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Autore: LoonyW    17/04/2013    1 recensioni
«Lily sapeva che sarebbe stata dura convincere le amiche dei suoi cambiati sentimenti verso Potter, ma non poteva nemmeno biasimarle, dato che lei stessa aveva impiegato mesi ad ammettere che la sua antipatia verso il suddetto ragazzo era scomparsa, lasciando il posto ad un sincero interesse.
[…]
James aprì bocca e rimase in sospeso, pensando a cosa dire. Prima che potesse parlare, uno forte scoppio esterno al locale lo distrasse. I due ragazzi si guardarono allarmati, rimanendo silenziosamente in attesa.»
La mia personale visione della prima uscita di Lily, James & company!
Genere: Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dorcas Meadowes, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Un appuntamento… movimentato
 

 

«Ci si innamora di persone che non si sopportano,
di persone che rappresentano un pericolo insostenibile.»
 

 
Gennaio del 7° anno.
 
 
«Ripetimi un po’ come hai preso questa sconcertante decisione» dichiarò allibita Mary, buttandosi sul suo letto.
Lily tirò un profondo sospiro, avendo già previsto le contrastanti reazioni delle amiche alla notizia che aveva deciso di invitare Potter e i suoi amici per andare a Hogsmeade quella stessa mattina. Non era ancora giunto il momento di uscire e la loro stanza era già un caos, sconvolta da quella stramba rivelazione.
«Mary, lo so che odi sia Potter che il suo amico, ma avrai notato anche tu quanto siano cambiati» tentò di giustificarsi Lily.
«Potter è cambiato» fece notare Dorcas, l’unica a non sembrare sorpresa «su Black ci conto poco».
«Continuo a non capire» si lamentò Marlene, guardandole con occhi sbarrati dallo stupore e attorcigliandosi i capelli castani.
«Fino a poco tempo fa dicevi che era un idiota e che non saresti mai uscita con lui, a costo di uscire con la piovra del lago!» protestò Mary.
«Lo dicevo fino al sesto anno» ribatté Lily, giocherellando con le dita «da quando è cominciato quest’anno non li ho mai richiamati, né puniti, né insultati».
Lily sapeva che sarebbe stata dura convincere le amiche dei suoi cambiati sentimenti verso Potter, ma non poteva nemmeno biasimarle, dato che lei stessa aveva impiegato mesi ad ammettere che la sua antipatia verso il suddetto ragazzo era scomparsa, lasciando il posto ad un sincero interesse. Non era stato di certo un cambiamento radicale: non si era svegliata una mattina realizzando di adorare Potter, ma semplicemente si era resa conto, con molto fatica, di non odiarlo più.
«Sapevo che sarebbe finita così» sogghignò Marlene.
Lily alzò gli occhi al cielo. L’ultima cosa che avrebbe desiderato era sentirsi dire che lei e Potter si sarebbero sposati per vivere felici e contenti. Aveva semplicemente invitato lui –e i suoi amici- ad un’ uscita collettiva: da questo passo al dichiarare che si sarebbero fidanzati c’era un abisso colossale, e lei non era ancora sicura di quali fossero i suoi sentimenti. Pensarlo era facile, ma spiegarlo alle sue amiche non lo era altrettanto.
«Non tirate subito conclusioni affrettate!» disse Lily, guardando verso la finestra del dormitorio che dava sul lago. «È solo una dichiarazione di pace, non un invito formale. L’ho fatto perché era davvero giù di morale e volevo aiutarlo. Avete visto anche voi quant’era triste dopo quello che gli è successo!»
«Posso essere sincera?» chiese Dorcas, titubante.
Lily socchiuse gli occhi «Spara».
«Mi ero accorta di qualcosa, ma non volevo dirtelo per paura che te la prendessi» spiegò Dorcas «mi sembrava che il tuo atteggiamento fosse cambiato positivamente, ma era presto per fare previsioni».
Lily volse lo sguardo a terra. «Non voglio che pensiate che abbia cambiato idea da un momento all’altro. Ci ho messo parecchio a realizzare e ad ammettere a me stessa di non odiarlo più».
«Come ho fatto a non accorgermene?» si chiese Mary a bassa voce, confusa e demoralizzata. Era certa di conoscere Lily così bene da poterla prevedere in ogni sua mossa, e invece ora scopriva di non aver capito che la sua amica non solo non odiava più il suo nemico giurato, ma lo aveva persino invitato ad uscire!
«In ogni caso» continuò Lily «è un appuntamento di gruppo e conto su di voi. Non lasciateci soli, intendo..»
«Non subito» disse Marlene facendole l’occhiolino e poi lanciandole un cuscino. «Avremo presto una nuova coppia di sposi!» cinguettò la ragazza, estasiata. «Chi di voi è la prossima? Devo scrivere i miei impegni sull’agenda!»
Mary e Dorcas si guardarono, con un sorriso esasperato. «Dubito che troveremo un ragazzo abbastanza paziente e sensibile da capire i nostri animi complicati» ridacchiò Mary.
«Oh, Mary, dovresti solo essere più civettuola con i ragazzi, e tu, Dorcas, sorridere di più» consigliò loro Marlene.
«Non vorrei mettervi fretta, ma tra poco dovremmo andare» fece presente Lily, guardandosi attorno nel disordine della loro stanza.
«Vestiti sexy, mi raccomando» disse Marlene a Lily.
«Giammai!» strillò l’altra oltraggiata, sotto le risate delle ragazze.
«Sei tu quella che dovrebbe vestirsi sexy, unica fidanzatina nella stanza» la prese in giro Mary.
«Lo farò» assicurò Marlene mettendosi a rovistare nel baule.
«Cosa potrebbe volere di più il giovane Edgard?» sospirò Mary.
«Infatti!» concordò Marlene «ha me, di cos’altro dovrebbe avere bisogno?»
«Di un cervello» borbottò Dorcas a bassa voce.
«Marlene Bones» sospirò l’innamorata «come suona bene!»
«Hey» bisbigliò Lily a Mary «sei arrabbiata?»
Mary la guardò comprensiva «No, certo che no. Sono solo dispiaciuta che tu non me l’abbia detto prima».
Lily si morse il labbro «Mi dispiace, è che… non riuscivo a trovare un modo per dirtelo. Io stessa ho davvero faticato tanto a capire che per me non è più un nemico, e sapevo che spiegarlo a voi sarebbe stato altrettanto difficile..».
«Se la pensi così, vuol dire che Potter deve aver fatto qualcosa di serio per farti cambiare idea… e in questo caso non posso che darti il mio sostegno»
«Ti spiegherò poi cos’è successo» promise Lily, abbracciandola «Grazie».
Dopo aver tappezzato il pavimento di vestiti e cianfrusaglie, in notevole ritardo, le ragazze furono finalmente pronte per incontrarsi con i Malandrini, che già le aspettavano nella Sala Comune.
«Per favore, non mettetemi in imbarazzo con battutine allusive» supplicò Lily mentre scendevano le scale per riunirsi con i ragazzi.
«Buongiorno!» salutò un entusiasta James, balzando su dal divanetto non appena le vide arrivare.
«’Giorno» dissero spaiati, e ancora mezzi addormentati, gli altri ragazzi.
«Hey» rispose Lily, imbarazzata, seguita dai saluti più o meno allegri delle amiche.
«Dormito bene?» chiese James con gentilezza, facendo sentire ancora più a disagio Lily.
«Benissimo» rispose lei, mentendo, per poi schiarirsi la voce.
«Allora..» disse James con calma «possiamo andare, se volete».
Lily annuì, e si sentì dare una gomitata alle spalle da qualcuno, ma girandosi per intimargli di non imbarazzarla incontrò lo sguardo di Mary che fece il tipico gesto che per loro voleva dire “Stai calma”, spingendo le mani in avanti, per farle capire che stava apparendo troppo nervosa.
Edgard salutò i ragazzi fraternamente e rivolse subito le sue attenzioni a Marlene, ammirandola da capo a piedi. «Sei uno splendore» le disse, facendola ridacchiare, mentre Dorcas e Mary alzavano gli occhi al cielo, e Remus rivolgeva loro un’occhiata comprensiva.
Durante il tragitto dalla Sala Comune all’uscita, la conversazione fu mandata avanti dalla coppia di fidanzatini che, estroversi più di tutti, coinvolgevano il gruppo nei loro discorsi per chiedere pareri. Remus e Peter non erano chiacchieroni per loro natura, né tantomeno Sirius si sforzava di essere socievole quando non si trovava solo con i suoi amici; Lily e James erano troppo nervosi per riuscire a parlare, Dorcas era aperta solo quando si trovava esclusivamente con le sue amiche, e Mary era troppo impegnata a fare l’orgogliosa per rivolgere la parola ai Malandrini. In realtà, c’erano valide ragioni se li odiava tanto, a causa di episodi degli anni precedenti, e il suo orgoglio non le permetteva di perdonarli, in particolar modo perché non le avevano mai chiesto scusa. Questa era la differenza tra Mary e Lily: la seconda aveva una capacità di perdono che mancava alla prima, troppo attaccata ai pregiudizi e all’orgoglio.
Le strade erano coperte di uno spesso strato di neve, che continuava a scendere soffice su di loro, velando i capelli e i mantelli scuri. James camminava al fianco di Lily, incredibilmente in silenzio. Entrambi cercavano di pensare a qualcosa da dire, ma nessuno dei due osava parlare, imbarazzato. Lily notò che spesso la mano di James aveva un piccolo fremito, e si chiese se fosse un segno della sua tentazione di scompigliarsi i capelli come al solito, repressa solo per amor di Lily, o la voglia di prenderle la mano.
«Ti piace la neve, Evans?»
Lily ci pensò su, portando la mano davanti a sé per raccogliere nel palmo quei candidi fiocchi. «Solo finché è incontaminata».
James sorrise alla sua risposta, e Lily, troppo imbarazzata per riuscire a guardarlo negli occhi, non si accorse che lui la stava ammirando con lo stesso sguardo che si riserverebbe a un’opera d’arte unica ed eccezionale.
Incredibilmente, Lily sentì i muscoli distendersi, e il suo nervosismo calò un poco. Aveva temuto che James cominciasse a comportarsi da sbruffone come sempre, invece era piacevolmente soddisfatta di quel comportamento più serio e maturo.
Non appena furono a Hogsmeade, si rifugiarono nel calduccio dei Tre Manici di Scopa, mentre Marlene ed Edgard si staccarono dal gruppo, con la promessa di raggiungerli poco dopo. Lily lanciò uno sguardo nervoso alle amiche, temendo che con l’assenza dei due fidanzati non sarebbero riusciti a mandare avanti una conversazione decente. Mary tirò una gomitata a Dorcas, facendole capire che dovevano intervenire, seppur poco desiderose di parlare con i Malandrini. Appena ebbero ordinato sette burrobirre, Mary si schiarì la voce. «Avete già deciso cosa farete l’anno prossimo?»
Un largo sorriso apparve sul volto di James, che sembrò rilassarsi, appoggiandosi allo schienale. Subito la mano del ragazzo corse ai capelli, ma fu prontamente bloccata da un calcio di Remus. James parve realizzare, e si riposizionò dritto, con le mani sul bancone, assumendo un’aria meno spavalda.
«Con i tempi che corrono, vorrei proprio dare una mano» spiegò James, lanciando uno sguardo a Lily, che lo ascoltava con l’espressione di chi analizza un esperimento. «Mi piacerebbe diventare un Auror, fare qualcosa per combattere le forze oscure… perché ridi, Evans?»
Il gruppo si voltò verso Lily, che sogghignava.
«È il genere di risposta che mi aspettavo da te, Potter» rispose la ragazza, schietta.
«Spero non sia una cosa negativa» ribatté il ragazzo, ringraziando poi Rosmerta che aveva appena portato loro i boccali di burrobirra.
«No..» rispose Lily, rigirandosi tra le mani il boccale, con un’espressione che cadeva esattamente a metà tra lo scherzo e la verità, come a volerlo stuzzicare.
«E tu, Evans, cosa farai?» chiese James, bevendo un sorso dal suo boccale.
Dorcas li scrutava entrambi con attenzione. Non era una ragazza socievole, e a volte risultava addirittura brusca e poco gentile nei modi, ma sapeva osservare, leggere le persone e i loro gesti; per questo notava particolari che alle sue amiche sfuggivano, e per questo era stata la prima –o meglio, l’unica- ad accorgersi dei sentimenti di simpatia che Lily aveva cominciato a nutrire per Potter.
«A costo di risultare banale, ammetto che mi piacerebbe diventare una Pozionista» sorrise Lily.
«Con le capacità che hai non ti sarà difficile» disse Remus, che si era già guadagnato la stima di Lily nei due anni precedenti in cui si erano ritrovati ad essere Prefetti insieme.
«Voi?» chiese Lily, esibendosi in uno dei suoi sorrisi gentili che tanto avevano fatto sospirare James negli anni prima.
«Io vorrei lavorare al Ministero» disse Peter titubante, temendo di essere preso in giro.
«Ci sono molte cose che potresti fare, avresti tante opportunità» rispose Lily incoraggiante, facendo sorridere Peter di contentezza.
«Il nostro amico ha solo bisogno di trovare la grinta!» esclamò James, mettendo un braccio attorno alle spalle di Peter con fare fraterno «ha tutte le capacità di chiunque altro, deve solo avere meno paura»
Peter sorrise, sentendosi gratificato da tutte quelle attenzioni.
«E tu, Sirius, non esprimi le tue speranze nel futuro?» chiese James, evidentemente scherzoso, per rendere partecipe anche l’amico che fino a quel momento non aveva detto neanche una parola.
Sirius si riscosse, perso nello studiare il viso e i comportamenti di una persona in particolare del loro gruppo. «Io… non ho ancora deciso» rispose vago.
«In realtà farà l’Auror con me, ma ancora non lo sa» rivelò James ridendo.
«Piantala, Prongs..» ribatté Sirius, sobbalzando poi per la consapevolezza di aver detto il soprannome di James a voce alta, davanti alle ragazze.
Lily per poco non si strozzò con la burrobirra. «Come lo hai chiamato?» chiese, già sull’orlo di una attacco acuto di risata isterica.
James si coprì il viso con le mani, e i suoi capelli si mossero in tutte le direzioni. «Sapevo che sarebbe successo..» mugugnò.
«Eeemh» biascicò Sirius, guardando gli altri Malandrini.
«È solo un riferimento al fatto che James usa sempre due forchette quando mangia¹» spiegò Remus velocemente, complimentandosi con sé stesso per la sua capacità di inventare scuse sul momento.
«Non ci avevo mai fatto caso..» disse Lily poco convinta, continuando a ridere.
«Davvero una strana abitudine» convenne Mary, lanciando un’occhiata eloquente a Dorcas.
«Comunque» intervenne nuovamente Remus «avevo dimenticato che devo proprio passare a Mondo Mago, prima di tornare.. Peter, vieni con me?»
Peter si affrettò ad annuire, alzandosi insieme all’amico.
James li guardò sorpreso.
«Torniamo in cinque minuti» assicurò Remus.
«Anche io devo prendere delle cose lì» disse Dorcas «posso venire con voi?»
Mary stava per aprir bocca, chiedendo di accompagnarli, ma Lily le tirò un calcio sotto il tavolo, facendole segno di restare con lei per non lasciarla da sola. Mary annuì e chiuse la bocca, ricordando la promessa fatta all’amica.
«Ci vediamo dopo» salutarono i ragazzi, uscendo dal locale.
«Allora, Mary, tu non ci hai ancora detto cosa farai» riprese subito James, desideroso di parlare il più possibile.
Mary sembrò essere colta alla sprovvista. «Io.. mi piacerebbe fare la Spezza-incantesimi. Viaggiare e lavorare»
«Vi piace viaggiare?» chiese James, rivolto più a Lily che a Mary.
«A noi due sì, a Dorcas e Marlene non tanto» rispose Lily, scambiandosi un’occhiata d’intesa con l’amica. Lily notò che Sirius non diceva una parola, ma si limitava a torturarsi le labbra con un’espressione tormentata.
«C’è qualche problema?» gli chiese Lily, con aria sinceramente preoccupata.
Sirius sobbalzò leggermente, e si affrettò a scuotere il capo, rivolgendosi poi a Mary: «Saresti così gentile da accompagnarmi fuori a...» sembrò cercare la parola giusta «a prendere un po’ d’aria?»
«Non ti senti bene?» chiese Lily sorpresa, e dallo sguardo perplesso e meravigliato di James capì subito che era solo una scusa per uscire fuori.
«Sì. Cioè, no» rispose Sirius impacciato «È che qui c’è molto caldo. Posso rubare la tua amica per due minuti?»
Lily guardò Mary supplicante, ma l’altra scrollò le spalle, non potendo dire di no.
«Possiamo accompagnarti anche noi, se vuoi» tentò Lily.
«Non serve, basta una persona. E poi perderemmo il posto al tavolo» si affrettò a dire Sirius, mentre Mary lo guardava sinceramente perplessa, e James riconoscente.
«Già, dobbiamo ancora aspettare gli altri» concordò James, felice di avere una scusa per stare da solo con Lily.
«Va bene, allora» si arrese Lily, porgendo la sciarpa all’amica.
Mary le fece un occhiolino di incoraggiamento prima di uscire dal locale con Sirius, lasciando Lily più nervosa di quanto non lo fosse stata in tutta la giornata.
La ragazza scrutò lo sguardo di James, che stava bevendo l’ultimo sorso di burrobirra, diviso tra l’imbarazzo e la gioia di trovarsi solo in sua compagnia. Da come era sembrato sorpreso, capì che non aveva organizzato nulla, bensì erano stati i suoi amici a trovare scuse per lasciarli soli.
I due ragazzi si guardarono, sorridendo timidamente.
«Ti senti in imbarazzo, Evans?» chiese James, senza malizia né cattiveria.
«Un poco» ammise Lily «tu?»
«Non ci crederai, ma non mi sono mai sentito così nervoso con una ragazza».
«Ed è un buon segno, o..»
James proruppe in una piccola risata «È decisamente un buon segno» le assicurò «significa che sono preoccupato di fare la cosa sbagliata e di perdere la tua fiducia».
«Non devi.. non è mia intenzione fare il giudice» lo rassicurò Lily.
«Con i trascorsi che ci sono stati, è già tanto se siamo seduti allo stesso tavolo a bere burrobirra e chiacchierare senza insultarci» disse James, scostandosi un ciuffo di capelli dagli occhi, ma senza scompigliarli.
«L’avresti mai detto?» lo stuzzicò Lily.
James aprì bocca e rimase in sospeso, pensando a cosa dire. Prima che potesse parlare, uno forte scoppio esterno al locale lo distrasse. I due ragazzi si guardarono allarmati, rimanendo silenziosamente in attesa. Quando ci fu un secondo scoppio, seguito da molte urla, si precipitarono fuori senza nemmeno prendere sciarpe e mantelli, sotto lo sguardo attonito della gente presente nel locale.
Per strada, una raffica di vento e neve li sbalzò prepotentemente indietro, mischiandosi con gli incantesimi che saettavano nell’aria. La risata isterica e malevola di Bellatrix Lestrange mise i brividi a Lily, che sguainò la bacchetta pronta a difendersi. Un lampo rosso le passò davanti, e solo in quel momento Lily realizzò di trovarsi al centro di un duello accanito tra Sirius e la sua malvoluta parente.
«Sparisci dalla mia vista!» urlò Sirius, mentre James sottraeva Lily alla traiettoria delle maledizioni.
«Mary!» chiamò Lily, guardandosi intorno senza trovare traccia dell’amica.
Qualcuno gridò in lontananza, ma distinguere voci, figure e fatti attraverso la fitta neve non era semplice.
«Il tuo paparino ti saluta» sghignazzò Bellatrix, saltellando come se stesse ballando mentre duellava «Manchi tanto alla tua famiglia!»
«Quella non è più la sua famiglia!» gridò James, schierandosi contro Bellatrix al fianco dell’amico.
«Riferiscigli pure che loro non mi mancano!» ringhiò Sirius, facendo sprizzare scintille rosse dalla bacchetta.
Lily avrebbe voluto intervenire, ma temeva di colpire innocenti.
«Ma che dolce amichetto che hai!» cinguettò la Mangiamorte, sbeffeggiandolo.
«Lily!» chiamò qualcuno in lontananza, attirando l’attenzione della ragazza.
Il grido di aiuto di una delle sue amiche la distolse dal duello, facendola correre verso chi la chiamava. Poco lontana, avvolta dalla neve, Mary era stesa a terra con una gamba sanguinante, che presto colorò il manto di neve candida. Paralizzata dalla vista dell’amica, Lily non fece caso al Mangiamorte che puntava dritto verso di lei, pronto a colpirla.
«LILY!» strillò Mary, riuscendo ad avvisarla in tempo. Lily, colta alla sprovvista, mise mano alla bacchetta ma fu disarmata in un secondo, e solo allora notò che anche Mary era priva di difese.
Il Mangiamorte, ancora mascherato, rise malignamente, avvicinandosi a Mary e puntandole la bacchetta alla tempia, pronto a giocare sadicamente con loro. Prima che Lily riuscisse a scagliarsi in avanti per proteggere l’amica, un incantesimo saettò dalla bacchetta del Mangiamorte, abbattendo Mary al suolo, senza far rumore, mentre il suo urlo echeggiava per il viale di Hogsmeade.
Lily non pensò nemmeno per un secondo alla possibilità che il Mangiamorte uccidesse anche lei, lanciandosi verso il corpo immobile dell’amica. Un incantesimo lanciato alle spalle di Lily le sfiorò i capelli, mancando di un soffio il Mangiamorte.
«FERMO!» gridarono più voci contemporaneamente, sbucando dalla fitta tempesta di neve.
Diversi incantesimi si scagliarono verso il Mangiamorte, ma quello si smaterializzò prima che potessero colpirlo.
«Lily!» chiamò James preoccupato, correndo verso le due ragazze a terra con un misto di panico e terrore.
Lily era accasciata sul corpo dell’amica, piangendo e tremando per il freddo e la paura. James sussultò alla vista del sangue e del corpo immobile di Mary, temendo il peggio.
«Mary?» pigolò Dorcas, facendosi strada a gomitate tra la piccola folla che si stava accalcando attorno ai tre ragazzi, mentre altri cercavano aiuto.
Dorcas si portò le mani alla bocca, con gli occhi spalancati, e tacque. Cadde in ginocchio prima che qualcuno riuscisse a tenerla in piedi, tra la neve bianca e macchiata di rosso. «No..» fu tutto ciò che riuscì a dire.
Sirius sbucò tra la folla, ancora scarmigliato e arrossato per la rabbia, sussultando quando vide il corpo di Mary a terra.
«Sirius, chiama aiuto..» sussurrò James poggiando le mani sulle spalle di Lily, singhiozzante, per farle forza.
Nessuno di loro sapeva cosa fare. Ancora non si erano mai trovati in una situazione come quella e il panico stava offuscando i loro pensieri. Solo quando tra la folla si fece strada la McGranitt, i ragazzi sembrarono riscuotersi dallo stato di trance in cui erano caduti.
La professoressa si portò una mano alla bocca, chinandosi sul corpo freddo di Mary e tastandole il collo. «È ancora viva, ma dobbiamo portarla dentro, o morirà assiderata.»
A quelle parole, Lily ritrovò la speranza e sorrise, abbracciando James per la gioia e facendolo arrossire. Dorcas tirò un lungo sospiro di sollievo, e Sirius la aiutò ad alzarsi porgendole la mano, che lei accettò malvolentieri.
«Portatela subito in Infermeria» si raccomandò la McGranitt, sparendo tra la folla per cercare altri feriti.
I ragazzi avvolsero il corpo di Mary, ancora svenuta o sotto l’effetto dell’incantesimo, con i mantelli e tutto ciò che di più pesante trovarono, camminando velocemente verso il castello facendola lievitare.
«Cos’è successo esattamente?» chiese Lily, camminando al fianco di Mary, galleggiante nell’aria, per tenerla la mano.
«Abbiamo cominciato a sentire dei rumori e poi delle urla» spiegò Dorcas atona, mentre i corti capelli biondi le svolazzavano intorno al viso a causa del vento «e poi siamo stati attaccati dai Mangiamorte. Hanno invaso Hogsmeade, entrando nei negozi e distruggendoli, attaccando tutti i passanti. Erano in troppi..Remus e Peter stanno bene, li ho visti prima»
«Sirius, stai zoppicando..» fece notare Lily con preoccupata gentilezza.
Per la prima volta in quella giornata, Sirius fece un accenno di sorriso. «Non è niente.. adesso pensiamo a Mary».
James si avvicinò a Lily e le sfiorò la spalla con la mano. «Mi dispiace che sia andata così, Lily..»
«L’importante è che stiamo tutti bene. L’importante è che lei stia bene..» rispose Lily guardando a terra. «Mi sono spaventata così tanto..»
James la guardò con tenerezza, tentato di prenderle la mano per farle coraggio.
Lily gli sorrise per rassicurarlo e gli scostò un ciuffo di capelli dagli occhi, scoprendo una ferita sul sopracciglio e rendendosi conto che era la prima volta che James la chiamava “Lily” e non “ Evans”.
«Grazie, James» rispose per ricambiare, facendolo sorridere, consapevole che quel piccolo momento tra di loro significava l’inizio di qualcosa.
 
 
¹Prongs in inglese vuol dire all’incirca “denti, forconi” riferito generalmente alle forchette, ed ecco spiegata la giustificazione arrangiata di Remus, che non poteva certo rivelare che il soprannome di James si riferisse alle corna del cervo.
 
 
 
 
 
Note: ed ecco qui la mia personale versione del primo appuntamento di Lily e James, sperando di essere riuscita a superare le barriere di cliché, etc, etc…
La storia proviene da una mia precedente raccolta sulle avventure dei Malandrini, che poi non ho più continuato, quindi se per caso l’avete già letta è per questo motivo.
Fatemi sapere cosa ne pensate :)
  
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