabile!
Con questo presagio vi lascio.
Un abbraccio a coloro che recensiranno questa storia e  a quell' che l' hanno già fatto.
Un caloroso saluto,
Sachi93
  
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