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Autore: Snowflake__    18/04/2013    1 recensioni
-Non era stata una folata di vento a portare via tutto ciò che essi avevano costruito...Non era stato il dolore. Non era stata l'amarezza. E nemmeno la rabbia. Non era stato nessun fattore che di solito viene giudicato come negativo.
Era stata la stessa cosa di cui aveva vissuto e di cui aveva bisogno quel ragazzo,era stata la forza più potente di tutte,l'amore.
L'amore è capace di creare,di ditruggere,di risanare,di uccidere. È capace di qualsiasi cosa.
L'amore è il miglior amico di ogni anima...E il peggior nemico di ogni cuore,che ne resta ammaliato e infine distrutto,illuso,sempre.-
||CYBERLOVE||
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era quel tipo di ragazzo che non si circondava di amici. Era un ragazzo maggiorenne che aveva tutto e tutto poteva avere dalla vita: soldi,ragazze,viaggi,ottimi voti al liceo,ma non era felice.

Gli mancava quel qualcosa che per lui era alla base di tutto:l'amore.

Era quel tipo di ragazzo che non trovava una ragazza,non perchè non avesse un bell'aspetto e un bel carattere,ma perchè ne cercava una che amasse davvero,una da poter accudire e da poter cullare,una a cui dare tutto il proprio amore inesploso.

Era quel tipo di ragazzo che se ne fregava del giudizio della gente. Se ne infischiava delle critiche e delle parole che la gente spendeva riguardo al fatto che fosse fan di una band di soli ragazzi.

Era quel tipo di ragazzo che non usciva tutti i sabati ad ubriacarsi con gli amici,spesso restava a casa seduto sul letto a guardare il proprio mondo dipingersi sullo schermo di un computer.

Il suo sogno era una città,che da sempre per lui era stata un punto di riferimento,un posto da idolatrare,desiderava andarci a vivere,creare lì una famiglia,crescere i suoi figli nella bellissima capitale della Gran Bretagna.

Spesso quel ragazzo passava i pomeriggi davanti alle foto rare,trovate su internet o scattate e pubblicate dai turisti; Si perdeva tra le strade,le osservava ed immaginava di esserci già dentro.

Inondava quell'atmosfera con della buona musica e si perdeva in quel vortice di sensazioni,restava ore e ore in quello stato di trance per poi addormentarsi beato nel suo letto sognando di andare lì,a Londra,per realizzare il suo desiderio.

Quello era uno dei tanti giorni in cui il ragazzo passava il suo tempo a casa a farsi i fatti suoi,la sera che seguì quel lungo pomeriggio era la sera del tre Marzo. Una domenica abbastanza fredda per trovarsi in provincia di Napoli,pensò.

Accese il computer e si distese sul suo letto dal morbido piumino,appena il browser caricò cominciò ad aprire -come faceva ogni giorno- le schede su cui passava più tempo,ovvero Facebook e twitter,che da poco aveva creato con l'aiuto del suo migliore amico.

Proprio da quel sito dallo sfondo color azzurro cielo arrivò un piccolo avviso in cima alla pagina,il ragazzo lo aprì e vide che uno dei tanti profili twitteriani aveva cominciato a seguirlo. In effetti non era strano,su twitter la sua identità era nascosta da un fake di un cantante famoso,era molto probabile che in poco tempo avrebbe avuto tanti seguaci.

Aprì svogliatamente la piccola notifica che seguì la prima,lesse un 'Hey!' sullo schermo,e perchè no,rispose.

Quelle risposte, quelle domande,erano una catena che sembrava non finire. Il ragazzo dietro al pc sapeva le cose essenziali della ragazza che stava dall'altro lato,e le sembrava simpatica abbastanza da poter continuare a passare del tempo con lei. Inoltre aveva appreso in un paio d'ore che condividevano molte cose: il gruppo preferito,la città preferita,il modo di passare il tempo,l'animale domestico preferito...Avevano davvero tanto che li accomunava.

Quella sera passò in un soffio,entrambi con la tv di sottofondo,seduti su un letto ad aspettare un messaggio di risposta dall'altro lato,ore ed ore vennero sbiadite così dal tempo. Ore ed ore passate assieme,a colorare un po' la serata di sorrisi,curiosità,rossori e racconti della propria vita.

 

 

Come può un mese mettere in dubbio tutto ciò in cui si è sempre creduto? Quel ragazzo non lo sapeva. Tutto attorno a lui era cupo,lo era sempre stato. Era ormai da un anno che il suo migliore amico era morto,era ormai un anno che mancava quella meravigliosa presenza al suo fianco. Aveva smesso di cercarlo,aveva smesso di trovarne altri,c'era solo un ragazzo che lo rendeva felice e che considerava il suo migliore amico,ma non poteva sostituire colui che c'era prima,non poteva essere importante quanto lui.

Era ormai un anno che conosceva un viavai di persone,quasi tutte gli erano indifferenti dopo che aveva ricevuto un'altra di quelle batoste che non avrebbe dimenticato,riguardava la ragazza che amava e che poco prima aveva lasciato.Il loro rapporto era finito per colpa della lei in questione,lo aveva ferito e tradito tante di quelle volte da non poterle contare sulla punta delle dita,e lui a lei ci teneva davvero.

Da ormai un anno quel ragazzo appariva così forte,imponente,sicuro di sé,ma in cuor suo era un piccolo passerotto riparatosi tra i rami spogli mentre la tempesta uccideva tutto ciò che trovava sulla propria strada.

Il suo cuore era ancora schivo nei confronti di chiunque incontrasse, egli aveva tanti amici che gli erano accanto e lo facevano sentire meglio,lo liberavano da quel peso costante che girava la corda attorno al suo cuore,ma era ancora inquieto,non si fidava più dell'amore.

Da ormai un mese sapeva dell'esistenza di quella ragazza,così lontana eppure così vicina nei gesti,nelle parole,lei gli dimostrava tanto di quell'affetto che a lui sembrava impossibile potesse provare senza nemmeno conoscerlo. Tornava a casa ogni sera e sapeva che lei stava facendo la stessa cosa,si scrivevano durante il tragitto,passavano le sere assieme a scherzare,fare giochi stupidi e tirarsi su un sorriso a vicenda.

Il ragazzo non si doveva sforzare per approcciarsi a lei,per quanto fosse stata più piccola lui era sempre stato spontaneo e le aveva detto tutto ciò che proveniva dal suo cuore,senza garbugli e giri di parole,senza farcire le frasi di dolcezza per conquistarla.

...Ma a conquistarla c'era riuscito comunque,purtroppo. Lei amava quei gesti,amava quelle parole,amava il modo di essere che conosceva di quel ragazzo,amava i suoi tratti gentili che studiava nelle sue foto,la notte gli restavano impressi...Il mattino dopo glie ne parlava con il cuore in gola.

Lui sapeva cosa provava quella ragazzina nei suoi confronti,e piano piano quelle sue parole e quel suo affetto stavano sciogliendo la crosta di ghiaccio che si era creata attorno al suo cuore,inaridito dalla paura dell'amore,dalla paura di essere deluso ancora da esso.

Piano piano,giorno per giorno,parola per parola e pezzo per pezzo lui si stava aprendo,stava cominciando a crederci anche lui,anche se con un po' di naturale distacco. Cominciava a provare quello che la ragazza provava per lui,e questo amore stava idratando le crepe aride del suo cuore,stava piano piano riempendo di piccoli mattoni l'enorme buco al centro del petto.

Quello era un mese felice,era divenuto un capitolo entrato a far parte dei suoi diciannove anni di vita,era un capitolo felice.

Tutto ciò che lo circondava era felice.

Lei era felice. E lui con lei.

Ma tutto ciò che la felicità arricchisce un giorno viene spento,derubato,spogliato delle parole,dei pensieri,delle frasi messe in fila male che fanno battere il cuore,dei sorrisi.

La realtà delle cose è l'autrice di questo furto. Non è un furto materiale...E lui non ne avrebbe sofferto per questo,non c'era nulla che gli mancava e che non potesse riavere.

Era un furto della cosa più cara e preziosa che entrambi avevano,l'anima. Quella che non sopportava la morte,le illusioni sepolte con essa,l'amore.

Non era stata una folata di vento a portare via tutto ciò che essi avevano costruito...Non era stato il dolore. Non era stata l'amarezza. E nemmeno la rabbia. Non era stato nessun fattore che di solito viene giudicato come negativo.

Era stata la stessa cosa di cui aveva vissuto e di cui aveva bisogno quel ragazzo,era stata la forza più potente di tutte,l'amore.

L'amore è capace di creare,di ditruggere,di risanare,di uccidere. È capace di qualsiasi cosa.

L'amore è il miglior amico di ogni anima...E il peggior nemico di ogni cuore,che ne resta ammaliato e infine distrutto,illuso,sempre.

Nella vita di quel ragazzo era entrato un individuo,sì,dello stesso sesso. In così poco tempo quell'individuo aveva portato via tutto quello che a lei era rimasto,tutto quello che le dava ancora speranza,e aveva completato il lavoro che aveva fatto la giovane ragazza,portando infine con sé il fragile ragazzo.

Passarono appena poche settimane...due circa. Tutto finì,nel modo più disastroso e violento.

Lei sapeva tutto su di lui,sapeva tutto di ogni cosa che gli succedeva,sapeva anche della sua prima cotta nei confronti di una persona dello stesso sesso.

Lui era rimasto lì,immobile,dopo che anche quella volta l'amore l'aveva deluso.

Quella forza onnipotente gli aveva dimostrato un'altra volta di essere irraggiungibile. Quel nemico così cattivo che egli non aveva mai visto come tale gli aveva ormai mostrato il suo destino.

All'inizio del mese successivo entrambi erano a pezzi,distesi entrambi nel paese delle illusioni,si lanciavano qualche occhiata,scambiavano qualche parola.

 

'Ti amo'

'Ho smesso di dar fiducia all'amore...scusa.'

Parole fredde,consapevoli. Da parte di entrambi. Era impossibile.

 

 

Quei suoi occhi azzurri,le sue labbra sottili,i suoi capelli chiari danzanti sulle spalle. Io ero il suo principe,lei la mia principessa. Le sue insicurezze,le sue pazzie,la sua risata che esplode e ti contagia,il suo sorriso. Oh...Sì,quel sorriso.

 

Quei silenzi continuavano,i due si erano ormai fatti una promessa. Non si sarebbero incontrati,le circostanze a sfavore erano troppe e imponenti abbastanza da ucciderli entrambi ed ereggere un muro tra i loro sguardi.

Lui avrebbe realizzato il suo sogno,quell'estate avrebbe ricominciato da zero nella città dei suoi sogni,dopo il diploma sarebbe partito,avrebbe dimenticato e forse gli sarebbero mancate quelle conversazioni. Forse gli sarebbe mancata lei.

Forse no...

Forse non quanto a lei mancava lui. Lei viveva delle sue parole,nessuno glie ne aveva mai dedicate di così piene di amore.

Lei non le dimentica. Si chiude nelle sue illusioni e pensa a quel ragazzo che ha portato via con sé il suo cuore. Adesso esso viaggia con lui,fa il tragitto da casa a scuola,farà quel viaggio in aereo in estate. Balzerà nella sua valigia,verrà soffocato e cullato dai sogni del ragazzo,che alla fine erano diventati un po' anche i suoi. Quel cuore sarà sempre più lontano dalla proprietaria...Sarà un cuore vagabondo.

Stray heart.

Ma sarà sempre vicino a lui,sempre. Osserverà i suoi movimenti,e almeno in quel modo...Lui e lei staranno assieme finchè il tempo lo vorrà,finchè la tempesta non arriverà di nuovo,finchè lei avrà forza di amarlo,e lui di ricordarla.

 

Sì,in questo modo loro due saranno sempre assieme.

 

 

 

 

Si,sono arrivata alle lacrime,le ho versate tutte sul documento e le ho disposte in questo modo. Hanno preso la forma delle parole,si sono rincorse,si sono fermate nei giusti posti per far percepire le giuste emozioni...Spero di avervi trasmesso qualcosa,spero sinceramente che vi sia piaciuta questa mia seconda follia (che non sono sicura di poter definire seconda ed ultima D:).

Ma andando alle cose serie,mi farebbe un immenso piacere sapere cosa ne pensate,che emozioni vi ha suscitato e...perchè no,sono aperta a qualsiasi dubbio,domanda e critica. (:

https://twitter.com/_Xeri <---Per chi fosse interessato,questo è l'account della twitteriana della storia,nonchè me.lol

 

Write me soon!

   
 
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