Film > Pirati dei caraibi
Segui la storia  |       
Autore: uadjet    18/04/2013    0 recensioni
“Devo trovare assolutamente Will” stava spiegando la ragazza con uno sguardo pieno di determinazione negli occhi nocciola, “dobbiamo sposarci”.
“COME??” urlammo all’unisono io e il Commodoro.
“Che ci fai ancora qui? Questa non è una conversazione che ti riguardi” sibilò Norrington al mio indirizzo, mentre gli occhi si erano ridotti a due fessure.
“Non credo proprio” lo rimbeccai saccente, “dopotutto Will è mio fratello, no?”
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davy Jones, Elizabeth Swann, Jack Sparrow, James Norrington, Will Turner
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
3.

<< Commodoro??!>>
<< Non più Commodoro, non ci senti?! Vi ho quasi catturato a Tripoli. Vi avrei presi, non fosse stato per quell’uragano …>> Non ci potevo credere: un’autorità! Che mai aveva potuto fare Sparrow per farlo arrabbiare? Insomma, è noto che i rapporti tra pirati e ufficiali non fossero dei migliori, ma la questione alla fine si limitava ad aumentare le distanze per non incorrere in problemi inutili. Dopotutto, se gli era stata rovinata la vita, riflettei, non aveva tutti i torti a vendicarsi sul responsabile. “Maledetti i pirati che non si fanno gli affari loro” pensai, rendendomi subito conto che io avrei potuto annoverarmi in quella categoria, visto che non mi spostavo nonostante la situazione andasse degenerando.
<< Oh Dio, non avrete tentato di attraversarlo?!>> gli domandò in quel momento l’uomo chiamato Gibbs, con un’espressione talmente sorpresa che in bocca gli sarebbero potute entrare quasi tutte le mosche presenti all’interno del pub.
<< Allora mi prendi nella ciurma o no?>> lo interruppe il Commodoro, alzando progressivamente la voce: avrei voluto ricordargli che c’ero prima io, ma forse quello non era proprio il momento per farlo. “ Perché me ne sto ancora qui?” pensai facendo un passo indietro; quel pensiero venne subito soffocato però, perché non ero certo una vigliacca, e poi volevo vedere come sarebbe andata a finire (tanto la mano sulla sciabola ce l’avevo già). << Non mi hai detto dove andate ….>> continuò: quello che avvenne dopo fu quasi un lampo, da quanto avvenne tutto velocemente. All’improvviso il sorriso sghembo che gli aveva increspato le labbra lasciò il posto ad uno sguardo da pazzo, e il barbone buttò all’aria il tavolo, travolgendo i due uomini, << IN UN BEL POSTO????!!!!! ALLORA, SONO DI SERVIRE SOTTO CAPITAN JACK SPARROW???!!!!>> “ Oh cazzo” pensai sguainando la mia arma, “devo prendere in mano la situazione”.
<< Fermo, nessuno si farà male qui dentro, chiaro? C’è altra gente qui, quindi se avete una questione da risolvere, lo farete fuori >> dissi ad alta voce, che risultò ancora più alta, visto il rimbombante silenzio che seguì al gesto dell’uomo.
Il Commodoro si girò solo allora verso di me, come se mi vedesse per la prima volta: la sua espressione era molto sorpresa, vuoi per il fatto che ero una donna, vuoi per il fatto che non mi ero lasciata intimorire dal suo gesto e che avevo saputo reagire, o forse per l’insieme di queste due cose. Fece però una cosa inaspettata: scoppiò a ridere. Eh, già. << Che hai, pezzente? Non mi pare tu abbia molto da ridere vista la situazione >> lo zittii mentre la rabbia rimontava; non sopportavo che qualcuno mi sottovalutasse, e ciò era già accaduto molte volte.
<< Ma certo che no, piratessa, stavo solo considerando mentalmente che la sua idea sarebbe uno spreco di tempo, vero, Sparrow: che dici, ti devo uccidere ora? >> sussurrò squadrando me e tirando fuori una pistola, “Perfetto, la storia va di bene in meglio” pensai maledicendomi di aver dato la mia a Marcus.
Nello stesso momento Sparrow cercava di nascondersi dietro al suo compare, e mentre lo faceva disse al Commodoro:<< Ingaggiato!>> “Ah, e per fortuna che il suo nome è leggenda” riflettei amareggiata per la sua codardia.
<< Desolato, le vecchie abitudini restano >> concluse lui accingendosi a sparare: in un attimo presi una bottiglia dal tavolo vicino e gliela spaccai in testa, insomma, va bene farsi giustizia da solo, ma in mezzo a tutta quella gente! Per la verità mi piacque molto, vista la mia antipatia per lui, ma subito dopo verificai le sue condizioni, cercando il battito: mio padre me l’aveva spiegato dopo che un marinaio era rimasto ferito, durante un’esplorazione.
<< Beh, ragazza, hai proprio dei bei riflessi: che ne dici di unirti anche tu alla spedizione? >> si congratulò con me Sparrow, contento di non essere più in pericolo di vita.
<< Ma lei ci è o ci fa?! Sono venuta per questo! >> gli risposi, “Chissà se è rimbambito veramente oppure il suo è tutto un gioco” pensai nel frattempo; adesso rimaneva solamente da sistemare il Commodoro in qualche posto lontano da lì.

- - - - -

Dopo aver dato il mio nominativo, di fronte ad un Capitano Sparrow improvvisamente sorpreso, il problema successivo fu cercare Marcus e spiegargli tutto: beh, per la verità fu lui a trovarmi, riconoscendo “la mia chioma ramata in mezzo a tutto quel trambusto”, secondo le sue stesse parole. Ci volle un bel po’ per calmarlo, quell’omone di colore che mio padre chiamava Otello per la somiglianza con il personaggio letterario (sì, lo so, non dovrei conoscere Shaekspeare, ma mio padre mi leggeva le sue opere prima che io mi addormentassi), soprattutto perché secondo lui stavo tradendo la memoria del suo defunto amico, nonché mio stesso sangue. Già, dovrei correggermi anche su questo aspetto: mio padre non era proprio mio padre. Lui mi spiegò la storia quando avevo cinque anni, abbastanza grande, secondo lui, per capire perché non avessi una madre, e, diciamocelo, anche per svuotarsi la coscienza.
Lui mi trovò una mattina, durante un viaggio di esplorazione del Mare dei Caraibi, avvolta in fasce su un pezzo di legno che si era, chissà come, incastrata tra le travi: ci era voluto un po’ perché capissero che c’era qualcosa in quegli stracci. Non che mi importasse, del resto: quello era mio padre, colui che mi aveva cresciuta, che mi aveva protetta dai predoni e che mi aveva capita quando stavo male, che non mi faceva pressioni quando ero arrabbiata, che mi aveva insegnato tutto, e non mi importava del resto, come di andare a cercare i miei veri genitori, soprattutto dopo ciò che avevano fatto. Forse fu questo il motivo della furia di Marcus, il fatto che lui avesse fatto così tanto per me; sta di fatto che ormai avevo preso la mia decisione, e che lui lo volesse o meno, io sarei arrivata fino in fondo. Anche senza di lui.
Mentre preparavo la mia roba, uno dei mozzi, un certo Albert, un ragazzo che avevo ingaggiato quasi due mesi fa, mi si avvicinò, dicendo che un uomo “conciato piuttosto male con la parrucca” aveva chiesto in giro di una ragazzina pirata con i capelli rossicci; per un momento non credetti alle mie orecchie, cosa voleva il Commodoro da me? Sperando che non volesse infrangere le sue regole di cavalleria e picchiarmi per il mio gesto, mi recai sul ponte della nave e ritornai al porto.
“Salve, Commodoro” lo salutai mantenermi a distanza: lui aveva un aspetto persino peggiore del giorno prima.
“Salve a lei, signorina, presumo,…?” mi rispose lui, avvicinandosi di un passo. “Capitano Turner, per lei: che vuole?” gli dissi incrociando le braccia al petto, “me lo vuole dire subito o devo aspettare??!” continuai, dopo aver notato che la suo viso era cambiato improvvisamente; il suo sorrisino ironico aveva infatti lasciato il posto ad un’ espressione sbalordita.
“Turner, hai detto?” sussurrò ad un tratto, sgranando gli occhi, “Non può essere …. Will …”
“Will, chi? Will chi?!” gli chiesi scocciata: ma che credeva? Che avessi tutta la giornata a sua disposizione?
“E’ tuo fratello, Rose”

Note dell’autore:

Ciao a tutti! Finalmente la prima fan fiction, e soprattutto in un fandom che mi è sempre piaciuto: Pirati dei Caraibi! Come era ovvio, ho messo una storia con un nuovo personaggio, senza però includerlo nella scheda di presentazione J al più presto lo cambierò, è che mi dispiaceva non mettere gli altri personaggi, quelli del film JJ comunque se avete qualunque consiglio, se vi dovesse piacere la storia o dovesse fare schifo (cosa più probabile) fatemelo sapere! Vi anticipo intanto solamente che il futuro “innamorato” (o quasi) di Rose non sarà il nostro beniamino Jack …. Diciamo che tra loro si instaurerà un bel rapporto di amicizia e ironia, ma Rose non proverà mai nulla di più … ci sarà qualcun altro nel suo cuore, una persona che poi farà la parte del traditore …J Avete già capito, eh?J Vabbè, allora alla prossima
Baci

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: uadjet