One shot ispirata alla canzone "Magical mirror" cantata dai gemelli Kagamine.
Ti consiglio di ascoltare la storia con il sottofondo della suddetta canzone: http://www.youtube.com/watch?v=iMHbEjFUIRs
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A svegliare Rin, come sempre, non c'è nessun allegro trillo di sveglia, solo il frastuono insopportabile della guerra civile che imperversa da ormai non sa piu quanto tempo, appena oltre le finestre della sua dimora. Non sapendo come impiegare il tempo, Rin comincia a lucidare il più prezioso tra i doni ricevuti dal padre, ora assente poiché in guerra; l' oggetto in questione è un antico ed enorme specchio che Rin ha l' abitudine di tenere sempre accanto a sé perché, in quanto ultimo dono fattole da suo padre proprio nell' ultimo giorno in cui si sono visti, esso ha assunto un significato nostalgicamente speciale per la ragazza. "Chissà se lo rivedrò mai più..." pensa osservando il proprio riflesso nello specchio."Mi sento così sola ora che lui non c'è..."
D' un tratto i contorni della sua immagine riflessa cominciano a deformarsi, i bordi che delineano la figura della giovane si sfrangiano, sfumano, e infine si distendono, facendo spazio ad un immagine che non è quella di Rin, ma vi assomiglia comunque molto. E' un ragazzo. Capelli biondo miele, occhi azzurro mare, esattamente della sua stessa sfumatura. Rin sgrana gli occhi e parla con voce un po' spaventata un po' incuriosita:

-Chi sei tu? Che ci fai nel mio specchio? E' un sogno, vero?-

-E' un bel sogno, Rin.-

Rin spalanca la bocca in un timido sorriso. -Come sai il mio nome?-

-Sono un mago.- le sorride il ragazzo -E vivo nello specchio.-

-Si vive bene nello specchio?- domanda Rin, con il suo solito candore.

-Oh beh, non posso lamentarmi.-

-Qui da me è proprio un brutto posto. Sono cosi sola. E triste. Posso venire lì con te, nello specchio?-

-Rin ...se il problema è il mondo, allora farò in modo che il mondo cambi per te.-

-Puoi davvero farlo? Cioè, aspetta...faresti questo...per me?!-

-Rin ...-

-Oh, dillo ancora. Il mio nome suona così bene sulle tue labbra!- cinguetta felice la ragazza, battendo le mani.

Rin è in piedi di fronte allo specchio, l' altezza del ragazzo è perfettamente identica alla sua.

-Rin...Rin, ti renderò felice. Realizzerò tutti i tuoi sogni.- Il ragazzo tende una mano, la ragazza instintivamente fa lo stesso. I polpastrelli di lei toccano la superficie liscia del vetro, per poi inciampare nelle dita morbide della mano di lui. Le loro mani si intrecciano.

-Aspetta, ma questo non è ...voglio dire, è troppo reale per essere un sogno! Tu sei vero!-

-Tu dici?- fa spallucce lui.

La mano del ragazzo perde consistenza, fino al punto che Rin dubita di ciò che ha appena visto. Tutto ciò che vede ora nello specchio è una versione più triste di te stessa.
"Non so neanche il tuo nome ..."
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Rin aveva molti sogni, da bambina. Uno di questi era avere un magnifico castello, ed esserne la principessa. Un altro era che la guerra, ai suoi occhi interminabile, finisse. Tutto questo accadde, come per magia. Ma c'è qualcos' altro che lei vuole ancora...
Negli ultimi tempi Rin ha preso l'abitudine di parlare da sola. Sono passati anni ormai, ma non ha mai dimenticato il ragazzo dello specchio.

-Ero così sciocca, a quei tempi!- sospira con enfasi, stendendosi su un fianco nel suo letto sontuoso. -Non sapevo chiaramente quello che volevo ed ora eccomi qui, così infelice che non riesco nemmeno a dormire! C'è solo una cosa che potrebbe farmi stare meglio, e tu lo sai ...Non vorresti pronunciare il mio nome, teneramente? E' una vita che aspetto di sentire la tua voce!- Rin riempie il cuscino con il suo pianto disperato, gettando ogni tanto uno sguardo pieno di lacrime allo specchio, che come ogni giorno al seguire dell‘avverarsi di ogni suo ‘desiderio' è rimasto e continua a rimanere dolorosamente vuoto. -Ti aspetterò per sempre, sai? Non dormo, vedi? Ti sembro felice?-

-Ho avverato ogni tuo desiderio, com'è possibile che tu sia ancora insoddisfatta?-

Rin potrebbe esplodere di gioia. E' cosi felice che rischia di svenire dall' emozione.

-Sei proprio tu?- chiede trepidante, sbattendo le ciglia e avvicinandosi allo specchio. Sì, è proprio lui. Il cuore della ragazza perde un battito.

-Sei cresciuta, Rin.- osserva lui -Ma l'infelicità di allora non è cambiata. Eppure ho sondato la tua mente, durante il nostro primo incontro. Tutto ciò che hai adesso è tutto cio che volevi allora, ne sono sicuro!-

-...Tutti i miei sogni ...non saranno mai completi se non ci sei tu ...mago... mio unico amico...e pensare che non so nemmeno il tuo nome...- 

-Beh, io non ho un nome ...ma puoi chiamarmi come vuoi.-

-Len!- dice la ragazza di getto.

-Len mi piace.- approva il ragazzo, con un sorriso dolcissimo.

-Anche a me piace.- concorda Rin con enfasi.

Appoggia fronte e mani sullo specchio, e chiude gli occhi. Sospira ed il vetro si appanna lì dove cade il suo respiro. Riapre gli occhi, e li fissa in quelli del ragazzo, guardandolo intensamente.

-Voglio toccarti, Len. Ho bisogno di stringere le tue mani. Ho bisogno di sentire la tua voce che mormora il mio nome. Ho bisogno di sentire che non sono sola al mondo.-

-Perché non l'hai detto prima?- Len protende le braccia in avanti, e i ragazzi si abbracciano contro il rigido vetro, uno specchio che divide ciò che in realtà è una cosa sola. Le loro mani si intrecciano, i visi si avvicinano.
A un certo punto Len si scuote. -Io ... il tempo della magia sta finendo.-

-Cosa...? Significa che devi andartene? No! Non ora che ti ho appena ritrovato!-

-Rin ...- Gli occhi del ragazzo si riempiono di lacrime.-Add...-

-Non dirmi addio!- lo interrompe la ragazza, il volto rigato dal pianto copioso.

-Per favore, non piangere!- mormora Len afflitto, passando le dita sulle guance di Rin.

-Per favore, non andare!- replica di rimando la giovane.

-Tutto da quest'altra parte dello specchio è un riflesso di quello che c'è dalla tua parte. I nostri destini completamente opposti non ci permetteranno mai di stare insieme. Io sono il tuo riflesso, e non c'è modo in cui tu possa stare con 'te stessa' e viceversa. Ma ...oh, quanto lo avrei voluto.- Len distoglie lo sguardo mentre pronuncia queste ultime parole.

-Tu... cosa?- dice imbarazzata Rin, la voce ridotta ad un sussurro.

-Sono innamorato di te, Rin.- spiega lui, semplicemente.-Non escludo che, prima o poi, potremo incontrarci ancora, ma fino a quel giorno...addio.-

-Io, oh ...Io ...- Rin deglutisce cercando di tirare fuori uno alla volta i molteplici sentimenti che prova per lui, ma essi si affollano tutti insieme sulla punta della lingua, tanto che Rin non sa da dove cominciare, e vorrebbe parlare, parlare così ardentemente che finisce per stare zitta, mentre le guance le si fanno sempre più rosse, gli occhi sempre più pieni di lacrime ed il cuore le martella nelle orecchie.

-...Scusami, è evidente che ti ho messa in imbarazzo...- Len accenna un sorrisino mesto.

-No, io ...è solo che!- "Oh, al diavolo queste maledette parole!" Rin prende coraggio, stringe più forte le mani del ragazzo tra le sue e lo attira a sé baciandolo sulle labbra. La superficie dello specchio si appanna, lì sul punto in cui le loro bocche si incontrano, lì dove le loro anime cantano l'una per l'altra. Il cuore di Rin risuona di infinita gioia. E' appena un battito di labbra contro labbra, la carezza gentile di due persone che si baciano per la prima volta, un addio pieno di tormento e di affetto durato meno di un secondo, ma quando Rin si ritrae le sembrano passati secoli. Lo specchio ora è vuoto, vuoto, vuoto.
Ma Rin ha smesso di piangere, ora. 
-Ti aspetterò per sempre.-
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-Rin...-
-Len... Tu ci credi alla vita dopo la morte?-
-Sì.-
-Cosa sai?-
-So che esiste.-
-E dove si va dopo la morte?-
-Nello specchio.-