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Autore: Corinne_Tizy    06/11/2007    2 recensioni
Fanfiction post serie che riprende alcuni eventi narrati nei fumetti che stanno uscendo in America su Buffy e che stanno per uscire di Angel. Buffy non si trova a Roma, come veniva detto nella 5° serie di Angel, ma vive in Scozia in un castello. Le cose non sono affatto migliorate dopo la distruzione di Sunnydale ed ora la Cacciatrice si ritrova con una sorella gigantesca, un'amica (Willow) che svolazza a giro, Xander che l'aiuta a gestire le nuove Cacciatrici, ed un nuovo e potente nemico all'orizzonte. A Los Angeles, la Fang gang è alle prese con la battaglia che vi si è scatenata a seguito delle vicende narrate nella 5° serie. La storia riprende da lì. Cosa farà Buffy quando saprà cosa sta avvenendo a Los Angeles? E soprattutto quando scoprirà che Spike è tornato ed ora si trova lì? E il nostro eroe ossigenato riuscirà a vincere la sua battaglia più difficile? Avrete le risposte a queste domande leggendo. E sia chiaro, è una ff spuffy.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fino 1 Capitolo 1


N/A: Piccola informazione sul fumetto di Buffy; nel fumetto Buffy si ritrova ad affrontare un misterioso nemico che apparentemente è a capo di una specie di setta, dato che alcune vittime vengono ritrovate con impresso uno strano simbolo sul petto. Sempre nel fumetto gli stessi nemici che Buffy affronta, hanno lo stesso simbolo impresso. Non ho idea di cosa risulterà essere quel simbolo nel fumetto, ma per quanto mi riguarda ho intenzione di scombinare un po’ le cose. Ad ogni modo, anche il sogno che Buffy racconterà a Xander è ripreso dal fumetto, anche se io lo inserisco in un contesto leggermente diverso.

XOXOXOXOX


Il sacco sembrava più duro del solito e le mani erano indolenzite a furia di colpirlo, ma era esattamente quello di cui aveva bisogno.

Dolore.

Dolore fisico.

Qualcosa che la distraesse da altri dolori.

Dolori mentali.

Ormai avrebbe dovuto esserci abituata.

Mai un attimo di pace. Mai un attimo di serenità per Buffy Anne Summers, La, maiuscolo, Cacciatrice.

Ora non lo era più.

Non era più “La” Cacciatrice, ma una delle tante. Eppure, chissà perché, le cose non erano migliorate affatto.

Lo aveva sperato, là, davanti al cratere che una volta era la città di Sunnydale. Aveva sperato che le cose cambiassero, che finalmente potesse avere una vita normale, un lavoro normale, un ragazzo normale…

No.

Non poteva certo succedere a lei.

Lei doveva ritrovarsi a fare da balia a centinaia di Cacciatrici inesperte, con demoni di ogni sorta che continuavano ad attaccare, mentre il solito misterioso nemico minacciava di distruggere tutto quello a cui teneva.

Senza contare l’ulteriore mistero di ritrovarsi una sorella minore che ora era alta una trentina di metri.

Pazzesco, ma le mancava Sunnyhell, le mancava casa, le mancava quel sesso…

A quel pensiero il pugno che tirò fece ondeggiare paurosamente il sacco, ed un esclamazione provenire da dietro.

<< Credo di essere arrivato nel momento sbagliato. >> disse Xander, strusciandosi nervosamente le mani sui pantaloni della tuta simil-militare che indossava. << O forse…in quello giusto. >> aggiunse, come se avesse avuto un’improvvisa realizzazione.

Buffy lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, come se improvvisamente la stanchezza le fosse caduta addosso. << La seconda, credo. >> rispose con il fantasma di un sorriso sulle labbra che non le raggiunse gli occhi.

<< Huh? >> chiese perplesso Xander, che non aveva colto il nesso.

<< Sei arrivato nel momento giusto. >> spiegò laconicamente Buffy, mentre prendeva a sfasciarsi le mani dalle bende che vi aveva avvolto per proteggerle.

<< Oh. >> esclamò l’amico, prima di guardarla attentamente per la prima volta. << Buffy? Tutto bene? >>

<< No. >>

Ok, come risposta non era il massimo, ma Xander ormai si era abituato ai monosillabi che l’amica usava ultimamente per comunicare. In effetti quella di prima era stata la risposta più lunga da…Il ragazzo scosse via il pensiero, ora doveva cercare di tirare fuori qualche altro monosillabo. << E presumo che sia per questo che sei qui ad allenarti nel bel mezzo della notte, giusto? >>

<< Già. >>

Oookey! Riuscire a tirarle fuori qualche parola era una vera impresa, ma doveva farlo, tutti loro erano piuttosto preoccupati per il suo crescente mutismo e per quell’aria cupa che si portava appresso. Non che ci fosse niente di che ridere, non di quei tempi, ma…

<< Ti va di parlarne? >> tentò, sperando in una sorta di miracolo. Si era dimenticato di quante volte le aveva rivolto quella stessa domanda, e la risposta era sempre stata la stessa. Un secco e deciso no. Ma stavolta…

Stavolta Buffy si limitò a sospirare stancamente, mentre si lasciava cadere seduta su una specie di divanetto posto in un angolo della palestra.

E Xander comprese che forse, magari, questa volta le cose potevano andare diversamente. Ora doveva fare attenzione, una minima mossa sbagliata e Buffy se ne sarebbe andata, richiudendosi ancora una volta dietro quel muro di silenzio che da troppo tempo la caratterizzava.

Così non disse niente, si limitò a raggiungerla sul divano e mettersi in comoda posizione, allungando le gambe e distendendo la schiena contro lo schienale, in attesa che lei continuasse.

<< Sono questi dannati sogni. >>

<< Sogni da Cacciatrice? >> si azzardò a chiederle, cercando però di mantenere la voce bassa e calma, quasi indifferente. Troppa curiosità poteva rivelarsi fatale, ormai lo sapeva bene.

Buffy fece una smorfia, ma rispose. << Secondo te, sognare un gigantesco leone avvolto da fiamme fosforescenti può dipendere dalla cena troppo pensante? >> Voleva essere una battuta, ma il tono tetro con cui era stata detta, indicava chiaramente che non c’era nessun umorismo dietro.

Xander si morse la lingua giusto in tempo. Stava per dire che in effetti lui non aveva ancora digerito, ma a dio piacendo, una volta tanto il suo cervello era arrivato prima della lingua, che ora in effetti gli faceva un po’ male dato che se l’era morsa davvero. Così, invece di rispondere verbalmente si limitò a scuotere la testa e dirle invece: << Uhmm…piuttosto inquietante. >>

<< Puoi dirlo forte. E quello che mi ha detto lo era ancora di più. >> ribattè Buffy piuttosto malinconica.

<< Cioè? >> chiese Xander, muovendosi a disagio sul divanetto.

<< La regina è morta. Lunga vita alla regina. >> ripetè a bassa voce Buffy, tanto bassa che l’amico riuscì a malapena a sentirla.

La Regina è Morta. Lunga vita alla Regina!

Ancora una volta Buffy fu colta da un brivido nel risentire internamente quella voce tuonare quelle parole.

Che significato potevano avere?

Un rapido sguardo a Xander le disse che non le sarebbe arrivato da parte sua nessun aiuto per scoprirlo.

XOXOXOXOX


Tutto sembrava avvolto dalle fiamme, persino in cielo, dove cupe nuvole oscuravano un sole ormai sorto, tuonavano rossi lampi.

Angel scrutava nella fitta oscurità, ringraziando quei brevi lampi e la spessa coltre di nubi che lo proteggeva dai mortali raggi del sole, mentre cercava in basso segni dei compagni perduti. Sperando che uno dei lampi illuminasse una testa ossigenata o una blu, non sperava più ormai di ritrovare Gunn, ma forse gli altri si erano salvati. Forse…

Il vento che gli fischiava intorno gli portava, da dove si trovava in groppa al drago volante, echi delle battaglie, grida e ruggiti, ma nessuna voce umana.

Con il cuore stretto in una morsa, osservava con orrore cosa era diventata la sua città.

I palazzi in fiamme, auto che esplodevano, morte e devastazione ovunque.

Mio Dio cosa ho fatto?

Ed il bruciore che sentiva sul petto aumentò.
  
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