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Autore: _Cthylla_    18/04/2013    2 recensioni
Un'astronave spezzata in due, due fratelli, i cui destini si incrociano con quelli di autobots e decepticons. Ma...è davvero tutto come sembra?
I buoni sono davvero buoni? Ed i cattivi...lo sono tutti poi così tanto?
Dal capitolo 1:
"Spectra Specter trovava meravigliosa quella sfera di colore azzurro che, seppure in realtà non fosse così, sembrava risplendere di luce propria invece di scippare senza pudore quella di una grande stella non poi così lontana da lei. La giovane cybertroniana, uno scricciolo blu e bianco con grandi occhi azzurri che sembravano abbracciare l’Universo intero, rivolse una fuggevole occhiata al mech blu e nero seduto accanto a lei, apparentemente impegnato a pilotare l’astronave. - più che un pianeta sembra un gioiello - osservò la ragazza. Il suo compagno di viaggio accolse quell’affermazione con un breve sospiro. - può essere. Ma io e te non siamo qui per la sua bellezza…- il tono dell’uomo si raddolcì un po’ - …sorellina. Lo sai, no?"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arcee, Nuovo personaggio, Soundwave
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
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TSB15

Megatron li aveva informati che tra un paio di giorni sarebbero partiti alla volta di Cybertron. Le riparazioni erano state quasi ultimate e a Soundwave mancava poco per arrivare a decodificare le coordinate che servivano.

Fu per quel motivo che Starscream decise che quel giorno avrebbe fatto la sua mossa definitiva; i Decepticon stavano per vincere la guerra, lui stava rientrando nelle grazie di Megatron, e Soundwave… lui era quello che gli dava più soddisfazione. Era arrivato al limite. Adesso era evidente persino per lui, che non vedendolo reagire aveva continuato imperterrito con le sue provocazioni, ed era evidente anche per Knock Out.

- Il signor “sono il più in gamba di tutti” tra poco crolla - sogghignò il medico, mentre chiacchierava con Starscream.

Spectra al momento era con Dreadwing, che alla fine l’aveva presa come segretaria. Inizialmente Starscream non era stato molto contento ma sapendo più o meno com’era Dreadwing sapeva anche che non c’era il rischio che Spectra gli fosse “rubata”.

- Lo hai notato anche tu eh? - sorrise malignamente il seeker.

- Allora tu sapevi che lui e Spectra?...

Starscream annuì. - Spectra mi ha detto subito di essere innamorata di lui. Non che sia un problema, le sto facendo cambiare idea, e la poca gioia di Soundwave nel vederci assieme è evidente, conferma quel che mi ha detto Airachnid.

- Già, che fine ha fatto quella strega? Ho pure preso una punizione per farla fuggire, e non è riuscita ad uccidere quella piccola storp…- si coprì la bocca con le mani.

Starscream ora sembrava decisamente arrabbiato. - “Uccidere la piccola storpia”.

- Ehm… eheh… andiamo, cerca di capire, mi ha fatto pestare da Soundwave! Adesso non è più così storpia però, è diventata appetibile.

Starscream decise di non picchiarlo. - Tieni giù le mani dalla mia compagna di vita.

- La tua che cosa?! - trasecolò Knock Out.

- In effetti è una futura compagna di vita, ma fa lo stesso - Starscream osservò la propria immagine su una superficie riflettente - Glielo proporrò davanti a Lord Megatron quando lei e Dreadwing avranno finito di lavorare. Vedi di esserci.

- Sei sicuro? Insomma - Knock Out era basito - È una cosa seria.

- Da quando l’ho incontrata la fortuna è dalla mia parte. In lei c’è il mio destino - ripeté anche a Knock Out quella sua personalissima convinzione - Avendola al mio fianco diventerò finalmente il comandante dei Decepticon, come avrei già dovuto essere!

- Non capisco cosa c’entri Spectra con…

- Non pretendo che tu capisca, prendi per buono quel che ti dico - troncò il discorso Starscream - Le dirò che ha la mia Scintilla davanti a Lord Megatron e lei non mi dirà di no. Il suo desiderio più grande è trovare l’uomo della sua vita, giusto? Eccomi. Per di più, questo darà a Soundwave il colpo di grazia e magari mi darà meno fastidi nella conquista del potere.

- Quindi non lo fai per amore - disse Knock Out - Lo fai per strategia.

- Spectra mi piace - puntualizzò Starscream - In caso contrario non sarei disposto a legarmi per la vita, convinzione o meno, e non ci ho mai nemmeno pensato con le altre femmes, però la conquista del potere viene prima. Ecco tutto.

Knock Out annuì. - Ottimo proposito…

Appena Knock Out ebbe finito di parlare arrivarono insieme Spectra e Dreadwing. Come sempre da quando era tornata nonostante il sorriso sereno la ragazza aveva nei sensori ottici quell’ombra di tristezza, datale dall’indifferenza di Soundwave, ma cercava di non farlo pesare a nessuno. Certo, quando lo incontrava molte volte non riusciva ad evitare di scoppiare a piangere, dopo, ma non era colpa sua.

- Piccola - immediatamente il seeker andò da lei, la strinse e le diede un bacio - Tu e Dreadwing avete finito presto…

Il secondo in comando dei Decepticon non commentò. Nemmeno a lui piaceva quella coppia. Starscream, essendo più giovane di Soundwave, forse sarebbe stato più “giusto” per Spectra, ma... no. Era tutto quel che gli veniva in mente pensando a loro due insieme: "No".

- Sì, infatti siamo qui...

- Meglio così, anche perché adesso tu, io, Knock Out e… forse è meglio che venga anche tu, Dreadwing... dobbiamo andare da Lord Megatron.

- È successo qualcosa? - si preoccupò Spectra.

- No, è che dobbiamo fare una cosa.

Dreadwing sollevò il sopracciglio e guardò Knock Out. Dalla faccia che aveva, probabilmente sapeva di cosa stava parlando Starscream. - Cosa dovremmo fare davanti a Lord Megatron, esattamente?

- Dai Dreadwing, pensaci un po’ e ci arrivi - disse Knock Out, facendo un breve cenno che indicava Starscream e Spectra - Non è complicato.

Dreadwing iniziò a capire e sgranò lentamente gli occhi. Sperò che non fosse quel che pensava…

- Io a dire il vero non ho capito - disse Spectra.

- Capirai tra un po’. Andiamo, su! Ho una certa fretta - disse il seeker prendendo per mano Spectra e quasi trascinandola via.

Knock Out, sempre ghignando, li seguì.
Lo stesso fece Dreadwing. Nonostante le sue speranze sembrava proprio che invece fosse come pensava lui: incredibilmente Starscream voleva impegnarsi seriamente con Spectra. Anzi, di più: dicendole che lei possedeva la sua Scintilla davanti a Megatron l’avrebbe presa come compagna di vita.
Finché terminazione non li avesse separati.
Se da un lato era un bene che volesse fare così sul serio, dall’altro invece non lo era per niente!

- Star, me lo vuoi dire?

Knock Out alzò gli occhi al cielo. “Star”. Ridicolo.

- Sii paziente. So che per te è difficile, nonostante tu sia piena di doti la pazienza ti manca, ma resisti ancora un po’.

Dreadwing avrebbe voluto prenderla e portarla via, o almeno dirle di non accettare, proprio perché l'idea che Starscream si legasse a lei più di quanto già fosse non gli piaceva affatto. Per quanto la Nemesis fosse piena di pessimi soggetti e lui stesso fosse tra loro, Starscream era comunque peggio di tanti nel suo essere viscido, sleale, concentrato solo e unicamente su se stesso. Difficilmente avrebbe potuto dare a Spectra quel che desiderava e meritava, l'avrebbe solo resa una povera infelice in poco tempo. Il discorso che Megatron faceva a se stesso peò valeva anche per Dreadwing: non lo riguardava e doveva essere lei a decidere.

- Chi l’avrebbe mai detto che un giorno Starscream avrebbe preso una compagna di vita? - bisbigliò Knock Out ai suoi recettori uditivi.

- Sempre se lei accetterà - ribatté piano Dreadwing - Perché Starscream potrebbe restare con un palmo di naso.

- Perché dovrebbe dirgli di no? Per il suo grande amore verso Soundwave? Sarebbe ridicola - disse ironicamente, e schioccò la lingua contro il palato - “Amore amore amore” ma è con Starscream che si diverte nella cuccetta, e parecchio, e lo sanno tutti. Ha cambiato idea riguardo le chiacchiere sul conservarsi del tutto innocente e pura per il compagno di vita, mh? Meglio per Starscream, ma che piccola ipocrita.

- Non mi piace come parli di lei - lo avvertì Dreadwing - Non sono cose che ti riguardano né intendo tollerare altre chiacchiere. Finiscila.

Knock Out si zittì. Il tono del secondo in comando non gli era affatto piaciuto.

L’intero drappello entrò nella stanza. Con sommo piacere Starscream vide che con Megatron, anche quella volta, c’era Soundwave! Avrebbe assistito alla scena dal vivo, sarebbe stato delizioso.

- Com’è che siete venuti qui tutti in blocco? - domandò loro Megatron.

- ...tutti in blocco? - ripeté Soundwave, facendo di tutto per non guardare Spectra.

- Lord Megatron, è che Starscream… - avviò a dire Dreadwing, ma non ce la fece a continuare e dopo quelle cinque parole restò in silenzio.

Il seeker avanzò verso Megatron, si inchinò e si rialzò sorridendogli.

- È per renderLa partecipe di un momento gioioso, Lord Megatron - disse, indicando Spectra con un cenno del capo.

Soundwave sentì una morsa gelida attorno alla Scintilla.

“No. Tutto, ma non…”

- Spectra… piccola - Starscream diede le spalle a Soundwave e Megatron, inginocchiandosi davanti alla giovane cybertroniana e prendendole le mani.

Spectra era frastornata, una parte di lei stava realizzando cos’era che Starscream voleva fare, ma nonostante questo sembrava così assurdo!

- Da quando ci siamo incontrati ho capito che in te c’è il mio destino. E che il tuo, nonostante tutto…- avrebbe voluto dire “nonostante Soundwave” ma non lo fece - È in me. Io e te insieme possiamo fare grandi cose. Io e te dobbiamo stare uniti perché è giusto che sia così…

Megatron diede un’occhiata a Soundwave. Tremava leggermente, non certo di paura.

- È giusto come lo è che i Decepticon vincano la guerra, è giusto come lo è che sia l’energon a scorrerci nelle vene. Tu hai la mia Scintilla, Spectra, con la benedizione di Primus - il seeker guardò Megatron - e davanti a Lord Megatron, mio signore e comandante, tu hai la mia Scintilla.

Il tempo sembrò dilatarsi all’infinito.

Dreadwing continuava a sperare che non accettasse. Non poteva diventare la compagna di vita di Starscream, lo riteneva sbagliato, un errore grande come l'intera Nemesis.

Knock Out non sapeva cosa pensare. Da un lato che quella sciocca stesse con Starscream era pessimo ma da dall’altro, se Spectra non avesse accettato, il seeker non avrebbe fato una gran figura.

Megatron era semplicemente basito. Starscream che si impegnava seriamente? Impossibile, e che si impegnasse proprio con la femme amata da Soundwave era il colmo. Inoltre, uno come Starscream che c’entrava con una come Spectra? Non andava bene per lei, era palese.

“Tu non fare niente, sia mai!” pensò, lanciando a Soundwave un’occhiata tale che al tecnico sembrò di sentire i suoi pensieri.

Soundwave era veramente sul punto di esplodere. Voleva urlarle di dire di no, di rifiutare, perché lui l’amava e non poteva essere la compagna di vita di Starscream, perché aveva la sua Scintilla!
Anche stavolta invece, nonostante tutto, rimase in silenzio.
L’unica cosa che fece fu pregare.

“Digli di no. Non accettare, digli di no!” pensò disperatamente.

Spectra era più scioccata e confusa che mai. Quella era una proposta ufficiale, proprio come quelle nelle favole, e veniva da un mech attraente che la faceva sempre stare benissimo, che la faceva ridere e che le era sempre accanto. Perché non avrebbe dovuto accettare?
In fondo, anche in quel momento, nessuno aveva protestato.
Soundwave era rimasto in silenzio…non gli importava proprio niente, allora, era come diceva Starscream.

Aveva già la formula con cui contraccambiare sulle labbra, quando posò gli occhi sul tecnico. Era un’impressione o stava tremando? E se era davvero così, perché? Se solo si fosse tolto quel benedetto visore forse Spectra avrebbe capito meglio cosa gli stesse passando per la testa.

Non ne era sicura, ma le parve di vederlo scuotere lievissimamente la testa, come a dire di no, di non accettare.
Era stata un’allucinazione... o forse no?
Ad ogni modo, tanto bastò perché Spectra prendesse una decisione.

- Starscream, tu mi piaci, e tanto. Però non posso accettare e tu il perché dovresti saperlo. Non vorrei farti del male, ma proprio non posso! Mi dispiace, mi dispiace davvero - disse in totale onestà, e le dispiaceva tanto che dovette asciugarsi una lacrima.

Lo aveva deluso, si vedeva, ed era triste per lui. Non avrebbe mai voluto ferirlo così, ma lui avrebbe potuto dirle prima quel che aveva in mente di fare: lo avrebbe dissuaso e lui non avrebbe fatto quella figura.

Il seeker non disse nulla, si limitò ad alzarsi e ad andarsene voltando le spalle a tutti. Knock Out, dopo essersi guardato intorno, se ne andò a sua volta, e nella stanza rimasero solo Spectra, Megatron, Soundwave e Dreadwing.

- Non volevo ferirlo, mi dispiace - disse tristemente la ragazza - Ma io non potevo proprio accettare. Se solo me l’avesse detto prima di portarmi qui avremmo potuto evitare... se non altro non sarebbe stato in pubblico…

- Se non te la sentivi non è colpa tua - la tranquillizzò Dreadwing - Hai fatto bene.

- Spectra, a dirla tutta io non sarei stato molto felice di saperti compagna di vita di Starscream - ammise Lord Megatron - So che non è affar mio ma ho sempre pensato che per te non andasse bene.

Soundwave era tentato di mettersi a fare i salti di gioia. Aveva rifiutato! Spectra aveva detto di no a Starscream!

- Tu non… non dici niente, Soundwave? - disse Spectra esitante.

Soundwave si irrigidì. Anche se aveva detto di no a Starscream, il problema persisteva. Come Starscream non era degno di lei, nemmeno lui lo era.

“Dille qualcosa o faglielo capire! Muoviti!” pensò Megatron.

- Se non te la sentivi… hai fatto bene - ripeté il tecnico utilizzando la registrazione di Dreadwing.

Spectra gli fece un sorriso meraviglioso, era così felice che le avesse parlato ancora, seppure sempre con una registrazione!

“Nient'altro?!” si disperò Megatron “Le dici solo questo? Possibile che tu su questo fronte sia ancora così cretino?!”

- Sono felice che mi sosteniate ma forse è meglio che dopo vada da lui… insomma, per cercare di chiarire che non volevo fargli del male - si preoccupò la ragazza.

- Non è una buona idea - borbottò Megatron.

- Non posso lasciarlo lì così - insistette lei - Andrò da lui dopo. Adesso però…

- Adesso credo che Soundwave abbia qualcosa da dirti. Giusto, Soundwave? - la interruppe Megatron.

Soundwave trasalì. "Perché si mette in mezzo?!" pensò, con un certo imbarazzo.

- Dreadwing, andiamo.

- Sì, Lord Megatron - obbedì Dreadwing, andandosene con lui.

Soundwave e Spectra rimasero lì fermi ad osservarsi per un po’, in un silenzio estremamente teso.

- Vuoi dirmi qualcosa?

Era questo il bello, ed al contempo il brutto, di Spectra. Guardava sempre le persone dritto negli occhi, anche quando questi erano nascosti.

- Mi dispiace - ripeté Soundwave con la registrazione di Spectra, dopo un po’ - Non volevo… farti del male… mi dispiace, mi dispiace davvero.

Spectra annuì. - Va bene - fece un piccolo sorriso - Quindi d’ora in poi smetterai di ignorarmi, o di evitarmi?

"Perché dev'essere sempre così diretta?!" pensò lui. - …mi dispiace - ripeté ancora.

- Ti perdono, però promettimi che non lo farai più. Mi dispiaceva quando lo facevi, specie perché, insomma, non capivo il motivo…

Soundwave aveva una gran voglia di andarsi a nascondere in qualche buco e restare lì senza più sortirne.

- …non…più - ripeté.

- Promesso promesso?

- …promesso.

Adesso l’ombra di tristezza era sparita. Indicò il suo visore. - Adesso hai ricominciato a tenerlo sempre?

Soundwave annuì lentamente. Fece per toglierselo, poi cambiò idea, capendo di non sentirsela.

- Era solo una considerazione, toglierlo o no è una decisione solo tua - chiarì la ragazza - Comunque hai visto? Adesso cammino molto meglio! Salto anche molto meglio guarda - fece un saltello ridendo - Vedi?

Sotto il visore, alla fine, anche Soundwave sorrise.




***




Arcee era sola.

Decisa a cercare di fare qualcosa per risolvere la brutta faccenda in cui era finita, stava andando da Wheel Jack. Era il momento più opportuno, perché Spectrus in quel momento non era alla base e, a giudicare dai radar, nemmeno nei paraggi.

Divorando la strada arrivò fino alla Jackhammer, dove trovò il demolitore intento a fare manutenzione alle armi.

Quando la vide arrivare, Wheel Jack fece un sospiro. Si immaginava che sarebbe venuta, dopo che Spectrus le aveva rivelato che lui sapeva di quel “piano” che in realtà non esisteva neppure.

Wheel Jack iniziava ad averne abbastanza di tutta quella storia. Era ovvio che con quel che lui e Spectrus avevano fatto ad Airachnid non avrebbe mai potuto far “saltare” Specter senza “saltare” a sua volta ma a tutto c’era un limite e, tirandolo in ballo come testimone di quel fatto solo per tenersi il suo giocattolino, Spectrus l’aveva superato. Quindi Wheel Jack l’avrebbe “punito” a modo suo.

- Wheel Jack, io e te dobbiamo parlare.

- Lo so.

La sorprese quella sua loquacità. Che avesse in mente qualcosa, anche lui? Dopotutto aveva dimostrato di essere bravo negli intrallazzi quasi quanto Spectrus, e Arcee conoscendolo non l’avrebbe mai detto.

- Sapevi del piano di Spectrus.

Wheel Jack si guardò intorno, per poi alzare gli occhi al cielo. - Tu pensi ancora che Spectrus avesse davvero un piano? Se è così non hai capito com’è fatto.

Arcee gli si avvicinò minacciosamente, guardandolo senza capire. - Che intendi dire?

- Quella storia del piano era una cazzata - le rivelò Wheel Jack - In realtà Spectrus voleva veramente lasciarti lì, e l’avrebbe fatto se per un incidente il suo altro giocatotlino, perché tu per lui sei questo e nient'altro, non fosse fuggito costringendolo a venirti a salvare.

Ogni parola di Wheel Jack era una conferma ai peggiori timori della guerriera, ogni conferma era una stilettata. - Il…il suo “altro” giocattolino?

- Airachnid.

Arcee si sentì gelare.
Allora era vero.
Allora quel che Spectrus aveva detto quella volta era tutto vero e lui era davvero un bugiardo, un mostro a cui non importava niente di nessuno se non se stesso. Un mostro che l’aveva sempre ingannata e che ora la teneva in pugno.
Un momento: Spectrus aveva detto che Wheel Jack sapeva del piano e solo di quello, che a quanto pare non esisteva nemmeno. Cos’era quella storia di Airachnid? Com’era che sapeva anche quello?

- Tu come sai di Airachnid?

Wheel Jack parve esitare ma alla fine decise che ora che aveva iniziato doveva andare fino in fondo con le sue rivelazioni. Che se la vedesse Spectrus poi, con Arcee, si disse, anche se lui stava rischiando grosso.
Specter sarebbe stato capace di terminarlo e farlo sembrare un incidente…

- L’ho colto sul fatto. È stato quella volta in cui avete perso Star Saber.

- Da quel momento…- allibì Arcee - Perché non hai detto nulla? Perché?!

Wheel Jack abbassò gli occhi. - Mi sono fatto incastrare. Ce la siamo… divisa, diciamo così - si mise ad affilare la spada - Airachnid.

Arcee era assolutamente disgustata, anche se si trattava della sua peggior nemica. - Ve la siete divisa nel senso che penso?

- Sì. Sarà sgradevole ma le cose stanno così e non cerco giustificazioni per questo, non ce ne sono.

- Wheel Jack, amico mio, ma quanto parli…

Entrambi trasalirono nel sentire la voce di Spectrus. Altro che “non era nei paraggi”, si era semplicemente schermato. Era stato un test.

Arcee indietreggiò verso la Jackhammer, mentre Spectrus si avvicinava a lei e Wheel Jack.

- Tienila.

Wheel Jack si trovò a dover obbedire a quell’ordine secco, al quale era sottintesa una minaccia di morte certa se non fosse stato eseguito. Il demolitore sapeva di aver tirato troppo la corda e per di più era stato scoperto. Non aveva voglia di essere terminato quel giorno, e Spectrus ci sarebbe riuscito di sicuro. Quindi era meglio dargli retta, per quanto non gli piacesse, per quanto vigliacco potesse sentirsi, per quanto quel comportamento potesse non essere "da lui". Ma d'altra parte, quand'era stato se stesso in quel periodo?

- Lasciami immediatamente! Wheel Jack, lasciami, maledizione!

- Non credo che lo farò.

Spectrus giocherellò pigramente con una granata, lanciandola da una mano all’altra. - Per un attimo il cervello ti si è spento ma noto che ora funziona di nuovo.

- Hai passato il limite. Non avresti dovuto mettermi in mezzo, come da accordi!

- Che devo dirti, Wheel Jack, magari troviamo un modo per rimediare. In fondo la grotta dove tenevamo Airachnid adesso è libera, a Prime diciamo che “Oddio Arcee è scomparsa chissà dove muoio di dolore ahimé” ed ecco fatto che abbiamo un nuovo giocattolo - Specter fece spallucce - Tutto sommato non va male neanche così.

- Sei un essere orribile! Fai schifo! Sei peggio dei Decepticon! Sei diventato peggio di quelli che ti hanno ucciso la famiglia! - gridò Arcee.

- Tesoro, tu sai come la penso: si deve fare quel che si ha voglia di fare senza rimuginare troppo. Cose come giustizia, moralità, misericordia, bontà, sono tutte stupidaggini - disse Spectrus - Quando si è in guerra non esistono, e guarda un po', noi siamo un guerra da un pezzo. Tutti quanti si atteggiano da santi per poter fingere con se stessi di essere un po'meglio di chi hanno di fianco, ma in realtà è come dico io. In certe condizioni, con i mezzi giusti e con più coraggio, non ce n'è uno, uno, che si comporterebbe in modo diverso da me. La sola differenza tra me e il resto è che io, pur mentendo su tutto il resto, accetto questa verità e agisco di conseguenza. Allora Wheel Jack? Già siamo compromessi, "una femme più o una meno", "Tanto ormai", eccetera eccetera, non serve neanche dire altro.

Non era quel che Wheel Jack aveva avuto in mente all’inizio.
Wheel Jack avrebbe voluto far finire tutta quella storia, ma tirare fuori il proprio lato peggiore era stato disgustoso e stimolante allo stesso tempo, e lui e Spectrus avevano fatto da poco la figura degli eroi. Per di più, Spectrus aveva trovato un giacimento di energon ricchissimo di cui non aveva parlato a nessuno se non a lui. Seguirlo dava qualche vantaggio e, come aveva detto lui, "Già siamo compromessi".

- Non era quel che avrei voluto ma d’altra parte ormai siamo in ballo.

- Quindi balliamo. Ottimo ragionamento, amico mio. Portiamola alla grotta.

Arcee si divincolò disperatamente, ma quando anche Spectrus aggiunse la sua stretta a quella di Wheel Jack non poté fare nulla. - Wheel Jack, non ascoltarlo! So quello che hai fatto ma voglio credere che tu sia meglio di così, sei un Autobot come me, sei il miglior amico di Bulkhead, non dare retta a questo mostro!

Arcee gridò di dolore quando Spectrus le ruppe il comm-link.

- Che ingenua - scosse la testa - Non hai ancora aperto gli occhi, tesoro?

- Bastardo - sibilò la guerriera.

Improvvisamente il terreno sotto i due mech cedette, entrambi cadendo persero la presa e dalla terra spuntò fuori Airachnid, decisamente furiosa. Alla fine era riuscita a ripararsi da sola, forma ragno compresa, quindi dopo quell’attacco sotterraneo Spectrus e Wheel Jack si trovarono ad affrontare ben tre insecticon.

Arcee, approfittando della confusione, intendeva darsi alla fuga. Voleva tornare alla base e dire tutto, però sarebbe stata la parola di Spectrus e Wheel Jack contro la sua. Avrebbero potuto dire che si era inventata tutto perché magari Spectrus scoperto il “tradimento” l’aveva lasciata e lei voleva fargliela pagare, o chissà cos'altro.

- Alla fine anche tu hai capito cos’è quell’uomo.

Arcee tirò fuori le lame.
La cosa sorprendente era che Airachnid non sembrava avere minimamente voglia di saltarle addosso.

- Voleva farti la stessa cosa che ha fatto a me. Ti ucciderei sempre volentieri, ti farei ancora quel che avrei voluto farti molto tempo fa e te lo meriteresti, visto quello di cui mi hai privata... ma adesso non è il momento. - diede un’occhiata alla battaglia - Andiamocene.

- Che?! Io con te non ci vengo, strega assassina!

- Ti rovinerà con tutti gli altri Autobots, Arcee, sai che lo farà. Io però voglio trovare un modo per rovinare lui - Airachnid socchiuse gli occhi con aria omicida - Sei stata vicino a lui, potresti sapere qualcosa di utile, magari pensandoci in due ci arriveremo prima.

- Non intendo darti retta!

- Ti rovinerà e ti ucciderà. Se non è questo che vuoi, ci conviene andare via adesso - si trasformò in ragno e zampettò via - Tra lui e la sorella non so chi odio di più.

- La sorella? - Arcee, resasi conto che forse Airachnid pur essendo Airachnid non aveva tutti i torti, si trovò a seguirla anche presa dalla curiosità.

- Immaginavo che non lo sapessi. La piccola storpia che probabilmente ora è di nuovo nella Nemesis è sua sorella. Spectra Specter - ringhiò - Sembra tanto dolce, carina e indifesa con la sua aria da “Oooh vengo dal mondo delle favole”, ma in realtà non è affatto innocua.

Si stavano allontanando sempre di più.

- Credo di averla vista. Sua sorella… perché non ha mai detto di lei?

- Credo che la mandi a fare spionaggio al posto suo - disse la vedova nera - A quanto ho capito le aveva ordinato di rubare dei dati ma lei non era d’accordo, quindi non so se gli darà retta. Accelera.

Alla fine corsero via più lontano che potevano.

I due mech alla fine erano riusciti a battere gli insecticons, ma era troppo tardi: le due femme se n’erano andate.

- Schifoso insetto - sibilò Spectrus.

- Arcee via con Airachnid! questa poi - commentò Wheel Jack.

- Sarà sufficiente per rovinarla. Va bene così - disse Spectrus.

Wheel Jack decise di tentare un altro colpo di testa. - Potrei dire a Prime la verità. Un po’romanzata e con me che “ho tentato di salvarla da te”. Se Arcee tornasse e raccontasse tutto sarei nei guai!

- Mettiamola così, Wheel Jack, se stai zitto ti rimedio una compagna - ebbe solo una breve esitazione.

Tanto quella era l’ultima missione di Spectra e Wheel Jack era troppo compromesso per aprire bocca su di lei prima del tempo.

- Una compagna?

- Ho una sorella...

   
 
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