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Autore: _Ale    19/04/2013    8 recensioni
Dal capitolo:
Proprio in questo momento entrano due nuovi clienti. Davvero nuovi, nel senso che non li ho mai visti da queste parti, né qui nel locale. Non che io esca molto per averli visti in città. Sono due ragazzi, tutti e due abbastanza alti, una ventina di centimetri più alti di me, uno di loro con i capelli castani lisci e lunghi, raccolti in una cresta, occhi color nocciola, labbra piene, fisico ben piazzato e carnagione mulatta; l’altro è praticamente il suo opposto: occhi color cielo, capelli biondissimi, carnagione chiara, labbra sottili, anche lui ben piazzato in quanto al fisico. Si guardano intorno con occhi curiosi. Strano, a prima vista sembrano dei ragazza normali, ma, osservandoli meglio, hanno un non so che di strano. Si, sono decisamente strani. Mentre li osservo, i miei occhi incontrano quelli del moro. Una strana sensazione mi oltrepassa. Sono decisamente strani. Vedendo bene in quegli occhi, riesco a vedere delle piccole venature rosse presenti nelle sue pupille.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eyes.

"... Do you ever feel like breaking down? 
Do you ever feel out of place? 
Like somehow you just don't belong 
and no one understands you ..."

 


 

Mi chiamo Samantha Benjamin Maria Gonzales, bello vero? Sono di origini inglesi, da parte di mia madre, e di origini spagnole da parte di mio padre. Come tradizione, ho lo stesso nome di mia nonna materna e il terzo nome di quella paterna. Beh, sul mio terzo nome, c’è da discuterne un po’ in più. Lo so, può sembrare un nome maschile, ma in effetti lo è per davvero. Sono figlia unica per il semplice motivo che i miei genitori, prima di me, non riuscivano ad avere figli, ma poi, un giorno, mia madre uscì in cinta di un maschietto, Benjamin, doveva essere il suo nome. Al quarto mese, in seguito ad un incidente stradale, mia madre perse il bambino. Entrò in depressione, un periodo molto buio per lei e mio padre, ma poi ci vollero riprovare e mia madre, dopo qualche mese, uscì incinta di me. In onore del mio quasi fratello, ho il suo nome. Se mi piace? Si, da morire. Ho sempre voluto un fratello o una sorella, ed avere quel nome, è come se avessi sempre il mio “fratellone” con me. Sono ormai ai miei prossimi diciotto anni. Esatto domani, finalmente, potrò dire di essere indipendente da tutto e da tutti. Non ho amici, non frequento la scuola e lavoro ormai da due anni, come barista in un bar-pub al centro di Londra.
Sono abbastanza alta, magra al punto giusto, anche se sono molto prosperosa di seno, ho gli occhi grigi-azzurri che ho ereditato da mia madre, insieme alle labbra carnose, i capelli neri e la pelle ambrata, che ho ereditato, invece, dalle origini spagnole di mio padre. Sono riuscita ad ottenere il lavoro, grazie alla mia simpatia e la mia spontaneità, almeno così dice Mary, la dolcissima anziana proprietaria del locale. Ho dovuto iniziare a lavorare a causa della morte dei miei genitori. Avevano vinto una crociera per due e mi avevano affidato alla nostra vicina. Quando erano vicino alle coste della Francia, la nave ha iniziato a imbarcare acqua, affondando sempre di più. Sono morti per salvare una bambina che aveva perso i genitori. Le hanno salvato la vita, morendo loro. Sono fiera di loro, lo sono sempre stata e sempre lo sarò. Mary, essendo un’amica di famiglia, mi ha accolto in casa sua, come se fossi la figlia che non ha mai avuto. Mi ha dato il lavoro al bar, e in questi due anni, mi è stata sempre vicina nei miei momenti bui. Io non la saprò mai ringraziare abbastanza. È stata davvero fondamentale nella mia vita.

Cosa succederà adesso?Non riesco a non pensarci. Adesso che compirò diciotto anni, cosa farò? Dove andrò? Non posso restare a casa di Mary, già ho dato troppo fastidio, anche se lei dice che non è affatto vero, che sono come una figlia, io so di dar fastidio.

Cameriera! Avevo ordinato un cappuccio ben dieci minuti fa! Ma cosa sta facendo? Sta dormendo per caso? Si sbrighi a fare il suo lavoro!” ed ecco un altro cliente che si lamenta, ed un’altra volta che io mi perdo nei miei pensieri. Ultimamente capita fin troppo spesso, ma Mary è troppo buona per sgridarmi.
“Certo mi scusi, arriva subito il suo ordine.”Dico sorridendo nel modo più falso che possa esistere al mondo.
Così, in quattro e quattr’otto, servo quel cliente burbero quanto maleducato. Mentre torno al bancone, per servire altri clienti che si erano affollati difronte alla cassa, sento uno sguardo perforarmi la schiena, ma, essendo sicura che fosse quel cliente che ho appena servino, lascio scorrere e vado avanti per la mia strada.


È incredibile come la gente non si accorga del tempo che passa, che scorre veloce, mentre loro sono qui. Chi sta seduta su quegli sgabelli rossi un po’ invecchiati, in solitudine, vicino un caffè e molte volte con un buon giornale tra le mani; chi, specialmente ragazzi, di loro che sta seduto su quelle poltrone, ormai sbiadite dal tempo, che ridono e scherzano con gli amici che ha accanto, quanto li invidio; chi ascolta la musica dal proprio ipod, chi parla a telefono, magari per questioni di lavoro. Tutti indaffarati, nessuno che si gode il momento, nessuno che si prende un attimo di silenzio, un attimo per se stesso. La cosa che mi affascina è che la maggior parte di loro, sono clienti abituali. Li vedo quasi tutti ogni giorno, sempre allo stesso posto. “Harmony” per loro è un punto fisso, un posto per vedersi con gli amici, un bar accogliente. “Harmony” per me significa casa, rifugio. Passo tutte le mie giornate qui, non avendo niente di meglio da fare, non avendo amici. Proprio in questo momento entrano due nuovi clienti. Davvero nuovi, nel senso che non li ho mai visti da queste parti, né qui nel locale. Non che io esca molto per averli visti in città. Sono due ragazzi, tutti e due abbastanza alti, una ventina di centimetri più alti di me, uno di loro con i capelli castani lisci e lunghi, raccolti in una cresta, occhi color nocciola, labbra piene, fisico ben piazzato e carnagione mulatta; l’altro è praticamente il suo opposto: occhi color cielo, capelli biondissimi, carnagione chiara, labbra sottili, anche lui ben piazzato in quanto al fisico. Si guardano intorno con occhi curiosi. Strano, a prima vista sembrano dei ragazza normali, ma, osservandoli meglio, hanno un non so che di strano. Si, sono decisamente strani. Mentre li osservo, i miei occhi incontrano quelli del moro. Una strana sensazione mi oltrepassa. Sono decisamente strani. Vedendo bene in quegli occhi, riesco a vedere delle piccole venature rosse presenti nelle sue pupille.
Questo fa un cenno all’amico e mi indica con lo sguardo, facendo finire anche gli occhi dell’altro su di me. Anche questi sono diversi, hanno delle venature verdi, molto singolari.
Avanzano verso di me, che in questo momento mi trovo dietro alla cassa.

“Buongiorno, mi scusi, non è che sarebbe disponibile un tavolo all’interno di questo locale?”Mi dice il moro rivolto verso di me. La sua voce ha qualcosa di unico, melodioso.
“Buongiorno a lei. Certo, mi segua.”E così dicendo, esco da dietro al bancone e mi dirigo verso un tavolo poco distante, facendo loro strada.
“Volete ordinare qualcosa adesso, o passo più tardi?”Chiedo una volta che si sono seduti.
“Certo, per me un thè caldo, al limone se ce lo avete.”Dice sempre il moro.
“Per me invece, vorrei un frullato.”Dice l’altro.
“Certo, a che gusto lo preferisce?”Chiedo come da protocollo.
“Alla pesca per favore.”Conclude sorridendo dopo averci pensato un po’ su. Che bel sorriso che ha. Beh, non solo quello. Non posso non ammettere che sono tutti e due dei bellissimi ragazzi. Sorrido a mia volta e scrivo l’ordine sul mio taccuino.
“Perfetto, vi prego di aspettare dieci minuti e i vostri ordini arriveranno subito.”Così, mi incammino verso la mia postazione.
Di nuovo quella sensazione che ci sia qualcuno che mi osservi. È snervante. Convinta che sia ancora il cliente di prima, mi volto verso di lui, ma scorgo solo lo sgabello su cui prima era seduto, ma che ora è vuoto. Se n’è andato. Ma allora chi è che mi fissa?
Mi guardo attorno e sorprendo i due ragazzi, dai quali ho preso gli ordini, fissarmi intensamente. Sentendomi a disagio, rompo il nostro contatto visivo. Finito di preparare le loro ordinazioni, le metto sul vassoio e le porto a loro.

“Ecco a voi le vostre ordinazioni. Ecco a lei il suo thè e a lei il suo frullato alla pesca, e, come tradizione del locale, visto che siete per la prima volta nostri clienti, ecco a voi in omaggio due pezzi di torta al cioccolato. So di essere di parte, ma ve la consiglio. È buonissima.”Dico mentre poggio tutto sul loro tavolino. Il moro alza lo sguardo verso di me e mi sorride grato.
“Grazie mille!”dice invece l’altro ragazzo, che già ha iniziato a gustare quel pezzo di torta che gli avevo dato. Beh si, io sono di parte perché sono io quella che la cucina, quindi…
Sorrido loro e me ne vado. Dopo una mezz’ora tornano al bancone, pagano le loro consumazioni, dopodiché se ne vanno nel più assoluto silenzio. Così continuo a lavorare per tutto il pomeriggio. Verso le undici di sera, esco dal locale, diretta verso casa di Mary.
Verso metà strada sento un dolore attraversarmi tutto il corpo. Parte dal capo, fino ad arrivare pian piano alla punta delle dita dei piedi. Mi accascio a terra agonizzante.
Urlo, urlo come non ho mai fatto. Il dolore non si placa. Mi sento in fiamme, le lacrime sgorgano dai miei occhi. Mi agito. Chiudo gli occhi, serrandoli, cerco di liberarmi dal dolore. Ma non ci riesco. Dopo non so quanto, forse minuti, forse ore, il dolore cessa. Pian piano se ne va sempre di più. Apro di poco gli occhi, ma subito dopo li richiudo.
Troppo stanca anche per pensare. Così, sfinita, mi addormento, lì, sudi un marciapiede, ancora mezza indolenzita.
Mezza agonizzante.
L’ultima cosa a cui penso sono due occhi. Due occhi nocciola che mi fissano. Delle sfumature rosse, stupende, strane.


Dopodiché, il buio.










LOOK AT ME NOW!
Ciao a tutte, sono qui con una nuova ff! 
lo so, credavate di esservi liberate di me, mi dispiace ma non è così!
Ho visto che nell'altra non avevo riscosso molto "successo", 
quindi ho voluto riprovarci.
Che ve ne pare? è abbastanza intrigante come inizio?
Spero proprio di si!
Quasta mi piace di più e volevo saperne che ne pensate.
Mi raccomando, recensite! almeno 3 e continuo! (:
Ora vi lascio, alla prossima.
xx _Ale

 

  
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