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Autore: xla    07/11/2007    11 recensioni
E se Duddley fosse geloso di Harry? E se Harry fosse fidanzato e la persona che ama lo venisse a trovare a casa? Chi è il biondino, ma, sopratutto; che ci fa un furetto in casa Dursley?!... CAP 31 OVVERO: LA MARCIA NUZIALE E' INIZIATA O LO SPOSO è SVENUTO! -ULTIMO CAPITOLO- [ non tiene conto del 5-6-7 libro ] buona lettura, lasciate un segnetto baci xla
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Famiglia Dursley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Nota Importante per la FanFic

È una cosa ma sembra un’altra, forse! Vi chiedo di non cestinarla subito solo per come appare!

Posterò due volte a settimana… il lunedì e il venerdì!

Spero che questa piccola FF vi piaccia!

Ho messo giallo, non perché io abbia in mente di mettere scene lemon nella ff… magari ci saranno, si ma dette in maniera lieve… come se loro stessero in camera, al buoi e noi ci affacciassimo a quello spiraglio. Tutto qui. Più che altro perché so tenere a freno la penna tanto quanto so tenere a freno la lingua. Mai!

Se mi sono dimenticata di qualche avvertimento ditemelo^^!.

____________________________________

E lui lo guardava…

- I ATTO -

Si fermò ad osservare.

Ad osservare suo cugino che sedeva tutto solo in altalena. Sedeva spesso lì, ma non dondolava mai.

Stava lì, curvo, con lo sguardo perso per ore.

Muto!

Durante il giorno taceva, ma di notte… avvolto dal manto di Morfeo, parlava, a volte urlava, come se fosse posseduto da qualche cosa.

Non aveva mai chiesto al cugino perché si agitava così tanto nel sonno perché un po’ sapeva già la risposta.

E non gli piaceva. Tutto ciò che aveva a che fare con il LUI, non gli piaceva.

Magia!

Papà e mamma gli avevano detto che non doveva mai pronunciare quella parola. Che Magico era sbagliato, strano, anormale, malato… ma era davvero così? E, se si, quella malattia era contagiosa? Perché allora sua madre non aveva mai buttato fuori di casa il moro? Ma ogni volta che glielo chiedeva, lei sviava la domanda.

Gli concedevano sempre tante attenzioni, i genitori, allora perché non facevano mai quello che voleva lui in quei momenti?.

Del cugino sapeva poche, pochissime cose: viveva a casa sua, non aveva genitori, era anormale.

Una volta, durante una chiacchierata con gli amici, aveva sentito uno di loro dire “per i miei genitori io sono speciale” un altro ha detto “per loro io sono diverso dagli altri. Dopo, solo DOPO, si accorse che anche lui per mamma e papà era speciale, diverso e… se dicevano che LUI era diverso allora… anche lui era come il cugino!

Ovviamente queste considerazioni se le era fatte e tenute per se.

La sua attenzione si focalizzò di nuovo sul cugino, che ora aveva la testa volta a cielo.

Sembrava… in attesa… si, come se aspettasse qualcosa… qualcuno… .

Doveva essere importante visto che continuava a maltrattarsi le mani e a guardare ansioso sopra di se.

Benché fosse luglio, tirava una discreta arietta fresca e, fosse stato per lui, a quest’ora starebbe bello tranquillo a casa a giocare con uno dei suoi tanti videogame, tuttavia, non gli dispiaceva per nulla spiare il cugino, per poi andare a riferire al padre che faceva cose strane, e facendogli beccare una punizione coi fiocchi.

Improvvisamente il volto del cugino s’illuminò.

Fece saettare lo sguardo in cielo e tutto ciò che vedeva era un puntino nero tra le nubi, che si avvicinava sempre di più.

Poco dopo un gufo reale si appoggiò sulla spalla del cugino che, non stando più nella pelle, si era alzato. Lo vide accarezzargli piano la testolina. E il volatile si godette quelle attenzioni ben volentieri, poi il moro gli prese dalla zampetta una lettera.

Il cugino sembrava volersi immergere in quel pezzo di carta ingiallita, se la stava mangiando con gli occhi e a tratti arrossiva, sospirava e… d’un tratto il sorriso che gli illuminava il volto sparì e si lasciò cadere, come sfinito, sull’altalena.

Prese il gufo che era appollaiato sulle sue spalle e lo abbracciò come se ne dipendesse il destino dell’umanità o, almeno, della sua umanità.

-Mi manchi-

Gli sentì dire un po’ a intervalli, come se fosse scosso dai singhiozzi tipici sei pianti.

Guardò più attentamente e… infatti stava piangendo.

Suo cugino piangeva per qualcosa scritto in quella lettera.

Facendo due più due, si poteva capire che il moro era in comunicazione con i suoi simili. La cosa, però, gli puzzava.

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ANGOLINO

Questa è una piccola FF, fatta da piccoli capitoli. Scritta nelle ore di scuola, per ingannare il tempo mentre preparo i capitoli per BbDG e per AQ. Mi viene molto scorrevole questa ff! Ditemi che ne pensate, ci tengo molto perché ho esitato ( che non è da me ) fino all’ultimo minuto prima di postarla! Spero non risulti banale, almeno non troppo!.

   
 
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