Oggi
vi porto un piccolo bonus, anzi due: questo estratto dal sequel
(che può esser letto anche come scena da una vacanza
qualsiasi degli European) e una copertina
per la storia! Infatti mi sto cimentando con la
costruzione degli ebook per dare un lustro alle mie fanfic; Chi ha detto che,
in quanto conclusa, sarà presto disponibile in download
super-lustro. Anzi, se volete che faccia degli ebook anche per voi, non
avete che da chiederlo, le mie commissioni sono irrisorie ;)
Trovate la copertina al primo capitolo! Baci
-------------------------------------------------------------------------------------Trovate la copertina al primo capitolo! Baci
Qui potete scaricare la storia completa come libro :D -> link
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~Bonus~
Di
ritorno dal bagno, Olivier
imboccò il corridoio e vide che la porta del soggiorno era
spalancata. Andrew
doveva essere uscito. Raggiungendola,
buttò dentro un'occhiata senza fermarsi ―
aveva superato la stanza quando qualcosa raggiunse il suo cervello e lo
bloccò.
Corrugò la fronte, innescò la retromarcia e inarcò le sopracciglia.
Nel bel mezzo del salotto c’era Andrew, in piedi ― se così si può dire ― sulle mani, con le gambe puntate al lampadario, la testa ciondolante verso il tappeto e un’espressione mistica sulla faccia. Inaspettato, si ritrovò a pensare, visto che la sua ultima passione erano gli sparatutto e Sette anni in Tibet non gli era mai piaciuto.
Olivier smise di farsi domande prima di poter mitragliare altre considerazioni. Il caso non meritava tentativi.
Indirizzò allora le proprie speranze alla cucina, da cui proveniva una musichetta vivace. Il fatto lo rallegrò: forse la televisione faceva finalmente il suo dovere.
«Trovato qualcosa?» chiese, entrando.
Gianni smise di ballare e sorrise, estatico.
«Mais certainement! La riconosci?» e puntò un dito allo schermo.
Sì, Olivier riconosceva. Il suo migliore amico stava guardando nientepocodimeno che Heidi, la bambina delle Alpi.
Fece dietrofront, pronto a scolarsi qualcosa di nocivo in una bettola qualsiasi, quando―
«Ma questa…»
Gianni sorrise da un orecchio all’altro.
«E’ la puntata del ritorno!»
Senza troppi complimenti, Olivier afferrò la scatola dei popcorn e s’accomodò in terra, davanti al divano. Coerenza? Che cos'è?
Corrugò la fronte, innescò la retromarcia e inarcò le sopracciglia.
Nel bel mezzo del salotto c’era Andrew, in piedi ― se così si può dire ― sulle mani, con le gambe puntate al lampadario, la testa ciondolante verso il tappeto e un’espressione mistica sulla faccia. Inaspettato, si ritrovò a pensare, visto che la sua ultima passione erano gli sparatutto e Sette anni in Tibet non gli era mai piaciuto.
Olivier smise di farsi domande prima di poter mitragliare altre considerazioni. Il caso non meritava tentativi.
Indirizzò allora le proprie speranze alla cucina, da cui proveniva una musichetta vivace. Il fatto lo rallegrò: forse la televisione faceva finalmente il suo dovere.
«Trovato qualcosa?» chiese, entrando.
Gianni smise di ballare e sorrise, estatico.
«Mais certainement! La riconosci?» e puntò un dito allo schermo.
Sì, Olivier riconosceva. Il suo migliore amico stava guardando nientepocodimeno che Heidi, la bambina delle Alpi.
Fece dietrofront, pronto a scolarsi qualcosa di nocivo in una bettola qualsiasi, quando―
«Ma questa…»
Gianni sorrise da un orecchio all’altro.
«E’ la puntata del ritorno!»
Senza troppi complimenti, Olivier afferrò la scatola dei popcorn e s’accomodò in terra, davanti al divano. Coerenza? Che cos'è?
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Nota doverosa: Heidi è immortale!