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Autore: Il_Tracotanza    17/04/2013    0 recensioni
La storia che segue, è stata creata per un gioco di ruolo live che si svolge in Sicilia, l'ambientazione è post apocalittica, e i giocatori si ritrovano a dover interpretare un personaggio che deve sopravvivere al disastro.
Il mio personaggio è questo Jeremia, per il quale ho scritto il seguente Background. Credo che in fondo sia anche una bella storia, e per questo ve la presento.
Nella storia narro di circa un anno, che porta Jeremia in un viaggio per gran parte dell'Italia devastata, fino all'arrivo in Sicilia.
Genere: Drammatico, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Violenza
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[14 Aprile 2041][Lancia sul mare beta (Ex Reggio Calabria)]

I sogni di Jeremia ormai si susseguivano tutti uguali, quel campo di grano infinito dove correva, infetti ovunque, poi un muro, sopra di esso disegnato il volto sanguinante di Roman, poi si volta e una donna, con ancora il cordone ombelicale attaccato a un feto, gli salta addosso.

Si svegliò nel mezzo della notte, ancora non riusciva a credere che aveva trovato un po' di fortuna in un mondo senza speranza. Lancia sul mare era solo una piccola parte della vecchia Reggio, le maree innalzatesi e le piogge avevano travolto ilporto e molte strade si immergevano direttamente sul mare, affondando nelle viscere del blù. La sua fortuna era stata forse troppo grande, "La zona" avrebbe richiesto qualcosa in cambio, e la cosa lo opprimeva.
Aveva trovato questo posto, e fra le case sbarrate, una era aperta, su di essa vi era un insegna di rozza manifattura, un sole che spunta da dei monti, accanto la scritta: "casa del sole nascente."
Il posto era un vecchio bar, e era diventato una casa per drogati, Delia Occhiosvelto controllava quel traffico, accettava offerte e distribuiva varie droghe, roba semplice, di produzione e coltivazione propria, era una buona donna, ogni tanto permetteva di dormire dentro la casa se non avevi la forza di tornare al tuo rifugio, o non avevi un posto dove andare.
Jeremia si alzò facendo attenzione a non svegliare gli altri tre tizi che dormivano li, fece qualche passo, voleva prendere una boccata d'aria, aprì la porta e vide Occhiosvelto intenta a fumare.

Delia non era una di quelle ragazze che si potevano definire belle, ma aveva un fascino tutto suo, particolare, i capelli di un marroncino chiaro, quasi rossicci erano corti come quelli di un uomo, ma facevano risplendere il viso, lentigginoso, magro, e con dei profondi occhi neri, gli occhi di chi la sa lunga. Non era bella, ma aveva il fascino di una persona capace di provare emozioni, era poco più bassa di Jeremia, il fisico asciutto e i seni piccoli, era magra, ma a guardarla non l'avresti mai immaginata come una persona fragile. Tutto in quel suo aspetto richiamava una forza di volontà infinita.

-Non riesci a dormire russo?-
-Da-
-Sarai felice di sapere che hai svegliato pure me- Lo guardò con un sorriso
-Scusa, immagino io ha sonno agitato-
-Questo mi fa capire che sei una brava persona, non c'è da fidarsi di chi non ha incubi-
La mano di Deliache teneva quel Joint si allungò verso Jeremia.
-Fatti due tiri- Gli disse per poi aggiungere svelta -Cosa cerchi, russo?-
-Io non è russo- si affrettò a precisare Jeremia, fece un tiro - Capo di mia carovana diceva che esiste città libera di infezione, in isola d'Italia-
-Tomorrow- Anticipò Occhiosvelto,
Jeremia si limitò ad annuire per confermare
-Ci sono due Barche qui a Lancia Beta- Disse Delia -Una è di Jacky il marinaio, l'altra sarà nostra Jed-

L'altra barca era di Adam, detto "Thor" perché si portava sempre un grosso martello dietro.

[16 Aprile 2041] [Lancia sul mare Beta]
La notte si chiudevano tutti in casa, e i pochi in giro non sospettavano certo di Occhiosvelto, quando ormai la barca era salpata, se si fossero accorti del furto non aveva importanza.

- Dannata città, sono vent'anni che sto ferma in quella bettola di merda, tutti tranquilli nelle loro case, a barattare favori per la mia droga, e quando qualcuno moriva, non aveva importanza, era un sacrificio accettabile dicevano. L'unica cosa che mi serviva era trovare qualcuno con finalmente cercare Tomorrow, guardami le spalle Jed, è l'unica cosa che ti chiedo in cambio. Whooo hoo-
Quell'urlo si disperse nella notte e nel mare, il mezzo era un vecchio peschereccio, teoricamente con abbastanza nafta da arrivare in Sicilia.
Videro terra che era già l'alba.
-Il sole nascente-  sospirò Delia -Sai perché la chiamai così? Quel posto di merda?-
Fece una piccola pausa e sorrise, un sorriso pieno di nostalgia
-C'era una canzone che ascoltava sempre mio padre- La voce decisa e femminile di Occhiosvelto si fece sentire, e la barca toccò terra.
Si sentirono al sicuro una volta toccata la Sicilia, si sentirono al sicuro, e in questo mondo non c'era mai un secondo per sentirsi al sicuro.

[16 Aprile 2041, Alba][Lancia sul mare Alfa (ex Messina)]
La struttura della prima "Lancia sul mare" era molto simile a quella della Beta, i vecchi porti erano stati sommersi dalla pioggia, ed il nuovo porto era stato ricostruito malamente a ridosso di una strada che una volta poteva considerarsi del centro storico. Era mattina e le strade pulsavano di una flebile vita, le poche case abitate erano state circondate da una recinzione che permetteva una buona vitadegli abitanti, pochi ovviamente, non più di un centinaio, includendo donne e bambini.
Un pescatore vide arrivare la nave, un signore sulla sessantina
-Altri pazzi per Komor? Oppure vi volete infilare nel commando? Oramai sti stronzi si moltiplicano come le mosche nella merda-  Una voce seccata, stanca, piena di disprezzo.
-Io non ha capito niente Amico- Rispose Jeremia con il solito accento.
-Ah ecco, un altro che cerca quel porco di Miroslav, dannati russi!-
-Io non è russo!-

Lancia del mare alfa non si rilevo ospitale come con la sua gemella, ma decisero di restare comunque li per qualche ora, giusto il tempo di riprendere le forze, ma alla fine si decisero a stare una giornata.

[16 Aprile 2041, Tramonto][Lancia sul mare Alfa]
Il sole primaverile andava calando via dal cielo siciliano, tutto si colorava del tipico arancione del tramonto, Occhiosvelto decise di unirsi a una partita a carte con gente del posto, e da buona scommettitrice mise in palio un po' di droga. Jeremia stava seduto su una vecchia sedia a sdraio, in legno, gli occhi semichiusi e rilassato.

La prima cosa che vide fu quel vecchio a indicare verso di loro, lo sguardo si sposto poi su i tre uomini che ascoltavano, uno di loro aveva un martello pendolante dal fianco, gli altri due grossi machete. Si avvicinarono infuriati a Delia che era presa dal gioco. Jeremia ebbe appena il tempo di alzarsi e avvicinarsi prima di vedere quel martello sbattere violentemente sul tavolo.

-Puttana! Ti prendi una cotta per il russo di merda e già mi fotti la barca, vero? Spero che ne sia valsa la pena troia! Perché io ti ci infilo questo martello nel culo aperto che ti ritrovi.

L'azione di Jeremia fu istintiva, diede un calcio al tavolo che cadde verso Thor, facendogli un attimo perdere l'equilibrio, cerco di tirarsi dietro Delia e scappare, ma ebbe appena il tempo di allungare la mano che già i due scagnozzi di Thor si precipitarono ad afferrarlo dalle spalle, nel frattempo quel bastardo di Thor si era ripreso e cercava di acciuffare una Delia combattuta fra il voler scappare e il non voler lasciare indietro Jeremia.
Jeremia si dimenava cercando di sfuggire alla presa, loro lo picchiarono più volte in pancia, per fargli perdere la voglia di ribellarsi. Nel frattempo Delia cercava di avere la meglio su Thor, che l'aveva afferrata per il collo gettandola a terra, e cercava di farla soffocare. Gli altri presenti si limitavano a guardare, impauriti o eccitati dallo spettacolo. Jeremia fece un grosso sforzo, riuscì a liberarsi dai due che gli corsero subito dietro, la mano andò a prendere il coltello che portava sempre legato alla gamba e quindi lo affondo nel collo di Thor, zampillante di sangue. I due scagnozzi gli furono di nuovo addosso, ma un colpo di pistola li raggelo e li fece bloccare.

-Chi cazzo è che fa bordello nel mio porto?-

Un uomo sulla quarantina, con un cappello a falda larga e un bastone a sostenere i suoi passi zoppicanti cominciò a camminare verso di loro, in mano aveva una grossa pistola, qualcosa di molto simile ad una Desert Eagle. Si faceva chiamare, Maresciallo Terza Gamba, e insisteva che la terza gamba non era il bastone, controllava i traffici di Lancia, e proteggeva la sua gente.
Confabulò poche parole con un uomo che aveva assistito alla scena.

-Il mio amico qui, mi dice che abbiamo avuto un tentato omicidio, causato da un furto, non abbiamo innocenti qui-

I presenti si limitavano a guardarli, ai due uomini di Thor vennero sparati due colpi in testa, caddero, lasciando sangue e cervella a terra.

-Considerata che quella è legittima difesa- Indico l'uomo a terra, il martello ancora in mano, il sangue che ancora zampillava dal suo collo.
-Vogliamo dare un po' di spettacolo?- Quel pazzo esaltato sparò un colpo in aria, la gente intorno gridò, come si fa per una rockstar, gli portarono un revolver, e mise su un colpo.

Il dannato gioco della roulette russa. Legarono i due, Delia piangente, Jeremia che non aveva più lacrime, comunque sarebbe andata, uno dei due sarebbe morto, e la cosa li stava distruggendo dall'interno.

I vari click che si susseguivano non potevano essere un sollievo, Jeremia non sapeva ormai quale delle due opzioni avrebbe preferito, ma solo il destino poteva scegliere per lui. Ogni click su Delia era un duro colpo per Jeremia, e ogni click su Jeremia un colpo ancora più duro, fino all'ultimo, quello prima di un rumore assordante, di un buco sulla testa di Delia, e del sangue che schizzò sul volto piangente di Jeremia.

-Benvenuto nel Wasteland siciliano, russo!- Una risata poi, a concludere il tutto.
  
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