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Autore: pandafordinner    17/04/2013    2 recensioni
Come rovinarsi la vita in un secondo? Sembra impossibile , ma la mia dopo uno stupido si è cambiata in peggio. Perchè ci vuole un secondo per dire si, giusto?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Come rovinarsi la vita in un secondo? Sembra impossibile , ma la mia dopo uno stupido si è cambiata in peggio. Perchè ci vuole un secondo per dire si, giusto?
Se solo avessi capito prima che persona avessi davanti magari avrei dato opportunità al mio cuore di averla vinta. Se solo avessi smascherato la faccia disonesta e disumana di quello che ora è mio marito magari vivrei una vita felice come tutte le donne meritano.
Avevo detto di si all'altare ad un uomo, se poteva essere chiamato cosi, che alla prima occasione aveva abusato del mio corpo. Ero stata violentata all'età di 21 anni e ora che ne avevo 24 la mia vita è peggiorata. L'unica mia consolazione è la mia piccola Hope, mia figlia, nata giusto un anno prima. La amavo come tutte le mamme amano le loro figlie. La amavo perchè era l'unica mia ancora di salvezza. La amavo e per fortuna non era figlia sua.

 
"E vissero tutti felici e contenti" così terminava la favola che avevo appena terminato di leggere a Hope. Le stavo accarezzando i suoi splendidi capelli biondi quando una voce mi fece sobbalzare.
Avevo paura, ma dovevo resistere, combattere, sperare che non fosse ubriaco. Posai il libro sullo scaffale e, dopo aver lasciato un leggero bacio sulla fronte alla mia piccola, presi coraggio e andai al piano inferiore. 
"Wendy, amore mio" era completamente ubriaco. Stringeva nella mano ancora una bottiglia piena di chissà quale schifezza. Tremavo, ma cercavo di non darlo a vedere.
"Charles" dissi a denti stretti allontanandomi da lui il più possibile per non vomitare.
"Dove sta la mia piccolina?". Amava Hope stranamente, ma solo perchè era convinto che fosse sua figlia, altrimenti l'avrebbe odiata con tutta l'anima 
"Dorme" 
Si girò verso di me, che nel frattempo stavo bevendo un bicchiere d'acqua.
"Vado a salutarla" mi disse avvicinandosi alla scala che conduceva al piano superiore. Scattai in un attimo. Era ubriaco e io avevo paura, ma avrei difeso mia figlia a qualsiasi costo.
"No" urlai con più fiato possibile. Mi precipitai di sopra e gli sbarrai la strada parandomi dinanzi la porta "Sta dormendo ho detto".
Lui mi fissò prima di cercare di accarezzarmi con una mano che io prontamente scansai schifata. Si diresse verso la sua camera mentre io andai in bagno per cambiarmi. A momenti sarebbe arrivata mia madre ad occuparsi della bambina. Non avevo mai condiviso niente con lui, cercavo di evitarlo. Negli ultimi tempi inventavo un lavoro notturno per scappar via, ma prima dovevo sempre ricorrere a scuse poco plausibili per non avere contatti con lui. Finito di prepararmi andai nella sua stanza per prendere la borsa che avevo appoggiato sulla sedia.
"Anche stasera esci?" ringhiò lui mentre disteso sul letto abbassava il volume della televisione.
"Io lavoro non esco" risposi cercando di nascondere la paura che prevaleva.
"Farai la puttana allora. Solo loro escono a quest'ora" si avvicinò per poi prendermi per un braccio e stringerlo con tutta la forza possibile.
"Meglio essere una puttana che tua moglie" fu in quel momento che la sua mano colpì violentemente il mio volto. Sarebbe rimasto il segno per giorni, ne ero sicura. Schiaffi del genere ne avevo ricevuti in quantità enormi, quasi fossero abbracci.
"Sei solo una puttana. Volevo un figlio maschio e tu mi hai dato una femmina stupida come te" urlò a pochi centimetri dalla mia faccia. Era la prima volta che parlava male di Hope. Evitai di farmi vedere pianere, lui non merita di certo le mie lacrime.
Il campanello suonò nello stesso momento in cui lui volevo mollarmi un altro schiaffo. Mi liberai dalla sua presa e, dopo aver preso la borsa, corsi verso la porta di casa. Salutai mia madre e scappai via poco dopo. Sapevo dove ero diretta.

 
Stavo bussando alla sua porta da minuti. Sapeva che sarei andata e gli avevo chiesto di aspettarmi sveglio. Avevo bisogno di lui.
"Wendy" aprì la porta sbadigliando e con i capelli tutti arruffati. Mi gettai tra le sue braccia e lasciai che mi stringesse a sè.
"Ehy tutto bene?" mi disse guardandomi mentre i miei occhi erano pieni di lacrime. 
"Oh Niall stringimi ti prego" non se lo fece ripetere una seconda volta e con le sue braccia mi circondò la vita e mi avvicinò a lui il più possibile.
"E' successo qualcosa di nuovo? Hope come sta? Questo cos'è?" disse enfatizzando le ultime parole indicando il segno rosso sul volto. Sapeva tutto. Sapeva dei continui maltrattamenti che ricevevo e aveva provato a impedirlo varie volte, però gliel'avevo sempre impedito. Non volevo che gli facesse male. Lui e la mia bambina erano gli unici motivi per cui ogni giorno combattevo duramente. 
"Hope sta bene, stava dormendo prima che la lasciassi con mamma" sorrisi. Un sorriso forzato "Niall io non posso continuare cosi. Voglio che mia anzi nostra figlia non cresca pensando che quel mostro è il padre. Voglio te al mio fianco e voglio te accanto a lei" continuai piangendo.
Mi fece sedere sul divano e si sedette accanto a me. Mi tornò ad abbracciare mentre sussurrava dei deboli calmati. 
Mi girai per guardarlo. Era cosi uguale alla mia Hope. Gli stessi capelli, gli stessi meravigliosi occhi blu, le stesse labbra...
Erano talmente identici che non ci voleva alcuna prova per accertare che fossero padre e figlia. 
"Ti prometto che passerà tutto. Non permetterò a te di ricevere altra violenza, nè a mia figlia di averne in futuro" mi prese il viso tra le mani e mi stampò un bacio leggere sulle labbra. Nonostante fosse durato un millessimo di secondo mi sentì bene, mi sentì come tutte le volte che ero con lui, una donna amata.
Restammo abbracciati su quel divano per una decina di minuti.
"Ha detto che voleva un maschio e non una bambina stupida come me" aggiunsi stringendomelo.
"Lui voleva un maschio, io invece amo la mia piccola. E' mia figlia e sono contento cosi. Sono l'uomo più felice del mondo" ci guardammo negli occhi e riuscì a vedere la sincerità e l'amore con cui aveva detto quelle parole.
Il mio cellulare iniziò a squillare. 
"Mamma? Tutto bene? Hope?" chiesi allarmata dalla sua chiamata scattando in piedi. Niall dietro di me preoccupato si alzò per poi appoggiare un orecchio al telefono per ascoltare la conversazione. 
"Si Wendy tutto bene. Hope si è appena svegliata dopo il casino che ha fatto Charles. E' uscito innervosito poco fa urlando che stava venendo a prenderti in ufficio" dall'altra parte mamma era agitata "Torna a casa Wendy. So che non sei a lavoro. Voglio parlare con te" sospirò e io spalancai gli occhi "e con Niall" continuò. Aveva capito tutto, nonostante avessi cercato di tenerla fuori per proteggerla.
Lo guardai per vedere la sua reazione a lui, come se avesse capito mi tirò la giacca per poi uscire fuori e precipitarsi in macchina ancora in pigiama. Lo seguì subito dopo sperando in una svolta.

 
"Hai sempre saputo tutto quindi?" chiesi io.
"Direi di si, ma non ho mai parlato per il tuo bene. Poi parliamoci chiaro. Hope è la fotocopia di Niall" esclamò mia madre guardando la mia bambina che si era riaddormentata tra le braccia del padre.
Abbassai gli occhi leggermente in imbarazzo. Non sapevo se essere sollevata o vergognarmi davanti a mia madre. Infondo avevo tradito quello che, secondo la legge, era mio marito e, in ogni caso, per mia madre, tradire non era un comportamento da vera donna. 
Come se volesse dare una risposa ai miei dubbi, mia madre venne accanto a me e mi poggiò una mano sulla gamba. 
"Finirà tutto. Non permetterò che tocchi più te o Hope" disse guardandomi negli occhi accennando un sorriso. La abbraccia e incominciai a singhiozzare sulla sua spalle mentre lei mi accarezzava la schiena.
"Io andrei a questo punto" ci interruppe Niall leggermente imbarazzato dalla presenza di mia madre. 
"Perchè devi?" rispose mia madre.
"Disturbo".
Mamma rise contagiando anche me. "Ragazzo mio, avessi saputo prima la realtà, ti avrei dato il permesso di sposare mia figlia quando me lo chiedesti. Stupida e cieca sono stata".
"Le persone non si mostrano per quello che sono davvero. Non è colpa sua se ha visto la bontà in un uomo che non ne possedeva neanche un briciolo" le rispose Niall avvicinandosi a me.
"Risolviamo tutto e se davvero la ami, sposatela" ribatte mia madre.
"La amo più di qualsiasi altra cosa al mondo" iniziò lui guardandomi "lei e mia figlia sono le cose più belle della mia vita" concluse.
Un rumore dal piano inferiore interruppe il nostro scambio di sguardi. Incominciai ad avvertire dei brividi di paura dappertutto. Mi strinsi a Niall cercando una fonte di sicurezza.
"Wendy so che sei qui" urlò "Puttanella scendi" aggiunse poco dopo facendo, probabilmente, rompere qualcosa dato il fracasso che si era formato. Come sempre presi coraggio e scesi di sotto sicura perchè mia madre aveva chiamato la polizia da poco tempo. 
"Cosa vuoi?" chiesi con un pizzico di paura nella voce.
"Dovevi lavorare, eh? L'ho sempre detto io che sei una puttanella, ma non ti permetterò di farmi avere la reputazione del cornuto" evidenziò le ultime parole come a volerle inciderle nella mia testa.
"La mia reputazione si è rovinata nello stesso momento in cui mi hanno dato il tuo cognome" cercai di tenergli testa. Alzò il braccio per darmi un altro di quegli schiaffi che avrebbero rimasto il segno. Ero già pronta a riceverlo e chiusi gli occhi per evitare di scoppiare a piangere. Aspettavo che la sua mano colpisse la mia faccia, che incominciasse a farmi male la guancia, che si facesse un segno rosso, ma invece non sentì niente. Aprì gli occhi e il mio Niall gli aveva fermato le mani giusto in tempo.
"Ora basta. Non la sfiorerai mai più neanche con un dito, intesi? Passerai i tuoi giorni in galera per quello che lei hai fatto. Picchiare e violentare una donna, ma non ti fai schifo?" lo guardò dritto negli occhi per poi sputargli in faccia "non meriti di essere chiamato uomo".
Subito dopo la polizia lo portò via. Non potevo credere di essere finalmente libera. Non potevo credere che finalmente quell'incubo aveva avuto una fine quella stessa notte. Caddi con le ginocchia a terra e incominciai a piangere, ma per la prima volta erano lacrime di gioia. Di una gioia che mi era stata negata per 4 lunghissimi anni. 
"Ehy amore mio, non piangere" Niall mi strinse a sè accogliendomi in uno dei suoi abbracci strepitosi "Non dovrebbe essere il momento, ma...potresti sederti su quella sedia?".
Feci come mi aveva detto e aspettai. Nello stesso momento in cui mi prese la mano mentre era in ginocchio davanti a me capì cosa volesse fare e sorrisi.
"Allora Wendy...ti andrebbe di diventare la signora Horan una volta per tutte?" disse tutto d'un fiato. Trattenni un urlo di gioia e un sì immediato mi uscì dalla bocca. 
Sorrise.
Sorrisi.
Era l'inizio di una nuova vita per me.

 
Un anno dalla mia nuova vita.
Un anno dal mio matrimonio con Niall James Horan.
Un anno senza più violenze.
Un anno libera.
Osservo Hope oramai cresciuta che viene spinta sull'altalena dal papà. Non riesco a fare a meno di vedere il sorriso che ha Niall mentre gioca con nostra figlia. In un anno la mia vita si è stravolta. Sono riuscita a vivere in casa mia senza aver paura di trovarmi un marito ubriaco, sono riuscita a condividere la camera con Niall sapendo che lui non è uguale al vecchio Charles, sono riuscita a sposarmi di nuovo e avere una vita felice e farla avere anche alla mia piccola. 
Mi distraggo dai pensieri e vedo Niall inginocchiarsi per allacciare le scarpe ad Hope. Anche quel semplice gesto riesce a farmi sorridere e stare bene. Vedo la mia bambina corrermi incontro e abbracciarmi e subito dopo anche Niall la raggiunge sedendosi accanto a me sulla panchina. Dopo aver dato un leggero bacio ad Hope, lei scappa dalle mie braccia per andare a giocare con i suoi amici. 
"Tutto bene?" chiede Niall preoccupato mentre mi accarezza la pancia.
"Stiamo bene. Stavo solo pensando" gli rispondo poggiando la mia testa sulla sua spalla "ricordi Charles voleva un maschio" gli dico accennando un sorriso.
"Il maschio l'avrai, ma sarà mio figlio. Mi dispiace per lui, ma non sa cosa si è lasciato sfuggire" conclude Niall.
Lo guardo negli occhi e non posso far a meno di sorridere. Gli lascio un leggero bacio e gli sorrido. Ora anche io ho il mio finale perfetto. E vissero tutti felici e contenti proprio come nelle fiabe.
  
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