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Autore: Cilyan    18/04/2013    2 recensioni
Ziall, dal testo:
Andiamo le persone non sono fatte di tempo, spazio e molecole! Forse di molecole sì, ma di tempo no.
Il tempo non esiste, lo ha inventato l’uomo per auto convincersi che non ce ne sia mai abbastanza per impelagarsi in qualche rapporto umano e questa in parte era anche una mia convinzione, un tempo.
Un tempo, quando quei due occhi, quasi metallici, di un azzurro finto, insomma, non mi avevano ancora colpito.
Erano come due magneti, ma spenti: già quel ragazzo biondo che avevo trovato per strada, i piedi congiunti e stesi lungo il ciglio della strada, la testa reclinata verso il sole baciatore, gran baciatore aggiungerei, era una vittima del tempo.
“Non ho ore a sufficienza per prendere tutto il sole che vorrei. Devo studiare” mi disse.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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last song
N.B.
 Mi scuso in anticipo per eventuali errori che ci potrebbero essere! Controllerò al più presto, ma volevo postare lo stesso.

Mi scuso tantissimo.

“Last time”

 
Ho perso la cognizione del tempo, le lancette, gli orologi, quel ticchettio insopportabile che producono, tutto, ormai è una mera illusione.
Il tempo non esiste d’altronde, no?E’ solo qualcosa inventata dall’uomo per evitare rapporti umani.
Andiamo le persone non sono fatte di tempo, spazio e molecole! Forse di molecole sì, ma di tempo no.
Il tempo non esiste, lo ha inventato l’uomo per auto convincersi che non ce ne sia mai abbastanza per impelagarsi in qualche rapporto umano e questa in parte era anche una mia convinzione, un tempo.
Un tempo, quando quei due occhi, quasi metallici, di un azzurro finto, insomma, non mi avevano ancora colpito.
Erano come due magneti, ma spenti: già quel ragazzo biondo che avevo trovato per strada, i piedi congiunti e stesi lungo il ciglio della strada, la testa reclinata verso il sole baciatore, gran baciatore aggiungerei, era una vittima del tempo.
“Non ho ore a sufficienza per prendere tutto il sole che vorrei. Devo studiare” mi disse.
Strano, pensai, un ragazzo che vuole sprecare il suo tempo libero per prendere il sole? Ma poi come posso io giudicare o come potevo giudicare un’azione del genere, se ero io il primo a perdere tempo restando lì ad interrogare un perfetto sconosciuto?
Questo non mi frenò di certo, ovviamente. Se dovevo “perdere tempo” che lo perdessi bene almeno, no?
“E … le uniche cose che fai sono studiare o prendere il sole?” un sorriso mi si piantò in volto non appena un “non proprio” mi risuonò tra le orecchie, pieno di tutto quel ..tempo perso, maledettamente perso.
“In che senso non proprio?” e ancora mi ostinavo a rimanere lì con lui, uno sconosciuto dagli occhi spenti che neanche mi guardava negli occhi?
Se ci penso ora mi viene solo da ridere, ridere su quanto quella parola di cinque lettere avesse un effetto talmente malsano su di me!
Come negarlo?
“ C’è anche il tempo per dormire e per mangiare” ovvio.
“ Dormire e mangiare? Ma quelli sono impliciti!” e fu così che in una perdita di tempo, mi ritrovai a prendere il sole con un biondo tutto latte e vaniglia.
“E pensi che nel tuo tempo ci sia posto per qualcos’altro?” chiesi allora curioso. Non avevo nulla da perdere in fondo, ma solo da guadagnare. Chissà che non trovassi una nuova occupazione per impiegare meglio il mio di tempo o … peggio chissà.
Ora come ora non saprei dire se sia stato un bene o un obbligo, ma vivendo senza quel ticchettio mostruoso delle lancette fisse nel meccanismo della mia testa, cosa ho da perdere?
Forse ci ho guadagnato … forse.
Dopotutto prendere il sole non è mai stato così bello, non da quando il sole vero e proprio non è quella macchia gialla che mi tinge la pelle bronzea ancor più di marrone, ma quella pallina bianca che se ne sta ferma, sul ciglio della strada, imperiosa e fiera come un bellissimo cigno che, da poco, ha scoperto di non essere un anatroccolo.
Un cigno che rimarrà sempre bianco perché la sua pelle stessa è composta di luce e la luce non ha un istante libero, nemmeno per abbronzarsi.
Già Niall è sempre stato un finto perdi tempo: lui stesso è tempo.
Lui stesso è tempo perché mi ha preso, mi ha catturato ed ha celebrato la mia rinascita del nuovo Zayn.
Un biondo di cui non ho neanche il numero, di cui non so altro se non che ama prendere il sole e studiare … chissà cosa, già quel biondo che si sollazza e sorride non appena un piccolo ciliegio mette i primi fiori, che mi ride addosso quando scaccio malamente una piccola coccinella sventurata che il vento primaverile mi ha buttato addosso, un biondo che ho scoperto essere tanto pepe e poco morte.
Ed i suoi occhi, quegli occhi, occhi che ora mi sembrano più vivi, ora, dal momento in cui mi ha preso la mano e mi ha detto “ andiamo al mare? Mi sono stancato di aspettare”.
“Mare?”una sorpresa, direi, quando mi prese e, senza dire altro se non “sarà un buon impiego di tempo”, mi condusse su una strada, deserta, in cui solo un palo regnava, un palo … solitario e al quale era attraccato solo un oggetto: una bicicletta.
Era rossa, splendente e lucente. Era la bicicletta dei miei sogni, un di quelle che da piccolo avevo sempre visto sfrecciare per le strade in televisione in alcune gare strane, non una bici qualsiasi, ma un tandem.
“E che te ne fai di un tandem?” gli chiesi allora, vedendo che lo stesse prendendo e capendo quindi che gli appartenesse.
“ Da solo nulla. Aspettavo il momento in cui avrei potuto usarlo con qualcuno e quel momento è arrivato”.
Sorrisi. Allora non aveva soltanto una vita piena di tempo perso!
“Come ti chiami?” pensai che fosse opportuno chiedergli allora. Erano giorni, anzi, trenta giorni per l’esattezza, quindi un mese che mi ritrovavo a passare sempre per lo stesso viale, alla stessa ora, per poi fermarmi a parlare con la stessa bionda persona,persona di cui, tra l’altro, non sapevo neanche il nome.
“Non posso dirtelo” mi rispose ed io, non so perché, ma sorrisi ancora e ancora, mentre il vento mi pettinava i capelli e il cielo mi faceva da fedele compagno.
“ E perché?”lasciai cadere la domanda, solitaria, piccola e insignificante, indifesa – perché?-
“Perché se ti dicessi il mio nome “ pedalata, prima un piede su poi l’altro giù “ poi il nostro diventerebbe un rapporto e i rapporti hanno bisogno di tempo. Per cui preferisco così”.
Non lo potevo vedere, ma qualcosa, forse quel solletichio che il mio naso sulla sua schiena bianca, coperta da una maglietta ancor più bianca, produceva per via dello sfregamento con la stoffa leggera. Era solo Aprile, ma già si poteva toccare con un dito, la calura estiva, cosa rara a Londra, in questo quel periodo, eppure faceva inspiegabilmente caldo, o forse era la schiena davanti alla mia a bruciare con l’intensità non di uno, ma di cento soli?
E il sole conosce il tempo? Mi chiesi in quel momento. Che pensieri stupidi! Come mi poteva passare per la testa se al sole interessasse il tempo o meno. Lui era nato, un piccolo conglomerato di gas, una grande esplosione e poi … puff! il sole! Ok, forse non avevo molto le idee chiare sulla nascita di una stella, ma poco me ne importava. Il punto era ed è: se Niall era senza tempo, poteva davvero considerarsi un sole?
Allora forse il problema non c’era, perché ero ancora della convinzione, cattiva convinzione tra l’altro, che quel biondino fosse figlio del tempo, non che la sua vittima più grande, ma già una scia luminosa, di uscita, sale forse, si quel sale marino e dal sapore così …”assaporabile”, ecco, si intravedeva in quel tunnel fin troppo diafano.
“Sai ciuffo” avevo preso a chiamarlo così e così lo avrei sempre chiamato “come mai ti ostini a crogiolarti sotto il sole, in mezzo ad una strada “ piede messo male e caduta quasi certa, se non fosse stato per i nostri, o meglio per i miei riflessi pronti, perché il finto biondo davanti a me per poco non si prese un infarto, “con tutto quel sudore che ti scivola lungo la fronte? Insomma, non ti senti appiccicoso?Non vorresti andare a casa, magari a farti una doccia?Non vorresti sentire l’acqua che ti riempie fin dentro i polmoni, invece di stare lì a far nu…”
“Quello non è far nulla!” mi interruppe fermandosi di scatto. Una mano mi prese per il polso, così, in mezzo alla strada, deserta per fortuna e, seguendo il gesto del dito indice verso l’orizzonte, guidò il mio cervello verso il suo pensiero. “ Sto con te, con il sole, con la natura e soprattutto con l’aria! Non è non fare nulla! Anche solo respirare è fare qualcosa e so che stai per dire, ma… non-è-una-perdita-di-tempo!!” in un mese di conoscenza, non avrei mai pensato di ritrovarmi ad essere sgridato da un perfetto sconosciuto, quasi, ma la cosa non mi dispiacque e, anzi, mi fece riflettere.
Dopotutto ero io il primo a perdere tempo stando con un quasi perfetto sconosciuto, che avevo da criticare tanto?
Abbassai il capo e attesi un suo cenno di labbra per dire un flebile “andiamo” che ebbe esattamente l’effetto sperato.
E ci spingemmo fin oltre la fine della strada, finché un profumo di salsedine non mi impregnò il viso quasi malamente, facendomi starnutire, leggermente.
Era da tempo che non assaporavo quel clima di serenità, non ricordo bene da quando, ma sicuramente la colpa era nuovamente di quel maledettissimo tempo!
Solo il ricordo dell’ultima volta in cui misi piede su quella spiaggia che non aveva nulla di speciale, in particolar modo per l’acqua, troppo salmastra, quasi verde melma, mi fece venire voglia di buttarmi in acqua con tutti i vestiti, ma c’era qualcosa che mi frenava, qualcosa che mi fece finire dritto dritto con la faccia sulla sabbia: mani.
Maledetto biondino e le sue battute sul “adesso avrai un po’ di tempo da perdere tu a lavarti”!
Quanto avrei voluto prenderlo, sbatterlo lì su quel suolo morbido e fargli vedere chi è che comanda? Tanto di certo, ma ancora una volta qualcosa mi fermò e questa volta non furono le sue mani, ma ancora una volta quella sua risata.
Luceva, splendente, con tutto il suo corpo. Ancora la ricordo, con quel cipiglio deciso che gli si era dipinto in volto e ancora una volta mi vennero quegli stupidi pensieri sul sole e sul tempo ad esso legato.
Ma perché ne ero così ossessionato? Per me il tempo era qualcosa che ostacolava i rapporti umani, lo era sempre stato ed io odiavo i rapporti umani e allora perché sentivo quella … perplessità, stanchezza, voglia di scoprire l’altro?
In vita mia non avevo mai conosciuto nessuno che mi facesse cambiare idea sul tempo, ma nel momento stesso in cui fui atterrato per la seconda volta, capii che tutta quella ossessione per delle stupide molecole che si muovono freneticamente nell’arco di micro secondi, erano l’unico mio problema.
Non avevo forse mai incontrato qualcuno che mi insegnasse il loro valore, ecco perché le disprezzavo tanto!
E loro, quelle molecole, mi sembrava di averle davanti, così felici, così armoniche, così…marine.
Il fruscio delle acque mi fece disperdere nei miei pensieri, mentre una mano umida mi massaggiava il collo e le tempie: ero svenuto?
No “ti sei addormentato come se nulla fosse!” una voce irrisoria mi diede prontamente la risposta.
“Non pensi che dormire sia una perdita di tempo?” mi chiese poi, subito dopo.
No, non lo pensavo e non lo penso neanche ora.
“Ah già! Il tempo non esiste quindi che ti servirebbe dormire, scusa?”
“ Stupidi bisogni biologici?” scherzai io, ma lui la prese seriamente a quanto pare “ se è un bisogno biologico, vuol dire che ne hai bisogno, quindi non è una perdita di tempo. Io ho bisogno di studiare per avere un futuro e di prendere il sole per avere una bella abbronzatura, dato che è un mio sogno, quindi tecnicamente ciò che ci piace o che vogliamo fare, non è una perdita di tempo a prescindere, non credi?”
Non risposi alla domanda, ma semplicemente annuii a quella frase in apparenza senza senso,frase a cui in questo momento, il solo pensiero mi condurrebbe ad una chiara risata, chiara come i suoi occhi concatenati tra le mie braccia calde, tra le lenzuola calde d’amore, ma che allora mi portò solo ad un breve sorriso, timido coperto da una sottile striscia di labbra.
E mi fermai un attimo a riflettere prima di dire “comunque io sono Zayn” e ricevere un “Niall” in ricambio.
Ormai non c’era bisogno di aspettare oltre. Il tempo aveva perso la sua importanza dal momento stesso in cui quelle due gambe diafane, incastrate tre di loro su quel roseo marciapiede, si erano voltate nella mia direzione, infliggendomi un grave peso in mezzo al cuore.
 Perché se i suoi occhi mi avevano in un primo momento ingannato, quelle gambe non lo avrebbero mai fatto. Erano gambe da corridori quelle e pur non avendole mai viste muover piede, capii subito che avessero la capacità di andare contro se non oltre il tempo.
I suoi occhi, magnetici e spenti, i suoi arti pronti a scattare. No, di certo non era lui la vera vittima del tempo.
Lui, il mio opposto, sapeva usare davvero ogni singolo istante della sua vita: ero io quello insignificante.
Una mano mi si tese davanti agli occhi, ridestandomi dai miei odiosi pensieri. Il sole ancora alto, seppur per poco, e le onde spumose del mare a far compagnia ai miei sensi.
Ero sicuro già allora che non avrei mai incontrato nessuno così capace di smuovermi l’animo come un semplice biondo fissato con l’abbronzatura perfetta che non avrebbe mai avuto.
E “Mai pensato di farti le lampade?” mi uscì così, quasi insicuro, ma giocoso.
E lui sorrise, di nuovo.
“ No. Preferisco i metodi naturali, ma forse tu ne hai abusato un po’ troppo caro mio!” lo fissai negli occhi, cercando di rimanere serio, ma era quasi impossibile con quegli occhi sbarazzini che si ritrovava.
“ Niall?” lo richiamai, allora “ io sono pakistano! Per questo la mia pelle è così mulatta”.
Lo fissai teneramente negli occhi: aveva le guance gonfie ed un cipiglio insoddisfatto sul volto. Quanto era carino!
Pensai di aver ferito il suo orgoglio, di aver distrutto qualche sua credenza, così tentai di scusarmi, ma non ci riuscii perché ancora, per la millesima volta, la sua voce stridula e irrisoria, mi riempì le orecchie e i timpani, fin nel profondo dell’anima.
“ Hahahaha, hai davvero pensato che potessi credere che tu sia così scuro di pelle solo perché ti fai le lampade? Ma tu sei suonato amico!” amico. Mi aveva chiamato amico.
“Hai detto ami … co?” era la prima volta che qualcuno mi chiamava così e ne rimasi alquanto sorpreso, ma anche lusingato: bene, mi faceva sentire bene.
“ Si, ormai siamo amici no? Passiamo le giornate insieme, ci fissiamo, ci parliamo con gli occhi e con la bocca e, soprattutto, ci siamo presentati. Indubbiamente siamo amici, non pensi?” lo guardai curioso.
“Pensare?” io non avevo mai pensato nulla del genere, ma la sua affermazione mi fece aprire il cuore e lo stomaco.
Inspirai l’aria di mare, cercando una risposta adatta, cercando di non pensare al vento che mi spettinava i capelli gellati o a quello che mi spettava da fare una volta a casa e alla fine giunsi ad una conclusione.
“Potremmo esserlo” lo guardai.
“Potremmo” mi tirò addosso a lui, per poi guidarmi verso il tandem ed “è ora di tornare” disse solo.
Ora di tornare. Già in questo momento non saprei cosa dire di quella frase. Allora mi sembrava così da fine che non sapevo neanche come interpretarla.
“Fine”, altra brutta parola come “tempo” e forse sono la stessa cosa ora che ci penso. Il tempo non ha fine se sei con la persona giusta, ma finisce se sei con quella sbagliata, quindi i due concetti dovrebbero essere collegati, no?
Questioni senza senso, sicuramente, senza senso perché inutili.
“Smettila di pensare Zayn e vieni a fare l’amore con me!” un biondo, in asciugamano e con un sorriso da ebete innamorato mi so para davanti, come dire di no? “oppure è una perdita di tempo per te anche fare l’amore?” il mio sguardo diventa una fessura, una fessura enorme non appena quelle parole cominciano a pungermi come spilli.
“ Non esiste il tempo Horan. E adesso vieni qui e baciami” attraendolo a me, lo bacio con l’intensità di mille raggi di sole, perché se lui è il mio tempo, io posso essere la sua abbronzatura, no?
Un bacio, un ricordo, abbronzatura.




Buona sera carissimi lettori! Non ho molto da dire se non che è da tre giorni che lavoro a questa os, circa e potrà non sembrarvi gran che, ma per me è importantissima.
Un bacione
fati <3
p.s. vi lascio un po' di pubblicità! Spero di non far casini con i link çç


 
It hurts like heaven.

 Ouch, I've lost myself

 A Year for Change


 Like Sid and Nancy


 
You Drive Me Crazy

 30 days of love

I'm Here for You

 

Sia chiaro che non c'è nessun ordine di importanza, ma ho particolare amore per tre delle ff citate xD
Ora scoppo ^^
Vi amo tutti ^^
p.s. qualcuno potrebbe aver visto che ho postato ieri sera, ma mi sono scordata di copiare una parte della storia P.P
Comunque devo scappare a studare latino *chissene*  un bacione a tutti i miei lettori ^^



  
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